Fiat e Opel (4/11: Opel rimane a GM!)

Cessione Opel, Merkel: le trattative vanno chiuse "urgentemente"

Il Cancelliere tedesco Angela Merkel pungola General Motors nella risoluzione dell’affaire Opel. Ed esprime le proprie perplessità al canale televisivo Zdf: «Spero che la decisione finale venga raggiunta quanto prima, nel rispetto dei lavoratori e delle condizioni economiche Opel». Secondo il settimanale WirtschaftsWoche, i gost-writer della Merkel ne avrebbero già preparato il discorso trionfale, da pronunciare a trattative concluse. Quando? Il 17 settembre, durante il salone di Francoforte, a dieci giorni dalle elezioni.
Infine, secondo un’Ansa di ieri, il Ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, avrebbe ottenuto un colloquio con il Segretario di Stato Usa Hilary Clinton per imprimere la svolta definitiva alle trattative.

La Stampa


Cessione Opel, parlano i sindacati; GM indecisa: troppi interessi politici in ballo?


Dopo le parole della Merkel sulla questione Opel-GM, ora è il turno dei sindacati: attraverso la voce del capo del consiglio di fabbrica Klaus Franz arriva un “robusto invito” alla casa americana a prendere una decisione fra Magna e Rhj International. “Abbiamo esaurito la pazienza e se nulla cambierà entro la fine della settimana state certi che ricorreremo a qualche misura spettacolare”. Con queste parole Franz ha espresso tutta la preoccupazione e la rabbia degli incolpevoli operai e dipendenti Opel, ormai da troppi mesi in attesa di conoscere il proprio destino.
Il Governo tedesco ha usato toni più moderati, ma ugualmente impazienti, per evitare una “guerra fredda” alla nuova amministrazione Obama. Le elezioni politiche tedesche sono vicine e per la cancelliera Merkel sarebbe un toccasana arrivare alle elezioni con la pratica Opel archiviata, 25.000 posti di lavoro garantiti e altrettanti voti messi in cassaforte.
GM intanto sembra essere ancora lontana dalla decisione definitiva. Magna, sorretta economicamente dalla banca russa Sberbank, è favorita dal Governo tedesco sia perché in parte austriaca (e quindi culturalmente vicina), sia per i rapporti commerciali fra Russia e Germania. E potrebbe essere qui il vero grande intoppo per gli americani di GM.
La casa statunitense, secondo alcuni rumors, preferirebbe il fondo belga-americano Rhj. GM avrebbe inoltre chiesto all’amministrazione tedesca di essere più chiara sul piano di aiuti che concederebbe a Rhj in caso di vittoria. Per Magna i tedeschi hanno promesso 4.5 miliardi di euro a sostenimento di Opel, mentre non si sono pronunciati sull’impegno finanziario in caso di vittoria di Rhj.

Quattroruote


Cessione Opel: un membro della CDU solleva dubbi sull'offerta Magna

Günther Oettinger, membro della CDU (il partito di Angela Merkel) e presidente del Land del Baden-Württemberg, ha dichiarato oggi in un’intervista al Rheinische Post che “l’offerta Magna non è necessariamente la migliore per Opel“. Le crepe nella maggioranza di governo in merito alla questione, cui facevamo cenno solo ieri in serata, stanno dunque affiorando con maggiore evidenza.
Oettinger ha proseguito: “Non sto dicendo che Magna non ce la può fare, più semplicemente non possiamo affermare che gli altri pretendenti siano meno validi”. Hai voglia a recitare il mantra “preferiamo-Magna-e-siamo-coesi”, quando uno dei membri più influenti del tuo partito mette in discussione la linea del governo stesso…
I dubbi sull’offerta austro-canadese comunque, vengono da lontano: alla vigilia di Ferragosto, GM smentì la sigla dell’accordo, dando il “la” ai Magna-scettici e alle loro illazioni. Illazioni peraltro alimentate dalle voci secondo cui GM potrebbe persino fare marcia indietro e decidere di tenersi la casa tedesca. A sua volta questa soluzione è stata seccamente smentita sia dalla Merkel che da zu Guttenberg, Ministro dell’Economia. Insomma, un bel casino. Che la signora Angela farebbe bene a togliersi dalle scatole prima delle presidenziali…

autoblog
 
Opel: General Motors potrebbe tenerla nelle sue mani e rinunciare alla cessione

General Motors sarebbe sempre più intenzionata a tenere per sé Opel, casa tedesca ormai da mesi in procinto di essere ceduta, ma mai effettivamente slegata dal gruppo di Detroit. Secondo la notizia, battuta da Bloomberg e ripresa dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Bob Lutz, product manager di GM, in una recente visita a Berlino avrebbe dichiarato esplicitamente che il colosso americano intende ora mantenere la proprietà di Opel.
Cosa succederà ora? Difficile a dirsi: quello che è certo è che Angela Merkel ed il suo esecutivo non avranno il sonno facile nelle prossime notti. La bega-Opel, il suo lunghissimo protrarsi nei mesi scorsi e la cattiva gestione di cui è stata oggetto, è costata parecchi consensi al governo di Berlino.
E su questo calo della popolarità del governo Merkel, GM potrebbe ipoteticamente “giocare sporco”. Le elezioni politiche tedesche si terranno il 27 settembre, e ritardando la decisione sul destino di Opel, a Detroit sperano in un cambio della guardia a Berlino. Nell’auspicio che, qualora la Bundeskanzlerin dovesse abdicare, il suo erede non spingerà così forte sulla cessione a Magna…

autoblog


General Motors rinuncia alla cessione di Opel

General Motors rinuncia alla cessione del marchio Opel. Secondo le confidenze di un alto dirigente del gruppo americano, raccolte dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitun nell’edizione odierna, GM avrebbe deciso di preservare il proprio patrimonio tecnologico. I motivi del clamoroso dietro-front? Non consegnare il marchio in mani russe e, soprattutto, non veder avvantaggiati nel futuro eventuali concorrenti.
Questo quadro, tuttavia, aspetta la cornice: martedì pomeriggio a Detroit si riunirà il consiglio d’amministrazione per formalizzare la decisione. Aspettando la reazione del Cancelliere Angela Merkel e del suo esecutivo, già scottati dopo la sconfitta nelle elezioni regionali di domenica scorsa.

Repubblica


General Motors ufficializza la cessione di Opel e Vauxhall a Magna International e Sberbank

General Motors ha da poco comunicato ufficialmente che venderà il 55% di Opel e Vauxhall al consorzio formato da Magna International e Sberbank. A GM rimarrà il 35%, ai dipendenti andrà il 10% della proprietà, mentre lo stato tedesco garantirà nuovi aiuti di stato alla casa automobilistica.
Molti aspetti chiave dell’accordo verranno fissati definitivamente nel corso delle prossime settimane, ma la notizia odierna è che quest’intesa finalmente c’è. Finisce dunque la “telenovela” internazionale che tanto ha fatto discutere negli ultimi mesi.
Per le decisioni di dettaglio sull’intervento pubblico di Berlino, sul costo del piano di ristrutturazione, e per capire quanto questo peserà sulle spalle dei dipendenti, manca ancora del tempo. Tutti gli aspetti comunque, come auspica GM nel comunicato ufficiale, dovrebbero essere definiti entro fine anno. Ma qualcosa lo possiamo già dire. Ecco quello che (non) cambierà in futuro.
La cessione della maggioranza assoluta di Opel ad un soggetto terzo, non significherà per la casa tedesca la rottura di ogni legame con il precedente, storico proprietario. Il costruttore rimarrà strettamente legato alla produzione del gruppo di Detroit per via di una profonda condivisione tecnico-progettuale, che rimarrà probabilmente simile a quella odierna.
Opel e Vauxhall dunque non andranno “allo sbando” per la propria strada, ma rimarranno integrate nello sviluppo prodotto di Detroit. I benefici saranno comuni, sia sul piano delle economie di scala, che per l’interscambio di know-how tecnologico ed ingegneristico. Lo stretto legame tra Chevrolet Volt e Opel Ampera sarà la testimonianza più evidente del nuovo business model.
In conclusione, per dirla con John Smith, vice responsabile dello sviluppo prodotto GM, “con questo nuovo assetto ci sarà il giusto bilanciamento tra autonomia, innovazione e sinergia”. Chissà, magari è proprio la ricetta giusta…

autoblog
 
Accordo Opel-Magna: Neelie Kroes definisce "illegali" gli aiuti

Neelie Kroes, commissario alla Concorrenza dell’Unione Europea, ha imposto un nuovo altolà alle travagliate nozze fra Opel e Magna. Il motivo? La parlamentare olandese ha rilevato “indizi significativi” che testimoniano uno scorretto utilizzo degli aiuti promessi dal governo tedesco alla cordata austro-canadese.

Secondo l’accusa mossa tramite missiva a Karl Theodor zu Guttenberg, ministro dell’economia tedesco, i prestiti sono stati garantiti esclusivamente a Magna/Sberbank e negati alle concorrenti qualora avessero ricevuto “l’incoronazione” da General Motors. Questo favoritismo viola le norme europee per la libera concorrenza, e potrebbero così aprire un secondo tempo nella gara per la cessione del marchio tedesco.

Fonte: Corriere della sera.it

Foto della patonza in oggetto: :asd)

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Tanto rumore per nulla, Opel rimane a GM!
Notizia dell'Asca, agenzia stampa quotidiana nazionale ( http://www.asca.it/copertina-GENERAL_MO ... -2068.html)

GENERAL MOTORS SI TIENE LA OPEL, TEDESCHI FURIOSI

'Il board di General Motors ha deciso di tenersi Opel e non venderla al consorzio guidato dalla canadese Magna e dalla banca russa Sberbank. La mossa e' stata motivata dall'inportanza strategica della compagnia tedesca e dalle migliorate condizioni del settore. La scelta e' stata annunciata nella tarda serata di eiri (ora italiana) dall'amministratore delegato di Gm, Fritz Henderson ad una delegazione tedesca in visita a Washington. E la reazione della Germania non si e' fatta attendere: ''Totalmente inaccettabile'', cosi' il ministro dell'economia del governo tedesco, Rainer Bruederle, ha commentato la clamorosa decisione di GM di non vendere piu' le attivita' europee Opel/Vauxhall. Mosca invece, almeno per ora, non prende posizione. Fonti ufficiali russe fanno notare che Mosca e' impassibile al dietront di Detroit sulla cessione della compagnia al consorzio russo-canadese. Il vice primo ministro russo Alexander Zhukov ha affermato che la massima priorita' di Mosca sono le compagnie automobilistiche nazionali, colpite duramente dalla crisi. ''Abbiamo molti problemi con la nostra industria automobilistica - ha detto Zhukov alle agenzie Ria Novosti e Itar-Tass - e per il momento la nostra principale priorita' e' quella di supportare le nostre compagnie''.

PIU' RISCHI CHE OPPORTUNITA' NEL DIETROFRONT (ANALISI).
La clamorosa decisione di GM di non vendere piu' Opel non arriva del tutto inaspettata. E' dal mese di agosto che nel board di GM stavano crescendo i dubbi sulla cessione delle attivita' europee ed i continui slittamenti della firma definitiva con Magna e i russi di Sberbank. La virata di GM ha provocato l'irritazione del governo tedesco e la decisione arriva, ironia della sorte, a pochi giorni dall'insediamento ufficiale del nuovo governo guidato da Angela Merkel che tanto si era spesa per la cessione a Magna.''Alla luce dei miglioramenti del mercato negli ultimi mesi e considerando l'importanza di Opel/Vauxhall nella strategia di GM il board ha deciso di annullare la vendita e avvia un piano di ristrutturazione delle operazioni in Europa'' recita il comunicato di GM e il ceo Henderson annuncia che ''GM presentra' rapidamente il piano di riassetto alla Germania e agli altri governi confidando in una positiva considerazione''. GM stima un onere di 3 miliardi di dollari per rimettere in sesto le attivita' europee, ''una cifra sensibilmente piu' bassa'' rispetto a quanto sarebbe costata l'operazione ai governi con il passaggio a Magna. La decisione di GM inevitabilmente presenta notevoli ripercussioni. Intanto Magna deve rinunciare alle ambizioni di trasformarsi in un produttore di auto di primo piano.
Anche per la Russia lo stop e' negativo. Henderson nel comunicato sembra voler rassicurare Mosca annunciando che GM spera di realizzare una presenza significativa in Russia riprendendo ''direttamente la collaborazione con GAZ per contribuire alla modernizzazione delle attivita' del costruttore russo''. I miglioramenti sensibili del mercato dell'auto americano hanno rappresentato la principale molla per GM di rinunciare alla vendita di Opel. GM, anche se resta sotto il controllo del governo americano, e' recentemente uscita dalla procedura fallimentare ritrovando slancio e fiducia. La considerazione del board e' che un produttore globale dell'auto non puo' rinunciare alla presenza in Europa. GM non pensa a rivedere l'intero piano di dismissioni. Il mese scorso Henderson ha venduto il brand Hummer ai cinesi della Sichuan e la Saturn alla Penske Automotive e sta ancora trattando la cessione di Saab al gruppo svedese Koenigsegg.Il Wall Street Journal in un commento scrive che ''GM ha fatto la cosa giusta'' sottolineando la posizione di debolezza del ceo Henderson che era determinato alla cessione ma il board ha lentamente cambiato rotta. Oltre ai segnali di ripresa del mercato dell'auto, e negli Stati Uniti le previsioni indicano un 2010 robusto in termini di vendite, GM ha considerato che mantenere le attivita' europee consente di abbassare i rischi su piattaforme e tecnologie. Tuttavia GM si espone all'incertezza del mercato europeo che nel 2010 non dovrebbe essere particolarmente brillante. Inoltre il 2009 mostra che Opel accusa la peggiore performance tra i grandi produttori europei con una contrazione delle vendite di oltre il 12%, oltre il doppio rispetto al trend del mercato con una quota in calo di quasi un punto percentuale. A differenza delle operazioni Hummer e Saturn, GM non avrebbe incassato neanche un euro dalla cessione di Opel e mantenendo una partecipazione ne avrebbe condiviso, quota parte, gli oneri.
Mantenere Opel comunque rappresenta al tempo stesso un onere consistente. Il mercato europeo e' forse quello piu' competitivo al mondo e per GM sara' particolarmente difficile ottenere risultati brillanti sia nel vecchio continente che in Nordamerica. Difficile inoltre immaginare che GM trovera' sostegno nel governo tedesco. Il quotidiano Handelsblatt in un editoriale ha scritto che ''la Merkel e' caduta nella trappola Opel. Gli interessi americani hanno vinto''. Alla fine il principale rischio e' che GM stia prendendo un grande abbaglio. Il mercato dell'auto e' in recupero ma pensare che si possa tornare alla situazione pre-crisi e' perlomeno un atto di arroganza culturale'.
 
ho sentito oggi la notizia al tg, spero che la Germania ritiri tutti i finanziamenti che ha dato a Opel (che se non sbaglio la UE ha messo pure sotto accusa perchè vengono considerati aiuti statali)...poi vediamo se gm la vuole ancora tenere :nod) :nod)
 
manovra per impedire l'acquisto da parte italiana...
e ora compriamo a meno prezzo e licenziamo tutti..... :lol:
 
No, nessun 'complotto' particolare secondo me.

A mio parere è semplicemente il fatto che GM vede in Opel un Marchio che con i nuovi modelli si sta in parte risollevando e vuole provare a tenerlo, o per magari cederlo più avanti alzando le pretese.
 
denny1977":35f4r3ht ha detto:
No, nessun 'complotto' particolare secondo me.

A mio parere è semplicemente il fatto che GM vede in Opel un Marchio che con i nuovi modelli si sta in parte risollevando e vuole provare a tenerlo, o per magari cederlo più avanti alzando le pretese.

credo anch'io. :scratch)
 
Beh, ma anche in Germania non credo se la stiano prendendo con calma... da quello che ho letto sui giornali penso siano imbufaliti per tutto questa storia... :scratch)
 
Un po di notizie:

Cessione Opel: la Germania critica General Motors. "Un comportamento inaccettabile"

Il Governo tedesco, per bocca del ministro dell’Economia Rainer Bruederle, ha giudicato il comportamento tenuto da General Motors nella vicenda Opel “completamente inaccettabile”. Lo stesso titolare del dicastero ha poi ricordato a GM che il raggiungimento di un accordo con gli operai sarà fondamentale per avviare il piano di ristrutturazione.
La virata del costruttore statunitense ha suscitato la plateale irritazione del nuovo esecutivo guidato dal Cancelliere Angela Merkel, a pochi giorni dall’insediamento. Stizza liquidata dal Wall Street Journal con un laconico “General Motors ha fatto la cosa giusta”, sottolineando la posizione di debolezza dell’amministratore delegato Fritz Henderson al cospetto di un esecutivo deciso, nel momento di difficoltà, a cedere Opel.
Il costruttore di Detroit, secondo quanto riferisce Juergen Reinholz, ministro dell’Economia della Turingia, stato tedesco sul cui territorio sorgono impianti Opel, non avrebbe mostrato indugi nel restituire entro fine novembre un prestito ponte da 1.5 miliardi di Euro. Un portavoce di GM Europe avrebbe poi smentito l’ipotesi dell’insolvenza, confermando l’intenzione di ridurre i costi fissi del 30%; nessun commento riguardo ad eventuali licenziamenti o chiusure di siti produttivi.

Repubblica


Cessione Opel: la battaglia non è finita secondo Putin

Vladimir Putin, il primo ministro della Russia, non si rassegna alla decisione-shock di General Motors di tenere Opel per sé: Putin ha detto chiaro e tondo che “la battaglia per conquistare Opel ancora non è finita”. “Non è certo GM che può decidere del futuro della casa tedesca”, ha osservato Putin.
L’annuncio della retromarcia, è arrivato nella tarda serata di ieri da Detroit e ha lasciato tutti sbigottiti, a partire dal governo tedesco che tanta parte ha avuto nel tira e molla Opel-Magna-Sberbank. Ora, il grande fornitore ed il suo alleato russo hanno già annunciato che analizzeranno la questione dal punto di vista legale. Credevate fosse finita qui?


Magna: "Non tenteremo più di comprare una casa automobilistica"


Magna International in futuro non tenterà più di acquisire una casa automobilistica. Dopo la sorprendente decisione di General Motors di tenere Opel seguita a mesi di estenuanti trattative, la multinazionale austro-canadese ha stabilito che rimarrà nell’ambito del suo business tradizionale, quello delle forniture di componenti ai costruttori.
La dichiarazione, rilasciata da John Walker, co-amministratore delegato dell’azienda, è limpida: “Non cercheremo più un nostro spazio tra le case automobilistiche: non esiste alcun piano per entrare in trattative con un altro costruttore”. Ora l’attenzione di Magna potrebbe focalizzarsi invece su altri fornitori in difficoltà che hanno perso le commesse delle case automobilistiche.
Eppure, qualche analista rimane scettico di fronte a queste affermazioni: c’è chi continua a credere che l’automotive supplier possa presto rilanciarsi nel “corteggiamento” di qualche costruttore. “Ci sono altre case automobilistiche in vendita e Frank Stronach (il presidente di Magna, ndr) ha il pallino di acquisirne una. Aspettate e vedrete” giura John Wolkonowicz, interpellato da Automotive News.


GM Opel: Putin torna a parlare della mancata cessione a Magna-Sberbanck; continuano le critiche della Germania


Dopo il dietrofront di GM sulla cessione Opel al consorzio russo-canadese formato da Magna e la banca Sberbank, Putin, primo ministro russo, dopo il primo intervento, torna alla carica sulla questione lanciando alcune “diplomatiche minacce” al gruppo di Detroit e, indirettamente, all’amministrazione USA.
”Il ritiro dell’ultimo minuto prima del completamento dell’operazione - ha detto Putin - non nuoce ai nostri interessi ma, a ben vedere, si riflette sui nostri partner americani. Questa e’ una lezione - ha aggiunto il primo ministro russo - di cui faremo tesoro nel trattare con i soci nell’avvenire”. Come a dire “chi la fa, l’aspetti”.
Intanto continuano le polemiche del Governo tedesco ancora più danneggiato, a livello d’immagine, dalla decisione di Opel: l’ ex vice cancelliere, Frank-Walter Steinmeier, ha giudicato la decisione della General Motors “sfacciata”; è invece “”irragionevole” per il governatore della Renania Palatinato, Kurt Beck (che ha anche criticato l’Ue colpevole, a suo giudizio, di aver “spaventato” GM). Più lapidario il governatore del Nord Reno-Westfalia, Jürgen Rüttgers, secondo cui “il comportamento di GM mostra il brutto volto del turbo-capitalismo”.

ASCA


GM taglierà 10.000 posti di lavoro in Opel; presto un piano di rilancio per la casa tedesca

GM, dopo la fine (?) della questione Opel, si prepara ad attuare la strategia di rilancio della casa tedesca: il primo passo, purtroppo, sarà il licenziamento di 10.000 posti di lavoro (una cifra simile era stata comunque preventivata da Magna).
“Intendiamo ridurre i costi Opel del 30%, il che si tradurrà in tagli di circa 10 mila lavoratori. Comprendiamo la reazione negativa del Governo tedesco” -ha affermato John Smith,vice presidente di GM- “ma cedere Opel a Magna sarebbe stato l’equivalente di un terno al lotto e il nostro consiglio d’amministrazione è arrivato alla conclusione che nell’interesse della società fosse opportuno mantenerne il controllo”.
Smith, ha inoltre annunciato che la General Motors è pronta a restituire il prestito-ponte ricevuto dal Governo tedesco e che il piano di rilancio Opel sarà presentato in tempi brevi.

Quattroruote


General Motors: Opel resterà confinata all'Europa

Fritz Henderson, amministratore delegato General Motors, ha delineato per Opel un futuro macro-regionale, senza possibilità di rivestire un ruolo da player globale. «Opel è un marchio radicato e con una forte penetrazione in determinati mercati – ha spiegato il manager –: non vedo perché cambiare lo status quo. Questa visione, tuttavia, non significa sminuire valore e potenzialità del marchio, ma solo riconoscere nell’Europa il bacino in cui dedicare i maggiori sforzi».
Henderson ha poi proseguito indicando nel Sud America il prossimo focus di Chevrolet. «Abbiamo elaborato un piano di sviluppo – prosegue –. È un marchio forte: non vedo perché sprecare tempo e risorse per ricominciare daccapo con una realtà nuova».

Egm Car Tech


Opel: Magna chiede un risarcimento a General Motors per il fallimento delle trattative

Magna International ha chiesto formalmente nella giornata di ieri un rimborso a General Motors. La motivazione? Il danno subito nel corso del tentativo di acquisto di Opel. Il vicepresidente di Magna Siegfried Wolf, annunciando l’azione, non ha parlato dell’entità del rimborso richiesto, ma si vocifera di una cifra intorno ai 100 milioni.
Durante la scorsa settimana, il gruppo di Detroit si è reso protagonista di un’inaspettata retromarcia sul fronte delle trattative, chiudendo le porte ad ogni possibilità di vendita della sua preziosa controllata tedesca, oggetto di un estenuante tira e molla durato mesi.
Secondo gli accordi, GM avrebbe dovuto cedere il 55% di Opel al consorzio Magna-Sberbank, ma niente di tutto ciò si è verificato. GM, sicuramente consapevole di molte delle conseguenze che avrebbe subito (l’indignazione del governo tedesco, quella di Putin, l’abbandono di Carl-Peter Forster), ha deciso di tornare sui suoi passi. Un ripensamento forse lungimirante, in termini strettamente industriali. Ma per il momento la casa non sta certo collezionando belle figure in ambito internazionale…


Piano industriale Fiat-Chrysler: secondo Marchionne "General Motors ha fatto bene a tenere Opel"

Ad Auburn Hills si è appena conclusa la pausa pranzo nell’ambito della conferenza stampa in cui il management di Fiat-Chrysler sta mostrando al mondo i piani 2010-2014 per i marchi USA. E Sergio Marchionne ha trovato il tempo per rilasciare una dichiarazione sull’altra notizia del giorno, secondo cui Opel rimarrà in seno a General Motors.
Marchionne ha parlato della scelta di GM come di “una decisione estremamente razionale”. Non solo: il numero uno di Fiat ha anche aggiunto che “si tratta di una scelta positiva per l’Europa, perché ora dovranno razionalizzare le infrastrutture del nostro continente, che oggi sono troppo grosse e complesse”. L’ad del Lingotto ha infine osservato come quello del settore auto sia “un business estremamente complicato in cui le scelte industriali vanno fatte in maniera estremamente precisa”.
 
General Motors: gli stabilimenti inglesi del gruppo Opel/Vauxhall non verranno chiusi

Nick Reilly, nuovo amministratore delegato Opel/Vauxhall, ha confermato che gli stabilimenti del gruppo presenti in Inghilterra (Luton e Ellesmere Port) non verranno chiusi. «Prevediamo un buon futuro per entrambi», ha commentato, prima di quantificarne una riduzione della produttivà compresa fra il 20 ed il 25%.
Reilly ha fornito queste indicazioni sul futuro piano di ristrutturazione dopo un incontro formale con Lord Peter Mandelson, Ministro del Business (attività produttive) nel Governo britannico, mostratosi disponibile nel fornire qualsiasi tipo di aiuto per mantenere lo status quo. Bisogna altresì valutare se i collaboratori di Gordon Brown approveranno la richiesta presentata da GM per un prestito di 3.3 miliardi di Euro, somma inferiore alle pretese economiche (4.5 miliardi) avanzate da Magna. Infine, secondo il manager General Motors Europe non realizzerà un “profitto decente” almeno fino al 2012.

Autocar
 
Secondo me GM si è fatta due conti e ha visto che cedendo Opel metà dalla gamma Chevrolet per il centro e il Sud America spariva di botto (perchè presumo che gli stabilimenti dove producono le Corsa e le Astra per il Sud America siano della Opel, anche se realizzano le generazioni precedenti alle attuali), perciò ha valutato di tenere il Marchio.

Guardate per esempio il sito Chevrolet per il Brasile: sono in pratica tutte Opel; se si cedesse la Opel presumo che gran parte della gamma andrebbe a sparire.
http://www.chevrolet.com.br/action/home?cntryCd=BR
 
Anche per Opel tagli di personale consistenti in vista.

http://www.quattroruote.it/news/articol ... ice=215895

Alla fine le stime dei tagli alla forza lavoro necessari alla Opel fatti in origine dalla Fiat (e allora tanto criticati dalla stampa tedesca), ribadite poi dalla Magna - e valutate da entrambe le Case in circa diecimila posti - erano piuttosto esatte. La General Motors, che - dopo la decisione di tenersi la Opel - ha incontrato il 24 novembre i rappresentanti del Forum europeo dei lavoratori (organismo che raccoglie i vari delegati sindacali delle fabbriche GM sparse per l'Europa), ha dichiarato che Opel/Vauxhall ha bisogno di ridurre la capacità produttiva del 20 per cento, il che significa sacrificare circa 9 mila posti negli stabilimenti del Vecchio Continente.

"Dobbiamo creare un piano di rilancio sostenibile e praticabile. La competizione diventa ogni giorno più feroce. Dobbiamo ridurre i nostri costi", ha detto ai rappresentanti dei lavoratori Nick Reilly, il nuovo amministratore delegato di Opel. Lo stabilimento che rischia di più, passibile addirittura di una totale chiusura, è quello di Anversa, in Belgio. Sul suo futuro la GM e la rappresentanza dei lavoratori daranno vita a un gruppo di discussione. Ma è chiaro che non finisce lì. L'impianto belga dà lavoro a circa 2.500 persone. All'appello della scure di General Motors mancano ancora altri 6.500 lavoratori in tutta Europa.

GM ha preventivato che la ristrutturazione delle sue operazioni europee richiederà approssimativamente 3,3 milioni di euro, necessari per assicurare la sopravvivenza di Opel per l'anno venturo e per investire in nuovi prodotti e nella riorganizzazione delle fabbriche. Parte di questa cifra sarà autofinanziata da GM, ma la Casa - che in questi giorni ha restituito il prestito ponte fatto dalle autorità tedesche nella fase di ipotetica cessione di Opel a Magna - non ha fatto mistero di contare anche sugli aiuti governativi dei Paesi che ospitano gli stabilimenti.
 
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