Vedo un bel po' di confusione per non dire caos.
Per ordine
1) NON tutto quello che vogliamo soggettivamente fare o non fare è permesso dalla legge.
Non è che se per me (ad esempio) fare la cosa X allora io ho il diritto divino di farlo.
Certo, scoccia. Scoccia soprattutto i liberali. Però in una società è così.
Sennò si chiama "anarchia" (senza distinguere se sia cosa buona e giusta oppure no)
2) Nella legge ci sono dei buchi, tali per cui certe fattispecie non sono regolamentate?
Certamente sì.
Questa
vacatio legis può incidere negativamente sulle nostre vite?
Certamente sì
3) Una generica legge, ma anche la costituzione, è per definizione ontologicamente perfetta,
immutabile e "miglior scelta" in tutti i casi?
Certamente NO. NO per i motivi che ho già espresso, sono solo parole scritte dallo statuto albertino
a mussolini fino oggi a berlusconi. non sono (almeno io non credo) state dettate dall'arcangelo gabriele
o da chi per lui.
4) Nel caso di "buco" legislativo è consentito alla magistratura "chiuderlo" inventandosi procedure non previste?
E' un dibattito interessante. A mio parere NO, ma non voglio andare troppo OT.
Questo per me è un punto cardine.
I giudici applicano la legge. Se la legge non c'è non la applicano "inventandosi" interpretazioni del tutto discutibili.
5) Nell'accertamento presunto della volontà, fondato su una presunta frase pronunciata circa 20 anni fa ( :lol:
sfido chiunque a ricordarsi cosa ha detto una loro figlia 15 anni fa, o 10 o 5
, vabbè torniamo IT),
che avrà un effetto non emendabile sono scettico.
Conosco bene come funzioni la giustizia in italia, ossia malissimo.
I casi di errori giudiziari sono all'ordine del giorno, anche per le sentenze passate in giudicato.
Solo che un conto è mettere in galera tizio [che prima o poi puoi tirar fuori],
altro conto è consentire la morte di tizio.
A me pare una differenza sostanziale
6) Attaccarsi alla costituzione, come sempre, è una cavolata gigantesca. Chiunque abbia anche solo letto la carta, non dico qualche libretto per l'esame di costituzionale, sa benissimo che è carta straccia nel 90% dei casi, e molle creta nel rimanente 10%.
I principi enunciati sono talmente generici, aspecifici, che non servono a nulla o quasi.
In questo ambito va circoscritta l'interpretazione fatta, che si può ribaltare in 10 modi diversi senza alcun buco logico.
Semplicemente NON è una fattispecie prevista.
E' inutile tentare di sognare che i costituenti (per inciso si possono anche leggere le relazioni pre-promulgazione, assai
interessanti sui vari orientamenti) pensassero ad un caso come quello di Eluana.
E' un dato di fatto.
Ci vuole l'onestà intellettuale per riconoscere che neppure lì c'è scritto cosa fare in un caso del genere.
7) Assassinio sì/assassinio no.
Qui per come la vedo io la situazione è semplice. Visto che il concetto di eutanasia NON è (ancora?) nel nostro ordinamento
se poni in atto (oppure come omissione) attività che hanno l'unico fine di far morire qualcuno lo stai uccidendo.
Non mi sembra un sofismo.
Mi sembra banale logica.
Non mi risulta che Eluana sia viva.
Nè che toglierle cibo ed acqua avesse il fine di "disintossicarle" la pelle.
Aveva il fine di ucciderla.
E' morta.
-> è stata uccisa.
Possiamo poi discutere se fosse stato bene ucciderla oppure no (secondo me sì, ma via eutanasia, e l'ho già scritto).
Farla morire di sete (ribadisco che le pseudo-cazzate-interpretative-della-costituzione lasciamole agli ayatollah
del diritto) è stato per me un assassinio.
8) già detto di lasciar perdere il discorso :specchio) che la natura segue il suo corso blablabla non è
indipendente blablabla (neppure i neonati lo sono, nè i tetra, nè gli anziani etc)
9) in estrema sintesi: auspicherei la possibilità PER LEGGE di stabilire il proprio destino.
Ritengo che la vita sia "proprietà" del singolo, e non ad esempio di Dio o chi per lui.
nel "chi per lui" comprendo anche genitori, parenti vari etc.
Va anche indicato quali siano gli ambiti dei quali si può disporre della propria vita.
Ad esempio se è possibile rifiutare cibo ed acqua, o farsi eutanizzare direttamente.
Basta solo che sia tutto chiaro: patti molto chiari, amicizia molto lunga
10) nel caso di eluana, lo ribadisco, quello che a mio parere manca è l'espressa volontà della ragazza di morire di sete.
Non so se le avessero chiesto a quel tempo "se fossi in quello stato vorresti morire di sete"?
Penso neppure i giudici lo sappiano (anche perchè in concreto non lo credo affatto).
Nel caso di dubbio (ed in questo caso a mio parere il dubbio C'E') sarei stato "per la vita" e non "per la morte".
Nel caso in cui NON ci fosse stato alcun dubbio allora no, avrebbe potuto scegliere la sua strada in piena libertà.
Anche farsi cremare da viva. Sarebbe stato un suo diritto.