CARABINIERI...... tra le varie forze dell'Ordine i più amati..... [VIDEO]

mezzostordito":xxgeiw3i ha detto:
SS 65 is my home":xxgeiw3i ha detto:
mezzastordita":xxgeiw3i ha detto:
spiegaglielo ai familiari delle vittime...

premetto che ho estremo rispetto per i caduti, ma ricordati che chi è in iraq, non è stato costretto da nessuno ad andarci.

Quante volte abbiamo pensato, dopo aver sentito al tg di uno sciatore morto sotto una slavina perchè sciava fuoripista, "se l'è proprio cercata?"

i morti in iraq sono paragonabili a un operaio che muore sotto a una pressa o un muratore che muore cadendo dal ponteggio è un lavoro loro han scelto quello sanno quali sono i rischi e quindi stop..nessuno li manda lo scelgono loro e quindi se muoiono nn sono eroi ma solo lavoratori morti perchè poi in iraq nn difendono nessun interesse della patria

Con la differenza che il muratore o l' operaio lo fai perchè altrimenti finisci sotto un ponte a morire di fame.
 
mezzostordito":uhb2bykb ha detto:
SS 65 is my home":uhb2bykb ha detto:
mezzastordita":uhb2bykb ha detto:
spiegaglielo ai familiari delle vittime...

premetto che ho estremo rispetto per i caduti, ma ricordati che chi è in iraq, non è stato costretto da nessuno ad andarci.

Quante volte abbiamo pensato, dopo aver sentito al tg di uno sciatore morto sotto una slavina perchè sciava fuoripista, "se l'è proprio cercata?"

i morti in iraq sono paragonabili a un operaio che muore sotto a una pressa o un muratore che muore cadendo dal ponteggio è un lavoro loro han scelto quello sanno quali sono i rischi e quindi stop..nessuno li manda lo scelgono loro e quindi se muoiono nn sono eroi ma solo lavoratori morti perchè poi in iraq nn difendono nessun interesse della patria

non stiamo parlando di questo noi... :ahsisi) :ahsisi)
io sono la prima a dire che chi ci guadagna sono i militari, non lo stato.
 
SS 65 is my home":e3tdhfmz ha detto:
mezzostordito":e3tdhfmz ha detto:
SS 65 is my home":e3tdhfmz ha detto:
mezzastordita":e3tdhfmz ha detto:
spiegaglielo ai familiari delle vittime...

premetto che ho estremo rispetto per i caduti, ma ricordati che chi è in iraq, non è stato costretto da nessuno ad andarci.

Quante volte abbiamo pensato, dopo aver sentito al tg di uno sciatore morto sotto una slavina perchè sciava fuoripista, "se l'è proprio cercata?"

i morti in iraq sono paragonabili a un operaio che muore sotto a una pressa o un muratore che muore cadendo dal ponteggio è un lavoro loro han scelto quello sanno quali sono i rischi e quindi stop..nessuno li manda lo scelgono loro e quindi se muoiono nn sono eroi ma solo lavoratori morti perchè poi in iraq nn difendono nessun interesse della patria

Con la differenza che il muratore o l' operaio lo fai perchè altrimenti finisci sotto un ponte a morire di fame.

esatto e nn prende stipendi a 4 zeri
 
SS 65 is my home":91yhdxt2 ha detto:
mezzostordito":91yhdxt2 ha detto:
SS 65 is my home":91yhdxt2 ha detto:
mezzastordita":91yhdxt2 ha detto:
spiegaglielo ai familiari delle vittime...

premetto che ho estremo rispetto per i caduti, ma ricordati che chi è in iraq, non è stato costretto da nessuno ad andarci.

Quante volte abbiamo pensato, dopo aver sentito al tg di uno sciatore morto sotto una slavina perchè sciava fuoripista, "se l'è proprio cercata?"

i morti in iraq sono paragonabili a un operaio che muore sotto a una pressa o un muratore che muore cadendo dal ponteggio è un lavoro loro han scelto quello sanno quali sono i rischi e quindi stop..nessuno li manda lo scelgono loro e quindi se muoiono nn sono eroi ma solo lavoratori morti perchè poi in iraq nn difendono nessun interesse della patria

Con la differenza che il muratore o l' operaio lo fai perchè altrimenti finisci sotto un ponte a morire di fame.

si perchè chissà come mai in regioni abbastanza povere dove il lavoro manca tutti si fanno volontari nell'esercito..
 
poi scusate eh ma fare il mlitare è un lavoro come un altro. sono la prima io a dire che i morti sul lavoro e qulli in guerra sono sullo stesso piano. ma non si stava parlando di questo.
 
illustre":2onwrnas ha detto:
bejita":2onwrnas ha detto:
h

PS i militari oggi che interessi della nazione fanno? Non per polemica ma non riesco a giustificare le enormi spese di certe azioni in paesi straniera senza alcun provento

posso dire che ti capisco e cerchero di spiegarti da conoscitore e studente delle politiche internazionali quale sono..

le ricadute dell'operato dell'esercito nn sono cosi dirette come quelle dei carabinieri e i loro benefici peraltro poco pubblicizzati sono a lungo termine..
avere truppe all'estero significa visibilità per il paese..
significa potersi sedere al tavolo dei vincitori
significa assicurarsi i diritti nella ricostruzione dei paesi con evidenti vantaggi per le aziende nazionali.
e significa anche controllare nei relativi paesi le attività illecite che indirettamente potrebbero ripercuotersi in italia..

secondo te la classe politica manda l'esercito nei vari paesi senza un reale tornaconto per la nostra nazione?

beh questo è quello che è successo in Italia nel dopo guerra, un mare di ricostruzioni e un mare di soldi ed investimenti usa. Però ora in iraq ecc. la situazione mi pare molto diversa da quella dell'Italia degli anni 50, anche e sopratutto come cultura. Sinceramente non credo possa funzionare allo stesso modo.

La nostra classe politica senza palle in questi conflitti è palesemente succube della politica americana, mi basta ricordare cosa fece il pur ladro ma con le palle quadrate Craxi quando gli USA volevano mandare i rambo dopo i fatti della Achille Lauro ;)
 
mezzastordita":13ay65e3 ha detto:
poi scusate eh ma fare il mlitare è un lavoro come un altro. sono la prima io a dire che i morti sul lavoro e qulli in guerra sono sullo stesso piano. ma non si stava parlando di questo.

Io più che postarti una pagina di dati(riguardanti solo i guadagni con le armi, ma ce ne per ogni settore) non so cosa fare...
 
Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro. Operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva?
Da diversi mesi è entrata prepotentemente nel panorama finanziario italiano la società privata più “segreta” del mondo, il Carlyle Group. Il gruppo Carlyle – descritto dalla rivista Industry Standard come "la più grande società d’investimenti privata del mondo” – ha 13 miliardi di dollari da gestire soprattutto nel settore della difesa speculando sui conflitti militari e sulla spesa per le armi.

Il gruppo Carlyle annovera tra le sue fila uomini con credenziali importanti intrinsecamente collegati con il Pentagono, il Dipartimento di Stato e il CFR. L’ex segretario alla Difesa statunitense Frank Carlucci è il suo presidente e amministratore delegato (al college è stato compagno di stanza di Donald “Rumy” Rumsfeld). Fra i partner di Carlyle figurano anche l’ex segretario di Stato americano James Baker III, George Soros, Fred Malek e persino Bush Senior (consulente esterno). Non è una novità inoltre che il Gruppo abbia gestito per anni i soldi di Yeslam bin Laden (fratello di Osama). Cosa ci fa il Carlyle Group in Italia?
Il governo ha avviato nel 2001 il più imponente programma di speculazione immobiliare che la storia italiana ricordi: la cartolarizzazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali. La “finanza creativa” del ministro Tremonti ha consentito la vendita d’innumerevoli immobili di proprietà degli enti pubblici (Patrimonio S.p.a.), a prezzi stracciati, in favore dei grandi gruppi economico-finanziari nazionali ed internazionali. Un’operazione che non sempre ha garantito il diritto d’opzione in favore di chi già affittava gli immobili e che ha visto le proteste dei sindacati degli inquilini e degli stessi enti previdenziali che vedevano ridursi le riserve tecniche a garanzia delle prestazioni fornite (la gestione degli stessi rappresentava, infatti, parte importante del capitale di copertura per la corresponsione di pensioni, sussidi, indennità per infortuni sul lavoro, rendite per malattie professionali, ecc...). Il governo ha privatizzato, attraverso aste pubbliche con ribassi sempre più crescenti, gran parte del patrimonio immobiliare pubblico predeterminando di fatto futuri e prossimi profitti per poche lobby finanziarie transnazionali.

Il Carlyle Group con chirurgico tempismo e spregiudicatezza si è inserito in questo facile business. Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro, portando soccorso al ministero per l’Economia, che ha visto garantite attraverso questa operazione le coperture di bilancio dopo le numerose aste andate deserte. A Bari per esempio son stati venduti proprio nelle settimane in cui si decidevano le sorti della guerra in Iraq e della posizione italiana in merito, 3 immobili di proprietà INAIL (via Sparano, Via F. Filzi e V. Marin) acquistati dal Carlyle con un ribasso del 32,5% rispetto al valore di mercato. A Reggio Emilia è stato svenduto - sempre grazie alla legge Tremonti - Palazzo Bussetti, gioiello storico settecentesco nel cuore della città. Non ultimo è arrivato l’accordo con la Fiat per la cessione di tutte le attività aerospaziali della Fiat Avio. La trattativa coinvolgerebbe anche Finmeccanica, in qualità di socio industriale e, secondo una nota del Lingotto, si basa su un "enterprise value" di 1,6 miliardi di euro.

I dubbi sono tanti. Si tratta di operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva americana in Iraq?
 
Questa fa ridere perchè lo hanno messo persino su ebay, ma ci sarebbe da piangere...

Diventare milionari in pochi anni? Si puo' e anche senza sforzo secondo uno strampalato manuale in vendita su e-bay. Gli aspiranti paperoni devono pero' mettere da parte i loro scrupoli morali e trasformarsi in cinici speculatori. La presunta miniera d'oro sarebbe, infatti, la guerra in Iraq.

Il metodo e' semplice, neanche troppo originale e, stando a quanto dichiara l'autore del manuale, gia' collaudato con successo. Si tratta di sfruttare le difficolta' di Paesi coinvolti in guerre per acquistare a cambi vantaggiosi la moneta svalutata, aspettare che l'economia di quei territori riprenda quota e quindi rivendere conseguendo guadagni enormemente maggiori rispetto agli investimenti.

A quanto pare, in molti si sono arricchiti acquistando marchi tedeschi durante la seconda guerra mondiale, rubli sovietici o dinar in Kuwait all'epoca della Guerra del Golfo. Adesso 'l'occasione' del momento sarebbe proprio la guerra in Iraq. A causa della svalutazione della moneta dovuta al conflitto e' infatti possibile acquistare fino a 1 milione di dinar per meno di 1.000 euro. Il prezzo e' molto conveniente se si pensa che prima della guerra il dinar valeva oltre 3 dollari. Secondo gli esperti, una volta che l'Iraq avra' riguadagnato la sua stabilita' economica il dinar potrebbe valere da 1 a 4 dollari americani.

A questo punto, spiega l'autore dell'e-book, basta fare i conti per capire l'entita' del guadagno: investendo 1000 euro si possono guadagnare da 1 a 4 milioni di euro. L'affare sarebbe sicuro in considerazione della grande ricchezza del Paese non solo di petrolio ma anche di gas naturale.

L'autore del manuale, che consiglia di muoversi rapidamente per non lasciarsi sfuggire questa occasione, sostiene che le maggiori Istituzioni, i politici e le piu' grandi banche del mondo sfruttano queste stesse informazioni segrete per arricchirsi. ''Quando capisci che cosa l’Iraq realmente puo' offrire oltre a soffermarti sulle notizie di guerra che ci martellano sui telegiornali - sottolinea l'autore dell'e-book -, allora comincerai a capire che l’Iraq e il relativo dinar sono una mniera d’oro ancora imbattuta''.
 
Centodieci piccoli tricolori sul campo della gloria, o comunque del successo imprenditoriale, che è più o meno la stessa cosa. L’Iraq del futuro sarà un eccellente partner in un mondo affratellato dalla democrazia. Il 19 settembre del 2003, il governatore americano della nuova provincia, Bremer, ha proclamato l’Ordine 39, che stabilisce che ditte straniere possono possedere il 100% delle banche, delle miniere e delle fabbriche dell’Iraq e possono portarsi a casa il 100% dei profitti.

A casa vuol dire a casa nostra, alla faccia dei disfattisti, degli islamonazicomunisti e di altra gentaglia menagramo che solo un anno fa diceva che la guerra non sarebbe servita a niente.

Non c’è nemmeno da temere la concorrenza dei locali, che sono stati esclusi da tutte le gare. C’è anche una manodopera da sogno, abituata da tredici anni di embargo a stringere la cinghia. Mentre da noi una gioventù viziata non ha voglia di passare la vita in fonderia, e rischiamo multe da capogiro solo perché diamo un lavoro in nero a qualche clandestino venuto dall’altro capo del mondo, in Iraq la guerra ha portato un autentico miracolo: una disoccupazione del 60%.

Ora, qualcuno potrebbe chiedersi chi paga. Sarebbe poco rispettoso elencare tra i paganti qualche decina di migliaia di morti iracheni: ogni progresso richiede i suoi sacrifici, e comunque l’economia non è una cosa sentimentale. Stando al sito, chi paga è qualcosa che si chiama la Trade Bank of Iraq. Ricostruzione.it ci assicura che ha sede negli Stati Uniti, a mezzo mondo di distanza dal paese i cui soldi manipola.

I fondi non mancano: il sito ricostruzione.it ci spiega che ci sono un sacco di soldi che gli Stati Uniti hanno semplicemente tolto dalle mani degli iracheni e si sono messi in tasca loro: 1 miliardo di dollari del petrolio iracheno che passeranno tra poco delle mani dell’ONU a quelle del governo provvisorio, cioè agli Stati Uniti; ci sono 1,7 miliardi fondi iracheni “congelati dagli Stati Uniti e successivamente confiscati”; e circa 1 miliardo di dollari sequestrati in Iraq. Tutti soldi che si trovano “presso la Riserva Federale di New York” e che sono gestiti personalmente dal signor Lewis Paul Bremer. Il signor Bremer dovrebbe capire bene le esigenze degli imprenditori, visto che lui stesso è Presidente e Amministratore Delegato delle assicurazioni Marsh Crisis Consulting, un'affiliata della Marsh & McLennan Companies, Inc.

Certo, paga anche l’Italia. Sarebbe interessante vedere quanto guadagneranno alla fine le 110 aziende italiane in questione, e quanto invece costerà la missione militare in Iraq. Ma anche se il bilancio fosse in perdita, la differenza è che i costi dell’occupazione ce li dividiamo tra milioni e milioni di contribuenti. Non si può mettere sullo stesso piano la felicità di un signor Brambilla che in un giorno si porta a casa quanto ci vuole per farsi una nuova villa, e l’infelicità del sottoscritto che ci rimette sì e no qualche decina di euro.

Comunque il nostro governo ha pensato anche ai contribuenti. Proprio oggi mi è arrivata la proposta del mio commercialista di aderire al “concordato fiscale preventivo”. Non ci capisco molto, ma ho la sensazione che significhi che mi posso prenotare per evadere le tasse quest’anno. Non lo potrei fare, nemmeno volendo, visto che tutti i signor Brambilla esigono la fattura da noialtri traduttori, però ringrazio il governo per il pensiero.

É giusto anche ricordare che, se il nostro governo non avesse partecipato attivamente all’occupazione, oggi non ci sarebbe stato il tricolore alla festa di “Rebuild Iraq”. Lo ha riconosciuto senza falsi pudori il vice ministro Adolfo Urso, parlando proprio alla fiera di Kuwait:

“"Esistono fortissime aspettative da parte delle imprese italiane, sorrette dall’impegno assunto dal Governo nei confronti della Coalizione, senza dimenticare che il nostro è il terzo Paese contributore di truppe e dall’inserimento di numerosi Esperti civili nella CPA (Coalition Provisional Administration).”
Ma anche l’opposizione ha capito che il gioco vale la candela. Infatti, gli antiberlusconiani che contano hanno avuto la meravigliosa trovata di astenersi per far passare l'occupazione, pur dichiarandosi contrari. La patria non è acqua… Insomma, i diciannove carabinieri e altri uccisi a Nassiriya non sono morti invano: hanno fatto una buona azione per il nostro paese, e dobbiamo essere loro grati. In particolare dovrebbero esserlo i padroni delle 110 aziende citate nel sito.

Quindi ho pensato di mettere in rete la lista delle aziende e anche i nomi degli italiani morti a Nassiriya.

Le aziende, perché fanno onore al nostro paese e mostrano che lo spirito d’impresa degli italiani, da Colombo in America a Badoglio in Etiopia, non è tramontato.

I nomi degli italiani uccisi in Iraq perché sono certo che le aziende in questione coglieranno il senso di questo articolo, e vorranno offrire un piccolo aiuto alle famiglie dei morti di Nassiriya.

Quindi, ecco i nomi dei carabinieri e altri militari (per non parlare di due civili) morti a Nassiriya:

Domenico Intravaia - Alfio Ragazzi - Giovanni Cavallaro - Daniele Ghione - Enzo Fregosi - Alfonso Trincone - Massimiliano Bruno - Giuseppe Coletta - Ivan Ghitti - Orazio Majorana - Andrea Filippa - Filippo Merlino - Massimo Ficuciello - Silvio Olla - Emanuele Ferraro - Alessandro Carrisi - Pietro Petrucci - Marco Beci - Stefano Rolla.
Ed ecco i nomi delle 110 aziende e organizzazioni imprenditoriali che hanno partecipato alla fiera di Kuwait:

AGIV FORNI E ATTREZZATURE SRL
ALESSANDERX SPA
ALP SRL
ANGELO PO GRANDI CUCINE SPA
API TORINO
AVVITO SERVICE A & C SRL
FINDER SPA
MIV INSULATING SYSTEMS SRL
METHODO SRL
M.P. SRL - MECCANICA PATRUCCO
NEW COBA SRL
NUOVA FILP SRL
POGLIANO dei F.LLI POGLIANO SRL
QS ENGINEERING SRL
SAINT-GOBAIN ABRASIVI SPA
TECNOALARM SNC
TESIO PORTE SRL
UNIONE INDUSTRIALE DI TORINO
ASCOT SRL
AUSONIA SRL
BAGNO PIU' SRL
BERNARDI IMPIANTI INTERNATIONAL SPA
BET SRL
BONGIOANNI MACCHINE SPA
BOSSI TECHNICAL E.F.I.S. SRL
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA AGRICOLTURA E ARTIGIANATO DI CREMOSA
A.E.C. TECHNOLOGY SRL
CUBOTAL DI RACCAGNI E SALOGNI SNC
INOXDADI SRL
SIEPA SRL
CAVAGNA GROUP SPA
CENTRO ESTERO DELLE CAMERE DI COMMERCIO DEL VENETO
AGREX SPA
CADONA' SRL
METALGALANTE SRL
PATRIX SRL
PFM SPA
SEA-LAND SRL
SKA SPA
UNIEXPORT PADOVA
ZANETTI SRL
OFFICINE VILLALTA SPA
PROMETAL SRL
RAGA ENGINEERING SRL
VENEFIR SNC DI POPOLANI BRUNO & C.
WBE WORLD BAKERY EQUIPMENT SRL
CEPI - CONSORZIO ESPORTATORI PIACENTINI
BERNARDONI SRL
GARDESA SPA
MANROS SRL
SARGIANI SPA
SICOM ITALIA SRL
SIEM SRL
STEELTRADE SRL
TECNOGEN SRL
COIMAL ITALIANA SRL
COMPAGNIE MEDICALI RIUNITE SPA
CONSORZIO EXPORT & LG ITALIA SERRAMENTI SRL
CORTINOVIS SPA
DANEL CONSULTINO
DE LORENZO SRL
EFAF - ENGINEERING FUTURE AUTON.FLESS.
ELETTROMECCANICA ELCA
UNIDATA SRL
ELETTRONICA VENETA & IN.EL SPA
FACCIN SRL
FICEP SPA
FOR TRANS SRL
FRIGES SPA
GAMMA AERAULIC EQUIPMENT SRL
GAMMA MECCANICA SPA
GMS IMPORT EXPORT SRL
ILSA SPA
I.M.A. SPA
INCOMARBO SRL
ITALBA SPA
GENERAL PACKING SRL
MARCEGAGLIA SPA
MERLONI PROGETTI
METALLURGICA BRESCIANA SPA
METALSCREEN SPA
METALSISTEM SPA
NARDI SPA
NUOVA OSMO SNC
NUOVA SIMONELLI SRL
OFFICINE DI ANNONE
OMP SRL
ONDULIT ITALIANA SPA
OSCAM SPA
PEDRINI SPA
PIERALISI
PLASTICA ALFA
POLIVINIL ROTOMACHINERY SPA
PROTECNO SRL
REMER RUBINETTERIE SPA
RESCO SRL
SCAM SPA
S.E.T. STONE EQUIPMENTS TRADERS SRL
SERECO SRL
SIMI ENGINEERING SRL
A.C.M.A. SPA - LIQUID DIVISION
AUTOMA SPA
SITINDUSTRIE SPA
SMIT SPA
STAM SPA
TREVI SPA
VANZETTI ENGINEERING SRL
V.I.R. VALVOINDUSTRIA SPA
VIRAVER TECHNOLOGY SRL
ICE - ISTITUTO ITALIANO PER IL COMMERCIO ESTERO
 
Sappiamo bene tutti che potrei continuare fino all' infinito, ma diventerei solo antipatico...

Cmq io le mie opinioni le ho espresse, supportandole con dati e fatti oggettivi.
Se qualcuno pensa che le guerre siano fatte perchè "siamo buoni", confrontiamoci pure...

Ciao.


PS:proprio perchè non sono come quelli che gridano "10-100-1000 nassirya" ho inserito un articolo dove vengono ricordati caduti...
 
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Tu accogli ogni nostro proposito di bene è fanne vigore e luce per la Patria Nostra. Tratto dalla VIRGO FIDELIS

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esatto.. ti quoto in pieno vespa.

poi ognuno ha le sue idee... per la carità.
ma i dati non sono tutto nella vita.. ribadisco bisogna anche viverle certe cose..
 
mezzastordita":3gic5rfi ha detto:
ma i dati non sono tutto nella vita.. ribadisco bisogna anche viverle certe cose..

Cosa vuol dire? :?:

Io ti ho dimostrato che in iraq ci siamo per interessi, non per fare la pace...

Se seguiamo il tuo ragionamento, allora apro un topic con scritto:
"la mia JTD va più della Enzo!".Poi arriva qualcuno che mi posta i dati dove si vede che ci sono 150 km/h di differenza come velocità di punta e 7 secondi di differenza nello 0-100 ed io rispondo "i dati non sono tutto, bisogna viverle certe cose"...

Ma... :thk)
 
7 secondi dipende da come li vivi... tu rosicheresti sulla 147, io godrei come un branco di ricci sulla enzo... :D :D :culo) :culo)

Oh, si fa per sdrammatizzare un po'... ;)
 
MAD147":1njmzq8t ha detto:
7 secondi dipende da come li vivi..

non è vero, 7 secondi sono 7 secondi, non dipende da come li vivi...

Come le 110 compagnie italiane che ricostruiranno l' iraq, come le migliaia di armi in più vendute, come i regalini all' america,ecc,ecc.

Cmq siamo in democrazia, voi pensate che in iraq ci siamo perchè siamo buoni?
Fatelo.

Io continuo a pensare, supportato da tutti i dati che volete, che ci siamo per altri motivi...

Ciao
 
SS 65 is my home":go9kx7ev ha detto:
mezzastordita":go9kx7ev ha detto:
ma i dati non sono tutto nella vita.. ribadisco bisogna anche viverle certe cose..

Cosa vuol dire? :?:

Io ti ho dimostrato che in iraq ci siamo per interessi, non per fare la pace...

Se seguiamo il tuo ragionamento, allora apro un topic con scritto:
"la mia JTD va più della Enzo!".Poi arriva qualcuno che mi posta i dati dove si vede che ci sono 150 km/h di differenza come velocità di punta e 7 secondi di differenza nello 0-100 ed io rispondo "i dati non sono tutto, bisogna viverle certe cose"...

Ma... :thk)

ascolta, come mi hai detto tu, questo è un forum, tu hai le tue idee, io ho le mie. punto.
e tu puoi anche postarmi migliaia di dati, non mi interessa.
le mie idee rimangono le stesse, e comunque lo sappiamo penso tutti che in Iraq non ci siamo andati per fare la pace...ma ci sono anche altre possibili strade oltre a quella degli interessi, come ad esempio il fatto che siamo legati ad uno stato come l'America sia politicamente che militarmente ( basti pensare che la maggior parte delle nostre navi da guerra della marina sono ex navi americane)...
quindi... non è mai tutto nero o bianco, esiste anche il grigio.
 
Vespa 2":8tbnqxlk ha detto:
Tu accogli ogni nostro proposito di bene è fanne vigore e luce per la Patria Nostra. Tratto dalla VIRGO FIDELIS

<embed src="http://www.youtube.com/v/HiTdd54zmvo&rel=1" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="355"></embed>


ti quoto in pieno Vespa :OK) :OK)
 
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