La strage di posteriori sx (ma sembra anche l'anteriore sx di Gutierrez) di ieri mi ricorda quello che è successo a Indianapolis nel 2005: era stata l'unica vittoria della Ferrari quell'anno. Bisognerà attendere le analisi per capire se la colpa è della mescola o dei cordoli: comunque a Rosberg e Alonso la gomma non è saltata, a Hamilton e Massa sì, ed è noto che questi due non vanno tanto per le sottili. Peccato perché entrambi stavano facendo un'ottima gara: in particolare il brasiliano aveva pescato la matta alla partenza e poteva ambire al quarto posto, se le non fosse successo quello che sappiamo.
La "fortuna", se così vogliamo chiamarla (e allora Vettel cos'è stato quando l'ala anteriore dello spagnolo si è distrutta per un contatto millimetrico o quando ha dovuto fermarsi per due volte ai box per il problema al DRS? E quando il campione ha toccato il muretto di Melbourne (contatto ben più netto di quello di Alonso in Malesia) senza subire il benché minimo problema?) è stata dalla parte di Alonso, che dalla sua ha dimostrato ancora una volta di essere un campione di un altro livello, agguantando tutto quello che avrebbe potuto con questa macchina e su questa pista. Anche sulla presunta fragilità della RedBull di Vettel ho qualche riserva: l'anno scorso ha subito 2 ritiri (entrambi per l'alternatore) e prima di questo aveva terminato 14 GP. Onestamente Mercedes e Red Bull sembravano avere un altro passo, non esageratamente migliore rispetto a quello della Ferrari, ma è chiaro che un fuoriclasse come Fernando meriti la macchina migliore dopo tutti questi anni passati a sputare sangue. Alla fin fine comunque la domenica è andata meglio del previsto per la Ferrari che ha riaperto la classifica piloti, mentre in quella costruttori è stata superata da una Mercedes a cui pare che la Pirelli stia dando ben più di una mano.
Gli altri eroi della giornata sono giustamente Webber, che se non vado errando il buon Grosjean aveva opportunamente speronato alla prima curva (credo che l'australiano sia il pilota che ha perso più posizioni rispetto alle qualifiche) e ovviamente Hamilton, di certo propiziato dalla safety car, ma egualmente caparbio nel risalire dalle ultime alla quarta piazza. Con quella pole positin alla Senna (forse meglio dire alla Mansell) si sarebbe meritato di arrivare sul gradino più alto, e invece ci è salito Rosberg che in tutta la gara ha subito un sorpasso senza farne neanche uno. Un applauso ancora una volta a Di Resta (partiva dalle retrovie ed è finito in zona punti per la sesta gara di fila), continua il calvario di McLaren (inimmaginabile vederla così in basso), Williams e ovviamente delle inutili Caterham e Marussia. Speriamo che l'anno prossimo vengano sostituite da squadre capaci di fare qualcosa di più di chicane in movimento.