Il Magg. Adriano Visconti, Asso della Regia Aeronautica prima e dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana poi, utilizzò il C. 205 “Veltro” nel corso del 1944, a difesa dei cieli dell’Italia centro-settentrionale, ottenendo numerose vittorie aeree. In particolare con il “Veltro” gli sono stati confermati l’abbattimento di due P38 “Lightning” e di altrettanti P47 “Thunderbolt”, vittorie tutte ottenute tra il 3 gennaio del 1944 ed il 30 aprile dello stesso anno.
La sua partecipazione al conflitto fu ininterrotta dal giorno della dichiarazione di guerra fino alla tragica conclusione. Assegnato inizialmente alla 23° squadriglia del 2° Gruppo Aviazione Presidio Coloniale dotata di Ca 309, presso Menastir, passò successivamente alla 159° squadriglia del 50° Stormo Assalto, basato a Tobruk, pilotando i Ca 310 ed i Ba 65.
Promosso tenente nel novembre 1940, fu inquadrato nella 76° squadriglia, del 7° Gruppo Caccia Terrestre, portando in combattimento prima il C. 200 "Saetta" e poi il più prestante C. 202 "Folgore" sui cieli maltesi e africani. Nel 1943, già capitano, gli fu affidato il comando della 310° Squadriglia Caccia Aerofotografica equipaggiata su C. 205 V nella speciale versione fotografica modificata a Guidonia. Il 9 settembre fu protagonista di un episodio eccezionale, quando riportò il suo Veltro a Guidonia con a bordo ben tre specialisti stipati nell’abitcolo e nella fusoliera. Dopo l’8 settembre Visconti fu impegnato nella formazione dell’A.N.R., comandando inizialmente la 1° Squadriglia e successivamente, divenuto Maggiore, il 1° Gruppo Caccia. Visconti partecipò a numerosi combattimenti aerei ottenendo varie vittorie che gli valsero l’attribuzione di quattro dei cosiddetti “premi del Duce” e di varie altre decorazioni.
Come già detto, la conclusione del conflitto, per uno dei più popolari e decorati piloti italiani fu tragica. Fu infatti ucciso a tradimento, con una raffica di mitra alle spalle, assieme al suo aiutante S. Ten. Valerio Stefanini, nel cortile della caserma dell’ex “Savoia Cavalleria”, a Milano il 29 Aprile 1945, dopo la fine delle ostilità ed in circostanze mai completamente chiarite.
Come ricordato da chi lo ha conosciuto, oltre ad essere stato un grande pilota ed un eccezionale comandante, Visconti rappresentava il coraggio, la lealtà ed il valore di un aviatore, che viene oggi ricordato anche nella galleria degli Assi del Museo Nazionale dell’Aria e dello Spazio di Washington.
Un EROE di guerra che di politico aveva ben poco, fucilato a sangue freddo dalle orde "liberatrici".. :KO)