Alfa Romeo: modelli e programmi futuri. discutiamone

Ci dovremmo un pò decidere cos'è Alfa romeo , una fabbrica , un marchio , un emozione , un'idea , un reperto archeologico , un fossile , una speranza x il futuro , un catorcio , una carretta ,un semplice mezzo di trasporto , un giocattolo ,un hobby ecc..
 
bt":qx4fi3n6 ha detto:
Il punto di vista di un inglese può servire a farci capire (a chi non se ne è ancora accorto, perlomeno) che l'Alfa non esiste più. E che c'è la probabilità che questo sia un processo irreversibile.

Sono d'accordo, ma l'esperienza insegna che gli inglesi han sempre da dire, fare e brigare, su tutto e tutti, ma i primi a perdere l'automobile nazionale son stati loro..... per quel che producevano, poi.... forse meglio avrebbero fatto a pensare prima in casa loro, e poi in casa altrui. Noi italiani siamo sempre bravi a vedere l'erba + verde nel giardino nel vicino, gli altri invece nel giardino del vicino ci sputano e noi glielo permettiamo.....

L'eccellenza tecnica Alfa c'è stata fino a che l'azienda è stata gestita in modo...... AZIENDALE corretto. Cioè come una impresa manifatturiera che, dal suo prodotto offerto, trae il profitto. Allorché l'azienda diventa terreno di scontro politico, origine di clientele varie ed eventuali, luogo dove il prodotto fatto conta niente per errori o miopia strategica, non c'è più un modo aziendale corretto.
Non dobbiamo cadere nella tendenza a "semplificare" le cose, modello politica degli ultimi anni (bianco/nero, destra/sinistra, tuttogiusto/tuttosbagliato). Leggo a giro roba che non tiene conto della "profondità" degli anni, che son di 12 mesi e 365 giorni. E' vero che parlare del passato fa venire la vision di un appiattimento manco che un decennio fosse durato 10 minuti, ma non è così.
Se è vero, come è vero, che gli anni dal 1974 al 1986 (12) hanno rappresentato una parabola discendente di prodotto - considerando anche il contesto sociale italiano che non era propriamente idilliaco - è anche vero che nel 1986 anno di cessione a un soggetto privato che prometteva fuoco e fiamme e decideva del proprio destino (la Finmeccanica no) il prodotto di segmento E bello che pronto c'era. Valido o meno valido per la tradizione, la 164 è stata tutto tranne che un insuccesso, segno che forse forse pur partendo da basi vincolanti quell'Alfa autonoma sapeva creare roba vendibile e di segmento elevato. Adesso, è arcinoto cosa possa pensare io di certuni prodotti che non ho mai posseduto - la miglior dimostrazione di cosa uno preferisce o meno, il resto son ciance - come la 164, ma pur non essendo un'eccellenza tecnica non era un cesso. Così come non penso proprio che chi in casa aveva dei prodotti come la Maestro, la Montego, o doveva chiedere alla Honda le macchine da ricarrozzare (e se le comprava pure, per orgoglio nazionale) o si è presa in casa la Nissan che gli ha impiantato uno stabilimento (non è forse come e peggio del progetto Arna? La bluebird non se la ricorda nessuno ed era forse un masterpiece estetico?) possa venirsene fuori sparando sentenze....

Ancora in merito all'eccellenza tecnica: il residuo di competenza, voglia e capacità di lavorare, che c'era in Alfa allorché venne regalata portava a progetti che non han mai visto la luce, ma non per questo non esistevano. La ciancia dei cassetti vuoti propagandata da chi aveva interesse a dire della provincia povera lasciamola credere a quei cretini che vogliono credere gli asini volino. Le jeep su base Alfasud/Arna c'erano, così come le testate ad alimentazione lamellare. C'erano già le evoluzioni del 6 cilindri, sovralimentato. Non c'erano i soldi, e va bene, mangiati da progetti dissennati (come la partecipazione in Formula 1, per me inutile e deleteria, come l'Arna, che aveva un barlume di logicità ma non per un'azienda come l'Alfa del tempo, difatti la si fece per aver il plesso APOMI2 che De Mita voleva da 10 anni prima....). Ma se è negativo, esecrabile, giudicabile, quel periodo andrebbe detto (e va detto!) di peggio del "dopo". Una gestione quasi ventennale all'ombra di un gruppo che faceva utili, che aveva possibilità economiche di rilancio o di miglioramento dell'Alfa, che ha invece ben visto di ridurla (tranne una enclave temporale limitata) a un marchio senza arte ne parte, destinato a quelli che si eccitano con poco e che forse sono incapaci di vedere "al di là".
Il divario dai tedeschi oggi è INDECENTEMENTE VASTO né si colmerà, per "n" motivi, il primo dei quali è la scelta aziendale. Il divario coi tedeschi comunque c'è sempre stato, possiamo dire che prima era "su alcuni aspetti", adesso è conclamato nel complesso del prodotto così come era nella metà degli anni '90 (dove l'Alfa IRI non c'entrava nulla).
Avendo una certa età ricordo bene le doti stradali di prodotti come le Audi E degli anni '70 E degli anni '80, comprese le Audi 80 tonde di grande successo commerciale: non andavano una mazza, non avevano una guidabilità degna di questo nome, ed erano superiori nel solo aspetto "carrozzeria". Le stesse BMW erano superiori, in carrozzeria, già negli anni '70 (come "tenuta al tempo" e "finizione interna"). Ricordiamoci, ancora, che auto come la 520i di fine anni '80 era un qualcosa di asfittico su strada, che per farla viaggiare come poteva viaggiare una 164 T.Spark (già un prodotto "imbastardito") ti dovevi prendere un 525i....
Enormi critiche esistevano anche negli anni "rampanti" dell'Alfa Romeo, non bisogna esser così partigiani da negarlo o far finta di niente. La gente smadonnava in aramaico per la finitura esigua di una Giulia, definita inadeguata al prezzo, per la scarsa tenuta acqua delle vetture in cui pioveva spesso e volentieri, perché marcivano, perché questo e perché quell'altro.
Erano però vetture caratteristiche, con dei plus ineguagliati, ma non certo oggetti perfetti e comprati da tutti.
Quando noi italiani non abbiamo + fornito vetture sul mercato, ovviamente il cliente si è trovato a dover comperare vetture che erano sul mercato, offerte da altri costruttori.
 
Dimentichi le Mercedes W124: comode e robuste ma l'antitesi della guidabilita' dinamica. Giusto le AMG viaggiano ma solo in rettilineo e con gomme gigantesche. Senza dimenticare che le 200, le 200E e le 230E addirittura avevano 4 marce (la quinta optional). E le 190 sportive di punta avevano motori che uscivano da stoccarda, andavano alla Cosworth e poi finivano nei cofani delle 190. Quindi negli anni 80 altro che già alfa tecnicamente in crisi a inseguire BMW e Mercedes. La morte di Alfa è stata la Fiat, quoto in toto l'analisi del Fusi.
 
ho letto tutto d'un fiato tutti i commenti recenti. E ora do il mio.

Tralasciando il fiattume degli ultimi 27 anni, cosa possiamo dire di una 33 o di una duetto Spider o di una 75 ?? che non fossero abbastanza Alfa Romeo ? La gente continuava a comprarle nonostante avessero i soliti difetti in primis pessima qualità di finitura IRI ma come tenuta di strada, comportamento dinamico, prestazioni non erano seconde a nessuno. Inserire quale serie 3 fosse più prestazionale di una 75 direi forse la e46 che aveva il ponte posteriore a MultiLink, visto che la e36 aveva ancora un retrotreno basato sui triangoli deformabili (chiamato Z-Link) cuore della produzione Bmw anni 70 e 80 e dai quali veniva fuori il detto che le BMW sul bagnato andassero dentro i fossi.... roba che col De Dion o il ponte rigido con biella di Panhard non si era mai sentita dire....

Qualsiasi giornale prendiate dallo scaffale vedrete solo che a inizio anni '90 quando già c'era la 155 e la 145 qualsiasi testata parlava di crisi del marchio, la 155 e la 145 non vendevano nulla, la gente si era accorta che non erano altro che fiat ricarrozzate e di numero in numero si ricalcavano di volta in volta magari delle leggere riprese di 100 unità in più rispetto al mese precedente...

ecco... più o meno qui mi sarei aspettato da parte della Dirigenza un atto di condanna su cui ricondurre i nuovi prodotti a una vera filosofia Alfa... e invece vi è stato un dualismo tra il Centro Stile, che è andato avanti fino a che i designer non se ne sono andati via e ha prodotto delle auto dal design ancora oggi mirabilante come la 156 o la 147 e la progettazione che nella sostanza i nuovi modelli sempre fiattume e tipo2 erano... ecco io vedo il punto di non ritorno con la 159 e Brera... dopo un successo inaspettato della 156 e della 147, sicuramente dovuto alla linea molto Alfa Romeo e ai motori a gasolio che all'epoca non avevavo nulla da invidiare dagli altri propulsori, ma con sempre i soliti difetti del tipo2 sulle auto più prestazionali a trazione anteriore, vedi le gta, invece di andare a produrre una degna sostituta con un telaio da sportiva hanno preso una pesantissima Vectra accorciandola e allungandola a piacere e ci hanno ficcato dentro i motori australiani.... ecco a voi 159 e Brera... :clap) :clap) :clap)

Lì credo sia stato il peggio del peggio che la fiat abbia potuto fare con il marchio e anche riguardo la Giulietta non hanno fatto di meglio ! hanno messo un bilink e un po' di alluminio su una Bravo ma in sostanza che Alfa Romeo è ? una Stilo con l'alluminio e col bilink ??? e i quadrilateri anteriori ? credo sia anche per questo che abbiano cassato quasi subito la Giulia come volevano farla loro ovvero una Giulietta con la coda e la trazione integrale.. motori FIRE 1400 della Uno 1990 col turbo... credo che Marchionne se ne sia reso conto dell'insuccesso che sarebbe venuto fuori (altro che 159 !) e abbia congelato l'investimento perdendo però così tutti i clienti provenienti dalle vecchie 159...

W la 4c e tutto quello che potrà venire di buono da questo nuovo modello e dai successivi se saranno inspirati alla sportività e alla trazione posteriore...
 
alfettomane":11pl9kcg ha detto:
W la 4c e tutto quello che potrà venire di buono da questo nuovo modello e dai successivi se saranno inspirati alla sportività e alla trazione posteriore...

ma tu pensi davvero che un modello di nicchia (in un segmento mai provato prima da quest'azienda, incapace come da discorso tuo di fare una berlina 2-3 volumi performante, quindi figurarsi certe specialties) possa ispirare qualcosa per il marchio? Si mettono a far telai con vasche in carbonio per la nuova Giulia o sto benedetto suv-maserati?
l'unico pregio reale è il motore tutto in lega leggera (e anche qui, la concorrenza la lega leggera nei basamenti motore la usa già da anni).

Non parliamo poi (estendendo il discorso a innovazione e ricavi) al multiair e derivati: un sistema costoso, applicato a motori di media-bassa fascia (per potenze erogate e segmenti di applicazione) molto fumogeno (il dichiarato negli spot ve lo sognate, la mito twinair fa 13 km/l nei test delle riviste, mentre si decantano dal marketing 20 km/l con un frullatore di motore), le cui vendite e richieste sono ridicole, e la cui sorte è già segnata nei piani prodotto futuri, rende l'idea in modo chiaro di quanto espresso più in alto: l'incapacità della Fiat di produrre qualcosa di redditizio e interessante.

Siccome Marchionne si nasconde dietro alla crisi (che c'è già dal '95, il mercato auto italiano ha campato di incentivi rottamazione fino al 2008), gli si chieda come mai la concorrenza (tedeschi e giapponesi in primis) viaggino su quote globali considerevoli (eppure in Europa non han smesso di vendere auto, anzi) addirittura incrementando con utili record (VW, BMW, Mercedes) nell'ultimo biennio. Forse perchè hanno investito prima e meglio, e ora riescono a contenere la stagnazione del mercato europeo.
gli si chieda che senso ha portare a pomigliano una vettura di segmento A (dove tutti le utilitarie le fanno in paesi con basso costo del lavoro visti i prezzi di vendita necessariamente contenuti), che riempiva le linee polacche, per non continuare decentemente la strada delle Alfa romeo di segmento C-D che dal 1997 al 2005 hanno destato un certo interesse e riscontro e redditizie nel ricavo complessivo.
Gli si chieda come mai le innovazioni o varianti sui propulsori la concorrenza le fa sui motori di gamma medio-alta, e non sui macinini da 50-100 cv, e via così.

E il 2014 si preannuncia come anno in perdita per lo stesso motivo dei precedenti: la scelta non c'è. Modelli nuovi non ne escono: se le derivazioni della Panda (la Antartica, soliti 4 pezzi di riciclo su un modello già esistente), della 500L, i restyling di mito e giulietta (anche qui 4 pezzi già opzionali riverniciati e montati su) vengono ancora proposti con la spocchia di chi crede di intortare la clientela, allora il risultato è già scritto (vedasi ritiro della Flavia, capostipite con la Thema di questo reincartamento di roba scaduta e vetusta).
 
Siccome Marchionne si nasconde dietro alla crisi (che c'è già dal '95, il mercato auto italiano ha campato di incentivi rottamazione fino al 2008), gli si chieda come mai la concorrenza (tedeschi e giapponesi in primis) viaggino su quote globali considerevoli (eppure in Europa non han smesso di vendere auto, anzi) addirittura incrementando con utili record (VW, BMW, Mercedes) nell'ultimo biennio. Forse perchè hanno investito prima e meglio, e ora riescono a contenere la stagnazione del mercato europeo.

perchè fiat non ha fatto modelli nuovi di fascia medio alta mi pare di capire :p

gli si chieda che senso ha portare a pomigliano una vettura di segmento A (dove tutti le utilitarie le fanno in paesi con basso costo del lavoro visti i prezzi di vendita necessariamente contenuti), che riempiva le linee polacche, per non continuare decentemente la strada delle Alfa romeo di segmento C-D che dal 1997 al 2005 hanno destato un certo interesse e riscontro e redditizie nel ricavo complessivo.

lo diceva il fusi /Leonardo. Solo un mentecatto avrebbe smesso di fare il GT coupè, che era la macchina col più alto guadagno e remunerazione di investimenti tra le tutte le auto della gamma e sostanzialmente costava a farla come una media..

Gli si chieda come mai le innovazioni o varianti sui propulsori la concorrenza le fa sui motori di gamma medio-alta, e non sui macinini da 50-100 cv, e via così.

lì la fiat è sempre stata forte e si pensava che essere forti sul piccolo avrebbe portato a cancellare il rosso del resto dellle altre ma oramai non funziona più così... una macchina dura non più di 4 anni con un restyling sui segmenti bassi e c'è la ressa da parte di tutti i costruttori generalisti eora anche dai coreani...

E il 2014 si preannuncia come anno in perdita per lo stesso motivo dei precedenti: la scelta non c'è. Modelli nuovi non ne escono: se le derivazioni della Panda (la Antartica, soliti 4 pezzi di riciclo su un modello già esistente), della 500L, i restyling di mito e giulietta (anche qui 4 pezzi già opzionali riverniciati e montati su) vengono ancora proposti con la spocchia di chi crede di intortare la clientela, allora il risultato è già scritto (vedasi ritiro della Flavia, capostipite con la Thema di questo reincartamento di roba scaduta e vetusta).

Su Autopareri parlano sempre di quanto sia bravo Machionne, di come abbia previsto la crisi, di come abbia puntato tutto su CHRYSLER per la ripartenza del mercato mondiale e di PEUGEOT o OPEL, marchi che diversamente da FIAT hanno fatto 'i compiti a casa' riempendosi di nuovi modelli a vagonate che non vengono venduti....

Ricordando loro il motivo per cui Fiat ha Chrysler , ovvero perchè GM non ha voluto vendere OPEL a FIAT ricordiamo che Marchionne ne ha fatti e ne sta facendo di errori qui in Europa e che non è vero come sostengono loro che non avere modelli in tempo di crisi sia fico.. negli altri paesi sta riprendendo il mercato e fiat senza modelli rischia di non vederla la ripresa... :KO) :KO) :KO)
 
Di cretini in Italia ce ne sono sempre troppi, non è che leggerne il forum di riferimento ce lo renda + evidente: basta "vivere" da qualche anno in sto Paese.
Ad onor del vero, va detto con chiarezza che le riviste come Quattroruote, già all'epoca convertite all'assioma "l'auto è un elettrodomestico", criticava anche le 75, con i "pericolossissimi bordi inferiori dei deflettori taglienti" o rifilandogli due stelle di dotazione di sicurezza in quanto il pulsante hazard era irraggiungibile dal passeggero...
Con questi chiari di luna mi parve del tutto "normale" (schifoso, ma normale), che alla prova della 146 1.6 boxer la definissero "la miglior Alfa".....

La Fiat si rese ben conto, negli anni '90, che il prodotto faceva pena. Non per "etica" o "amore del bel prodotto", ma semplicemente perché aveva dei numeri da far ridere. Ecco come si arriva alle linee ed ai contenuti che portano un gradino + sopra, con la 156.

Si danno a Marchionne tante colpe, ma la maggior colpa è stata quella di aver di fatto rappresentato lo stop (e poi il regresso) rispetto ad una strada in leggera ripresa del marchio che si era iniziata a fine anni '90. Con le BU di inizio millennio, poi levate da Demel, si son avuti "n" prodotti e "n" restyling, sicuramente non chissà quanto redditizi. Ma senza quel tipo di gestione non avrebbero visto la luce le implementazioni 3.2 del 6 cilindri, versioni GTA comprese. Esecrabili, difettose e insufficienti quanto si vuole, ma difetto per difetto fra una 147 3.2 e una Mito col frullino bicilindrico, vero, non v'è da spiegar la differenza....
E' con l'azione direttiva di Marchionne che si interrompe lo sviluppo di prodotti "migliorativi" di quanto c'era, e non è un caso che OGGI dopo 10 anni di marchionnificio (e suoi tirapiedi collegati ancora in azienda) si esprimano una utilitaria decotta e una berlina da noleggio....
 
Come sempre :spin) Fusi
ma il prox anno se voglio cambiar macchina no giulietta multiair ? nemmeno usata ? pensavo che come motore non era male yugs ... :sic)
 
diciamo che il periodo di tutti quei manager che avevano preso in mano il marchio creando cose BELLE (anche se poi meccanicamente erano FIAT), gente che sta oramai nella concorrenza ( VW & co.), è stato un periodo bello per gli appassionati del marchio ma anche per il marchio stesso perché vendeva... Marchionne ha avuto la responsabilità di non farli andare via, di chiudere Arese, di mettere il frullino su un'Alfa Romeo, di togliere di mezzo 159 senza darle un'erede ... insomma di fare Marchionne...

Altra cosa che vorrei chiarire... il problema principale di Fiat in cui nessun AD è riuscito a porre rimedio è stato il fatto che sulle MEDIE dai tempi della TIPO abbiano smesso di fare grandi numeri in Europa, rendendo poi il costo di ogni singola macchina più elevato per chi la produce...

Faccio un esempio,

Renault 21 2.100.000 unità
Peugeot 405 2.500.000 unità
Citroen BX 2.400.000 unità

Peugeot 307: 3.600.000 unità

l'ultima Fiat che ha venduto bene in Europa è stata la Tipo con 1.800.000 unità successivamente la Bravo/ Brava era scesa a 1.300.000 e la Stilo a 300.000....

Poi con questi numeri è chiaro che che non ci guadagni niente e non puoi rifare nuovi modelli... e a Marchionne non glie ne frega niente perchè oramai ha spostato il business in America e tutte le volte che gli si ricorda l'Europa lo bolla come 'continente vecchio', quando invece facendo le cose fatte bene potrebbe essere produttivo anche per Fiat... In America vendere con questa ripresa drogata è facile... hanno chiuso un sacco di fabbriche, la produzione in America è crollata e ora c'è questo boom della ripresa che porta de facto ad avere bisogno di più auto di quanto se ne producano in loco. Marchionne è stato fortunato a d avere come sponsor Obama
 
Il venduto c'entra fino a un certo punto.
In Fiat non sono capaci di guadagnare, punto e basta.
Non guadagnavano sulla 8C........ figurarsi. Auto piccola fa pochi soldi, lo diceva anche Valletta. Per questo ne devi vendere moltissime, se di scarsa redditività pro capite, e per questo i produttori tedeschi tirano a fare auto con un controvalore elevato, sì che l'auto che costa 100 la vendono a 120. In Fiat si pretende di fare le auto che costano 80, venderle a 100, ma a 100 quelle da 80 non le vendi........
Ecco quindi che puoi fare la piccola o la grande, ma se sei fallato a priori ci canti una messa....

Tanto per fare un esempio "spicciolo": se una 500 normale fuori dalla catena, in Polonia, AL COSTO viene 8500.... e una Abarth 500 AL COSTO viene 9500.......
A quanto vendono la 500 Lounge? E a quanto la Abarth? Non credo il delta sia 1000 euro......
Ecco perché a suo tempo si suggerì di fare prodotti, con l'unico brand che ancora poteva permetterselo, meglio fatti e che potessero esser venduti a presso "sostenuto".
Ma in Fiat hanno idee diverse, e si vede.
Questo è un discorso che va parallelo, o comunque non divergente, da tutte le altre elucubrazioni di design, di tecnica eccetera.
In un'azienda che sta a vedere 7000 lire di costo su un'ammiraglia da 40 milioni difficilmente attecchirà il discorso del "prodotto migliore, ergo richieste + elevate di soldi che la gente ti paga".
Se poi apriamo anche il discorso di progettazione, di post vendita (assistenza), non la finiamo +.
Molto semplicemente Fiat non è un produttore "illuminato", se così fosse credo che il suo appeal potrebbe esser ben pari a quello di altri, pure quelli nati ieri (coreani) che proprio sui segmenti merceologici ex Fiat stan vendendo a tonnellate
 
Da Quattroruote un'altra news a riguardo dei progetti futuri per l'Alfa Romeo:

Alfa Romeo - Presto un nuovo piano per il rilancio del marchio

Sergio Marchionne presenterà nel corso del 2014 un nuovo piano quinquennale di rilancio per il marchio Alfa Romeo. Secondo le informazioni raccolte da Automotive News, il gruppo Fiat ha intenzione di replicare quanto fatto con Maserati, puntando sull'esclusività e sulla storia del marchio del Portello per proporre nuovi modelli destinati ai principali mercati internazionali, affrancandosi così dalla dipendenza dalla sola Europa.

Berline e wagon. Il pensiero va ovviamente al più volte annunciato ritorno negli Stati Uniti e alla Giulia, che avrà il compito di presidiare un segmento del tutto abbandonato dopo la silenziosa uscita di scena della 159. Per l'Alfa Romeo sarà sviluppata una nuova piattaforma a trazione posteriore o integrale: a realizzarla sarà un team di tecnici Maserati capitanati da Philippe Krieff, che daranno così vita sia alle Giulia berlina e wagon sia a una berlina di segmento superiore e a una Suv. In futuro lo stesso progetto sarà inoltre esteso anche alle eredi di Chrysler 200, Chrysler 300, Dodge Charger e Dodge Challenger.

Sportive. Non sarebbe esclusa la possibilità di proporre sul mercato anche coupé sportive da contrapporre a BMW Serie 4 e Serie 6, quest'ultima basata sulla stessa piattaforma della futura generazione della Maserati GranTurismo, mentre è già sicura la nascita della nuova spider in collaborazione con Mazda, che affiancherà la ormai imminente roadster su base 4C.

Sport utility. Per il segmento delle Suv dovrebbe esserci un modello di taglia media e un probabile prodotto di alto livello basato sulla stessa piattaforma della Maserati Levante. Per quanto riguarda i modelli attuali a trazione anteriore, è ormai tramontata l'idea di proporre la versione a cinque porte della MiTo e non è chiaro neanche il destino di una eventuale nuova generazione, mentre la Giulietta rimarrà invariata almeno fino al 2016.

Cinque miliardi in cinque anni. L'Alfa Romeo si trova in uno stato di profonda crisi e chiuderà il 2013 con meno di 100.000 esemplari consegnati, un dato che non si registrava dal 1969. La crisi europea, mercato attualmente fondamentale per il marchio, ha fatto il resto, facendo segnare valori in continuo ribasso. Il piano di rilancio del 2010 aveva posto come target 500.000 esemplari annui nel 2014, valore poi sceso a "oltre 300.000 unità" e poi reso del tutto inapplicabile a causa del rinvio del lancio dei nuovi modelli e dell'apertura verso altri mercati. Secondo alcuni analisti, il Gruppo Fiat potrebbe prevedere un maxi investimento di cinque miliardi di euro per l'Alfa Romeo nei prossimi cinque anni, dando ampio spazio agli stabilimenti italiani, che rimarrebbero gli unici a poter assemblare le Alfa Romeo per valorizzarne le qualità "made in Italy".


Fonte: http://www.quattroruote.it/notizie/indu ... el-marchio
 
l'ennesimo piano di rilancio (e intanto si sono vendute il 20% di vetture rispetto al dichiarato nelle intenzioni del 2010, chissà perchè).

Tra 5 anni tireremo le somme.

:lol: :lol: :lol: :lol:
 
alfettomane":148wd9vb ha detto:
quando mai la Giulia a trazione posteriore...
Appunto! Quandomai! :lol: :lol: :lol:

La scelta intelligente sarebbe stata A MALINCUORE chiudere la Biscia purtroppo ormai decotta e far scendere Maserati al segmento D (berlina, sw, coupé e spider), il sotto lo fai con l'Abarth fino al segmento C e con Fiat (versioni normali e cristiane). Purtroppo il treno è stato perso già da tempo e il divario con la concorrenza è divenuto ormai incolmabile.
 
Vergognosi i dati di vendita dell'ultimo mese di fiatalfa rapportati alla concorrenza , la crisi c'è l'ha solo fiat
in altre aziende l'intero management sarebbe stato cacciato a pedate con richieste danni :swear)
 
Per caso cercando qualche info sul Desing Alfa Romeo ho trovato questo articoletto sui progetti futuri dell'Alfa Romeo:

La lotta per la sopravvivenza di Alfa Romeo

Il marchio automobilistico si sta reinvetando e punta al rilancio per la fine del 2016

Il leggendario marchio automobilistico Alfa Romeo sta lottando per la sopravvivenza. Il progetto di rilancio di Alfa Romeo porta il nome “Giorgio” e Sergio Marchionne, Harald Vester e Masamichu Kogai sis stanno preoccupando di portare avanti il marchio automobilistico. Il boss di Mazda è concentrato sull’erede della MX5, che è legata alla spidere dell’Alfa per quanto riguarda la produzione in catena di montaggio. Il marchio italiano è in un situazione di reale emergenza, infatti nel 2013 è riuscito a vendere appena 75.000 unità tra Mito e Giulietta, riporta Süddeutsche Zeitung.

LE NOVITÀ - Il miglioramento della situazione è previsto in un periodo di medio termine, verso la fine del 2016 o l’inizio del 2017. Ad essere maggiormente sotto pressione per questo motivo è Sergio Marchionne, alla guida di Fiat – Chrysler. A Modena Alfa Romeo ha preso posto nella divisione Motorsport della Maserati, il che sembra essere qualcosa di simile a un laboratorio di prova BMW, nel quale vi sarebbero in cantiere diversi modelli di Alfa Romeo in diversi stadi di progettazione. Il futuro del marchio è però chiaro, si ispirerà alla BMW: niente più trazione anteriore, niente auto piccole, nè Suv, nè berline extralusso in stile Maserati, ma auto indirizzate alla claase media che possano essere vendute ad un buon prezzo per raggiungere le 250 mila unità all’anno.

IL FUTURO - Al momento lavorano al progetto circa 100 persone. Chrysler e Dodge non sono state incluse nel progetto perchè a Marchionne e Wester non sono stati convinti dalle loro proposte. La squadra lavorerà quindi allo sviluppo dell’architettura dei nuovi veicoli che dovranno essere lunghi dai 4,5 ai 5 metri, avere il motore nel cofano ,ma avere la trazione posteriore o a quatttro uote motrici, sospensioni indipendenti, il peso dovrà essere ottimizzato e il vano motore dovrà poter ospititare sia un motore V6 che un V8. Mentre gli ingegneri sono al lavoro, il marchio pensa al rilancio e non produrrà più la Mito, mentre cercherà di mettere a fuoco la Giulietta e crearne delle nuove versioni per il 2014. Dopo due anni dovrebbero venire alla luce una berlina, un crossover compatto e uno leggermente più grande.Il progetto fatto in collaborazione con Mazda epr la nuova spider invece è sulla buona strada. Le vetture avranno cambio automatico con otto marce, o in alternativa cambio manuale con sei marce. Lorenzo Ramaciotti invece sarà il responsabile del design delle Alfa del futuro, nelle quali gli elementi classici del marchio si fonderanno con proporzioni moderne e diversi concetti di spazio: una sfida non da poco per un marchio che si dovrà reinventare quasi completamente.

25/11/2013


Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/ ... lfa-romeo/



Sarà vero questa volta? :scratch)
 
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