Tutta questa ansia di farsi dire da una rivista chi abbia "vinto", quando la differenza è di mezzo punto su 180 (o giù di lì), non la capirò mai.
Contano più i giudizi sulle singole cose dei voti generali: non si possono mettere insieme carote e patate. E poi mi pare giusto che ognuno dia il "suo" giudizio finale: per qualcuno sarà più importante la vita a bordo, per altri la dinamica, per altri l'affidabilità, per altri ancora l'immagine, i consumi, ecc. ecc. ecc.
Sommare tutti questi aspetti insieme, per dire che una ha preso 186 e l'altra 187, che razza di senso ha? Per ognuno di noi tutti gli aspetti hanno "pesi" diversi.
Ciononostante, mi pare si capisca bene com'è andata a finire.
Mercedes quarta, e lo scrivono chiaro: "arrivare quarti non toglie nulla alla bontà del progetto".
BMW terza, e lo scrivono chiaro: "gli italiani, da bravi allievi, per una volta hanno supera il maestro" (questo fa un po' di amarezza: una volta i maestri eravamo noi, ma vabbe').
Tra Audi e Alfa, si sbilanciano meno. Audi tra l'altro è l'unica trazione anteriore delle quattro. Quello che dicono chiaro è che Alfa vince (lo fa com BMW, figuriamoci con Audi) nella guida; Audi vince (su tutte e quattro) nella vita di bordo.
In ogni caso, una cosa è certa. La machina ora c'è. Non è poco, ma non è tutto. Buona parte dell'immagine va recuperata, e per questo ci vorrà tempo e TANTI modelli di seguito riusciti così (Stelvio, nuova Giulietta, ecc. ecc.). E i modelli vanno non solo fatti bene, ma anche gestiti bene in tutta la loro vita.
Se sarà così, tra 10 anni, senza passi falsi, Alfa potrà tornare a competere non solo sui modelli, ma anche sul mercato.
Per il momento, "accontentiamoci" di avere un modello che non scuoterà certo il mercato, ma che come auto in sé, "vince" contro le tre regine.
I passi importanti sono i prossimi.