C'e' una sostanziale differenza tra le auto "serie" (come erano ad esempio le Alfa del passato) e i modelli spurtivi che si vedono in giro oggi, di qualsiasi marca: una volta il motore suonava dall'aspirazione. Oggi suona dallo scarico.
E' molto facile e comodo accordare gli scarichi per generare un rumore evocativo, i primi passi in questa direzione un po' farlocca un po' necessaria vennero fatti sulle 155, per dare ai Twin Spark di origine Pratola Serra un sound che fosse il piu' possibile simile allo storico bialbero Alfa, a uso e consumo di chi scendeva dalle Alfetta, 90 e 75.
Oggi tutto questo e' fatto in laboratorio: ci sono team specializzati nella progettazione degli scarichi il cui compito e' dare un "bel suono" a motori che, per progettazione, natura e dimensioni, altrimenti non darebbero grandi emozioni.
La 4c alla fine monta un quattro cilindri di media cubatura con l'aggravante di un turbo invadente che fischia e soffoca. Non ci puoi fare molto. Cosi' come tutte le vetture moderne soffre per il downsizing e il ridotto numero di cilindri (V8 e V6 "cantano" naturalmente in modo ben diverso per costituzione meccanica) e le normative antinquinamento sono il colpo di grazia.
Far "cantare" un motore dall'aspirazione oggi e' praticamente impossibile. Ed ecco spiegata la pletora di petomarmitte, di cui anche la 4c e' dotata. Non ci sono molte vetture che si salvano da questo flagello.
Chi ha avuto la fortuna di ascoltare una Giulia GTA in moto, o anche soltanto una GT Junior o una GTV6 con il Busso "prima maniera", sa che una volta i motori "cantavano davanti" mentre oggi e' un fiorire di terminali piu' o meno flatulenti.