Alfa MiTo 1.6 JTDm Distinctive
GOCCE DI GASOLIO
Quando la Tv trasmetteva in bianco e nero, le Alfa coloravano già le strade di passione sportiva. Oggi ci sono i canali ad alta definizione e gli schermi al plasma, ma i modelli del Biscione hanno ancora la stessa antica vocazione. La MiTo, una sorta di piccola 8C, non potrà mai essere un’Alfa come quelle di una volta, perché non possiede quelle soluzioni tecniche esclusive, vanto della Casa, che generarono carattere e comportamento su strada dei modelli del passato. Ha il pianale della Punto e i motori (qui proviamo il 1.6 JTDm da 120 CV), in comune con altri modelli del Gruppo Fiat. Ma non c’è il rischio, una volta al volante, di ritrovarsi a guidare un’auto qualunque.
La MiTo, infatti, ha una trazione anteriore molto rassicurante, che perdona quasi tutto, anche se non potrà mai dare le stesse sensazioni di una tutto dietro. E deve fare i conti col servosterzo elettrico, che ha senz’altro tanti vantaggi, ma fa un po’ da filtro tra il volante e la strada. La potenza erogata, comunque, è buona e anche la coppia è abbondante. Il quattro cilindri JTDm si impigrisce un po’ soltanto sotto i 1.700 giri, ma appena il turbo comincia a spingere allunga senza indecisioni sin sotto la soglia dei 5.000 giri. Per di più, con un tono di voce abbastanza discreto. E con una sorprendente moderazione nei consumi. Dal canto suo, il sei marce asseconda bene le caratteristiche del motore, sebbene la corsa della leva un po’ troppo lunga non aiuti ad esaltarne il temperamento sportivo.
In ogni caso, basta attaccarsi al manettino, sistemato proprio lì accanto al cambio e con il quale si modificano i parametri di guida (risposta motore, controllo stabilità e assistenza sterzo) per tornare a sognare, per sentirsi di nuovo alfisti. Un tocco e il motore diventa più pronto, lo sterzo si indurisce e i controlli elettronici di trazione e stabilità allentano la presa, lasciando al conducente margini più ampi di manovra, a tutto vantaggio del divertimento. Contemporaneamente, si attiva il sistema Electronic Q2, una specie di differenziale a slittamento limitato (elettronico).
Con la vettura messa giù così, "da pista", ci buttiamo tra i cordoli, dove la MiTo mostra una sorprendente agilità, ma anche qualche reazione nervosa, anche se gestibile. Va decisamente in crisi, invece, nelle frenate su fondi ad aderenza differenziata. In sostanza, se non si controsterza prontamente la coda parte e per riprenderla ci vuole la mano del collaudatore.
4ruote
PREGI Guida sportiva ma anche versatile. Col manettino si può gestire la risposta di motore e sterzo.
Brillanti prestazioni. Risponde bene sia in accelerazione sia in ripresa. Ottimi tempi
DIFETTI Finitura qualche dettagli va migliorato, come la protezione di tessuto morbido del piantone dello sterzo.
Frenata critica su fondi con scarsa aderenza.
Voto 80/100
Prestazioni: http://www.quattroruote.it/prove_su_strada/prestazioni.cfm?CodProva=841