Ciao a tutti,
una settimana fa ho ritirato la mia MiTo diesel Distinctive, e vorrei riportare le mie primissime impressioni, da utente “normale” e non da addetto ai lavori o da superesperto di tecnica.
Alcune premesse: arrivo da una 147 jtdm 150 Cv, non sono più giovanissimo, mi piace andare “allegrotto” ma senza strafare, insomma guida brillante ma con occhio attento a punti e portafoglio.
Non mi interessano i rilievi cronometrici dei test in pista, quindi sono completamente indifferente al fatto che auto di pari categoria vadano più forte in condizioni estreme, tanto le condizioni della normale guida su strada, sopratutto se si vuole riportare la pelle a casa e si vuole evitare di combinare macelli, sono lontane anni luce da quelle riscontrabili in circuito.
Ma veniamo subito ai dettagli.
Posizione di guida
Trovo la MiTo molto più adatta alla mia conformazione fisica (alto, un po' appesantito dalla vita sedentaria) rispetto alla 147.
Mi sono trovato subito a mio agio come seduta (finalmente ho di nuovo la regolazione lombare!), per come guido io il sedile è sufficientemente avvolgente e trattiene bene nelle curve, la rigidità dell'imbottitura mi sembra azzeccata ed i materiali sembrano più che decenti.
Sfruttando le regolazioni disponibili, la distanza dal volante mi sembra a posto, e non sono costretto a tenere le gambe a ranocchia per arrivare ad impugnare la corona con le braccia flesse.
A proposito di gambe... finalmente hanno spostato il blocchetto di accensione in posizione molto più elevata, così nel malaugurato caso di incidente, non ci si sfracella il ginocchio destro sulla chiave.
Rispetto alla 147, la base del parabrezza è più lontana, e di ciò mi sono accorto smanettando con il navigatore.
Fortunatamente possiedo un Garmin 860, ed i comandi vocali tornano estremamente utili, dato che per arrivare a toccare lo schermo del nav, che tengo piazzato alla base del montante sinistro del parabrezza, bisogna allungarsi parecchio.
A proposito di parabrezza, temo che con le opportune condizioni di luce il cruscotto simil carbonio proietti sul vetro dei riflessi piuttosto fastidiosi... vedremo più avanti nella stagione.
Proprio per questo motivo sono molto scettico sulle colorazione delle plance alternative al nero.
La linea di cintura alta trasmette una bella sensazione di “protezione”, e non ci sono problemi di interferenze tra spalle o testa con parti di carrozzeria.
Il pomello del cambio è alla giusta distanza, e ringrazio di non aver voluto il bracciolo centrale, che secondo me è un bell'impiccio per la manovrabilità della leva.
La strumentazione fondamentale è chiara e ben leggibile, l'unico appunto è che i caratteri del display matrix sono un po' piccolini, e la mia vista non è più quella di una volta. Leggere l'indicazione dell'ora è piuttosto problematico, per esempio.
Gli specchietti a prima vista sembrano un po' troppo massicci, ma all'atto pratico si rivelano estremamente utili, data la visibilità posteriore e laterale non proprio eccezionale. Quindi, quando eviterete di cilindrare le macchine che vi si stanno affiancando, ricordatevi di ringraziare chi ha deciso per quelle dimensioni, anche se a molti potranno non convincere esteticamente.
A causa del display SBR (Seat Belt Reminder), posto immediatamente al di sopra dello specchietto retrovisore, quest'ultimo è un po' troppo basso, cosa che, accoppiata all'accentuata inclinazione del parabrezza, limita un po' la visibilità in certe condizioni, per esempio quando si è fermi al semaforo, e sarebbe bello capire in quale momento diventa verde.
I montanti del parabrezza sono piuttosto ingombranti, ed impicciano un po' affrontando curve strette.
Anche la visibilità posteriore è piuttosto ridotta, per cui mi sentirei di raccomandare senza esitazione il montaggio dei sensori di parcheggio.
Non è facilissimo capire esattamente dove finisce il muso, devo ancora prendere le misure.
Motore
E' ancora presto per dare un giudizio definitivo sul motore, ne riparleremo tra 5.000 Km.
Le impressioni che ne ho ricavato finora sono tuttavia buone, pur confrontandolo con il 150 Cv della 147.
Il manettino DNA mi sembra veramente la cosa più interessante della MiTo.
In posizione Normal, la risposta del motore è molto appropriata per la guida nel traffico cittadino, situazione nella quale il 150 Cv ha sempre sofferto un po'. Diciamo che guidare la mia 147 nel traffico non era propriamente la cosa più divertente che si potesse fare, con la MiTo su Normal andiamo decisamente meglio. La guida (obbligata) da nonnetto diventa molto più rilassante.
La risposta all'acceleratore è molto dolce, ma se serve sgusciare velocemente nel traffico lo si riesce a fare tranquillamente, e senza patemi.
In posizione All Weather la risposta del motore è identica.
Ma in posizione Dynamic, sembra di essere veramente a bordo di un'altra macchina: la risposta è molto pronta, ed a differenza del 150 Cv la spinta anche dai bassi giri è immediata, molto più soddisfacente del 150 Cv, che fino ai 2.000 giri era praticamente inesistente.
Anche il rumore del motore è diverso, più pieno, anche se non è certo col diesel che si può trarre soddisfazione dal rumore allo scarico.
Ovviamente non l'ho ancora spremuto agli altri regimi, ma l'impressione che ne ho ricavato finora è che tutta questa coppia subito disponibile a partire dai 1.500 giri circa abbia come contropartita un allungo meno vigoroso in alto, anche considerando la differenza di cavalleria a disposizione rispetto alla 147.
Il manettino del DNA è attivabile anche in marcia, ma fino alla velocità di 110 Km/h; a velocità superiori viene emesso un messaggio di mancata variazione della modalità.
L'attivazione non è immediata, ovvero bisogna mantenere il manettino nella posizione desiderata per almeno 2/3 secondi, prima che sul display si legga l'avvenuta selezione.
L'insonorizzazione è buona, migliore di quella della 147, ed anche appena acceso il motore non ha più quel brutto rumore un po' da trattore.
Sui consumi è ancora troppo presto per pronunciarsi.
Sterzo
In modalità Dynamic lo sterzo si appesantisce parecchio, trasmettendo una buona sensazione di precisione.
La sensibilità è piuttosto elevata, per cui si è veramente poco invogliati ad impugnare il volante “alla spacchiusa” (gomito appoggiato alla portiera, guida con una mano sola): con tutte e due le mani sul volante ci si sente molto più tranquilli.
In modalità Normal e All weather lo sterzo è decisamente più morbido, ad indurimento progressivo con l'aumentare della velocità.
Nelle manovre da fermo, e nelle svolte strette a 90°, tipiche della guida cittadina, il comando è molto leggero, cosa che associata alla già citata risposta “tranquilla” del motore rende di fatto la modalità Normal la più indicata per i percorsi urbani.
In tutti i casi, per ottenere dallo sterzo una risposta consona alle proprie aspettative, è inutile tentare di imporsi con la forza, ma è molto meglio utilizzare la giusta dose di delicatezza.
Cambio
La corsa della leva è un po' lunga, ma la precisione degli innesti è discreta, con qualche lieve impuntamento se non si spinge proprio fino in fondo il pedale frizione, o quando il motore non ha ancora raggiunto la temperatura di esercizio.
Non so come si comporterebbe con un'andatura sportiva estrema, ma francamente non mi interessa.
Il passaggio prima/retromarcia e viceversa è da effettuare con attenzione, data la posizione sovrapposta dei due rapporti (in avanti a sinistra). Se passando dalla retro alla prima non si riporta esattamente la leva in posizione di folle, può capitare di reinnestare la retromarcia, pur essendo convinti di essere in prima, e questo, come potete facilmente immaginare, non è proprio il massimo durante un parcheggio in spazi stretti.
La frizione, almeno per adesso, è morbida e facilmente modulabile.
A memoria, sarei tentato di dire che anche da nuova quella della 147 non è mai stata così.
Vedremo tra qualche tempo, o affrontando qualcuna di quelle strade tutte curve che mi piacciono tanto.
Varie
La MiTo non è pensata per i fumatori, e si vede. Il kit fumatori (che, bontà loro, è gratis) è uno scatolotto cilindrico di plastica dalle dimensioni di una lattina da 250 cc, con un coperchietto a molla.
Viene incastrato nell'impronta per le lattine posta davanti alla leva del cambio, ed il suo uso, per il guidatore, è quanto di più scomodo si potesse realizzare, dato che bisogna prima aggirare la leva del cambio stessa, e poi riuscire a centrare la piccola imboccatura del posacenere, che oltretutto di notte è praticamente invisibile, non essendo illuminato.
Per vedere dove buttate la cenere di notte, o accendete la luce di cortesia del passeggero, o la spargerete ovunque, tranne che nel posacenere.
I posacenere per i posti posteriori sono una chimera: la MiTo è una vettura che favorisce la socializzazione e la condivisione, dato che c'è un solo posacenere per tutti, e bisogna farselo bastare.
Ah, se non chiedete il kit fumatori, non vi daranno nemmeno l'accendisigari (non sanno più su cosa risparmiare), ma almeno vi troverete la presa a 12 volt nel tunnel centrale.
Non ci sono molti spazi per stipare masserizie nell'abitacolo: i vani ricavati nelle portiere anteriori sono molto più piccoli di quelli che c'erano nella 147, e mancano i due portaoggetti che erano posti ai lato del sedile posteriore nella nasona.
Sotto i comandi della climatizzazione c'è un minuscolo spazio nel quale potrebbe trovare posto il telecomando del garage, e nient'altro.
Non c'è più un cassettino a scomparsa come quello di cui era fornita la 147, utile per tenere robettina che altrimenti non si saprebbe dove piazzare, in compenso c'è un microcassettino sulla parte bassa del cruscotto, alla sinistra del volante, realizzato in plastica dura, così sarete sicuri di sentire perfettamente il rumoreggiare degli oggetti che ci infilerete dentro, a meno che non li pressiate con un tampone di gommapiuma.
E' ricomparsa una tasca dietro il sedile del passeggero.
Il baule è indubbiamente più piccolo di quello della 147, però di forma più regolare, e la luce interna è un po' più striminzita.
La soglia è piuttosto alta ma, almeno per le mie dimensioni, non la trovo assolutamente così drammaticamente scomoda come mi sembra di aver letto in alcune prove.
Sempre a proposito di baule, è ricomparso il comando per aprirlo dall'esterno (si preme sullo scudetto Alfa) e, di conseguenza, è sparito il comando per aprirlo dall'interno.
Dato che, se non bloccate le porte, mentre siete fermi al semaforo qualche furbacchione potrebbe provare a dare una rapida sbirciatina al vostro baule, mi sentirei di raccomandare l'attivazione della funzione di Auto lock, che blocca automaticamente portiere (e portellone) non appena raggiunta una velocità di almeno 20 Km/h.
Non è previsto alcun tipo di illuminazione per i posti posteriori.
Ciaociao.
Marco
una settimana fa ho ritirato la mia MiTo diesel Distinctive, e vorrei riportare le mie primissime impressioni, da utente “normale” e non da addetto ai lavori o da superesperto di tecnica.
Alcune premesse: arrivo da una 147 jtdm 150 Cv, non sono più giovanissimo, mi piace andare “allegrotto” ma senza strafare, insomma guida brillante ma con occhio attento a punti e portafoglio.
Non mi interessano i rilievi cronometrici dei test in pista, quindi sono completamente indifferente al fatto che auto di pari categoria vadano più forte in condizioni estreme, tanto le condizioni della normale guida su strada, sopratutto se si vuole riportare la pelle a casa e si vuole evitare di combinare macelli, sono lontane anni luce da quelle riscontrabili in circuito.
Ma veniamo subito ai dettagli.
Posizione di guida
Trovo la MiTo molto più adatta alla mia conformazione fisica (alto, un po' appesantito dalla vita sedentaria) rispetto alla 147.
Mi sono trovato subito a mio agio come seduta (finalmente ho di nuovo la regolazione lombare!), per come guido io il sedile è sufficientemente avvolgente e trattiene bene nelle curve, la rigidità dell'imbottitura mi sembra azzeccata ed i materiali sembrano più che decenti.
Sfruttando le regolazioni disponibili, la distanza dal volante mi sembra a posto, e non sono costretto a tenere le gambe a ranocchia per arrivare ad impugnare la corona con le braccia flesse.
A proposito di gambe... finalmente hanno spostato il blocchetto di accensione in posizione molto più elevata, così nel malaugurato caso di incidente, non ci si sfracella il ginocchio destro sulla chiave.
Rispetto alla 147, la base del parabrezza è più lontana, e di ciò mi sono accorto smanettando con il navigatore.
Fortunatamente possiedo un Garmin 860, ed i comandi vocali tornano estremamente utili, dato che per arrivare a toccare lo schermo del nav, che tengo piazzato alla base del montante sinistro del parabrezza, bisogna allungarsi parecchio.
A proposito di parabrezza, temo che con le opportune condizioni di luce il cruscotto simil carbonio proietti sul vetro dei riflessi piuttosto fastidiosi... vedremo più avanti nella stagione.
Proprio per questo motivo sono molto scettico sulle colorazione delle plance alternative al nero.
La linea di cintura alta trasmette una bella sensazione di “protezione”, e non ci sono problemi di interferenze tra spalle o testa con parti di carrozzeria.
Il pomello del cambio è alla giusta distanza, e ringrazio di non aver voluto il bracciolo centrale, che secondo me è un bell'impiccio per la manovrabilità della leva.
La strumentazione fondamentale è chiara e ben leggibile, l'unico appunto è che i caratteri del display matrix sono un po' piccolini, e la mia vista non è più quella di una volta. Leggere l'indicazione dell'ora è piuttosto problematico, per esempio.
Gli specchietti a prima vista sembrano un po' troppo massicci, ma all'atto pratico si rivelano estremamente utili, data la visibilità posteriore e laterale non proprio eccezionale. Quindi, quando eviterete di cilindrare le macchine che vi si stanno affiancando, ricordatevi di ringraziare chi ha deciso per quelle dimensioni, anche se a molti potranno non convincere esteticamente.
A causa del display SBR (Seat Belt Reminder), posto immediatamente al di sopra dello specchietto retrovisore, quest'ultimo è un po' troppo basso, cosa che, accoppiata all'accentuata inclinazione del parabrezza, limita un po' la visibilità in certe condizioni, per esempio quando si è fermi al semaforo, e sarebbe bello capire in quale momento diventa verde.
I montanti del parabrezza sono piuttosto ingombranti, ed impicciano un po' affrontando curve strette.
Anche la visibilità posteriore è piuttosto ridotta, per cui mi sentirei di raccomandare senza esitazione il montaggio dei sensori di parcheggio.
Non è facilissimo capire esattamente dove finisce il muso, devo ancora prendere le misure.
Motore
E' ancora presto per dare un giudizio definitivo sul motore, ne riparleremo tra 5.000 Km.
Le impressioni che ne ho ricavato finora sono tuttavia buone, pur confrontandolo con il 150 Cv della 147.
Il manettino DNA mi sembra veramente la cosa più interessante della MiTo.
In posizione Normal, la risposta del motore è molto appropriata per la guida nel traffico cittadino, situazione nella quale il 150 Cv ha sempre sofferto un po'. Diciamo che guidare la mia 147 nel traffico non era propriamente la cosa più divertente che si potesse fare, con la MiTo su Normal andiamo decisamente meglio. La guida (obbligata) da nonnetto diventa molto più rilassante.
La risposta all'acceleratore è molto dolce, ma se serve sgusciare velocemente nel traffico lo si riesce a fare tranquillamente, e senza patemi.
In posizione All Weather la risposta del motore è identica.
Ma in posizione Dynamic, sembra di essere veramente a bordo di un'altra macchina: la risposta è molto pronta, ed a differenza del 150 Cv la spinta anche dai bassi giri è immediata, molto più soddisfacente del 150 Cv, che fino ai 2.000 giri era praticamente inesistente.
Anche il rumore del motore è diverso, più pieno, anche se non è certo col diesel che si può trarre soddisfazione dal rumore allo scarico.
Ovviamente non l'ho ancora spremuto agli altri regimi, ma l'impressione che ne ho ricavato finora è che tutta questa coppia subito disponibile a partire dai 1.500 giri circa abbia come contropartita un allungo meno vigoroso in alto, anche considerando la differenza di cavalleria a disposizione rispetto alla 147.
Il manettino del DNA è attivabile anche in marcia, ma fino alla velocità di 110 Km/h; a velocità superiori viene emesso un messaggio di mancata variazione della modalità.
L'attivazione non è immediata, ovvero bisogna mantenere il manettino nella posizione desiderata per almeno 2/3 secondi, prima che sul display si legga l'avvenuta selezione.
L'insonorizzazione è buona, migliore di quella della 147, ed anche appena acceso il motore non ha più quel brutto rumore un po' da trattore.
Sui consumi è ancora troppo presto per pronunciarsi.
Sterzo
In modalità Dynamic lo sterzo si appesantisce parecchio, trasmettendo una buona sensazione di precisione.
La sensibilità è piuttosto elevata, per cui si è veramente poco invogliati ad impugnare il volante “alla spacchiusa” (gomito appoggiato alla portiera, guida con una mano sola): con tutte e due le mani sul volante ci si sente molto più tranquilli.
In modalità Normal e All weather lo sterzo è decisamente più morbido, ad indurimento progressivo con l'aumentare della velocità.
Nelle manovre da fermo, e nelle svolte strette a 90°, tipiche della guida cittadina, il comando è molto leggero, cosa che associata alla già citata risposta “tranquilla” del motore rende di fatto la modalità Normal la più indicata per i percorsi urbani.
In tutti i casi, per ottenere dallo sterzo una risposta consona alle proprie aspettative, è inutile tentare di imporsi con la forza, ma è molto meglio utilizzare la giusta dose di delicatezza.
Cambio
La corsa della leva è un po' lunga, ma la precisione degli innesti è discreta, con qualche lieve impuntamento se non si spinge proprio fino in fondo il pedale frizione, o quando il motore non ha ancora raggiunto la temperatura di esercizio.
Non so come si comporterebbe con un'andatura sportiva estrema, ma francamente non mi interessa.
Il passaggio prima/retromarcia e viceversa è da effettuare con attenzione, data la posizione sovrapposta dei due rapporti (in avanti a sinistra). Se passando dalla retro alla prima non si riporta esattamente la leva in posizione di folle, può capitare di reinnestare la retromarcia, pur essendo convinti di essere in prima, e questo, come potete facilmente immaginare, non è proprio il massimo durante un parcheggio in spazi stretti.
La frizione, almeno per adesso, è morbida e facilmente modulabile.
A memoria, sarei tentato di dire che anche da nuova quella della 147 non è mai stata così.
Vedremo tra qualche tempo, o affrontando qualcuna di quelle strade tutte curve che mi piacciono tanto.
Varie
La MiTo non è pensata per i fumatori, e si vede. Il kit fumatori (che, bontà loro, è gratis) è uno scatolotto cilindrico di plastica dalle dimensioni di una lattina da 250 cc, con un coperchietto a molla.
Viene incastrato nell'impronta per le lattine posta davanti alla leva del cambio, ed il suo uso, per il guidatore, è quanto di più scomodo si potesse realizzare, dato che bisogna prima aggirare la leva del cambio stessa, e poi riuscire a centrare la piccola imboccatura del posacenere, che oltretutto di notte è praticamente invisibile, non essendo illuminato.
Per vedere dove buttate la cenere di notte, o accendete la luce di cortesia del passeggero, o la spargerete ovunque, tranne che nel posacenere.
I posacenere per i posti posteriori sono una chimera: la MiTo è una vettura che favorisce la socializzazione e la condivisione, dato che c'è un solo posacenere per tutti, e bisogna farselo bastare.
Ah, se non chiedete il kit fumatori, non vi daranno nemmeno l'accendisigari (non sanno più su cosa risparmiare), ma almeno vi troverete la presa a 12 volt nel tunnel centrale.
Non ci sono molti spazi per stipare masserizie nell'abitacolo: i vani ricavati nelle portiere anteriori sono molto più piccoli di quelli che c'erano nella 147, e mancano i due portaoggetti che erano posti ai lato del sedile posteriore nella nasona.
Sotto i comandi della climatizzazione c'è un minuscolo spazio nel quale potrebbe trovare posto il telecomando del garage, e nient'altro.
Non c'è più un cassettino a scomparsa come quello di cui era fornita la 147, utile per tenere robettina che altrimenti non si saprebbe dove piazzare, in compenso c'è un microcassettino sulla parte bassa del cruscotto, alla sinistra del volante, realizzato in plastica dura, così sarete sicuri di sentire perfettamente il rumoreggiare degli oggetti che ci infilerete dentro, a meno che non li pressiate con un tampone di gommapiuma.
E' ricomparsa una tasca dietro il sedile del passeggero.
Il baule è indubbiamente più piccolo di quello della 147, però di forma più regolare, e la luce interna è un po' più striminzita.
La soglia è piuttosto alta ma, almeno per le mie dimensioni, non la trovo assolutamente così drammaticamente scomoda come mi sembra di aver letto in alcune prove.
Sempre a proposito di baule, è ricomparso il comando per aprirlo dall'esterno (si preme sullo scudetto Alfa) e, di conseguenza, è sparito il comando per aprirlo dall'interno.
Dato che, se non bloccate le porte, mentre siete fermi al semaforo qualche furbacchione potrebbe provare a dare una rapida sbirciatina al vostro baule, mi sentirei di raccomandare l'attivazione della funzione di Auto lock, che blocca automaticamente portiere (e portellone) non appena raggiunta una velocità di almeno 20 Km/h.
Non è previsto alcun tipo di illuminazione per i posti posteriori.
Ciaociao.
Marco