Volkswagen, Lamborghini, Italdesign, Giugiaro: qual è il nesso?
La Italdesign di Giugiaro è ormai di proprietà Volkswagen: oltre il 90% della compagnia, inclusi brevetti e marchi, passa in mano alla Lamborghini Holding Spa, a sua volta subordinata ad Audi, che fa capo al colosso di Wolfsburg. Volkswagen Group sembra apparentemente un buco nero che inghiotte anno per anno uomini (Walter de Silva e Luca de Meo sono gli esempi più lampanti) e aziende nostrane (Lamborghini, Italdesign; ma c’è un noto interessamento anche per Alfa Romeo e Ducati) in un progetto di espansione senza freni.
Ma quanto c’è di buono e di cattivo in tutto questo? Da un lato il rammarico per la “denazionalizzazione” di alcune icone del made in Italy è davvero forte. Dall’altro i numeri sono dalla parte di Volkswagen che ha l’indubbia qualità di sfruttare al massimo tutte le potenzialità delle sue acquisizioni: basti pensare a cosa era Lamborghini quando è stata rilevata da VW e cosa è Lamborghini oggi. Tutto questo ha ovviamente il suo prezzo, che nel caso della Lambo si chiama esclusività: l’ Audi R8 e tutto quello che le gira attorno è esplicativo di questa situazione.
Perché Italdesign/Giugiaro? Noi un’idea ce la siamo fatta e vorremmo condividerla con voi. E’ il coinvolgimento della casa di Sant’agata Bolognese nell’operazione che ci ha fatto “accendere la lampadina”. Perché questa manovra commerciale transita sul brand Lamborghini? Secondo noi la risposta è da ricercarsi nel rapporto che Ferrari ha con Pininfarina; lo stesso tipo di partenership che VW vorrebbe instaurare tra Lamborghini e Giugiaro. Un gemellaggio industriale dove ognuno dei due marchi si avvalora del prestigio dell’altro. E un modo per ammaliare ulteriormente i clienti.
Secondo Martin Winterkorn, Italdesign aiuterà tutta VW-Group nel suo progetto di crescita globale. Ma i vari brand del gruppo hanno già i loro punti di riferimento per quanto riguarda lo stile. E quest’ultimo dipende in ultima analisi dalla volontà del marketing. Quella dei designer del gruppo tedesco è una “controllata libertà” di espressione. E basta vedere una qualsiasi Audi o Volkswagen per rendersene conto. Specie nel percorso di evoluzione (o involuzione?) che si compie fra i bozzetti, le concept e le auto che finiscono nei concessionari. Probabilmente la Lamborghini è l’unico marchio VW ad avere una maggiore libertà d’espressione: merito dell’esoticità ed esclusività dei suoi prodotti che devono essere volutamente più sfacciati. E Giugiaro, sotto questo punto di vista, potrebbe dare una grossa mano alla casa del toro. Con qualche eventuale consulenza per le supercar Audi e Porsche.
Del resto non vogliamo credere che questa nuova alleanza abbia solo un significato commerciale che finirà per appiattire le menti dei designer di Italdesign; sono le parole di Giorgetto stesso che ci fanno credere in qualcosa di più fecondo a livello di contenuti: “Ogni goccia diventa oceano quando essa fluisce verso l’oceano. Negli ultimi giorni mi sono imbattuto in questa massima leggendo il romanzo il Mondo di Sofia dello scrittore norvegese Jostein Gaardner. Noi siamo la goccia e diventare parte del gruppo Volkswagen significa rivalutare noi stessi e la nostra forza. Entrare nella Volkswagen significa per la società aprirsi a una prospettiva promettente”.
La nuova Lambo V12, la Jota, è ormai pronta e definita nei suoi dettagli di stile. Riteniamo che Giugiaro si impegnerà invece sulla nuova Gallardo (dopo aver contribuito al design del modello attuale), vettura di importanza fondamentale che sarà chiamata a confrontarsi con la Ferrari 458 Italia, la coupè a motore centrale di Maranello che ha introdotto per le rosse concetti stilistici abbastanza rivoluzionari. Buon lavoro Italdesign, e che la freschezza e genuinità delle tue menti e delle tue idee rimanga incorrotta.