E' Ufficiale: Maserati passa sotto FIAT Auto in cui andrà ad unirsi con Alfa Romeo in un polo dell'auto che ha come obiettivo la clientela BMW. Questo polo dovrebbe essere accreditato di un'ampia autonomia tecnico-gestionale e si basa sul nome che i due marchi ancora mantengono a livello internazionale e in particolare sul mercato USA.
Riporto l'articolo:
La Fiat assumerà la proprietà della Maserati, oggi nelle mani della Ferrari, per realizzare il polo del lusso automobilistico assieme all'Alfa Romeo.
Lo ha annunciato il gruppo torinese spiegando che l'operazione avrà «i tempi richiesti dagli adempimenti amministrativi». La casa del Biscione e quella del Tridente, prosegue la nota della Fiat, «stabiliranno una stretta collaborazione tecnica e commerciale soprattutto rivolta ai grandi mercati internazionali».
Dunque, a poche ore dalla soluzione della vertenza con la General Motors e dall'avere incassato 1,55 miliardi di euro, il Lingotto accelera. In tutti i sensi, visto che stiamo parlando di due case dalle grandi tradizioni di velocità. E di fatto capovolge la strategia seguita negli ultimi vent'anni,- dall'acquisizione della Lancia prima e dell'Alfa Romeo dopo - di omogeneizzare i propri prodotti.
DIVIDERSI I MERCATI
Alfa e Maserati da una parte, per tentare di conquistare fette di mercato di livello alto, oggi dominato in Europa dalla Bmw, ma con un occhio rivolto anche all'America, dove i due marchi italiani sono popolarissimi. E Fiat e Lancia dall'altra, destinate al pubblico generalista, delle utilitarie, e aquello delle flotte aziendali.
A sua volta la Ferrari, che tra il '95 e il '97, aveva rilevato la Maserati e l'ha rilanciata nelle vendite e nell'immagine, resta in splendida solitudine, destinata probabilmente a quotarsi in borsa. Potrà farlo più agevolmente considerando che la Maserati, rilancio a parte, perde soldi e grava sui conti del Cavallino. Con la quotazione, la Fiat, proprietaria della casa di Maranello, incasserà un'altra fetta consistente di liquidità.
È il piano vagheggiato da tempo da Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat e grande stratega della Ferrari.
I PROGETTI DI ALFA E MASERATI
Alfa e Maserati hanno prodotto nel 2004 circa 160.000 auto e hanno in programma una revisione quasi totale della gamma. I motori del Tridente, montati sulle Alfa, ne arricchirebbero l'immagine sportiva facendo compiere alla casa un salto di qualità. C'è anche chi ipotizza un ritorno alla trazione posteriore, un vecchio sogno degli alfisti puri, secondo i dettami delle berline sportive. La coupé Brera, appena presentata, avrebbe già dovuto essere a trazione posteriore, poi si è rinunciato per le sinergie con gli altri marchi Fiat.
RIFERIMENTO BMW
Il concorrente di riferimento è la tedesca Bmw, che con le sue berline sportive di qualità (a trazione posteriore) è in questo momento l'unica casa tedesca a non conoscere la crisi.
Ma certo, con Alfa e Maserati il gruppo del Lingotto non può puntare a grandi numeri; piuttosto, come appunto la Bmw, a realizzare buoni guadagni per ogni vettura venduta. E, in prospettiva, a poter realizzare accordi internazionali da posizioni di maggiore forza.
FIAT E LANCIA
Tutto il contrario Fiat e Lancia. La prima sta rinnovando il suo parco di utilitarie e di medie: dopo la Panda usciranno la nuova Stilo e la nuova Croma. Auto destinate ad un pubblico di massa, con margini di guadagno ridotti. Quanto alla Lancia, va avanti di fatto con un solo modello: la Ypsilon, utilitaria di lusso, e la sua variante Musa. La Thesis, una berlinona di rappresentanza, è stata un mezzo flop. È ragionevole pensare che la Lancia possa tentare di competere proprio nel settore delle utilitarie di lusso, lo stesso della Mini (anch'essa di proprietà Bmw). Ma certo Fiat e Lancia si presentano sul mercato molto più deboli, benché con più auto vendute.
Salvo un'inversione del mercato, per loro il futuro lascia intravedere accordi sempre più stretti con case straniere, in posizione però di debolezza. E non è neppure esclusa l'ipotesi di una cessione.
LA FIAT E LO STATO-PROPRIETARIO
Nel frattempo riprendono fiato quanti, da sinistra e nel sindacato, vorrebbero un intervento dello Stato nella Fiat. Il governo continua ad escluderlo: oggi il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ha ricordato che la Fiat ha confermato 19,5 miliardi di investimenti entro il 2007, a fronte di agevolazioni pubbliche per 150 milioni. L'azienda, ha aggiunto il ministro, si è anche impegnata ad incrementare gli occupati per 1.251 unità: ma nel frattempo negli stabilimenti Fiat è ripresa la cassa integrazione con sette giorni di stop a Mirafiori.
Vedremo se il fascino dell'Alfa e della Maserati, che evocano i tempi d'oro dell'auto italiana, cambierà questa situazione.[/i]
Riporto l'articolo:
La Fiat assumerà la proprietà della Maserati, oggi nelle mani della Ferrari, per realizzare il polo del lusso automobilistico assieme all'Alfa Romeo.
Lo ha annunciato il gruppo torinese spiegando che l'operazione avrà «i tempi richiesti dagli adempimenti amministrativi». La casa del Biscione e quella del Tridente, prosegue la nota della Fiat, «stabiliranno una stretta collaborazione tecnica e commerciale soprattutto rivolta ai grandi mercati internazionali».
Dunque, a poche ore dalla soluzione della vertenza con la General Motors e dall'avere incassato 1,55 miliardi di euro, il Lingotto accelera. In tutti i sensi, visto che stiamo parlando di due case dalle grandi tradizioni di velocità. E di fatto capovolge la strategia seguita negli ultimi vent'anni,- dall'acquisizione della Lancia prima e dell'Alfa Romeo dopo - di omogeneizzare i propri prodotti.
DIVIDERSI I MERCATI
Alfa e Maserati da una parte, per tentare di conquistare fette di mercato di livello alto, oggi dominato in Europa dalla Bmw, ma con un occhio rivolto anche all'America, dove i due marchi italiani sono popolarissimi. E Fiat e Lancia dall'altra, destinate al pubblico generalista, delle utilitarie, e aquello delle flotte aziendali.
A sua volta la Ferrari, che tra il '95 e il '97, aveva rilevato la Maserati e l'ha rilanciata nelle vendite e nell'immagine, resta in splendida solitudine, destinata probabilmente a quotarsi in borsa. Potrà farlo più agevolmente considerando che la Maserati, rilancio a parte, perde soldi e grava sui conti del Cavallino. Con la quotazione, la Fiat, proprietaria della casa di Maranello, incasserà un'altra fetta consistente di liquidità.
È il piano vagheggiato da tempo da Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat e grande stratega della Ferrari.
I PROGETTI DI ALFA E MASERATI
Alfa e Maserati hanno prodotto nel 2004 circa 160.000 auto e hanno in programma una revisione quasi totale della gamma. I motori del Tridente, montati sulle Alfa, ne arricchirebbero l'immagine sportiva facendo compiere alla casa un salto di qualità. C'è anche chi ipotizza un ritorno alla trazione posteriore, un vecchio sogno degli alfisti puri, secondo i dettami delle berline sportive. La coupé Brera, appena presentata, avrebbe già dovuto essere a trazione posteriore, poi si è rinunciato per le sinergie con gli altri marchi Fiat.
RIFERIMENTO BMW
Il concorrente di riferimento è la tedesca Bmw, che con le sue berline sportive di qualità (a trazione posteriore) è in questo momento l'unica casa tedesca a non conoscere la crisi.
Ma certo, con Alfa e Maserati il gruppo del Lingotto non può puntare a grandi numeri; piuttosto, come appunto la Bmw, a realizzare buoni guadagni per ogni vettura venduta. E, in prospettiva, a poter realizzare accordi internazionali da posizioni di maggiore forza.
FIAT E LANCIA
Tutto il contrario Fiat e Lancia. La prima sta rinnovando il suo parco di utilitarie e di medie: dopo la Panda usciranno la nuova Stilo e la nuova Croma. Auto destinate ad un pubblico di massa, con margini di guadagno ridotti. Quanto alla Lancia, va avanti di fatto con un solo modello: la Ypsilon, utilitaria di lusso, e la sua variante Musa. La Thesis, una berlinona di rappresentanza, è stata un mezzo flop. È ragionevole pensare che la Lancia possa tentare di competere proprio nel settore delle utilitarie di lusso, lo stesso della Mini (anch'essa di proprietà Bmw). Ma certo Fiat e Lancia si presentano sul mercato molto più deboli, benché con più auto vendute.
Salvo un'inversione del mercato, per loro il futuro lascia intravedere accordi sempre più stretti con case straniere, in posizione però di debolezza. E non è neppure esclusa l'ipotesi di una cessione.
LA FIAT E LO STATO-PROPRIETARIO
Nel frattempo riprendono fiato quanti, da sinistra e nel sindacato, vorrebbero un intervento dello Stato nella Fiat. Il governo continua ad escluderlo: oggi il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ha ricordato che la Fiat ha confermato 19,5 miliardi di investimenti entro il 2007, a fronte di agevolazioni pubbliche per 150 milioni. L'azienda, ha aggiunto il ministro, si è anche impegnata ad incrementare gli occupati per 1.251 unità: ma nel frattempo negli stabilimenti Fiat è ripresa la cassa integrazione con sette giorni di stop a Mirafiori.
Vedremo se il fascino dell'Alfa e della Maserati, che evocano i tempi d'oro dell'auto italiana, cambierà questa situazione.[/i]