InterNik":6kpd5x3f ha detto:??? E' una visione assolutamente "ingenua" delle dinamiche di mercato, e di quello italiano in particolare.soloalfa":6kpd5x3f ha detto:InterNik":6kpd5x3f ha detto:Il mercato (inteso come Borsa) è proprio l'ultimo dei giudici, soprattutto quello italiano.
Questo è totalmente sbagliato,il mercato borsistico è il primo "giudice" o cliente per ogni azienda quotata in borsa,in base alle richieste della borsa l'azienda si adegua di conseguenza e si adeguano successivamente gli altri "clienti" intesi come fornitori,acquirenti e via dicendo.Altrimenti aziende automobilistiche in questo caso non avrebbero necessità di quotarsi in borsa
Sarebbe vero "in teoria", ma la pratica è assolutamente diversa.
Le aziende (come tutte) si quotano in borsa (in italia) per rastrellare soldi ed appioppare debiti sul groppone degli azionisti.
Se uno non ha debiti, e non ha intenzione di farne, col cavolo che si quota in borsa, si tiene ben stretta la propria azienda così da non dover dividere nè utili nè potere decisionale con chicchessia.
In parte è vero e in parte è sbagliato ma ti spiego perchè:
- E' vero che in Italia si usa questo metodo per avere più "finanziamenti" e quindi ad esempio attraverso la vendita di obbligazioni per avere liquidità immediata.Infatti mi hanno insegnato che in Italia il 90% delle aziende campa con soldi altrui,prevalentemente banche e finanziarie,in Europa è esattamente l'opposto dove le aziende per il 30-40% si affidano a prestiti ma la maggioranza restante è di proprietà
- E' sbagliato dire che le aziende si quotano in borsa solo per questo,le aziende si quotano intanto per adeguarsi al mercato internazionale e poi di conseguenza per avere più sbocchi verso mercati difficilmente raggiungibile "senza" la borsa...poi è ovvio che bisogna vedere che tipi di aziende necessitano la borsa,ma in questo caso la Fiat mi pare di si...
Ultima considerazione:è vero la mia visione è più teorica che pratica,ma solo qui in Italia,vai all'estero e la situazione si ribalta te l'assicuro...