Ritarati posteriori non funzionano correttamente

Faso

Nuovo Alfista
14 Giugno 2007
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Valpolicella (Verona)
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Ciao a tutti, come da titolo ho un serio problema.

Stamattina vado a montare l'assetto formato da ammortizzatori ritarati + molle e il meccanico mentre monta i posteriori mi dice: "Faso guarda che gli ammo posteriori vanno al contrario, invece di spingere in giù spingono in su..." :matto) immaginate la mia reazione... :ignore)

Cioè com'è possibile??? me li hanno ritarati al contrario??? :sgrat) :sgrat) :sgrat)

gli ammo sono per 147 perchè montano perfettamente ma hanno questo difetto, secondo voi come si può risolvere?

per adesso mi tocca andare in giro con i ritarati anteriori e originali posteriori, spero che la tenuta non ne risenta eccessivamente, è una soluzione solo temporanea, al + presto o risolvo o cambio assetto


EDIT: ho modificato il titolo per maggiore chiarezza
 
aggiornamenti

allora....

penso di aver trovato un meccanico un po' incapace....

sono passato da un preparatore di macchine da rally e da pista e di 147 ne ha viste tante, mi ha detto che praticamente l'ammortizzatore non è che "spinge in su" ma essendo precaricato a gas è normale che se compresso tenda a tornare allo stato normale, quindi gli ammo lavorano correttamente.

La ditta che ha ritarato è una ditta di verona che fa un po' di tutto artigianalmente per le auto, fatalità avevano degli ammo nuovi per 147 e così parlando di assetti mi hanno proposto di ritararmi quelli e praticamente ho pagato solo la manodopera e la verniciatura (li ho fatti rossi :elio) ).

Purtroppo per il montaggio sono andato da Bep's perchè avevo preso le molle là e mi scontavano il costo del montaggio del 50% (è una loro promozione per settembre e ottobre)... ora ho capito il perchè........ :shrug03)
 
questa storia dell'ammo che tende a tornare in posizione normale se viene compresso non mi convince. tempo fa ho cambiato gli ammo post della bravo (non ricordo se erano a olio o a gas ) e so che ho provato a comprimerli a mano e ci son riuscito a fatica; poi, visto cche restavano compressi, li ho estesi sempre a mano ed ho fatto ancor più fatica. però non ho mai notato nessuna tendenza dell' ammo a tornare da solo nella posizione iniziale.
 
joker66":3491c41h ha detto:
questa storia dell'ammo che tende a tornare in posizione normale se viene compresso non mi convince. tempo fa ho cambiato gli ammo post della bravo (non ricordo se erano a olio o a gas ) e so che ho provato a comprimerli a mano e ci son riuscito a fatica; poi, visto cche restavano compressi, li ho estesi sempre a mano ed ho fatto ancor più fatica. però non ho mai notato nessuna tendenza dell' ammo a tornare da solo nella posizione iniziale.

quelli che ho io tendono a salire ma molto lentamente,poi non so spiegarti precisamente il perchè, non me ne intendo di meccanica, ma a quanto mi hanno detto essendo precaricati a gas è normale che "tornino" in alto
 
anch' io non sono un esperto di meccanica, volevo solo portarti la mia esperienza personale. aspettiamo che qualche tecnico passi di qua :OK)
 
anzi scusa mi sono spiegato male joker, i miei se li "estrai" tutti dopo tornano dentro, cioè tirano in giù capito?

è quello che subito non capivo perchè il tipo mi ha detto che spingono in fuori ma invece no, secondo me è giusto che sia così perchè essendo caricati a gas cmq l'asta tende a scendere per via del peso

cmq se qualcuno può illuminarmi sul funzionamento dei nostri ammo mi fa un piacere
 
secondo me gli ammo dovrebbero rimanere inerti, non spingere ne in dentro ne in fuori ed essere frenati sia in compressione che in estensione (doppio effetto) per frenare l'azione elastica della molla.
 
Funzionamento dell'ammortizzatore telescopico idraulico (semplificando molto).
Non è un elemento elastico, ma uno smorzatore quindi deve opporre una resistenza calibrata al movimento ma non muoversi da solo, siano o meno a gas (e dopo spiego cosa sono gli ammortizzatori a gas).

Il tubo è riempito di un fluido (comunemento definito olio) che ha una certa densita. L'asta muove un pistone che ha l'olio sia sopra che sotto. Il pistone ha dei fori calibrati per cui muovendo l'asta il pistone scorre e l'olio è costretto a passare da un lato del pistone all'altro attraverso questi fori. Ciò comporta che ci sarà una certa resistenza al movimento data dal fatto che muovendo l'asta l'olio che si trova sotto il pistone viene compresso, e quello che si trova sopra viene decompresso non potendo passare istantaneamente dall'altro lato (il contrario in fase di estensione).
Un esempio pratico può essere quello della siringa: metteteci un ago fino, immergete la punta nell'acqua e provate a tirare e schiacciare il cursore. Incontrerete una resistenza che è data dalla "difficoltà" dell'acqua a passare attraverso il forellino dell'ago. Tuttavia se smettete di tirare o premere il cursore si ferma e non si muove certo da solo.

Torniamo all'ammortizzatore: sui forellini del pistone ci sono delle valvole a lamella che hanno la funzione di gestire la funzione dei fori, in modo che alcuni si aprano in estensione e altri in compressione a valori differenti. E' infatti indispensabile che la durezza dell'ammortizzatore sia differente in compressione e in estensione affinché la sospensione possa lavorare al meglio (poi spiegherò perché).
Inoltre, alcuni ammortizzatori hanno una doppia camera per cui le valvole sono anche poste tra una camera e l'altra (tipico degli ammortizzatori sportivi a doppia regolazione, in compressione e in estensione).

Premesso che l'olio è sempre pressurizzato per evitare che nel suo movimento si formino bolle d'aria che invece passerebbero dai fori velocemente, annullando l'effetto ammortizzante, gli ammortizzatori a gas, inventati molti anni fa dalla De Carbon per l'uso rallystico, hanno una funzione specifica.
Poiché passando attraverso i forellini l'olio si riscalda (e se si tratta di un rally si scalda moltissimo) può arrivare al punto da formare delle bolle di vapore, formazione che la sola pressurizzazione dell'olio non può contrastare. Mettendo sul fondo della camera una sottocamera deformabile piena di gas in pressione, si avrà che aumentando la temeratura aumenterà della pressione del gas, il quale attraverso la membrana deformabile trasmetterà pressione all'olio aumentandone la pressurizzazione. Sottoposto a maggiore pressione l'olio avrà una maggiore resistenza all'evaporazione. Qundi, con questo sistema la pressione dell'olio (e la sua resistenza a formare bolle di vapore) aumenta in funzione dell'aumento della temperatura, allontanando la soglia del vapor lock.

Taratura dell'ammortizzatore: la molla deve potersi comprimere di fronte a un ostacolo ma dopo la compressione tende a riestendersi con grande energia innescando un movimento oscillatorio destabilizzante per l'assetto. L'ideale sarebbe che dopo la compressione la molla tornasse alla posizione di riposo senza più compiere alcuna oscillazione. per cercare di ottenere tale effetto l'ammortizzatore deve essere più tenero in compressione (per permettere alla molla di assorbile l'energia della buca comprimendosi) e più duro in estensione per assorbire l'energia immagazzinata dalla molla in fase di compressione e rendere il ritorno più dolce e senza successive oscillazioni.
In media la taratura è 1 a 4, ma si arriva anche a 1 a 2 nell'impiego agonistico e rallystico.
 
:handclap) , davvero un'ottima spiegazione :nod)
:scratch) ma allora un ritarato è modificato nel diametro dei fori attraverso cui scorre l'olio? e basta?
 
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