Ieri sera il mio amico che prova le auto per una rivista se ne arriva bel bello dicendomi "Ho qualcosa di rosso, ma non e' una Ferrari", col sorriso sornione di un gatto che ha acchiappato un topo particolarmente saporito.
Gli intimo di piantarla con gli indovinelli e dirmi chiaro e tondo che animale e' che "l'ha seguito fino a casa" questa volta, e la risposta e' di quelle elettrizzanti: Porsche Turbo!
I dati che sciorina sono da brivido. Piu' di 480 cv di potenza, piu di 60 Kgm di coppia... Vabbe', scendiamo a vederla, gli dico, mica tanto convinto di volerci fare un giro per davvero, perche' temo che poi, scendendo da quella, la Evo mi annoi.
La linea e' di quelle mozzafiato. C'e' poco da fare: Porsche sa come si fa il design di un'auto sportiva, e non ha niente da imparare da nessuno.
Rossa, poi, e' decisamente d'impatto, anche se forse gialla sarebbe ancora piu' eclatante.
Le ruote sono dei 18" con su dei barra trenta che sembrano due giri di elastico sul cerchione. Scenosissimi.
Il baule anteriore e' un pozzetto regolare, profondo, ma in cui sfido chiunque a piazzare qualcosa di utile. Rimango poco impressionato pero' dalla finitura del cofano che lo chiude: aprendolo c'e' la piega della lamiera in bella vista, saldata a punti. Male. Su una macchina che costa 130.000 euro e ha delle pretese di lussuosita' ci si aspetterebbe almeno un bordino di rifinitura, se proprio si vuole piegare la lamiera cosi'.
Il cofano del motore sembra una buca per le lettere tanto e' piccola. Si vede appena il motore.
Entriamo. Gli interni sono sobri, ben fatti, mostrano qualita' e cura. Peccato che in Porsche l'ergonomia non la vogliano imparare. La plancia centrale sembra fatta da un pazzo che ha preso un sacchetto di pulsantini e li ha lanciati con rabbia contro il pannello argentato.
Andare a trovare il pulsantino giusto richiede un attenzione che, specie su un'auto simile, dovrebbe essere riservata alla strada.
Ma vabbe', mi si potrebbe anche rispondere che quando uno guida un'auto simile, dei pulsantini se ne frega.
"L'accelerazione e' incredibile" mi dice. "In prima si arriva subito a limitatore". Mi convinco a fare questo giretto di prova. Ce l'ho li' davanti, che faccio, dico no?
Guidarla non posso. E' in prova e non voglio nemmeno la responsabilita' di essere al volante se un C****E Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! brucia uno stop e mi finisce addosso.
Pero', se da un lato fare il passeggero non ti permette di apprezzare sterzo, gas e freni, dall'altro ti offre un punto d'osservazione privilegiato per l'assetto e il telaio. Non sei impegnato alla guida, puoi dedicare tutta la tua attenzione a ogni saltello, incertezza, variazione d'imbardata e oscillazione.
Come guida lui lo so, sono anni che proviamo macchine di vario tipo, e anche grazie al fatto che e' pulitissimo, quasi da manuale, e' facile analizzare se c'e' qualcosa che non torna.
Mette in moto e partiamo.
Al primo spazio libero e sicuro, affonda il gas. Cristo santissimo! L'accelerazione e' DAVVERO impressionante (e vengo da una Evo da 360 cv che fa 0-100 in 4,1 secondi, dunque impressionarmi non e' facile).
A cronometro non fa tanto meglio della evo, perche' arriva in 4 secondi netti, ma e' come l'accelerazione si sviluppa in questo tempo che e' radicalmente diverso ed entusiasmante.
Ci dirigiamo in una zona industriale che a quest'ora di notte e' libera e poco trafficata, e cominciamo a mettere alla prova anche le sospensioni e il telaio.
E qui l'entusiasmo lascia spazio a parecchie perplessita'.
L'auto va forte, niente da dire. Ma al limite e' vacua, indecisa.
Laddove la Evo sottosterzerebbe con progressivita', pronta a riallineare appena parzializzi il gas, la Porsche procede con un saltellare e vacillare dell'avantreno che non da' la minima confidenza. Sembra che dica "Tengo o non tengo...? Massi', dai, tengo. Per ora."
Facciamo un curvone velocissimi. Il muso e' indeciso, oscilla lateralmente quasi con un tremolio, e lui corregge con lo sterzo. Sembra che l'assieme sia esitante, scomposto. Mi aveva appena detto d'avere raffreddore da allergia. Mi volto per chiedergli "Ma sei tu che oggi non sei in giornata o e' l'auto" quando mi precede e fa "Non sono io. E' l'auto. Galleggia."
Laddove la Evo, portata rasente al limite, esegue la curva come un compasso, con il volante che trasmette perfettamente il lavorio della spalla, la Porsche e' indecisa tra cedere di avantreno e retrotreno, e quando si riesce infine a farla propendere per l'ultimo, la perdita d'aderenza non e' progressiva, ma brusca e indecisa.
Colpa del PSM? Lo disinseriamo e riproviamo la rotatoria che ci ha lasciato perplessi. No. Stessa storia. C'e' una disparita' d'aderenza considerevole tra anteriore e posteriore decisamente a favore di quest'ultimo, ma quando cede, lo fa brutalmente e in modo poco composto.
La Evo, in rilascio, chiude col muso e poi allarga col posteriore in maniera fluida, lineare, pastosa. Sai sempre dove sei, quanto ce n'e', e cosa sta facendo l'auto. Dando dolcemente gas l'auto riallinea altrettanto dolcemente. La Porsche no. Provocandola in rilascio senti il muso che improvvisamente guadagna aderenza perdendo quel comportamento vacuo che aveva in velocita' all'inserimento, ma il posteriore e' scomposto, e non capisci quanto ce n'e'. Poi, quando molla, provocato anche con progressivita', lo fa in modo nervoso, quasi infastidito dal fatto che tu ti permetta di farlo lavorare tanto, al punto che non viene affatto voglia di provare a provocare davvero l'auto, perche' l'impressione e' che quando quello parte, non ce ne sia piu' per nessuno.
"Sembra quasi che non abbia l'autobloccante" osservo.
"E infatti non ce l'ha" mi risponde. Resto molto perplesso. Davo per scontato che un'auto simile lo montasse, e invece fa tutto l'elettronica, e finche' e' questione di andare a spasso un po' allegrotti, il limite e' elevato e la velocita' pure, ma quando si gioca sul serio, la macchina certo c'e', ma non si riesce a capire quanto.
Un comportamento che, se da' qualche sorpresa e lascia perplessi sul misto lento, sul veloce diventa decisamente inquietante.
Beninteso, e' un primo impatto con l'auto, e non escludo che prendendoci confidenza e imparando come venire a termini con il suo temperamento si riesca a sfruttarla alla grande, e i tempi staccati su vari circuiti lo dimostrano, ma arrivare a quel livello sembra richiedere, piu' che tecnica di guida, un enorme riserva di fede.
Non escludo che si tratti di un comportamento studiato. Si tratta in fondo di un'auto con quasi 500 cavalli che e' guidabile da chiunque, e che proprio nelle mani di chiunque puo' finire. Un atteggiamento sottosterzante e di "incertezza" dell'avantreno come questo crea decisamente allarme e spinge il classico cumenda di mezz'eta' che ha comprato l'auto per soddisfare piu' la vanita' che le sue esigenze di guida a moderare il gas e tenere un'andatura piu' civile.
Ma mentre forse il pilota professionista riesce a spremere il massimo da questo bolide, l'appassionato che si piazza in una via di mezzo tra questi e il "cumenda", resta decisamente sconcertato.
Scendendo osserviamo le gomme, per vedere se siano dei runflat. Michelin Pilot Sport. Una gomma con grandissima aderenza ma incline a lasciare la presa di colpo. Non mi piacciono granche'.
Anche la spalla bassissima puo' spiegare in parte l'imprevedibilita' del retrotreno: non si riesce a percepire il limite e a sentir lavorare la gomma.
Sebbene la Evo possa montare cerchi fino a 19", ho montato dei 17 standard. E devo dire che questa scelta, basata inizialmente su alcune valutazioni personali e sulla fiducia per gli ingegneri giapponesi, dopo aver sondato sempre piu' i limiti della Evo e' stata decisamente suffragata dai fatti. Contribuiscono a mantenere prevedibile, amichevole, progressiva l'auto, e offrono una grande sensibilita' sul comportamento. Impostata una curva al limite l'auto da' la percezione esattamente di come e' messa e si puo' guidare senza muovere il volante di un millimetro, regolando la curva solo col gas.
Sulla Porsche e' impossibile e, anzi, a esser franchi l'auto non invoglia MINIMAMENTE ad avvicinarsi al limite.
Nel complesso un'auto bellissima, sicuramente molto potente e veloce, sulle cui prestazioni non metto bocca, ma che a livello di piacere, divertimento e sensazioni di guida non mi e' piaciuta per niente.
Sicuramente chi passi da un mercedes alla Turbo restera' affascinato, ma chi e' abituato alla sensibilita', precisione e comunicativa sincera della Evo non puo' che restare quanto meno perplesso.