o anke questo....roba da non credere
http://www.pugliabox.it/Puglia/Motori/olio_colza.htm
Nostra singolare prova con un nuovo carburante vegetale
400 KM. CON L'OLIO DI COLZA NEL SERBATOIO AL POSTO DEL GASOLIO
Non è stato un ponderoso "test tecnico". Bensì, un imprevisto, casuale "viaggio di prova" con un nuovo carburante vegetale che propone inusitati traguardi per le auto Diesel. La vicenda è partita durante le "4 Ore di Vallelunga" dove la nuova "Bora" Diesel "Common rail" della Volkswagen ha vinto (in versione "Superturismo") a mani basse la gara infliggendo ben otto giri di distacco a tutte le rivali a benzina. Mentre i dominatori, "Dindo" Capello e Walter Sanduz, effettuavano l'unico rifornimento (contro i tre degli altri concorrenti) mi ero reso conto che nel loro serbatoio non veniva versato gasolio ma un oleoso liquido vegetale. Che poi apprendevo esser estratto dalla colza: una 'crocifera' largamente diffusa in agricoltura e detta anche "cavolo oleaginoso". Un prodotto di chiara origine "agreste" che nulla ha a che vedere con quelli che si ottengono dalla raffinazione degli idrocarburi che fino ad oggi hanno fatto marciare i nostri motori. Una novità non da poco di questi tempi, dove l’invenzione della "Carbon Tax" con la benzina ad oltre 2.000 lire al litro, e con i continui provvedimenti restrittivi (sempre più severi e spesso sopra le righe) si tenta di limitare l'inquinamento dei grandi centri urbani. Questo carburante definito "Biodisel" viene prodotto da una nostra mezza dozzina di specifiche "mini raffinerie" tra cui quella della "Estereco" di Umbertide.
E quando un tecnico di quest'ultima, che sponsorizza le competizioni in pista della Bora Diesel, mi ha offerto di provarlo sulla mia Diesel personale (per la cronaca una Citroen ZX turbodiesel intercooler), ho accettato al volo di comprare, come si dice "sul tamburo", questa innovativa prova. Così la "Biodisel" (che non richiede alcun accorgimento per esser usato in sostituzione oppure miscelato al gasolio) ha fatto il pieno del mio serbatoio che era quasi "in riserva". Occorre precisare che il "Biodisel" (inodore e poco infiammabile) ha un rendimento energetico eguale a quello del gasolio ma la sua arma vincente è costituita dal fatto che non aggiunge anidride carbonica in atmosfera (una corresponsabile del temuto "effetto serra" per il nostro pianeta, non contiene zolfone, componenti aromatici e riduce del 50% i residui incombusti emessi dai motori Diesel. E’ quindi un carburante altamente ecologico che non richiede costosi e poco durevoli "catalizzatori", ma solo il consueto impianto EGR di riciclo dei gas di scarico. Usando per oltre una settimana questo carburante sia su strada che in città non ho mai avvertito la minima differenza sia negli avviamenti a freddo, sia nelle prestazioni velocistiche e di ripresa che solitamente fornisce la mia "ZX turbo D". Forse, ad esser pignolo, qualche chilometro in meno nella velocità di punta che viene dichiarata dalla Citroen in 185 Km/h . Quando ho rifatto il "pieno " con il gasolio riportando perfettamente a livello il serbatoio il parzializzatore kilometrico azzerato in precedenza, segnava 460 Km per percorrere i quali avevo consumato 30 litri di Biodisel. Pari a 15,300 km con un litro. Un risultato straordinariamente probante che è confermato dall'esito delle competizioni e dal fatto che in Francia, l'olio di colza (oppure quello di girasoli che ha un costo di raffinazione più alto) viene miscelato in percentuale del 5% in tutto il gasolio posto in vendita nella rete stradale. Il costo del Biodisel dovrebbe aggirarsi sulle 1000 lire al litro (più IVA ed oneri accessori) in quanto è stato esentato dal pagamento delle accise di fabbricazione. Ma il problema è ora quello della sua distribuzione e dello specifico utilizzo che per caratteristiche e disponibilità produttiva dovrebbe esser soprattutto urbano. Non è, infatti, pensabile con 125.000 tonn. di Biodisel esentate dalle accise per il trimestre 99/2001 (Legge 22-5-98 M° Finanze) si possa fare molto per sopperire ad oltre 10 milioni di tonnellate di gasolio per autotrazione distribuite annualmente dalla rete italiana.
Preferenziale sarà certamente il suo uso per i trasporti pubblici, per i taxi ed "auto blu" nell'intricato e velenoso traffico delle grandi. città. Ma è già in marcia un altro progetto ancor più avanzato. La "Estereco" sta realizzando un nuovo sistema di ripulitura e raffinazione degli olii alimentari "esausti" che friggitorie ristoranti e cucine domestiche, gettano via, inquinando cloache, tubazioni e fiumi. Raccolti da "Consorzio Olii vegetali usati" potranno servire al pari dell'attuale Biodisel a far marciare ecologicamente i propulsori a gasolio. Così dopo aver usato, durante le sanzioni e la guerra, motori a "ciclo Otto" (benzina) alimentati dal gasogeno e "carbone vegetale" e dopo aver provato a lungo il Biodisel, potrò forse, col tempo, immettere nel serbatoio i risiduati delle fritture di patatine, di pesce e di altre nostre raffinatezze alimentari.
Sergio Ferraguti