Roma, 13 agosto 2002. "Durante la marcia sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali e' obbligatorio l'uso delle luci di posizione, delle luci della targa, dei proiettori anabbaglianti e, se prescritte, delle luci di ingombro" (1). E' questa la legge che e' entrata in vigore alla quale gli automobilisti devono attenersi. Come succede spesso -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- le norme calano in un contesto totalmente diverso da quello che il legislatore suppone che sia la realta'. Evidentemente stare chiusi nel Palazzo fa perdere il senso di concretezza che dovrebbe ispirare chi governa il nostro Paese. Dopo la brutta figura sulle incongruenze legislative del decreto (a proposito il Capo ufficio legislativo del Ministero dei Trasporti e' ancora al suo posto?), e la sostanziale inapplicabilita' dei "dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico" (autovelox) sulle strade diverse dalle autostrade e strade extraurbane, rimane da chiarire quando gli automobilisti devono accendere gli anabbaglianti. La norma e' chiara per la guida in autostrada ma per le strade extraurbane principali? Le caratteristiche di questa tipologia di strade e' che siano a due carreggiate e che non abbiano attraversamenti a raso, cioe' incroci. Individuare una strada con due carreggiate e' facile ma come si puo' sapere se ci saranno incroci? Bisogna percorrere la strada per saperlo e nel frattempo si rischia una multa. Occorrerebbe un segnale, posizionato in coincidenza degli ingressi, che segnalasse la "strada extraurbana principale". Occorrerebbe, appunto.