Diabolik":sb89h7bm ha detto:
no no non sono d'accordo: un bravo manager guida un'azienda per quello che è. Romiti ha preso la Fiat, si è trovato in casa un Ghidella che ha tirato fuori dal cilindro la Uno e gli ha rimesso in sesto la fabbrica, e coi soldi che ha fatto si è messo a giocare al finanziere come se la Fiat fosse un fondo hedge o una banca d'investimenti. Un conto è avere la tecnica per fare bilanci, un conto è essere un bravo manager. Io di Romiti ho l'opinione più bassa possibile.
La differenza con Marchionne (per ora) è che lui adesso sta dicendo a chi la competenza ce l'ha di fare le macchine per venderle con profitto. La finanza la sta usando solo per evitare di portare i libri in tribunale. Che è la cosa da fare quando si ha in mano una fabbrica.
Premettiamo una cosa: la pessima stima che io ho di Romiti è arcinota da anni, per cui non esprimevo un giudizio "personale e positivo" su questa persona, tutt'altro.
Romiti comunque, ben imbeccato da Cuccia, ergo da un deus ex machina esterno all'azienda e che usava le aziende italiane a mo di bastone e carota per disegni suoi (Supergemina e balle annesse), aveva i suoi motivi, che in astratto non sono per niente "campati per aria" (non li condivido, ma li capisco quantomeno).
Una fabbrica automobilistica ciclicamente trova dei momenti di reflusso.
Con le auto a partire dagli anni '70 non si guadagnava certo come ai tempi di Valletta.
Delle due l'una: o fai SOLO auto, e le fai mettendotici di buona lena, con utili quelli che siano o, se non ti accontenti, tenti la diversificazione in campi che cmq ti possono dare sempre "ossigeno".
E che in teoria possono darti una liquidità necessaria nel periodo della crisi ciclica dell'auto.
Romiti di suo sarebbe anche arrivato a cedere il comparto auto, secondo me..... dall'idea che mi sono fatto, allorchè "il resto" fosse diventato + interessante a livello di ritorno di investimento e guadagno.
Posso quindi essere CONTRO perchè per me la Fiat il suo core lo deve avere nell'auto, e deve applicarsi con metodo (non certo come è suo standard) nell'auto.
Purtuttavia non è che "ho ragione solo io e il mio punto di vista", quindi con finalità diverse, Romiti non è che sia stato un manager da quattro soldi.
Ovviamente tenuto conto che dietro aveva Mediobanca, etc. etc. etc. tutto quello che vuoi, ma la realtà questa è quindi si ragiona sulla realtà.
Ghidella aveva una visione che è + vicina sicuramente sia alla mia "ideale" che alla tua, che poi non c'è mica tanta differenza.
La differenza con Marchionne, da Romiti, certo che c'è, ma vi è anche una similitudine che non mi piace per niente, e che viene già fuori.
1. Marchionne ha tagliato, parecchio, chi era "lì per appartenenza a una corrente", cosa che in Fiat vi è sempre stata da quarant'anni a sta parte ma che con Romiti assunse il livello di "prassi" al netto di eventuali capacità e/o meriti.
2. Marchionne ha posto il focus sull'auto, ma i prodotti che sono usciti non sono farina esclusiva del sacco della sua gestione.
La similitudine è che Marchionne non è uomo di prodotto, ma di sicuro non si comporta verso un ipotetico "Ghidella del 2007", come si comporterebbe Romiti.
Il dramma è che manco si pone il problema, nel senso che il Ghidella di turno oggi non c'è in Fiat.
E daccordo che vi è necessità, stante i punti di partenza (ovvero la famiglia ha detto basta soldi da iniettare) di tornare su presto...... mentre con Romiti si è andati gestendo male l'auto quando i soldi c'erano e manco si intravvedeva alcuno stato di necessità........ purtuttavia entrambi hanno un focus che per me è troppo distante dal prodotto in se e per se.
Per dirla in due parole, Romiti è uno che non mi sta simpatico, che non condivido, e che ha lavorato secondo cavoli suoi.
Marchionne mi piace per il suo decisionismo, e lavora per cavoli non suoi.
Ma entrambi comunque, uno per un motivo uno per l'altro, non mi paiono "il non plus ultra" in qualità di persone che decidono su Fiat Auto.