Firmiamo la lettera di risposta all'articolo del Corriere

Mah, guardate........ a sentire certi rumors non si capisce più quanto siano idee di Marchionne prese e ripetute da Wester o viceversa.
Vi è una certa "identità" di vedute..... e di concetti espressi.
Di sicuro c'è che la visione attualmente in essere di Alfa presso "le alte sfere" è di un mero brand che satura coi suoi prodotti la capacità produttiva degli impianti Fiat.
Con, peraltro, certe idee onestamente balzane e barbine anche su roba già esistente e presente.
Non dimentichiamoci che a capo di Alfa vi è ora chi, a sentire certuni, ha sancito la chiusura del Centro Stile e onestamente non mi aspetterei un trattamento diverso a riguardo del nucleo "storico" ancora presente ad Arese.
Se per le vecchie gestioni Fiat si può parlare di poca considerazione del problema, pur restando fermi certuni capisaldi, quà si può parlare di azzeramento di identità Alfa, tanto (secondo loro) noi siamo dei deficienti che sognano vetture che non possono esistere.
A mio parere stanno sottovalutando il problema su troppe angolazioni, proiettati come sono in una vision che mah..... oltretutto non mi pare così encomiabile.
L'abbassamento di livello della marca porterà delle economicità, sicuramente, se un domani ci pupperemo, che ne so, una Mito bicilindrica tutti a cantar vittoria sullo "spalmare" il bicilindrico e i suoi costi su un brand in più.
Onestamente non so quanto "venduto in più" possa significargli..... dal momento che se dividiamo per comodità il mercato in tre grandi gruppi vediamo che quello tanto al chilo si può orientare su prodotti meno "di nome" e che la roba razional-economica la fanno da anni ed anni con successo. I clienti Alfa che han accettato i prodotti Alfiat sono parecchio incazzati. Quelli a livello superiore come aspettative non li si trova + da anni nell'anagrafica clienti di Alfa.
Ma sino a che si vuol pensare che Mini non venda (pur facendo il doppio della tua B), che BMW non ha qualità (delle due l'una: o la Mito ha la GRAN qualità BMW o la BMW ha una scarsa qualità) e altre belinate di tal genere...........
 
Il FUSI":6lkemc1q ha detto:
Mah, guardate........ a sentire certi rumors non si capisce più quanto siano idee di Marchionne prese e ripetute da Wester o viceversa.
Vi è una certa "identità" di vedute..... e di concetti espressi.
Di sicuro c'è che la visione attualmente in essere di Alfa presso "le alte sfere" è di un mero brand che satura coi suoi prodotti la capacità produttiva degli impianti Fiat.
Con, peraltro, certe idee onestamente balzane e barbine anche su roba già esistente e presente.
Non dimentichiamoci che a capo di Alfa vi è ora chi, a sentire certuni, ha sancito la chiusura del Centro Stile e onestamente non mi aspetterei un trattamento diverso a riguardo del nucleo "storico" ancora presente ad Arese.
Se per le vecchie gestioni Fiat si può parlare di poca considerazione del problema, pur restando fermi certuni capisaldi, quà si può parlare di azzeramento di identità Alfa, tanto (secondo loro) noi siamo dei deficienti che sognano vetture che non possono esistere.
A mio parere stanno sottovalutando il problema su troppe angolazioni, proiettati come sono in una vision che mah..... oltretutto non mi pare così encomiabile.
L'abbassamento di livello della marca porterà delle economicità, sicuramente, se un domani ci pupperemo, che ne so, una Mito bicilindrica tutti a cantar vittoria sullo "spalmare" il bicilindrico e i suoi costi su un brand in più.
Onestamente non so quanto "venduto in più" possa significargli..... dal momento che se dividiamo per comodità il mercato in tre grandi gruppi vediamo che quello tanto al chilo si può orientare su prodotti meno "di nome" e che la roba razional-economica la fanno da anni ed anni con successo. I clienti Alfa che han accettato i prodotti Alfiat sono parecchio incazzati. Quelli a livello superiore come aspettative non li si trova + da anni nell'anagrafica clienti di Alfa.
Ma sino a che si vuol pensare che Mini non venda (pur facendo il doppio della tua B), che BMW non ha qualità (delle due l'una: o la Mito ha la GRAN qualità BMW o la BMW ha una scarsa qualità) e altre belinate di tal genere...........

Caro Fusi, quando sostenevo che caduta Pomigliano dell'Alfa sarebbe rimasto solo quel pezzetto di plastica appiccicata sul cofano fui preso per un C****E Edit da STAFF: alla prossima account sospeso!. Ai voglia a sostenere che un marchio senza uno stabilimento è solo una cosa virtuale. Ai voglia a dire che era impossibile fare ad esempio a Cassino una segmento C Alfa Romeo che si differenziasse dalla Bravo per soluzioni tecniche diverse. Ora siamo alla resa dei conti e la realtà si dispiega nella maniera più cruda. Quel po' di credito e di immagine costruiti con i successi di 156, 147 ed inizialmente anche di 159, invece di essere utilizzato per migliorare ed ampliare la gamma Alfa viene utilizzato per salvare il culo agli stabilimenti che storicamente sono sempre stati Fiat.

Per me un bel funerale al marchio sarebbe la cosa più logica e coerente. Ma di cosa stiamo discutendo, di qualcosa che ha a listino tre modelli di auto di cui due sono dei semplici rimarchiamenti di auto generaliste ed economiche come Bravo e GPunto, che per inciso, la Bravo di per se vende anche maluccio.

Non so se essere arrabbiato o triste. In questo momento prevale la tristezza perché se guardo agli ultimi 5-6 anni non riesco a credere come sia stato possibile cadere così in basso. Nemmeno i più sprovveduti ed inesperti sarebbero riusciti a far peggio. A volte penso che ci sia un disegno ben preciso.

P.S. Comunque, chi vuole un'Alfa Romeo in futuro sarà costretto a volgere 'attenzione all'estero.
 
Questa riflessione che hai espresso nell'ultimo messaggio mi trova daccordo.
Onestamente, è da lontano che viene questo "status quo", tuttavia vi è chi ha cercato (da dentro) di mitigarlo o far cambiare rotta alle cose.
Quando Marchionne portò a casa il "successo Chrysler", alla solita ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! italiana maniera furono tutti pronti a cantar vittoria. A pontificare. Pontificare una gestione che relativamente al marchio di prestigio "ancora spendibile" del Gruppo Fiat ha fatto solo che schifo.
E lo ripeto: schifo.
Non che prima si viaggiasse chissà con quale "sicurezza e felicità"..... ma poi si è iniziato a viaggiare insicuri e infelici, adesso mi pare che si tiri a non viaggiare più.
L'arrivo del problema americano mi ha fatto venire brutti pensieri, che ecco giungere. Purtroppo la storia, a conoscerla, è ricca di progetti faraonici e di insuccessi, se poi consideriamo il clima che da anni vige a Torino e certe idee malsane che aleggiano nelle stanze dei bottoni la visione è completa.
Mi dispiace solamente che in tanti, vuoi per ignoranza delle cose, vuoi per mancanza di elasticità mentale o vision, di fatto credano o pensino cose fasulle o siano ad un livello "epidermico" di riflessione sulle questioni del marchio e non si fidino di chi suona allarmi da una vita.
Se appena appena si va a conoscere, mettendoci del proprio, la storia Fiat dagli anni '60 ad oggi, si scopre che "nihil sub sole novi", cioè non vi è niente sotto il sole di diverso. L'azienda solo "a momenti" e per caso si è dotata di personaggi in grado di gestire bene le cose. Ma gli errori si ripetono, e quindi non sono errori fortuiti da cui si impara, sono semplicemente "declinazioni della filosofia applicata a quell'azienda".
Una casa come l'Alfa Romeo ha una storia anch'essa travagliata, fra vari fallimenti e via discorrendo, daltronde nasce da un fallimento..... ma ha sempre espresso, pur fallendo, dei prodotti di un certo genere. Da quando entrò sul mercato veramente commerciale si dotò via via di strumenti (personale, impiantistica, prodotti) adatti ad un certo obiettivo che raggiunse. Non essendoci una proprietà nè capace nè che "ci metteva del suo" è andata, negli anni '70, come è andata. E' stata cmq regalata 13 anni dopo l'uscita della persona che aveva consentito all'Alfa commerciale di diventare grande e solida.
La Fiat nei suoi oltre cento anni ha visto diverse fasi negative, quindi non è certo un fulgido esempio di continuità di successi. La proprietà dell'epoca si è dotata di persone che poi ha mandato via, anteponendo alla vita e la sorte dell'azienda il mantenimento della proprietà e considerando "il resto" secondario, tanto comunque qualcuno contribuiva a pagare. Tutto questa senza poi essere chissà che produttore proiettato verso una eccellenza globale o chissà che. Si ciancia di sistema Italia fallimentare e via discorrendo: ma mi pare che in questi periodi nessuno dalle parti di Torino si preoccupi di produrre tanto in questo Paese, producono dove gli pare.
Fra l'altro, PRIMA e SOPRA alle macchine che effettivamente produci, c'è una filosofia. Ed è quà che non ci siamo. Da lì a scendere, tutto sarà sicuramente storto, dal pero nascono le pere, mica le arance.
Quello stabilimento, nato "difficile", è stato ristrutturato + per maquillage che per altro: non fummo in pochi a dire che l'intervento, ancorchè oneroso e resosi necessario per anni di menefreghismo, sembrava + una cambiale in bianco da riscuotere poi dianzi al governo e parti sociali in caso di chiusura che non altro. Come dire "io ho speso, la qualità non viene, ora chiudo, e oh non rompetemi le palle che io ho manifestato la mia volontà di riuscire ma se non riesco ora chiudo e non potete dirmi una mazza". Con ogni probabilità il trasferimento di Panda è solo per rendere economico uno stabilimento che non è apparso così semplice chiudere..... e tale scelta viene "venduta" come uno sforzo dell'azienda che, santa, cerca di dar da lavorare ai poveri italiani altrimenti in mezzo alla strada.
Ma il fatto, in se, che non vi sia uno stabilimento "solo Alfa" non sarebbe così vincolante per il prodotto. Parlandoci chiaro, la 940 viene prodotta a Cassino sulla piattaforma del segmento C attuale (Bravo, che a sua volta sappiamo da dove proviene), pur avendo un ponte posteriore differente.
Ricordiamoci che parliamo sempre di un'azienda che sindacava sulla spesa maggiore di 7500 lire a vettura per auto dal prezzo minimo di 30 milioni. Se all'epoca era per la 164 e c'era un'interfaccia esterna (l'Alfa IRI) che poi fece passare la modifica, figurarsi con QUESTI chiari di luna e facendo tutto in casa..... la scelta è a monte, quindi. La scelta è decisionale.
Quando gli torna utile, spostano addirittura le linee di prodotti esistenti facendogli passare gli oceani (es. pare che la 300c di Chrysler sia destinata a essere prodotta come Lancia, e dare le basi per una nuova Maserati, e tutto nello stabilimento Bertone). Salvo poi far le Alfa in America utilizzando i pianali che si troveranno.

P.S.: se Bravo vende maluccio, cosa peraltro scontata data l'assenza di declinazioni diverse della gamma, vorrei sapere come si fa a far fare tutto quel che gli pare a Wester, che è il padre di una roba come la Bravo.
 
Dato che Mucchetti, che ho scoperto oggi essere vicedirettore del Corriere, è tornato sull'argomento durante il Quattroruote day mi son permesso di scrivere due righe, che vi posto:

Gentilissimo Dott. Mucchetti,

La ringrazio, seppur con ritardo, di avermi espresso il Suo apprezzamento per la mia lunga email.
Leggendo sul sito Quattroruote, ho avuto modo di sapere che si è ri-espresso sull'argomento durante il "Quattroruote day" e non le nascondo di non capire perchè "per il Paese sarebbe una iattura" l'eventuale cessione al gruppo VAG del marchio Alfa Romeo.
Perchè solo di marchio si tratta. Non stabilimenti, non dipendenti diretti, fermo restando che se non ricordo male anni fa si disse che l'eventuale cessione del brand non avrebbe compreso "i dipendenti che lavorano per il brand". Insomma, qualcosa di molto diverso dalla cessione a suo tempo fatta da IRI a favore di Fiat Auto.

Se ci si preoccupa degli aspetti occupazionali, direi che di preoccupazioni ne abbiamo avute, e ne abbiamo, ben tante anche sotto l'attuale proprietà. Le vetture a marchio Alfa Romeo vengono prodotte attualmente presso uno stabilimento non costruito da Fiat (Pomigliano, ex Alfasud) in numero risibile data la vetustà del prodotto (147, GT) e la partenza "castrata" di quello più nuovo (159) per i motivi già esplicitati nella mia precedente mail. E' chiaro che vi è un sotto utilizzo, che ha peraltro afflitto quello stabilimento da sempre, con rare eccezioni. L'idea di trasferire la produzione di Panda va vista nell'ottica di renderlo profittevole ed utilizzabile, ma chiaramente le sorti di Pomigliano sono oramai svincolate da qualsiasi legame con Alfa Romeo. Mito viene prodotta a Mirafiori, essendo una piattaforma GPunto, Giulietta verrà prodotta a Cassino essendo alla fin fine una piattaforma Bravo. L'abbandono dello schema 159, e prima di esso anche degli schemi 147 e GT, sanciscono l'assoluta fine di Pomigliano come plesso produttivo di vetture a brand Alfa Romeo. Questo nell'ottica oramai chiara di un brand (Alfa) che deve solo contribuire a saturare gli impianti produttivi Fiat, una sorta, parlando terra terra, di tappabuchi. Quanto emerge sin dai primi giorni dell'"era Wester" è difatti questo.
A questi punti, con lo scenario che va delineandosi, tutta sta gran iattura non la vedo: premesso che di immagine per l'Italia non parlo neppure, perchè date certe esternazioni, date certe offese verso una categoria di clienti (gli "Alfisti che sognano roba che non può esistere") c'è ben poco di immagine positiva..... ma a livello occupazionale onestamente che iattura sarebbe?
Sarebbe l'ammanco di 65000 vetture Mito da Mirafiori? Sarebbe l'ammanco di un apporto di una vettura non certo vista come premium da parte degli utenti come la nuova Giulietta? Si ciancia che la nuova segmento D, sostituta di 159, quand'anche venisse prodotta, lo sarà negli Stati Uniti: a noi come Paese Italia cosa cambia?
Se analizziamo invece il contesto, con ampia vision, come ci ha insegnato il grande progettista Alfa Orazio Satta vediamo anche delle positività relative ad un rilancio Alfa in giusta chiave, cosa che Fiat ha dimostrato di non saper/voler fare in oltre vent'anni e che l'attuale dirigenza proprio non considera. La rete di vendita Alfa è sfibrata, son imprenditori, son dipendenti, sono forza lavoro anch'essa. Se "cala lo straniero", esso come minimo necessita di direzioni commerciali. Quando VAG ha comperato Lamborghini poteva ben gestire centralmente dalla Germania tutto. Non ha invece rinunciato ad una "italianità" del marchio, con plessi in Italia.
Se per caso VAG comperasse Alfa, finalmente ceduta da Torino, unica ipotetica via di salvezza per un marchio altrimenti destinato alla banalizzazione e a rischio di scomparsa, e nel pacchetto venissero comprese anche le residuali infrastrutture di Arese ancora proprietà di Fiat Partecipazioni (Centro Direzionale con annesso Museo, sulla cui sorte attualmente non scommetterei una lira) non è così fuori dal mondo ipotizzare un nuovo centro pensante proprio ad Arese con annesso mantenimento della memoria storica.
Credo che sia utile ricordare di come il vessillo tricolore sia stato sbandierato anche nel 1986, quando venne sbarrata la strada a Ford colpevole di essere straniera... i risultati non son certo encomiabili.
Al momento attuale non vi è in discorso una crescita maggiore o minore di Alfa..... è un gioco la stessa sua esistenza.
Di un marchio passionale che viene ancora visto, nonostante tutto, anche all'estero come "italiano secondo solo a Ferrari", fermo restando che un'Alfa te la puoi comperare. La vision che viene da Mirafiori è diametralmente opposta e, a mio parere, non è corretta. Intendo industrialmente, tenendo volutamente fuori questioni affettive che riguardano sovente una piccola percentuale di clientela o potenziale tale.
E' per il bene dell'Alfa che si auspica la cessione ad un gruppo che la stimi (cosa che Fiat non ha mai compiutamente fatto, e men che meno fa adesso). L'alternativa è la banalizzazione, la schietta rimarchiatura prodotta poi in giro per il mondo. Ne abbiamo avuto esempi con Alfa 155 e 145/146, che commercialmente hanno significato poco o niente. Che han portato il marchio ben sotto le 100.000 unità prodotte. Che così come son state rifiutare, lo sarebbero di nuovo. Non sarà un caso se la "testa di ponte per il rientro in USA" (così la intendeva mesi fa Sergio Marchionne) Alfa Romeo proprio negli States viene pretesa come "coerente con il marchio": si aspettano un prodotto consono a combattere con le altre exotic cars, soprattutto tedesche. Di roba rimarchiata non ne vogliono. E non credo sia un caso se dopo tali "punti fermi" emersi in USA si sia assistito a certe esternazioni al limite della decenza, che possono essere considerate "coerenti" solo nella prospettiva di un disimpegno da Alfa. Se disimpegno deve essere, che si venda. Che si provi. Che si tenti. A differenza di altri marchi minori chiusi (Autobianchi, Innocenti) Alfa può ancora significare liquidità in arrivo per Torino. Fra qualche anno potrebbe significare niente. E la iattura arriverebbe egualmente.

RingraziandoLa anticipatamente per l'attenzione, la saluto cordialmente.
 
La crisi dell'Alfa, della qualità e la crisi in generale

- non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. la crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso.

- la creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. è nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.

- chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. la vera crisi è la crisi dell'incompetenza.

- lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. senza crisi non ci sono meriti. è nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza.

- parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. invece di questo, lavoriamo duro!

- l'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.

Albert Einstein (1879-1955)
 
E' giunta risposta, di cui ringrazio anche pubblicamente.
Al di là del periodare dell'articolo di Quattroruote, che è foriero di errata interpretazione, il pensiero di Mucchetti è il seguente: se Fiat non sa come gestire correttamente Alfa, che la venda. NON VENDERLA, in quel caso, è la IATTURA.
 
ma come mai sono dovuti passare 24 anni dalla cessione dall'IRI alla FIAT per invocare un nuovo proprietario per l'Alfa?

non si sapeva già allora il modus operandi di FIAT nel mondo automotive? Cacchio io me li ricordo come i dirigenti leccavano il culo al governante di turno nel 93 per avere sempre più incentivi, e nel 2010 le cose non sono cambiate!

E adesso tutti a chiedere la vendita allo straniero, scommetto che sono le stesse persone che 24 anni fa chiedevano la cessione alla FIAT al posto di Ford!
 
Il FUSI":2na6439d ha detto:
Gentilissimo Dott. Mucchetti...

Caro Fusi, anche stavolta devo farti i miei complimenti.
Senza voler sembrare leccaculo o peggio, sono profondamente convinto che se qualcuno ascoltasse le persone come te, le cose andrebbero molto meglio. Con sforzo limitato e poca spesa. Se poi si decidesse anche di investirci dei soldi il ritorno sarebbe assicurato anche se magari non immediato.

Anche questa lettera, come quella di Gippo Salvetti penso possa rappresentare il pensiero di tutti noi.
 
Quello che io dico è quanto può dire tantissima altra gente. Che lo dice senza la "pubblicità" che ho io perchè scrivo sul web.
Non vi è nulla, quindi, di straordinario.
Vi è gente in azienda che potrebbe dirlo, vi è gente in azienda che lo sa.
Vi è gente in azienda che lo ha detto e si trova criminalmente a casa.
Perchè sino a un certo livello la possono pensare così. Oltre, no.
Sta continuando, fra azioni indecenti e vomitevoli o allontanamenti spontanei, lo svuotamento di quelli che, diciamolo chiaro, possiamo considerare gli "intelligenti" e i "capaci".
Rimane l'opposto. Coi risultati che vediamo. E' la semplice verità.
Avendo seguito in seconda battuta (perchè ero piccolo) le prime vicissitudini dell'aria Fiat in Arese (per dire Alfa) ma molto + approfonditamente gli ultimi anni di Alfiat, pur essendo nazionalista, pur riconoscendo anche alla Fiat dei valori, sono arrivato al punto ponderato di dover pensare, si noti bene, al meno peggio.
Cioè la cessione a chi ha le palle, la voglia, e la capacità vera di gestire Alfa.
Dico Alfa, ma ce ne sarebbe da dire anche relativamente ad altro.
 
Il FUSI":g0jlcqnw ha detto:
Quello che io dico è quanto può dire tantissima altra gente. Che lo dice senza la "pubblicità" che ho io perchè scrivo sul web.
Non vi è nulla, quindi, di straordinario.
Vi è gente in azienda che potrebbe dirlo, vi è gente in azienda che lo sa.
Vi è gente in azienda che lo ha detto e si trova criminalmente a casa.
Perchè sino a un certo livello la possono pensare così. Oltre, no.
Sta continuando, fra azioni indecenti e vomitevoli o allontanamenti spontanei, lo svuotamento di quelli che, diciamolo chiaro, possiamo considerare gli "intelligenti" e i "capaci".
Rimane l'opposto. Coi risultati che vediamo. E' la semplice verità.
Avendo seguito in seconda battuta (perchè ero piccolo) le prime vicissitudini dell'aria Fiat in Arese (per dire Alfa) ma molto + approfonditamente gli ultimi anni di Alfiat, pur essendo nazionalista, pur riconoscendo anche alla Fiat dei valori, sono arrivato al punto ponderato di dover pensare, si noti bene, al meno peggio.
Cioè la cessione a chi ha le palle, la voglia, e la capacità vera di gestire Alfa.
Dico Alfa, ma ce ne sarebbe da dire anche relativamente ad altro.

Già... Anche su Lancia si potrebbe fare un bel discorso...
 
Io non la comprendo la logica che muove i dirigenti Fiat. Insomma, le persone e le menti valide vengono messe alla porta, spesso con destinazione case concorrenti e poi ci si affida mani e piedi a manager che del settore auto non ci capiscono n accidenti. Insomma, se Alfa affonda mi sa che Fiat a medio termine entrerà in sofferenza forte. Hanno sbagliato la Lancia, la MiTo e la Giulietta che a me sembra un'auto inutile. La Delta? E che ne parliamo a fare? La Croma .....

Voglio vedere fra tre anni quale sarà la gamma della Fiat.

P.S. Hanno raschiato il fondo del barile, ma ancora non hanno compreso che devono cambiare logica perchè quella finora adottata è PERDENTE sotto tutti i punti di vista. Sbarazzarsi del marchio Alfa Romeo significherà un'ammissione di colpa, una presa d'atto del proprio fallimento, e questo nuocerà maledettamente sul marchio Fiat.


P.S. Sicuri che sia stata la Fiat a prendere Chrysler, oppure un giorno scopriremo che la Chrysler è il vero padrone di un'azienda che di italiano non avrà più nulla, manco i proprietari che già adesso sono mezzi americani e mezzi italiani?
 
Gioshua81":2c6uv5hv ha detto:
P.S. Sicuri che sia stata la Fiat a prendere Chrysler, oppure un giorno scopriremo che la Chrysler è il vero padrone di un'azienda che di italiano non avrà più nulla, manco i proprietari che già adesso sono mezzi americani e mezzi italiani?


io credo invece che al supremo capo interessi di più i marchi che ci sono oltreoceano.. forse dovuti a qualche promessa particolare al Presidente USA... che ha concesso i soldi..
E questo fatto è evidente... anche dalle piccole cose...
 
LETTERA PUBBLICATA SU 4 RUOTE DI MARZO

Ciao a tutti,
mi è appena arrivata una mail dal promotore della lettera al corriere.
La lettera non è stata pubblicata su quest'ultimo bensì su 4 Ruote di questo mese! :nod)
 
direi che più se ne parla,più si diffonde e meglio è!! :nod)
Il top sarebbe far arrivare questo malcontento in televisione.
 
Dal punto di vista della tv ho visto TL motori su Telelombardia ed Antenna 3 (reti locale in Lombardia) ed hanno parlato seppure brevemente di Alfa insieme al condirettore di 4ruote.
Loro non sono entrati nel merito della questione ma dei brevi cenni (da parte del condirettorre) ci sono stati alla incertezza di quello che sarà il destino del marchio.
Il presentatore del programma è Marcello Pirovano (ha lavorato in Alfa) ed marcato una forte simpatia per la marca sottolineando che va preservata.

Sono perfettamente d'accordo che più se ne parla meglio è. :OK)
 
Telegraficamente che son di fretta

- appoggio pienamente il pensiero de "il fusi"
- questo è lo stesso decorso che ha avuto Lancia, solo che l'appassionato Lancia in piena identità col marchio non è votato alla passionalità con cui qui vedo tanti "sfogarsi" qui, quanto piuttosto ad un aristocratico imperturbabile contegno, senza proclami, senza chiasso oggi comprano garbatamente Audi e Mercedes.
Mi fa piacere che la morte di Alfa Romeo non sarà lasciata passare sotto altrettanto silenzio.


Ragazzi quanto costa una pagina di un quotidiano di mezza classe, tipo "il tempo" "il resto del carlino" roba del genere?
 
Dani_22":2ah3zrmm ha detto:
l'appassionato Lancia in piena identità col marchio non è votato alla passionalità con cui qui vedo tanti "sfogarsi" qui, quanto piuttosto ad un aristocratico imperturbabile contegno, senza proclami, senza chiasso oggi comprano garbatamente Audi e Mercedes.
Mi fa piacere che la morte di Alfa Romeo non sarà lasciata passare sotto altrettanto silenzio.

Anche se la descrizione del Lancista che hai fatto tu può avere un suo senso, ti ricordo che quando è iniziato il tracollo di Lancia non c'erano i mezzi di comunicazione comodi, veloci efficaci e capillari che ci sono oggi.
Prendi anche solo il Virtual come esempio.

Se ci fossero stati anche allora FORSE le cose sarebbero andate un pochino diversamente.
 
amicog":26mh6nbo ha detto:
Dani_22":26mh6nbo ha detto:
l'appassionato Lancia in piena identità col marchio non è votato alla passionalità con cui qui vedo tanti "sfogarsi" qui, quanto piuttosto ad un aristocratico imperturbabile contegno, senza proclami, senza chiasso oggi comprano garbatamente Audi e Mercedes.
Mi fa piacere che la morte di Alfa Romeo non sarà lasciata passare sotto altrettanto silenzio.

Anche se la descrizione del Lancista che hai fatto tu può avere un suo senso, ti ricordo che quando è iniziato il tracollo di Lancia non c'erano i mezzi di comunicazione comodi, veloci efficaci e capillari che ci sono oggi.
Prendi anche solo il Virtual come esempio.

Se ci fossero stati anche allora FORSE le cose sarebbero andate un pochino diversamente.

Quando è morta Lancia non c'era la congiuntura che c'è ora per Alfa, ovvero modello di successo con modello di discutibili qualità a sostituirlo,
su un segmentoo POPOLARE. Ora c'è la 147 che è una C.. la stessa cosa allora accadde con Thema e Kappa nel 1994/95, ma parliamo di berline di segmento E, ovvero un numero molto più ristretto di potenziali clienti, spesso e volentieri di una certa età ( cresciuti in altri contesti storici ) e di un gap modello vecchio/nuovo differente, per certi versi la K era veramente migliore.
Certo c'era il "baluardo" del Deltone, ma anche lì parliamo di numeri esigui, e che costava qualcosa come 50.000.000 di lire dell'epoca, fatta in serie speciali limitate, praticamente a mano fra Borgo San Paolo ( venduta e rasa al suolo ) e altri stabilimenti tipo Maggiora, roba che nel '94 se non eri Roberto Baggio avevi già culo che potevi averne UNA qualsiasi, dell'ultimo lotto di produzione, poi come capitava capitava..

A questi sopra, come a chi comprava la Dedra, o la Delta II, non gliene fregava una beata ceppa di far baccano..
 
Top