La casa tedesca aveva chiesto quasi 26.000 euro di risarcimento, per danno all’immagine, a un signore di Benevento
Il cittadino ha il pieno diritto di esercitare il proprio diritto di critica nei confronti di un’azienda ed anche di parteciparlo a terzi, tra cui la stampa e le associazioni dei consumatori, purché la sua sia una manifestazione di dissenso ragionato, corretto e continente nella forma e nella sostanza.
Questa una delle motivazioni con cui il Tribunale di Verona ha rigettato con Sentenza n. 1457/04 la richiesta avanzata dalla BMW Italia di condannare, per danno all'immagine, un cliente associato al Movimento Difesa del Cittadino.
Questa la storia. Un signore di Benevento acquista una BMW 320D nuova e riscontra una serie di gravi difetti. Invece di farsi gli affari propri privatamente, il signore scrive a Mi manda Rai 3, a Quattroruote e al Movimento Difesa del Cittadino.
Tra le altre cose, nelle lettere il signore solleva perplessità sulla sostituzione del gruppo cambio frizione con un pezzo non nuovo bensì "di rotazione", ritenendo illecita tale prassi adottata dalla casa tedesca.
I continui reclami non sono graditi alla BMW, che cita il proprio cliente davanti al Tribunale di Verona, chiedendone la condanna al pagamento di ben 25.822 euro per danno all'immagine.
La causa dura oltre 3 anni ma alla fine il signore di Benevento, difeso dagli Avv. Francesco Luongo della segreteria nazionale del Movimento Difesa del Cittadino e Gerardo Michele Martino, la spunta.
Per il Tribunale di Verona, in presenza di una causa di giustificazione quale è appunto l'esercizio di un diritto, non può ritenersi vietata la critica, anche se partecipata alla stampa ed alle associazioni dei consumatori, richiedendosi un bilanciamento dell'interesse individuale alla reputazione con quello alla libera manifestazione del pensiero costituzionalmente garantita.