L’Agcom dopo gli esposti dei
consumatori: «I clienti sono
pronti a lasciare le compagnie»
Il pasticcio estivo dei nuovi piani tariffari di Tim e Vodafone spinge l’Autorità per le Telecomunicazioni ad ammonire i due giganti della telefonia cellulare e a minacciare sanzioni pecuniarie se non si adegueranno. Il monito riguarda la necessità di rendere più chiare le tariffe, il cui cambiamento è stato imposto da Tim e Vodafone ai clienti attraverso il mezzo, giudicato un po’ troppo disinvolto, del messaggino «Sms».
L’organismo di vigilanza guidato da Corrado Calabrò ha avvertito i due operatori telefonici che devono «adottare tutte le misure necessarie per assicurare agli utenti un’informativa trasparente e il riconoscimento dei diritti di recesso senza penali». Contestualmente, l’Autorità ha avviato nei confronti di Tim e Vodafone due procedimenti sanzionatori per le modalità finora adottate: nei confronti di Tim la procedura riguarda «l’inadeguatezza del preavviso nella modifica dell’autoricarica scattata il 6 agosto», mentre per quanto riguarda Vodafone è in discussione «la scarsa trasparenza nelle condizioni dell’offerta».
Non è troppo tardi per intervenire, perché le nuove tariffe, benché annunciate, non sono ancora entrate in vigore: quelle di Tim partiranno il 9 settembre, quelle di Vodafone il 1° ottobre. Tim ha inviato Sms a più di 3,5 milioni di clienti per annunciare che cambiano le tariffe di 10 vecchi piani: i prezzi saranno aumentati di 0,05 centesimi al secondo, cioè 3 cent al minuto inclusa l’Iva. Per compensare questo aggravio, le telefonate di oltre due minuti saranno scontate del 50%. Per quanto riguarda Vodafone, 5 o 6 milioni di clienti dovranno dire addio a 31 vecchi piani tariffari che saranno accorpati in 7 nuovi. Lo scatto alla risposta passerà a 16 centesimi (dagli attuali 15 o 10), mentre scenderà a 10 cent (dagli attuali 12 o 15) il costo degli Sms.
La diffida non sterilizza le nuove condizioni economiche decise dalle compagnie, ma rappresenta un forte richiamo a fornire agli utenti tutte le informazioni dovute, pena sanzioni. Tim e Vodafone sostengono di aver già provveduto: Tim pianificando la pubblicazione di un nuovo annuncio sui principali quotidiani, «oltre a tutte le informazioni che i clienti già possono trovare nello spazio dedicato sul sito, nei tradizionali canali di vendita e attraverso il numero di assistenza alla clientela 119», e Vodafone rendendo accessibili direttamente dalla home page del suo sito - e non da una sezione interna, come in precedenza - «tutte le offerte oggi sottoscrivibili, secondo gli schemi previsti dalle delibere dell’Autorità». Tim e Vodafone precisano che il diritto di recesso senza oneri già previsto.
Come reagiscono i consumatori? Secondo Altroconsumo ci sarà «una migrazione di 5 milioni che non accetteranno le nuove condizioni e cambieranno operatore mantenendo il vecchio numero». Altri sono più pessimisti e rilevano che non sarà possibile trovare di meglio presso Wind e «3». Delusione al Codacons: «Siamo insoddisfatti dell’Autorità. Agli utenti non interessa una diffida alle compagnie, interessa che la rimodulazione tariffaria sia bloccata del tutto. Né appaiono una vittoria i procedimenti sanzionatori, visto che se si arriverà a multe il loro importo sarà irrisorio». Il Codacons minaccia azioni legali e un boicottaggio di Tim e Telecom. Invece Adusbef e Federconsumatori si dicono soddisfatte (per ora) dell’azione dell’Antitrust, ma la invitano a un passo ulteriore: «Bisogna indagare sull’azione concertata a danno della concorrenza da parte delle due società, vista la concomitanza delle decisioni sulle tariffe».