Appannaggio parabrezza, con clima!!!

cmq un trattamento igienizzante una volta all'anno è bene farlo.
io devo farlo appena ho un attimo di tempo...
 
am78_ud":1j161c6z ha detto:
bigno72":1j161c6z ha detto:
Quello che dice AM a volte succede, ma solo nei primi momenti di funzionamento, mentre la condensa ESTERNA, si forma per il motivo descritto dagli altri.
Infatti io mi riferivo a quel tipo di condensa, quella che si forma i primi secondi che accendi la macchina.
e che poi nel giro di un 4-5 secondi sparisce.

Ma non è che si forma solo i primi 5 secondi. Nella situazione che ho descritto sopra, la condensa all'esterno permane sempre se tu punti l'aria sul parabrezza. Per non farla condensare più non devi proprio usare le bocchette del parabrezza.
 
state parlando di due condizioni possibili entrambe ma con casistiche diverse :nod)
 
Qix":iekzjzhl ha detto:
Dite che basta così poco a far asciugare la condensa?
Si, ma con la ventola al massimo!
E non deve tanto asciugare la condensa, quanto riscaldare velocemente l'evaporatore (e tutto il condotto dell'aria!!!) per evitare che ci si formi condensa quando spengo tutto.
 
Ciao a tutti, il fenomeno citato capita anche al sottoscritto (e comunque a tutti quelli che usano in questo modo il clima) come già detto utilizzando le bocchette alla base parabrezza perchè la differenza di temperatura del vetro, all'esterno, fa condensare l'umidità presente nell'aria.

Non lo faccio mai ad auto bollente da posteggio al sole perchè ho paura di fracassare il vetro! Quando si viaggia a velocità costante non si forma perchè c'è il flusso aria che asciuga la condensa.

Dopo un viaggio con clima in funzione, circa un chilometro prima di arrivare a destino, stacco il compressore, metto la ventola in terza o quarta tacca e lascio che asciughi tutto per bene, filtro compreso. Sempre, proprio per prevenire la puzza causata dall'umidità che ristagna nei condotti di aerazione.
 
Ro60":zjh2vxy4 ha detto:
Dopo un viaggio con clima in funzione, circa un chilometro prima di arrivare a destino, stacco il compressore, metto la ventola in terza o quarta tacca e lascio che asciughi tutto per bene, filtro compreso. Sempre, proprio per prevenire la puzza causata dall'umidità che ristagna nei condotti di aerazione.
:OK)
puzza che nel mio caso è ancora peggiore fumando in macchina, sull'evaporatore si deposita polvere mista a fumo, che poi quando riaccendi il clima è una cosa tremenda...
 
Scusa ma:
appannàggio s. m. [dal fr. apanage, der. del lat. panis «pane»; propr. «assegnazione di pane»]. –

1. Dotazione o assegnazione beneficiaria di terre che nel medioevo veniva effettuata a favore dei cadetti (istituto che ebbe origine in Francia con Ugo Capeto); in seguito il termine indicò in partic. le assegnazioni fatte a favore dei principi delle famiglie regnanti (come stabiliva, ad es., per l’Italia, l’art. 21 dello Statuto Albertino nei confronti dei principi reali).

2. estens. Compenso fisso, dato come stipendio o in aggiunta allo stipendio per mansioni o cariche particolari: come direttore generale aveva un consistente a. annuo. Il termine viene anche comunem. riferito alle dotazioni concesse dal corpo legislativo alle famiglie reali: è stato aumentato l’a. della famiglia reale inglese.

3. fig.

a. Prerogativa, diritto esclusivo: è a. di chi ha il potere il trovare rimedio ai casi estremi; e in senso antifrastico: i dolori, triste a. della natura umana; anche nelle locuz. dare, lasciare in appannaggio.

appannaménto s. m. [der. di appannare]. – L’appannare, l’appannarsi, l’essere appannato: l’a. dei vetri dovuto all’umidità dell’aria; l’a. del parabrezza, del lunotto posteriore; fig.: a. della vista, della mente.
b. Premio spettante come coronamento di una vittoria, di una conquista: nel 2006 la Coppa del Mondo di calcio è stata a. dell’Italia per la quarta volta.

4. In araldica, armi di a., quelle dei principi di sangue appartenenti a un ramo cadetto della famiglia sovrana (per indicare il loro grado rispetto al ramo principale portano nello scudo una brisura, come un bastone scorciato in banda, una bordura semplice o composta, un filetto in sbarra o contrafiletto, un lambello, ecc.).

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