Dalle informazioni di cui dispongo della SZ dovevano essere prodotti 1000 esemplari ma la produzione si arrestò a poco meno (devo verificare il numero esatto), mentre le RZ sono un'autentica rarità prodotta in meno di 300 pezzi (sempre con riserva di verifica).
Ufficialmente la SZ era disponibile soltanto rossa con in terni in pelle beige mentre la RZ si poteva avere gialla/pelle nera, rossa/pelle beige o nera/pelle rossa.
Altri colori o sono extra serie o si stratta di esemplari riverniciati.
Pativa una certa carenza di potenza rispetto alle doti telaistiche (ampiamente evidenziata dalla stampa dell'epoca...ricordo un servizio impietoso di Auto nel 1990), montando ancora il Busso 3.0 12v, sebbene pompato a 207 cv (ultima evoluzione del 3.0 montato sulla prima 164 QV da 200 cv, prima di passare alle 24v con conseguenti 210 cv - 164 3.0 24v - o 230 cv - 164 QV seconda serie e Q4 -). Allora le nuove testate erano ancora in fase di sviluppo e non si vollero (o poterono) anticipare i tempi. Altra caratteristica criticata fu la mancanza dell'ABS, allora giustificata con l'idea che un pilota all'altezza di guidare una simile vettura non ne avesse bisogno.
Certamente oggi è un'auto di rilevante valore collezionistico, tanto che nell'ultimo anno ho visto i prezzi degli annunci di vendita aumentare mediamente di 10.000 euro (oggi circa 35.000 per una SZ e 45.000 per una RZ). Ha una meccanica ipercollaudata e quindi affidabile, mantiene la difficile manovrabilità del cambio ereditata dal progetto Alfetta (con lievi miglioramenti dopo l'adozione - condivisa con le 75 - di sinconizzatori a doppio cono in luogo di quelli ad anello tipo "Porsche") e sconta l'introvabilità di quasi tutti i componenti della carrozzeria. A parte la copertura del tetto e l'alettone posteriore della SZ in fibra di carbonio, il resto è in compositi parenti stretti della vetroresina, pertanto, piccole rotture possono essere riparate affidandosi a chi è molto bravo a lavorare con tale materiale (direi più un cantiere navale che un carrozziere).
A parte il valore collezionistico (riguardo al quale il seguente pensiero è una bestemmia), sarebbe un sogno allestirne una con il 3.2 24v 250 cv della 147 GTA...lavoro possibile, tralasciando una nutrita serie di complicazioni tecniche (non insuperabili) per montare longitudinalmente un motore sviluppato per il montaggio trasversale, e i costi astronomici.