Aiuti al settore auto: Calderoli dice no

cuoresportivo86

Nuovo Alfista
9 Febbraio 2005
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Taranto
Quello degli aiuti al settore auto è un tema che sta facendo discutere tutto il globo. E se i governi di alcune nazioni hanno già preso decisioni importanti, nel bel paese, stiamo ancora discutendo il da farsi.
Ma già mercoledì potrebbero arrivare interessanti novità dal tavolo sul settore auto convocato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma la questione rimane delicata anche per la coalizione al Governo: la Lega Nord infatti dissente su qualsiasi aiuto possa arrivare alla Fiat dopo l’incontro del 28 Gennaio. Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha respinto con forza l’ipotesi di un aiuto di Stato indirizzato specificatamente alla Fiat.
“Abbiamo pagato abbastanza volte per la Fiat per reintervenire. Se così fosse ci sarebbe la rivolta del popolo. Non si possono condividere i debiti e tenersi gli utili”- ha affermato Calderoli- “Le aziende devono essere considerate nel loro insieme. Il governo ha aiutato le famiglie e le imprese e la Fiat rientra tra queste.
Se ci sarà una considerazione, non sarà per la Fiat ma per il mondo dell’automobile. Non si può considerare una singola azienda per un singolo Stato, non sarebbe accettato dall’Europa; non potrà essere un tavolo per la Fiat, ci sarà il mondo dell’auto a livello europeo. Anche Berlusconi ha detto che riguarderà tutta l’Europa, altrimenti si tratta di aiuti di Stato e l’Europa non lo permetterà».


Cosa ne pensate?
 
cuoresportivo86":3rtngpwq ha detto:
Cosa ne pensate?

difficile a dirsi.

da dipendente, tirare avanti senza vedere licenziamenti o altro è auspicabile.
da cittadino, foraggiare un'azienda privata quando va male senza vedersi restituire dopo non è il massimo.

è un tema destinato a spaccare in due l'opinione pubblica.

Cmq, in Francia e Germania son già stati previsti aiuti per l'acquisto di vetture nuove, a questo punto la cosa più probabile per il mercato italiano è che si continui con gli incentivi statali (o vengano potenziati).

Chiedo di evitare commenti su persone citate nell'articolo, per non finire sulla politica.

Quindi la domanda su cui discutere è: giusto o no aiutare il mercato auto italiano e Fiat in particolare?
 
yugs":8cpbsgiy ha detto:
Quindi la domanda su cui discutere è: giusto o no aiutare il mercato auto italiano e Fiat in particolare?

Tendenzialmente propendo per il no, pero' se l'aiuto viene dato alla concorrenza in paesi esteri, la FIAT ne sarebbe ingiustamente svantaggiata.
 
Qix":2c95tfzk ha detto:
yugs":2c95tfzk ha detto:
Quindi la domanda su cui discutere è: giusto o no aiutare il mercato auto italiano e Fiat in particolare?

Tendenzialmente propendo per il no, pero' se l'aiuto viene dato alla concorrenza in paesi esteri, la FIAT ne sarebbe ingiustamente svantaggiata.

nel caso sì, ma non so se in Europa ci siano casi simili all'Italia con una situazione di monopolio automobilistico da parte di un'unica casa...
 
Felix7":2dvs2brn ha detto:
nel caso sì, ma non so se in Europa ci siano casi simili all'Italia con una situazione di monopolio automobilistico da parte di un'unica casa...

non lo so se ci sono casi simili, ma qua parliamo di concorrenza in ambito UE, quindi cosa vuoi dire con il tuo discorso?
 
Qix":36szf32s ha detto:
Felix7":36szf32s ha detto:
nel caso sì, ma non so se in Europa ci siano casi simili all'Italia con una situazione di monopolio automobilistico da parte di un'unica casa...

non lo so se ci sono casi simili, ma qua parliamo di concorrenza in ambito UE, quindi cosa vuoi dire con il tuo discorso?

che nell'ambito italiano sarebbe sempre e comunque una sola categoria ma soprattutto una sola società ad essere privilegiata. Niente di nuovo che non si sia già visto nel passato ma più legittimato dalla crisi globale e dalla EU.
 
Bisognerebbe continuare con gli incentivi statali, niente finanziamenti ad aziende private insomma.
Si mettono a disposizione dei soldi ai cittadini, e loro decidono di spenderli con la marca che intendono comprare.

In Germania succede così, e la Fiat, per essere avvantaggiata, fa fortissimi sconti sulle auto (Panda a nemmeno 5000 euro ad esempio).
Non vedo perchè qui si debba cambiare qualcosa....
 
Felix7":qzeg4ucj ha detto:
Qix":qzeg4ucj ha detto:
Felix7":qzeg4ucj ha detto:
nel caso sì, ma non so se in Europa ci siano casi simili all'Italia con una situazione di monopolio automobilistico da parte di un'unica casa...

non lo so se ci sono casi simili, ma qua parliamo di concorrenza in ambito UE, quindi cosa vuoi dire con il tuo discorso?

che nell'ambito italiano sarebbe sempre e comunque una sola categoria ma soprattutto una sola società ad essere privilegiata. Niente di nuovo che non si sia già visto nel passato ma più legittimato dalla crisi globale e dalla EU.

Se si tratta di erogazione fondi viene agevolato chiunque produce nel settore automobilistico nel territorio italiano (ed è giusto che sia così SE vengono aiutate le concorrenti francesi e tedesche dai loro rispettivi governi), se si tratta di incentivi alla rottamazione verranno indirettamente aiutati tutti quelli che vendono nel territorio italiano indipendentemente dalla nazionalità, quindi continuo a non capire a cosa ti riferisci...
Non capisco se ti sta bene o male l'aiuto all'industria automobilistica. Vuoi spiegarti meglio?
 
In Germania, dei teorici fondi di sostentamento per aziende private andrebbero al Gruppo Vw ( Audi, VW, Skoda, Seat, Bentley, Lamborghini, Bugatti), al Gruppo BMW (BMW, Mini, Rolls), al gruppo Daimler (Mercedes, MCC, Maybach, AMG), a GM (Opel).

Sono quindi fondi che alimentano la concorrenza tra i vari gruppi automobilistici.

In Italia, i fondi sarebbero unidirezionali, diretti esclusivamente al gruppo Fiat (Fiat, Alfa, Lancia, Ferrari, Maserati), quindi verrebbe avvantaggiata UNA sola azienda nazionale, ossia l'unica.
 
Mollan":2plyni9a ha detto:
In Germania, dei teorici fondi di sostentamento per aziende private andrebbero al Gruppo Vw ( Audi, VW, Skoda, Seat, Bentley, Lamborghini, Bugatti), al Gruppo BMW (BMW, Mini, Rolls), al gruppo Daimler (Mercedes, MCC, Maybach, AMG), a GM (Opel).

Sono quindi fondi che alimentano la concorrenza tra i vari gruppi automobilistici.

In Italia, i fondi sarebbero unidirezionali, diretti esclusivamente al gruppo Fiat (Fiat, Alfa, Lancia, Ferrari, Maserati), quindi verrebbe avvantaggiata UNA sola azienda nazionale, ossia l'unica.

va beh, se c'è Solo Fiat come costruttore in Italia è una colpa? :ka)

Poi il discorso concorrenza tiene fino a un certo punto, cioè: Fiat in Italia ha una quota complessiva del 32%. Il resto è spartito tra N Case straniere, che da sole non fanno il numero di Fiat, tutte insieme lo prevaricano. E visti i discorsi che in francia son più nazionalisti ecc, un gruppo davvero radicato nel proprio paese d'origine dovrebbe avere almeno la maggioranza assoluta del mercato.
Quindi se vogliamo ragionarla in questi termini, lo stimolo a far meglio e di più dovrebbe venire da questo fatto, ovvero surclassare gli altri nettamente, cosa che può valere su auto di segmento A e B, ma sopra siam carenti e basta, pur avendo i Brand da sfruttare. (discorsi fatti e strafatti su Lancia e Alfa).
 
Mollan":3265dr1a ha detto:
In Germania, dei teorici fondi di sostentamento per aziende private andrebbero al Gruppo Vw ( Audi, VW, Skoda, Seat, Bentley, Lamborghini, Bugatti), al Gruppo BMW (BMW, Mini, Rolls), al gruppo Daimler (Mercedes, MCC, Maybach, AMG), a GM (Opel).

Sono quindi fondi che alimentano la concorrenza tra i vari gruppi automobilistici.

In Italia, i fondi sarebbero unidirezionali, diretti esclusivamente al gruppo Fiat (Fiat, Alfa, Lancia, Ferrari, Maserati), quindi verrebbe avvantaggiata UNA sola azienda nazionale, ossia l'unica.

scusa ma che vuol dire che lo stato tedesco può aiutare l'industria automobilistica tedesca perche ci sono 3 aziende e l'italia non può fare lo stesso con il gruppo fiat perchè non abbiamo altri gruppi? :scratch)
per una volta che gli aiuti alla fiat sarebbero giustificati non si danno? :scratch)

per quanto mi riguarda alla fiat non darei nulla ed anzi mi farei rendere quello che hanno mangiato fino ad ora :KO)
ripeto il discorso cambia se gli altri paesi europei aiutano le proprie aziende, poi cmq gli aiuti sarebbero concordati a livello europeo, perciò o aiuti a tutti o a nessuno IMHO :OK)
 
Mollan":2b5kgp9b ha detto:
In Germania, dei teorici fondi di sostentamento per aziende private andrebbero al Gruppo Vw ( Audi, VW, Skoda, Seat, Bentley, Lamborghini, Bugatti), al Gruppo BMW (BMW, Mini, Rolls), al gruppo Daimler (Mercedes, MCC, Maybach, AMG), a GM (Opel).

Sono quindi fondi che alimentano la concorrenza tra i vari gruppi automobilistici.

In Italia, i fondi sarebbero unidirezionali, diretti esclusivamente al gruppo Fiat (Fiat, Alfa, Lancia, Ferrari, Maserati), quindi verrebbe avvantaggiata UNA sola azienda nazionale, ossia l'unica.

Ancora con sta storia monopolio? :splat) ormai si parla di Unione Europea!!!!!!! Non esistono dazi all'importazione, i mercati sono di perfetta concorrenza! Il fatto che in Italia esista solo la FIAT come stabilimento di produzione non significa che FIAT abbia un mercato monopolista, anzi, mi pare che sei libero di comprarti la tua bella BMW senza sovraprezzi!
Il discorso del monopolio è come dire che BMW è monopolista perchè è l'unico stabilimento in Baviera...
 
Lukor147":h2e6txqq ha detto:
perciò o aiuti a tutti o a nessuno IMHO :OK)

Quoto! Le ingerenze statali dovrebbero essere minime, e se proprio devono esserci non dovrebbero ledere in nessun modo il libero mercato, come ad esempio aiutare solo un parte dell'offerta
 
Signori, consideriamo anche tutto l'indotto...qui nella zona di Torino se la fiat va a picco, succede il finimondo...credo che più o meno indirettamente sarebbe coinvolta tutta la città sicuramente, forse tutto il piemonte e molto anche nel resto dell'italia. Faccio un esempio: io lavoro in un'azienda privata di sviluppo sw che nulla ha a che fare con il settore automobilistico. Ma se la fiat và a picco, l'azienda che costruisce ad esempio i portacenere in plastica della punto la segue... se quell'azienda usa ad esempio un nostro sw per la contabilità...ne risentiamo anche noi... e così via...
Sono molto contrario agli aiuti statali alle aziende private...ma nel caso di fiat un modo lo si deve trovare...
 
Di impatto direi di no, perchè oltre alla cassaintegrazione le altre aziende vengono snobbate (vedi azienda a 10km da me che sta chiudendo e manda a casa 200 persone...) però è anche vero che Fiat non è solo Fiat, ma anche tantissime aziende che lavorano per questo gruppo. Non lo sò...forse sarebbe meglio che in periodo di vacche magre il governo intervenga con fondi e in periodo di vacche grasse la Fiat ritorni allo stato i soldi prestatigli tempo addietro, questa mi sembra la soluzione più coerente e che rispetta anche altre aziende che non vedono un quattrino ma solo ammortizzatori sociali. Cosa che la Fiat ne sta facendo un larghissimo uso...
 
cn73":14j7pt7f ha detto:
Signori, consideriamo anche tutto l'indotto...qui nella zona di Torino se la fiat va a picco, succede il finimondo...credo che più o meno indirettamente sarebbe coinvolta tutta la città sicuramente, forse tutto il piemonte e molto anche nel resto dell'italia. Faccio un esempio: io lavoro in un'azienda privata di sviluppo sw che nulla ha a che fare con il settore automobilistico. Ma se la fiat và a picco, l'azienda che costruisce ad esempio i portacenere in plastica della punto la segue... se quell'azienda usa ad esempio un nostro sw per la contabilità...ne risentiamo anche noi... e così via...
Sono molto contrario agli aiuti statali alle aziende private...ma nel caso di fiat un modo lo si deve trovare...

Perchè però si danno aiuti solo a Fiat, che per carità, darà lavoro a tantissima gente, però questo obbliga a trascurare migliaia di piccole-medie aziende che falliscono (sono circa 50-60 ogni settimana per resoconto CIGS). Sono forse speciali i dipendenti Fiat rispetto agli altri?
Concordo con Lacco79. Se si danno aiuti statali mirati all'azienda, bisogna pretendere la restituzione. Altrimenti si danno anche a tutte le altre aziende in fallimento, a fondo perso.

Preferisco in ogni caso un sistema meno "salvafiat". Ossia lo stato fornisce incentivi alla gente, e la gente li spende dove e come crede. In questo modo solo le aziende realmente forti e competenti si salveranno dalla crisi. Non capisco perchè a livello delle grandi imprese, si cerca sempre di salvare il possibile, mentre magari 2000 piccole/medie imprese che falliscono non le guarda nessuno.
 
cn73":uikw2myi ha detto:
Signori, consideriamo anche tutto l'indotto...qui nella zona di Torino se la fiat va a picco, succede il finimondo...credo che più o meno indirettamente sarebbe coinvolta tutta la città sicuramente, forse tutto il piemonte e molto anche nel resto dell'italia. Faccio un esempio: io lavoro in un'azienda privata di sviluppo sw che nulla ha a che fare con il settore automobilistico. Ma se la fiat và a picco, l'azienda che costruisce ad esempio i portacenere in plastica della punto la segue... se quell'azienda usa ad esempio un nostro sw per la contabilità...ne risentiamo anche noi... e così via...
Sono molto contrario agli aiuti statali alle aziende private...ma nel caso di fiat un modo lo si deve trovare...

Stasera al Tg Marchionne ha detto che se lo stato non interviene, saltano 60mila posti di lavoro........ :sic) :( Tutti a casa in 60mila....... :jaw) :jaw) :jaw) :jaw) Che bel periodo che stiamo vivendo :mad2) :mad2) :KO) :KO)
 
Da 4ruote:

I concessionari della Fiat fatturano in un anno il doppio rispetto ad Alitalia. Il giro di affari calcolato per la passata stagione ammonta a 7,5 miliardi di euro, con un gettito d'Iva a favore dello Stato pari a un miliardo. Dati resi noti dall'Ucif, l'Unione dei concessionari italiani Fiat, in occasione della conferma di Filippo Pavan Bernacchi alla guida dell'associazione.
In una nota è espressa preoccupazione "per il momento difficilissimo per gli operatori del mondo automobilistico". Solo i concessionari del gruppo Fiat danno lavoro a 7000 persone alle quali si vanno ad aggiungere altre 9000 nell'indotto. E gli occhi degli operatori sono tutti puntati sull'appuntamento di mercoledì prossimo, quando il Governo incontrerà i rappresentanti di Anfia, Unrae, Federaicpa e Ancma.
Sul tavolo degli esperti del ministero dello Sviluppo economico i nodi da sciogliere sono molti: di certo, per frenare l'emorragia del mercato non serviranno le 700 euro messe sul piatto lo scorso anno. Secondo l'Unrae la cifra giusta sarebbe almeno 2000 a veicolo, estendendo i benefici anche alle Euro 2. Altrimenti il 2009 senza interventi statali potrebbe chiudersi a quota 1.850.000 immatricolazioni, 650 mila vetture in meno rispetto al 2007.
Nel frattempo, però, il ministro per la Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, ha duramente criticato qualsiasi aiuto alla Fiat: "Abbiamo pagato già tante volte per reintervenire". Palla al centro, mercoledì si annuncia un match decisivo.
Per concludere, il commissario europeo, Gunter Verheugen, ha incontrato oggi al Lingotto, Sergio Marchionne, per fare il punto sulla crisi dell'auto e per discutere sugli strumenti più adatti per uscirne. Tra gli aspetti più importanti c'è il capitolo ambiente: al commissario sono stati presentati i nuovi motori, tra i quali il due cilindri destinato alle vetture più piccoli.
 
Fiat: richiesti crediti per 5 miliardi di euro; continuano le "grandi manovre" nonostante i cali in borsa

Il Gruppo Fiat è al lavoro da circa 4 settimane per ottenere dalle banche una linea di credito di 5 miliardi di euro. Cenni positivi sarebbero già arrivati da UniCredit e Intesa (i due colossi del credito italiano), disposti ad erogare fino ad 1-1,5 miliardi; altri istituti italiani dovrebbero partecipare all’operazione seppur con importi decisamente minori. Le trattative sarebbero ad una fase conclusiva e l’operazione potrebbe essere ufficializzata già nei prossimi giorni.
Un annuncio che aiuterebbe sicuramente il titolo Fiat che continua ad affondare in borsa: dopo aver ceduto oltre il 14% ieri, stamattina è arrivato a perdere un altro 11%, avvicinandosi alla soglia dei 3 euro (con tanto di sospensioni per eccesso di ribasso). Reazione causata dall’ufficializzazione dei bilanci 2008 che non prevede la distribuzione dei dividendi.
Si aprono quindi le speculazioni sull’uso che il Lingotto potrebbe fare con la somma messa a disposizione dalle banche; la linea di credito potrebbe non essere attivata immediatamente: l’ad Sergio Marchionne potrebbe infatti avere preventivato questa operazione per rispondere ad un ulteriore deterioramento del mercato creditizio o per farsi trovare pronto ad eventuali opportunità di investimento (come il chiacchierato 20% di Chrysler di cui Daimler vorrebbe disfarsi).
I mercati ritengono infatti che il memorandum siglato con Chrysler rappresenti solo una tappa intermedia per il gruppo italiano prima di una mossa di più ampio respiro. Inoltre l’accordo con il gruppo americano sarebbe già sotto attacco al Parlamento statunitense: gli aiuti pubblici destinati al costruttore di Detroit potrebbero essere messi in discussione qualora sarà formalizzata l’intesa con gli italiani. In ogni caso, sullo sfondo, resta l’ipotesi di un accordo strategico con una casa europea (si parla di PSA.)
Nel frattempo, si avvia alla conclusione anche un’altra operazione di finanziamento riguardante le attività indiane del gruppo torinese: Fiat e Tata avrebbero raccolto 510 milioni di euro a supporto della joint venture siglata a fine 2007. L’intesa era stata stipulata con l’obiettivo di produrre in India, nello stabilimento Tata di Ranjangaon, sia la Grande Punto che la Linea, dopo lo sbarco della Palio. La somma raccolta servirebbero dunque per continuare a sostenere l’approdo in forze della Fiat sul suolo indiano.
 
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