Innanzitutto volevo riportare le impressioni di guida di Automobilismo di luglio:
"Durante la guida si ha occasione di apprezzare un assetto preciso, molto reattivo ai comandi impartiti da uno sterzo diretto e dal servocomando ben tarato, oltre alla fedeltà di un retrotreno talmente bilanciato da chiamare davvero raramente in causa il sistema elettronico di controllo della stabilità. Insomma, qualità stradali comparabili con quelle della ottima 156 nonostante il peso superiore di 245 kg, ma soprattutto un livello di confort difficile da riscontrare sulla progenitrice.
Non solo per quanto riguarda l’insonorizzazione dell’abitacolo, apprezzabile anche alle velocità più alte, ma soprattutto in termini di capacità di assorbimento delle sospensioni sullo sconnesso, con una risposta talmente progressiva e ovattata da non far più temere il confronto con la migliore concorrenza tedesca. Un cenno infine sul motore più potente della gamma turbodiesel, piuttosto vuoto sotto i 2.000 ma straordinariamente grintoso oltre questa soglia, con una spinta tale da supportare senza difficoltà una cambio dalla rapportatura piuttosto lunga di quinta e sesta marcia."
Le impressioni di Quattroruote sono più o meno le stesse.
Da quanto scritto si evince bene quale sia stato l'orientamento dei tecnici Alfa. Capisco che molti conoscendo in anteprima (sono note dal 2003) le potenze dei nuovi motori avessero sognato prestazioni mozzafiato da lasciare indietro tutte le concorrenti, ma evidentemente le intenzioni degli ingegnieri che hanno lavorato al progetto non erano queste. Appare subito chiaro come le prestazioni della 156 fossero giudicate più che soddisfacente, mentre tra i punti da migliorare c'erano abitabilità, confort, qualità percepita, sicurezza passiva, dotazioni di bordo. Soprattutto l'aspetto sicurezza deve essere stato preso in grande considerazione, visto che è un settore dove notoriamente gli italiani non eccellono. Probabilmente apparve subito chiaro che per conseguire questi obiettivi il peso sarebbe cresciuto e da qui la missione dei nuovi motori più potenti: mantenere inalterate le prestazioni della 156 compensando l'aggravio di peso. Alle esigenze citate se ne aggiungeva poi un'altra: la 166 è un progetto ormai datato e seppur ancora molto valida nella linea e nelle qualità dinamiche, è ormai superata dal punto di vista della sicurezza e delle dotazioni tecnologiche. Era un must realizzare una vettura di segmento D più grande e più comoda, adatta a quegli utenti che, trovando la 156 troppo piccola e la 166 non più al passo dei tempi, si sarebbero rivolti ad altre marche. Discorso completamente opposto a quello delle case tedesche, Audi, BMW, Mercedes: tutte queste case hanno vetture moderne nel segmento E (A6, Serie 5, Classe E) ed il loro problema è di mantenete un certo distacco dalle classi più piccole (A4, Serie 3, Classe C) per evitare che queste "cannibalizzassero" le vendite delle sorelle più lussuose e più remunerative.
OK, è un dato di fatto che la 159, figlia di queste esigenze un pò "sui generis", sia nata con qualche Kg di troppo, ma la differenza non è poi così abissale come paventato da alcuni: ho sentito parlare di 300 kg, stima un pò eccessiva. Innnazitutto bisogna dire che la 159 è più grande e più abitabile delle sue rivali classiche (e questo incide sul peso): se prendiamo una moderna vettura con dimensioni simili, come la Volvo S60, ci accorgiamo che la differenza non è poi molta. Volvo è ritenuto da tutti come uno dei costruttori più attento alla seicurezza e la S60 D5 2.4 Kinetic (185 CV) pesa 1605 kg (lung x larg x altezza = 458 x 180 x 143 cm); la 159 2.4 JTDm (200 CV) pesa 1630 kg (lung x larg x altezza = 466 x 183 x 142 cm). Come potete notare i pesi sono più o meno coincidenti a parità di dimensioni e questo conferma che la sicurezza "pesa" a meno di non ridurre le dimensioni o ricorrere a costosi materiali come Alluminio, leghe leggere, materiali plastici o carbonio. Solo per fare altri esempi la nuova Classe B 200 CDI pesa 1360 kg, mentre la Peugeot 307 CC 2.0 16 v 180 CV pesa 1490 Kg.
Ci sono poi altre considerazioni da fare: spesso il peso omologato è quello della versione base, che per i modelli Audi, BMW, Mercedes spesso sono prive di molti accessori di fatto "obbligatori" per il mercato italiano (come condizionatore, alzacristalli elettrici post., autoradio, pneumatici maggiorati, sedili sportivi...). Le 159 dovrebbero essere ricche di accessori già nelle configurazioni standard e questo facilita l'aumento di peso.
Insomma, secondo me, la macchina non è una piuma, ma non è neanche quel carrarrarmato che alcuni vorrebbero far intendere. Sostanzialmente il comportamento dinamico è le prestazioni sono invariate rispetto alla 156 e non mi sembra che molti abbiano avuto motivo di lamentarsi della progenitrice. Sicuramente si potevano studiare soluzioni per diminuire il peso, ma evidentemente i tecnici italiani (consci della loro fama all'estero) sono voluti andare sul sicuro (forse esagerando anche un pò).
Mistero rimangono le prestazioni velocistiche abbastanza modeste nonostante i rapporti del cambio con V e VI piuttosto lunghe: questo dato è probabilmente attribuibile all'aerodinamica del frontale (soprattutto dei 3 fari singoli) che benchè bellissimi, hanno un'efficienza aerodinamica inferiore rispetto alle parabole carenate. D'altronde come dice un vecchio detto "Se bello ti vuoi fare... pene e guai devi passare". Un altro elemento potrebbero essere i pneumatici di serie da 17" con gomme 225/50 che oltre ad evere un elevato diametro di rotolamento presentano un attrito maggiore rispetto alle gomme 205/60 R16 di serie su molti modelli avversari (anche se di fatto quasi tutte le vetture importate sul mercato italiano montano pneumatici maggiorati da 17" o 18").
Infine i dati di accelerazione: anche qui occorre una piccola precisazione. Le case tedesche in sede di omologazione indicano il tempo migliore raggiunto nelle diverse prove, mentre italiani e francesi indicano la media delle varie rilevazioni. Inoltre sappiamo che le trazioni anteriori (soprattutto se pesanti) sono svantaggiate rispetto alle posteriori e questo è un dato di fatto.