Per riprendere il tema del “fair value” delle cose (e nel caso specifico delle automobili) occorre una piccola digressione pallosa, un po’ filosofica, un po’ macroeconomica.
Il denaro è una convenzione che permette di facilitare gli scambi. Otteniamo denaro con il nostro lavoro (e quindi con il nostro TEMPO, che, ahimé, è la risorsa scarsa per eccellenza) e lo barattiamo con qualcosa.
L’errore tipico consiste nella convinzione di barattare il denaro con oggetti. In realtà : noi barattiamo il denaro (e quindi la nostra fatica e il nostro tempo) con BENEFICI.
Alcuni benefici sono di tipo funzionale, molti altri sono di tipo psicologico ( status, autoaffermazione, senso di appartenenza a gruppi sociali, ecc.).
Il compito del marketing è indurti a comprare una certa cosa facendotela percepire diversa da un’altra (meglio ancora: più diversa di quanto in realtà non sia) e fartela pagare di più.
Fin qui niente di male.
Dove sta la fregatura? Ovviamente, e come sempre, nell’eccesso.
Tornando all’esempio di simo_87, il punto non è stabilire se una vettura è o no meglio dell’altra. Il punto è: quanto è giusto, ragionevole, intelligente da parte mia pagare quel di più.
A livello di un’automobile che costa 22-23mila euro, con che cosa si possono giustificare 8mila in più per un’auto di più o meno le stesse dimensioni, più o meno le stesse qualità dinamiche, e largo circa le stesse prestazioni?
Risposta: in termini di valore d'uso, con nulla, se non con una sopravalutazione dei benefici di tipo psicologico
<to be continued>
Il denaro è una convenzione che permette di facilitare gli scambi. Otteniamo denaro con il nostro lavoro (e quindi con il nostro TEMPO, che, ahimé, è la risorsa scarsa per eccellenza) e lo barattiamo con qualcosa.
L’errore tipico consiste nella convinzione di barattare il denaro con oggetti. In realtà : noi barattiamo il denaro (e quindi la nostra fatica e il nostro tempo) con BENEFICI.
Alcuni benefici sono di tipo funzionale, molti altri sono di tipo psicologico ( status, autoaffermazione, senso di appartenenza a gruppi sociali, ecc.).
Il compito del marketing è indurti a comprare una certa cosa facendotela percepire diversa da un’altra (meglio ancora: più diversa di quanto in realtà non sia) e fartela pagare di più.
Fin qui niente di male.
Dove sta la fregatura? Ovviamente, e come sempre, nell’eccesso.
Tornando all’esempio di simo_87, il punto non è stabilire se una vettura è o no meglio dell’altra. Il punto è: quanto è giusto, ragionevole, intelligente da parte mia pagare quel di più.
A livello di un’automobile che costa 22-23mila euro, con che cosa si possono giustificare 8mila in più per un’auto di più o meno le stesse dimensioni, più o meno le stesse qualità dinamiche, e largo circa le stesse prestazioni?
Risposta: in termini di valore d'uso, con nulla, se non con una sopravalutazione dei benefici di tipo psicologico
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