Steg":7nh33rao ha detto:cat147":7nh33rao ha detto:La mia è un ibrido tra quella di un jtd 8v e quella del jtd 16v (sembrano uguali ma non lo sono) ed è stata lavorata a livello di bronzine, asse giranti e rasamenti e devo dire che per ora regge molto bene i 1,4 bar costanti e 1,5 di picco. Prima della lavorazione descritta (che sostanzialmente comporta la sostituzione delle stesse parti che verrebbero cambiate in sede di revisione, ma mettendo componeneti più robusti), lo stesso turbocompressore aveva manifestato la "strana" tendenza a sboccolare dopo 20.000 km.
raga ma voi credete veramente che se cambi brunzine albero e rasamenti c'avete una turbina maggiorata??? mai pensato alle contropressioni nei collettori?????
Il mio turbocompressore non è maggiorato (e non ho mai detto che lo sia) perché i rapporti a/r delle chiocciole del compressore e della turbina sono rimasti pari all'originale (anche se la chiocciola del compressore e il corpo centrale seno quelli del 16v).
Mi pare che che stai un po' enfatizzando troppo questa questione delle contropressioni nel collettore che non dipendono affatto dal turbocompressore installato, bensì dalla pressione di sovralimentazione, dalla geometria della linea di alimentazione aria e dalla fasatura dell'albero camme. In realtà si tratta di picchi di pressione dati dall'effetto ram-jat e quindi dalle oscillazioni della colonna fluida che viaggiano avanti e indietro nei collettori di aspirazione con la velocità del suono, e ce le hai tal quali (a parità di pressione di sovralimentazione e di motore) qualunque turbocompressore tu vada a installare. Il problema dell'incremento della sovralimentazione mediante mappatura è un altro e cioè quello di far lavorare correttamente il compressore senza che sfori nella zona di pompaggio, fenomeno assai pericoloso (e a lungo andare distruttivo per la festonatura della girante) piuttosto frequente quando si esagera con la pressione a portata limitata (cioè ai regimi medi e bassi del motore). Altro problema è quello del regime di rotazione della girante: per avere più pressione ovviamente la valocità angolare sarà maggiore e qui si pone il problema del limite tecnico di progettazione (i moderni turbcompressori compatti a geometria variabile arrivano anche a 180.000 g/min senza troppo problemi ma poi vanno in crisi perchè la velocità periferica della festonatura raggiunge valori sonici con la creazione di tutta una serie di preturbazioni aerodinamiche poco salutari).
Se si passa dal lato turbina il maggiore problema dato dalla mappatura è l'incremento della temperatura dei gas di scarico che potrebbe superare il limite dei materiali che la compongono, e allora sono guai.
Quindi, il passaggio a un turbocompressore maggiorato risolve alcuni problemi (regime di rotazione della girante inferiore a parità di pressione, allontanamento del rischio "sonico", curva di pompaggio più alta) ma peggiora il lag, mentre entro certi limiti si può migliorare consistentemente l'affidabilità del turbocompressore intervenendo su quella che di solito è la parte più facile a rompersi, quindi l'alberino e le bronzine galleggianti per evitare che gli inevitabili minimi squilibri residui ne causino la distruzione aumentando il regime di rotazione, e rasamenti per evitare che onde di pressione sul lato compressore e la spinta dei gas sul lato turbina generino dei giochi assiali che si possono intuire distruttivi.