giangirm":1lsq5r55 ha detto:
io sono fra quelli che ritengono questo test abbastanza inutile.
Il resto del mondo, fortunatamente, non è d'accordo con te. Comprese le case automobilistiche, l'ADAC e l'NHTSA.
Il punto che tu sembri non comprendere è questo: se bastano due curve in successione a causare il ribaltamento di un veicolo a velocità costante il veicolo è PERICOLOSO, punto e basta. Perché chiunque si può trovare ad eseguire quella stessa manovra per una qualsiasi imprescindibile ragione, e statistiche e buon senso confermano che più una manovra è "strana" o "innaturale" e maggiore è la probabilità che accada di eseguirla, per necessità o imperizia, nella vita reale.
Sono certo che in Svezia, su percorsi innevati, non si trovino a schivare alci a velocità superiori a 60 km/h, per poi rientrare a velocità costante.
Errore: in Svezia, Norvegia e Finlandia le strade extraurbane sono per lo più lunghi rettilinei (innevati per buona parte dell'anno) dove i locali guidano regolarmente a velocità elevata.
Per inciso, l'esecuzione della manovra del test dell'alce è parte dei corsi di guida obbligatori per ottenere la patente in quei paesi. Assieme al controllo del sovrasterzo su ghiaccio in una sequenza di curve alternate (tra le altre cose).
Men che meno una persona sensata fa questa manovra nel resto d' europa a velocità di 80-90 che portano a ribaltamento.
Questo è l'altro punto che sembra sfuggirti: le persone non sono "sensate" ma "istintive". I guidatori reagiscono al pericolo imprevisto in modo per lo più istintivo, compiendo le peggiori manovre possibili dal punto di vista del controllo della vettura. Pochissimi sono quelli in grado di applicare le manovre corrette e, per questo, esistono i corsi di guida sicura dove viene mostrato come posture e reazioni istintive siano scorrette.
Inoltre, ma questo l'avevo già scritto, l'esecuzione di quella manovra a velocità superiori a 75 Km/h non porta al ribaltamento ma - nella quasi totalità delle vetture - ad un bel sottosterzo, reazione "sana" per la quale le vetture sono espressamente messe a punto.
Se invece sei costretto a farlo su una strada a doppio senso di marcia con una corsia ciascuno.. beh... è sbagliata la velocità tenuta in quella strada, che non ti permette di frenare in tempo prima dell' ostacolo.
La prima cosa che si insegna nei corsi di guida sicura è la frenata.
La seconda è che non bisogna frenare, ma assai più spesso scartare l'ostacolo (e come scartarlo).
Inoltre (e qui ancora sembra che tu abbia problemi a visualizzare la realtà della circolazione stradale) le case automobilistiche non possono partire dall'assunto che esista una "velocità sbagliata", perché le vetture devono essere deliberate con una configurazione tale da garantire la sicurezza di marcia. E non lo sostengo io, ma le associazioni di costruttori e gli enti di tutela dei consumatori. Il risultato di queste considerazioni è che una vettura deve essere messa a punto in modo da garantire il comportamento più sicuro possibile anche quando il guidatore commetta l'errore peggiore, il che in questo caso significa andare direttamente in sottosterzo anzichè ribaltarsi.
Giangirm":1lsq5r55 ha detto:
DriftSK":1lsq5r55 ha detto:
(se pensate alla Smart prima e dopo "la cura"...
)
non mi ricordo se la Smart abbia avuto problemi con l' alce
Ricordi male!!
Il lancio della Smart era previsto nel 1998 praticamente contemporaneo a.... TA-DAAAHHH!! L'attesissimo lancio commerciale della Mercedes Classe A!!
Poche settimane prima, ancora nel 1997, era stato svolto il famoso test in cui la Classe A si era clamorosamente ribaltata. Mentre Mercedes si dibatteva nel panico e gestiva con agghiacciante incapacità di marketing il problema di immagine che si era inaspettatamente trovata ad affrontare, nel quartier generale di Smart (che era ancora partecipata da Mercedes...) cresceva il panico per il lancio della nuova city-car. Troppe le similitudini: taglio da monovolume, profilo laterale, rapporto tra altezza e larghezza sfavorevole, passo molto corto... tutte le caratteristiche sembravano accomunare la Smart alla Classe A ed era ovvio che il pubblico (già scettico sulle doti di sicurezza e robustezza in caso di incidente di una automobile così piccola e apparentemente fatta di plastica) avrebbe facilmente concluso che
anche la Smart si ribalta.
Per parare il colpo la dirigenza Smart prese alcune decisioni drastiche e il lancio commerciale di Smart venne posticipato di svariati mesi per consentire diverse modifiche strutturali.
La Smart che ne venne fuori era PARECCHIO diversa da tutti i modelli visti in precedenza: le ruote posteriori erano ora ben più grandi di quelle anteriori, la carreggiata posteriore risultava assai più larga, le ruote anteriori avevano una larghezza inferiore a quelle previste in origine e tutte le versioni erano dotate del TCS elettronico (controllo di trazione), abbastanza innovativo e per l'epoca inusitato su una vettura di segmento A. Inoltre il comparto molle e ammortizzatori venne completamente rivisto all'insegna di una maggiore rigidezza e frenatura, donando alla Smart quel delizioso confort da panchina di legno che è diventato famoso nel tempo.
Tutto questo per un solo scopo: scongiurare le possibilità di ribaltamento. Con l'effetto collaterale di avere una vettura "progettata per sottosterzare" e comoda come un gradino di marmo.
Il TCS si rivelò poi clamorosamente inefficace sulla neve a causa di un bug software, e in generale anche l'ESP che divenne di serie sui modelli successivi non ha mai esibito un funzionamento particolarmente brillante, ma questa è un'altra storia...
ma sicuramente è molto pericolosamente sovrasterzante in normali curve bagnate con sampietrini, a velocità cittadine. A Roma il fenomeno è ben noto in almeno due punti.
Ciò di cui parli è un fenomeno assai noto ed è dovuto al passo corto della vettura in congiunzione con l'ESP farlocco di cui è dotata: è ben noto che la Smart in determinate condizioni (fondi irregolari e bagnati) può partire in testacoda senza preavviso e senza intervento correttivo dell'elettronica.
I due punti di Roma da te citati rappresentano un caso talmente particolare (semicurva in discesa su superficie viscida ed irregolare) da portare la casa produttrice a fare dei test specifici, perché non riuscivano a replicare il problema nelle normali condizioni di test.
Detto in altre parole: è vero, ma succede SOLO in quelle condizioni. Perché la Smart è - appunto - "progettata per andare dritta".
(basta un minimo di cognizioni sulla dinamica del veicolo per rendersene conto...)