sono state dette parole stupende a riguardo
l'argomento è tanto profondo che il rischio di dire banalità è consistente
oltretutto, se parliamo di Dio, è chiaro che nessuno può ambire a tanto, al limite essere risonoscenti e cercare insegnamento dall'esempio appunto "poco umano", nel senso che minimamente ha a che vedere con sentimenti terreni
non mi resta quindi di postare qualche espressione della mia esperienza, cercando di ricavarne qualcosa
a quasi tre anni dalla fine di un periodo di dieci anni e oltre con una persona, non saprei dire se è stato amore o il grande amore eterno, di certo so che sono stato me stesso e sono stato bene; ci penso si, a volte con umori altalenantei (soprattuto se mi faccio i conti in tasca), ma non me ne vergogno perchè non credo a nessuno che mi dice di poter cancellare il passato...non ho cercato cerco e cercherò scacciachiodi o paragoni, e neanche calcolare troppo sulla base di quella esperienza, credo non sarebbe giusto, non nei confronti dell'altra persona, non nei miei confronti (nel marciare, nello specchietto retrovisore ci guardo perchè è giusto e doveroso, ma non devo e non posso guardandoci fisso nell'andare avanti)
credo anche che un poco starà scritto nel grande libro che alcune cose debbano andare in un certo modo, un poco scegliamo e un poco veniamo scelti....
in ogni caso, in generale, credo alla c.d. metà...credo che un affidamento a completarsi e completare sia giusto, doveroso, vincente...
eterno per me vuole dire solo qualcosa che resta quando non si è più in vita...gli estremi possono essere: andarmene lasciando qualcosa in positivo segno del mio passaggio o un figlio espressione della mia e della sua di lei voglia di eternità
l'argomento è tanto profondo che il rischio di dire banalità è consistente
oltretutto, se parliamo di Dio, è chiaro che nessuno può ambire a tanto, al limite essere risonoscenti e cercare insegnamento dall'esempio appunto "poco umano", nel senso che minimamente ha a che vedere con sentimenti terreni
non mi resta quindi di postare qualche espressione della mia esperienza, cercando di ricavarne qualcosa
a quasi tre anni dalla fine di un periodo di dieci anni e oltre con una persona, non saprei dire se è stato amore o il grande amore eterno, di certo so che sono stato me stesso e sono stato bene; ci penso si, a volte con umori altalenantei (soprattuto se mi faccio i conti in tasca), ma non me ne vergogno perchè non credo a nessuno che mi dice di poter cancellare il passato...non ho cercato cerco e cercherò scacciachiodi o paragoni, e neanche calcolare troppo sulla base di quella esperienza, credo non sarebbe giusto, non nei confronti dell'altra persona, non nei miei confronti (nel marciare, nello specchietto retrovisore ci guardo perchè è giusto e doveroso, ma non devo e non posso guardandoci fisso nell'andare avanti)
credo anche che un poco starà scritto nel grande libro che alcune cose debbano andare in un certo modo, un poco scegliamo e un poco veniamo scelti....
in ogni caso, in generale, credo alla c.d. metà...credo che un affidamento a completarsi e completare sia giusto, doveroso, vincente...
eterno per me vuole dire solo qualcosa che resta quando non si è più in vita...gli estremi possono essere: andarmene lasciando qualcosa in positivo segno del mio passaggio o un figlio espressione della mia e della sua di lei voglia di eternità