BENGASI (LIBIA) - Morti, feriti, auto bruciate e lancio di pietre, scontri e spari a Bengasi, in Libia, in una manifestazione di protesta davanti al consolato italiano, unica rappresentanza di un paese occidentale in città. A scatenare la folla l'iniziativa del ministro Calderoli di indossare alcuni giorni fa una maglietta dove erano stampate le vignette satiriche su Maometto. Immediati i riflessi politici in Italia, con il premier Berlusconi che sfiducia il ministro invitandolo a dimettersi «subito». Analoga richiesta dall'opposizione. «Mandarlo a casa è il minimo» sintetizza Prodi. Laconica la replica di Calderoli: «Il problema non sono i morti di Bengasi o il governo italiano, qui c'è di mezzo l'Occidente» si è difeso il ministro leghista.
«ERANO UN MIGLIAIO» - Tornando alle proteste in Libia, la polizia sarebbe intervenuta «energicamente» per disperdere la manifestazione, usando anche le armi. Undici persone sono morte secondi fonti di sicurezza del governo di Tripoli. Si parla almeno di cinquanta feriti, alcuni in gravi condizioni, tra i libici.
IN SALVO I 6 FUNZIONARI ITALIANI - I sei funzionari del consolato stanno tutti bene, come confermato anche dalla Farnesina. Durante i tafferugli i manifestanti, che non hanno comunque raggiunto l'edificio, hanno dato fuoco a tre o quattro vetture dei funzionari, tra le quali quella del console Giovanni Franco Maria Pirrello, che per motivi di sicurezza è stato portato via dalla polizia. «I manifestanti erano un migliaio e le forze dell'ordine, una sessantina di agenti, sono state praticamente travolte», ha raccontato lo stesso Pirrello. «Era noto che ci sarebbe stata una manifestazione in Libia e tra l'altro - ha spiegato il diplomatico - oggi è venerdì. Certo - ha aggiunto - che l'opinione pubblica libica fosse risentita è senz'altro vero ma non ci attendevamo una manifestazione così violenta
Fonte: www.corriere.it
Mentre scrivo è giunta la notizia che il Ministro delle Riforme Calderoli ha rassegnato le dimissioni.
«ERANO UN MIGLIAIO» - Tornando alle proteste in Libia, la polizia sarebbe intervenuta «energicamente» per disperdere la manifestazione, usando anche le armi. Undici persone sono morte secondi fonti di sicurezza del governo di Tripoli. Si parla almeno di cinquanta feriti, alcuni in gravi condizioni, tra i libici.
IN SALVO I 6 FUNZIONARI ITALIANI - I sei funzionari del consolato stanno tutti bene, come confermato anche dalla Farnesina. Durante i tafferugli i manifestanti, che non hanno comunque raggiunto l'edificio, hanno dato fuoco a tre o quattro vetture dei funzionari, tra le quali quella del console Giovanni Franco Maria Pirrello, che per motivi di sicurezza è stato portato via dalla polizia. «I manifestanti erano un migliaio e le forze dell'ordine, una sessantina di agenti, sono state praticamente travolte», ha raccontato lo stesso Pirrello. «Era noto che ci sarebbe stata una manifestazione in Libia e tra l'altro - ha spiegato il diplomatico - oggi è venerdì. Certo - ha aggiunto - che l'opinione pubblica libica fosse risentita è senz'altro vero ma non ci attendevamo una manifestazione così violenta
Fonte: www.corriere.it
Mentre scrivo è giunta la notizia che il Ministro delle Riforme Calderoli ha rassegnato le dimissioni.