Romania, passa la legge “ammazza-cani”.

bLeCCo":1tvh8okm ha detto:
am78_ud":1tvh8okm ha detto:
complimenti a certi discorsi... giustificati poi con un "ma io non sono razzista..." certo ci sono tante forme di razzismo, alcune più tollerate altre no.
chi si sognerebbe oggi di dire "ebreo di m..."? verrebbe subito bastonato da tutti.
dicendo "rumeno di m..." qualcuno lo bastonerebbe qualcuno gli darebbe ragione.
dicendo "frocio di m..." probabilmente tutti gli darebbero ragione...
ma sempre di razzismo si tratta, solo che non sempre è facile individuarlo.
Ed è anche colpa, concordo, dei media e del clima (NON-)culturale che si è creato in questi ultimi 18 anni in italia...
:ka) :ka)


Infatti, io non sono razzista, il problema è il loro che sono diversi non ci vedo nulla di male

Senza alcuna polemica, vorrei chiederti il significato di 'il problema è il loro che sono diversi non ci vedo nulla di male'?
Lo chiedo perchè vorrei capire.

Vorrei capire quale possa essere il concetto oggettivo (oggettivo e non soggettivo, si badi bene) di diversità e di uguaglianza, di normalità e di stranezza. Vorrei capire quale possa essere il parametro standard che considera una persona (di qualunque colore, idea, religione o altro) diversa o uguale agli altri, normale o strano.

Forse, se analizzassimo questo, vedremmo che non esiste alcun parametro standard, e che alla fine nessuno (ma proprio nessuno) è uguale ad un altro. E che la diversità è cultura, accrescimento, e modo di interagire con gli altri.

Si parla per esempio moltissimo di italianità in questo periodo.
Ma se valutassimo un po' il nostro passato, vedremmo che l'Italiano come persona deve il suo bagaglio culturale a tutti coloro che hanno lasciato sul suolo della penisola un qualcosa di loro: Greci, Normanni, Spagnoli, Romani, Arabi, Austriaci, Francesi e via dicendo. Tutte realtà, culture, ideologie, ecc. diverse. La nostra storia sarebbe così pregna di cultura e di avvenimenti importanti se non fossero passate genti delle più diverse etnie e culture?

Forse se ricordassimo queste cose capiremmo che il cogliere il meglio (ovvio che in tutto non c'è solo cose positive ma anche negative, ma l'Uomo essendo capace di discernere e capire e giusto che filtri le une dalle altre) delle diversità nelle genti e nelle persone può solo portare a far crescere la gente. :nod)

E con questo chiudo il mio piccolo OT che non vuole in nessuno modo (e lo giuro) polemico con nessuno.
 
am78_ud":21zicw5c ha detto:
mah... sinceramente... se ne capitasse uno qui sul forum dubito che verrebbe lasciato scrivere tranquillamente :D
sarebbero tutti con le spalle al muro :D per paura...


Guarda, considerato che la maggior parte dei rumeni compra vw e bmw penso che questo sia l'ultimo forum dove trovarlo :asd) :asd) ...


denny1977":21zicw5c ha detto:
bLeCCo":21zicw5c ha detto:
am78_ud":21zicw5c ha detto:
complimenti a certi discorsi... giustificati poi con un "ma io non sono razzista..." certo ci sono tante forme di razzismo, alcune più tollerate altre no.
chi si sognerebbe oggi di dire "ebreo di m..."? verrebbe subito bastonato da tutti.
dicendo "rumeno di m..." qualcuno lo bastonerebbe qualcuno gli darebbe ragione.
dicendo "frocio di m..." probabilmente tutti gli darebbero ragione...
ma sempre di razzismo si tratta, solo che non sempre è facile individuarlo.
Ed è anche colpa, concordo, dei media e del clima (NON-)culturale che si è creato in questi ultimi 18 anni in italia...
:ka) :ka)


Infatti, io non sono razzista, il problema è il loro che sono diversi non ci vedo nulla di male

Senza alcuna polemica, vorrei chiederti il significato di 'il problema è il loro che sono diversi non ci vedo nulla di male'?
Lo chiedo perchè vorrei capire.

Vorrei capire quale possa essere il concetto oggettivo (oggettivo e non soggettivo, si badi bene) di diversità e di uguaglianza, di normalità e di stranezza. Vorrei capire quale possa essere il parametro standard che considera una persona (di qualunque colore, idea, religione o altro) diversa o uguale agli altri, normale o strano.

Forse, se analizzassimo questo, vedremmo che non esiste alcun parametro standard, e che alla fine nessuno (ma proprio nessuno) è uguale ad un altro. E che la diversità è cultura, accrescimento, e modo di interagire con gli altri.

Si parla per esempio moltissimo di italianità in questo periodo.
Ma se analizzassimo un po' il nostro passato, vedremmo che l'Italiano come persona deve il suo bagaglio culturale a tutti coloro che hanno lasciato sul suolo della penisola un qualcosa di loro: Greci, Normanni, Spagnoli, Romani, Arabi, Austriaci, Francesi e via dicendo. Tutte realtà, culture, ideologie, ecc. diverse.

Forse se ricordassimo queste cose capiremmo che il cogliere il meglio (ovvio che in tutto non c'è solo cose positive ma anche negative, ma l'uomo essendo capace di discernere e capire e giusto che filtri le une dalle altre) delle diversità nelle genti e nelle persone può solo portare a far crescere la gente. :nod)

E con questo chiudo il mio piccolo OT che non vuole in nessuno modo (e lo giuro) polemico con nessuno.

Siamo dietro un monitor e quindi nessuno di noi può sapere in che modo viene scritto il tutto, e perciò per me non esiste il tono polemico o altro io prendo tutto alla leggera :D .

Io SONO razzista con qualsiasi genere/etnia/colore/sesso che dal mio punto di vista si comporta in modo sbagliato. Io penso che se una persona emigra dal proprio paese è perchè in quel paese c'è un qualcosa che urta la vita del soggetto. Io non mi sognerei mai di cambiare il mio paese con un altro se in questo stesso paese ho una buona vita, una buona famiglia, dei buoni amici, un buon lavoro.. Per me le persone che vengono qui in Italia, la maggior parte sono i delinquenti che in qualche modo scappano da li, le altre sono persone che per un motivo o per un altro decidono di venire qui. Un ricco, un benestante non verrebbe mai qui in Italia a fare ciò che gli passa per la testa, ma lo fa tranquillamente al proprio paese!
Un esempio?.. Io mi chiedo come fanno al campo ROM dietro casa mia a mantenersi: BMW M3,AUDI RS6,AUDI A8,AUDI A4.. Svariati camper NUOVI da 50/60.000€ con targhe EK,EL praticamente immatricolati 5 minuti fa! Cose che io Italiano medio non posso permettermi, ma loro senza un lavoro, senza una casa possono.. Sicuramente non hanno fatto un finanziamento, sicuramente non sono venuti qui portandosi i soldi dalla Romania decidendo di andare a vivere in una roulotte!!
Io fino adesso ho visto solo gente dell'EST fare tutto ciò, l'Africano che cerca di vendermi le rose in centro non gira con una macchina da 50.000€, va in giro con una bicicletta improvvisata!

Ecco perchè dico che il problema non è mio, ma sono loro che sono diversi!
 
what-always-follows-the-phrase-im-not-a-racist-but-in-one-chart-full.png

:asd)
 
Ho letto un po' di messaggi e vorrei fare alcune precisazioni.
Qualcuno ha scritto che chi emigra è assimilabile ad un delinquente perchè probabilmente lo fa perchè al suo paese c'è qualcosa che "urta" con il suo tipo di vita.
Prendiamo il caso di un paese ex comunista come la Romania. Un paese dove per decenni la gente non ha mai avuto niente (persino le case erano pubbliche), i supermercati avevano gli scaffali vuoti e persino le medicine scarseggiavano. Il terribile ex dittatore deposto, Ciaucescu, aveva messo su una fitta rete di polizia segreta con una rete di terrore diffusa fino ai tuoi vicini di casa al punto che anche ospitare un parente straniero a casa tua era vietato. Perchè sarebbe venuto in contatto con segreti di stato (alias lo stato di indigenza in cui il popolo comunista effettivamente versava).
Potevi incappare nel vicino spione oppure nel vicino aperto e cordiale che non solo teneva la bocca chiusa, ma ti invitava a casa sua, ti veniva a trovare e addirittura a suo rischio e pericolo ti offriva il garage per ricoverare la tua Alfa Romeo 75 che tra le tante Dacia spiccava come una mosca bianca.
Dopo il crollo del comunismo (non per magia ma con una sommossa con centinaia di giovani coraggiosi morti per la loro libertà) l'economia è passata di colpo e senza tutele di uno stato sociale dal comunismo al capitalismo. Le fabbriche di stato per nulla efficienti dal punto di vista economico e tecnologico cedettero il passo a quelle occidentali, migliaia di lavoratori si ritrovarono senza un lavoro e mentre gli scaffali dei supermercati adesso risultavano assortiti come quelli occidentali, i rumeni si trovarono senza soldi per acquistare il cibo.
Ora se alcuni di essi sono emigrati, come fecero i nostri nonni in America, Germania, Svizzera, Brasile, Australia etc...e come fanno oggi i nostri coetanei, vedi ricercatori e dottorati perchè qui non vi è sbocco per loro, non li definirei criminali.
E' ovvio poi che chi migra lo fa per due motivi principali, o ha una assoluta voglia di autodeterminarsi e non essere di peso a nessuno, oppure perchè in patria la sua rete familiare non ha i mezzi di sostentamento. Poi è matematico che i più deboli che arrivano in un altro paese che non offre loro molti sbocchi è più facile che cada tra le mani della criminalità locale. Ma tutti gli altri che lavorano come muli per mandare i guadagni in patria per sostenere gli anziani genitori o i figli lasciati in patria non mi sembrano criminali.
Passiamo ai Rom, su questo antico popolo non sono molto preparato, ma una cosa è sicura, i Rom come tutti i nomadi, sono apolidi, continuare ad etichettarli come rumeni è una storpiatura ed un errore. Ai tempi della dittatura, Ciaucescu li obbligò ad abbandonare il nomadismo e ad abitare nelle abitazioni del popolo per poterli controllare meglio, assegnando loro un indirizzo di residenza al quale andarli a "pescare" come un qualsiasi cittadino rumeno.
Anche in Italia abbiamo etnie nomadi, come ad esempio i Sinti alla quale appartengono per la maggior parte i giostrai e le famiglie circensi.
Anche in questo caso le analogie continuano...
Ci divertiamo tutti nell'etichettare i Leghisti, il Trota ed il resto del carrozzone come persone fuori dalla realtà, però molto spesso siamo ignoranti quanto loro, o forse di più perchè crediamo di essere nel giusto. Non esiste razzismo buono e razzismo cattivo. Esiste solo il razzismo che non ha mai portato a niente di utile alla società.

P.S. I rumeni girano con le BMW, le Mercedes....la maggior parte sono vetture usate quindi di poco costo. Fanno lavori "umili" e non possono permettersi altro se vogliono mantenere la famiglia in patria. Alcune volte qualcuna è elaborata esteticamente, ma mi sembra che ciò avvenga pure in questo forum (anche in forme discutibili).

I Rom hanno auto costose frutto di chi lo sa quali traffici, è vero ma non per tutti (avete visto qualche puntata del documentario girato da Fabri Fibra ?).
Inoltre anche i mafiosi da noi girano su auto molto più costose rispetto a quello che possiamo permetterci da onesti cittadini.

Non essere razzisti non vuol dire essere scemi ma essere in grado di esaminare problemi ben più complessi a livello mondiale. Etichettare i problemi con frasi del tipo "sono rumeni di m..., maledetti zingari, oppure sporchi albanesi" non risolve niente, ma anzi confina le nostre menti nell'ignoranza e le assoggetta a quelle forze manipolatrici che ci hanno condotto alla situazione attuale (crisi economiche, flussi migratori, deliqnuenza, etc...).
Avete idea di quanti cervelli stranieri ci stanno in Italia che vengono sprecati per fare i badanti invece di apportare innovazione in un popolo la cui percentuale di popolazione è nettamente superiore ai 65 anni ?

Anche
 
ma perche' allora si parla in negativo solo di zingari e rumeni(rom),e mai di cinesi e peruviani che comunque hanno anche acquistato vie intere di milano,negozi e lavorano con umilta' non facendo casini?
ecco la diversita' che vedo io,gente immigrata come i cinesi ed i peruviani che si guadagnano da vivere onestamente e non li senti mai,o quasi mai nei,come li chiamate voi,MEDIA,mentre i rumeni,si sentono sempre,come anche i marocchini che trattano ''in italia'' le donne come...beh come sappiamo tutti,
io sono davvero fiero di essere diverso culturalmente anche da quest'ultimi,che si trasferiscono in italia e fanno andare in giro le mogli coperte dalla testa ai piedi,e se questa diversita' si nota...beh non e' razzismo,come razzismo non e' il giudicare negativamente le donne che sono in viale zara a lavare con prepotenza i vetri delle auto al semaforo,e se loro te lo lavano nonostante la tua negazione,rischi pure che si arrabbiano,ed ho visto e vedo farlo tutti i giorni,se volete piu' tardi esco e vado a fare un video...e mi ritrovo a notare diversita' anche in quest'ultima cosa,perche' i rom si sono messi loro nella condizione di non voler lavorare e fare quella vita,e se a me questa loro condizione di vita,che a loro sta bene,non piace non devo essere chiamato razzista!!
io quando sono giu' in basilicata vado a lavorare nei campi,a raccogliere le pietre nei campi arati,andando dietro il trattore,con il mio amico tosiamo le pecore,quando e' il periodo raccogliamo le olive,l'uva,di ginocchia a terra per le fragole ecc...
ma ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso!!!!!!sapete quante volte con il mio amico troviamo i senegalesi in giro in bicicletta a non fare un ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! dalla mattina alla sera,oppure marocchini ed albanesi nullafacenti che nel mio paese sono tanti,nonostante siamo 6000 abitanti,e chiediamo di venirci ad aiutare e ci rispondono<<io ho da fare amigo>>e poi li vedi bivaccati nella villetta a chiedere soldi...NO-NO-NO...
basta questi finti buonismi,io non sono razzista,io odio solo determinati comportamenti,non chiamiamoli culturali,ma comunque della magior parte degli immigrati,escludendo-CINESI,PERUVIANI,ALBANESI,POLACCHI....perche' loro il pane se lo guadagnano umilmente...
e con questo discorso ora non datemi del razzista,io credo che il razzismo sia una cosa diversa dal criticare comportamenti,e non voglio esagerare dicendo,sconcertanti...
senza offesa alcuna x nessuno...
 
Gentleman_Driver":1azwvyaj ha detto:
Ho letto un po' di messaggi e vorrei fare alcune precisazioni.
Qualcuno ha scritto che chi emigra è assimilabile ad un delinquente perchè probabilmente lo fa perchè al suo paese c'è qualcosa che "urta" con il suo tipo di vita.
Prendiamo il caso di un paese ex comunista come la Romania. Un paese dove per decenni la gente non ha mai avuto niente (persino le case erano pubbliche), i supermercati avevano gli scaffali vuoti e persino le medicine scarseggiavano. Il terribile ex dittatore deposto, Ciaucescu, aveva messo su una fitta rete di polizia segreta con una rete di terrore diffusa fino ai tuoi vicini di casa al punto che anche ospitare un parente straniero a casa tua era vietato. Perchè sarebbe venuto in contatto con segreti di stato (alias lo stato di indigenza in cui il popolo comunista effettivamente versava).
Potevi incappare nel vicino spione oppure nel vicino aperto e cordiale che non solo teneva la bocca chiusa, ma ti invitava a casa sua, ti veniva a trovare e addirittura a suo rischio e pericolo ti offriva il garage per ricoverare la tua Alfa Romeo 75 che tra le tante Dacia spiccava come una mosca bianca.
Dopo il crollo del comunismo (non per magia ma con una sommossa con centinaia di giovani coraggiosi morti per la loro libertà) l'economia è passata di colpo e senza tutele di uno stato sociale dal comunismo al capitalismo. Le fabbriche di stato per nulla efficienti dal punto di vista economico e tecnologico cedettero il passo a quelle occidentali, migliaia di lavoratori si ritrovarono senza un lavoro e mentre gli scaffali dei supermercati adesso risultavano assortiti come quelli occidentali, i rumeni si trovarono senza soldi per acquistare il cibo.
Ora se alcuni di essi sono emigrati, come fecero i nostri nonni in America, Germania, Svizzera, Brasile, Australia etc...e come fanno oggi i nostri coetanei, vedi ricercatori e dottorati perchè qui non vi è sbocco per loro, non li definirei criminali.
E' ovvio poi che chi migra lo fa per due motivi principali, o ha una assoluta voglia di autodeterminarsi e non essere di peso a nessuno, oppure perchè in patria la sua rete familiare non ha i mezzi di sostentamento. Poi è matematico che i più deboli che arrivano in un altro paese che non offre loro molti sbocchi è più facile che cada tra le mani della criminalità locale. Ma tutti gli altri che lavorano come muli per mandare i guadagni in patria per sostenere gli anziani genitori o i figli lasciati in patria non mi sembrano criminali.
Passiamo ai Rom, su questo antico popolo non sono molto preparato, ma una cosa è sicura, i Rom come tutti i nomadi, sono apolidi, continuare ad etichettarli come rumeni è una storpiatura ed un errore. Ai tempi della dittatura, Ciaucescu li obbligò ad abbandonare il nomadismo e ad abitare nelle abitazioni del popolo per poterli controllare meglio, assegnando loro un indirizzo di residenza al quale andarli a "pescare" come un qualsiasi cittadino rumeno.
Anche in Italia abbiamo etnie nomadi, come ad esempio i Sinti alla quale appartengono per la maggior parte i giostrai e le famiglie circensi.
Anche in questo caso le analogie continuano...
Ci divertiamo tutti nell'etichettare i Leghisti, il Trota ed il resto del carrozzone come persone fuori dalla realtà, però molto spesso siamo ignoranti quanto loro, o forse di più perchè crediamo di essere nel giusto. Non esiste razzismo buono e razzismo cattivo. Esiste solo il razzismo che non ha mai portato a niente di utile alla società.

P.S. I rumeni girano con le BMW, le Mercedes....la maggior parte sono vetture usate quindi di poco costo. Fanno lavori "umili" e non possono permettersi altro se vogliono mantenere la famiglia in patria. Alcune volte qualcuna è elaborata esteticamente, ma mi sembra che ciò avvenga pure in questo forum (anche in forme discutibili).

I Rom hanno auto costose frutto di chi lo sa quali traffici, è vero ma non per tutti (avete visto qualche puntata del documentario girato da Fabri Fibra ?).
Inoltre anche i mafiosi da noi girano su auto molto più costose rispetto a quello che possiamo permetterci da onesti cittadini.

Non essere razzisti non vuol dire essere scemi ma essere in grado di esaminare problemi ben più complessi a livello mondiale. Etichettare i problemi con frasi del tipo "sono rumeni di m..., maledetti zingari, oppure sporchi albanesi" non risolve niente, ma anzi confina le nostre menti nell'ignoranza e le assoggetta a quelle forze manipolatrici che ci hanno condotto alla situazione attuale (crisi economiche, flussi migratori, deliqnuenza, etc...).
Avete idea di quanti cervelli stranieri ci stanno in Italia che vengono sprecati per fare i badanti invece di apportare innovazione in un popolo la cui percentuale di popolazione è nettamente superiore ai 65 anni ?

Anche
Quoto ciò che hai scritto, penso di essere quasi totalemtne d'accordo con questo tuo pensiero.

Tra l'altro attenzione considerare i Rom dei Rumeni perchè si parte da un errore, dato che i Rom sono una popolazione di origine nomade che è stanziata in Europa centrale e meridionale, ma anche nelle Americhe, e che comunque hanno le loro origini di fatto nell'India:
http://it.wikipedia.org/wiki/Rom_%28popolo%29

Tra l'altro è interessante notare come anche questa popolazione in passato abbia subito tragedie di stermini, umiliazioni e schiavitù (come si legge nel link di cui sopra che ho trovato su wikipedia) e se ne sa pochissimo di ciò.

maxxx147":1azwvyaj ha detto:
ma perche' allora si parla in negativo solo di zingari e rumeni(rom),e mai di cinesi e peruviani che comunque hanno anche acquistato vie intere di milano,negozi e lavorano con umilta' non facendo casini?
ecco la diversita' che vedo io,gente immigrata come i cinesi ed i peruviani che si guadagnano da vivere onestamente e non li senti mai,o quasi mai nei,come li chiamate voi,MEDIA,mentre i rumeni,si sentono sempre,come anche i marocchini che trattano ''in italia'' le donne come...beh come sappiamo tutti,
io sono davvero fiero di essere diverso culturalmente anche da quest'ultimi,che si trasferiscono in italia e fanno andare in giro le mogli coperte dalla testa ai piedi,e se questa diversita' si nota...beh non e' razzismo,come razzismo non e' il giudicare negativamente le donne che sono in viale zara a lavare con prepotenza i vetri delle auto al semaforo,e se loro te lo lavano nonostante la tua negazione,rischi pure che si arrabbiano,ed ho visto e vedo farlo tutti i giorni,se volete piu' tardi esco e vado a fare un video...e mi ritrovo a notare diversita' anche in quest'ultima cosa,perche' i rom si sono messi loro nella condizione di non voler lavorare e fare quella vita,e se a me questa loro condizione di vita,che a loro sta bene,non piace non devo essere chiamato razzista!!
io quando sono giu' in basilicata vado a lavorare nei campi,a raccogliere le pietre nei campi arati,andando dietro il trattore,con il mio amico tosiamo le pecore,quando e' il periodo raccogliamo le olive,l'uva,di ginocchia a terra per le fragole ecc...
ma ******!!!!!sapete quante volte con il mio amico troviamo i senegalesi in giro in bicicletta a non fare un ****** dalla mattina alla sera,oppure marocchini ed albanesi nullafacenti che nel mio paese sono tanti,nonostante siamo 6000 abitanti,e chiediamo di venirci ad aiutare e ci rispondono<<io ho da fare amigo>>e poi li vedi bivaccati nella villetta a chiedere soldi...NO-NO-NO...
basta questi finti buonismi,io non sono razzista,io odio solo determinati comportamenti,non chiamiamoli culturali,ma comunque della magior parte degli immigrati,escludendo-CINESI,PERUVIANI,ALBANESI,POLACCHI....perche' loro il pane se lo guadagnano umilmente...
e con questo discorso ora non datemi del razzista,io credo che il razzismo sia una cosa diversa dal criticare comportamenti,e non voglio esagerare dicendo,sconcertanti...
senza offesa alcuna x nessuno...
Ne sei proprio sicuro?
Te lo chiedo con tutta l'umiltà possibile e senza alcune polemica, ne sei proprio sicuro? :)

Perchè non cè assolutamente la nazionalià 'buona' e la nazionalità 'cattiva', ma tra gli stranieri (di qualsiasi nazionalità siano) ci sono sia le persone serie che quelle che sono feccia. Di qualsiasi nazionalità o credo siano (notare bene che non parlo di razze poichè le razze umane non esistono, e non lo dico io ma gli scienziati http://www.focus.it/le_razze_non_esistono_C12.aspx ).
Tra l'altro vorrei anche fare notare che l'incidenza media nei crimini tra gli stranieri e gli italiani... è la medesima! Ebbene sì, i reati si suddividono equamente tra italiani e stranieri, quindi questo riprova che non è che esiste l'Italiano bravo e lo straniero cattivo, ma semplicemente purtroppo delinque chi ha volontà di delinquere, di qualsiasi nazionalità sia ( http://www.stranieriinitalia.it/index2. ... m&id=10183 ).
Il fatto che poi si ponga l'accento su una determinata nazionalità come più soggetta a delinquere, anche questo secondo me è semplicemente un luogo comune, dovuto al fatto che si è abituati a 'catalogare' tutto e tutti in determinate categorie (ma questo è normale, penso sia della natura dell'Uomo quello di cercare una categoria dove inserire qualsivoglia cosa :) ), anche perchè basta scorrere le notizie su tutti i giornali e se andiamo a leggere i giornali si può notare come le notizie parlino di reati commessi da italiani come persone di altre nazionalità tra le più varie (e quindi non una specifica).
Poi probabilmente colpiscono l'immaginario collettivo magari di più i reati di una determinata nazionalità perchè magari si ha una determinata idea, ma come si può leggere dal link che ho messo non è come esattamente come si possa pensare. Tutte le nazionalità delinquono (e come in Italia penso dappertutto) e in Italia i reati commessi dagli stranieri sono più o meno della medesima quantità di quelli fatti dagli Italiani.
 
ciao denny...
figurati ho risposto non per alzare un polverone,ma per far incontrare/scontrare un po' di idee,nient'altro...
tengo a precisare che anch'io sono della basilicata e,migrato qui a milano,in cerca di fortuna(lavoro,vita sociale,divertimento)...quindi non potrei mai essre razzista,anzi ti diro',mi e' parso che qui a milano gli immigrati esteri sono piu' benvisti di non migranti ''terroni'',oltre che per la fascia sulla spalla che portiamo(parlando in ambito di auto e forum)di cozzari(alias tuning mal-fatto) e comunque non so nemmeno perche' ma data la parola,forse perche' abituati a stare sempre nei campi...(per non raccontare di quella volta che ero nel tram n.1 qui a milano,domenica mattina,una dolce vecchietta esclama in milanese:<<ma va' che bello sta mattina siamo tutti ''de milan'' nel tram,lei giovanotto e' di qui?>>io le faccio:<<sono italiano signora,ma della basilicata>> e lei:<<allora c'e' qualcuno che non e' di milano>> ovviamente non ho replicato alcunche' per tanti motivi,oppure quella volta che<<we'.ma il can cha frech-dopo una settimana a milano-io non capendo dissi se poteva ripetere il gentil signore e lui mi rispose il cane ha freddo ma non sei italiano tu?-ed io<<si si lucano>>aaaaaah,capito-rispose e se ne ando')
comunque,fino ad ora non ho visto cinesi,ne peruviani ecc al semaforo ed a chiedere soldi...vogliamo èparlare dei senegalesi che ti si appiccicano a dosso e spintonano per venderti i braccialetti,che te li mettono in tasca mentre tu cammini con le dovute conseguenze?
ecco a me e' questa prepotenza e modo di fare che mi infastidisce,non il senegalese oppure il peruviano inteso come razza...ed e' diverso come hanno detto prima,dallo spintone che ti arriva dal milanese in metro che dopo una giornata di stress in ufficio,oppure di sodo lavoro,non vede l'ora di arrivarare a casa chissa' a far cacca o pipi',o voglioso di una bella doccia...
e ci tengo a precisare che io mi sento diverso da tanta gente,ma non per il colore della pelle,ma per pensieri,parole modi e stili di vita,di mangiare(a me non piace mangiare tutti i giorni cipolla,ne tanto meno l'odore della cipolla),vestirsi(non farei mai andare la mia ragazza con il burqua nero alle 13:30,di una giornata di luglio con 50°C in giro x milano)modo di lavorare(non andrei mai a chiedere elemosina e lavare vetri al semaforo,ne tanto peggio ci manderei mia moglie).
ecco i tanti motivi per cui io mi sento diverso da altre (non me ne volete) RAZZE e culture,qualcuno di voi ha le stesse abitudini dei magrebini o rumeni o zingari?
giusto x capire se sono l'unico(*****) a sentirmi diverso...
pero' x esempio,nonostante amante dei cani,io stimo i cinesi li ammiro,sia perche' sgobbano ed i bmw x6 ecc che sfoggiano sono sudati,e sia perche' i cani li uccidono per mangiarseli,non per altri futili motivi...
credo di non aver usato toni discriminanti,ne minatori,ne tanto meno offensivi e polemici,altrimenti editate...
:OK) :OK)
 
Non si devono confondere le usanze, come ad esempio il velo per alcune donne islamiche (non tutte lo portano), con i comportamenti di alcuni.
Il tanto viturperato velo sul capo delle donne è parente stretto del velo che alcune donne anziane mettono ancora nella nostra magnifica italia (dalla fimmina Cettina alla sciura Maria). In quanti vanno in giro con crocifissi al collo ? In quanti hanno un crocifisso in casa, al lavoro o a scuola ? Sono tutti simboli religiosi, ma per fortuna tutte le religioni, conducono tutte sempre allo stesso insegnamento, il rispetto del prossimo.
Quindi se da un lato non ci da fastidio la bella figliuola con un crocifisso stilizzato che pende sulla camicetta, non dovrebbe darci fastidio nemmeno la ragazza col velo in testa, perchè tanto i ragionamenti che le passano per la testa sono gli stessi dei nostri. La condizione della donna è un argomento delicato ad oriente come ad occidente, in Italia non mancano le donne maltrattate o altro (molte non denunciano le violenze subite per paura, ignoranza o solo perchè sono lasciate sole).
Se trovi nelle tue campagne 10 marocchini (o presunti tali dato che non credo che tu gli abbia richiesto il passaporto) che non vogliono lavorare nei tuoi campi con la paga ed i contributi che gli offri (glieli paghi i contributi vero ?) non vuol dire che il loro intero popolo è sfaccendato oppure loro sono degli sfaccendati.
Magari hanno altri progetti, aspettative, bisogni.
Da certi ragionamenti mi viene in mente mia nonna (più di 80 anni) che pensa che gli estracomunitari non si possano permettere di rifiutare qualsiasi lavoro. Perchè mi chiedo io ? Sono inferiori a noi ? Non sanno fare niente ? Uno studente di Medicina marocchino se viene in Italia deve per forza di cose raccogliere le arance e vivere in un casale abbandonato al freddo senza luce, acqua e gas assieme ad altre 50 persone ? Un nostro studente di medicina invece può al massimo se proprio vuole fare qualche lavoretto, fare il promoter, agente di commercio o altro ?
Se tutti gli stranieri (anzi mi correggo, se tutti gli stranieri provenienti da paesi poveri, perchè un sultano del Brunei anche se porta il velo è differente da un altro arabo) li emarginiamo ai livelli bassi della società, tipo lavori umili, niente cittadinanza (e niente diritti), case brutte, paghe da fame, orari di lavoro estenuanti (senza contratti di lavoro)...pretendiamo pure che siano gentili e referenti nei nostri confronti ?
Al semaforo incontri sempre gli stessi rom maleducati - mendicanti ? Te ne basta conoscerne (per modo di dire, scommetto che non conosci nemmeno il nome) 4 o 5 per catalogare un popolo complesso come il loro ?
I cinesi non denunciano niente, perchè sono bravi ed educati o perchè sono meno liberi degli altri ?
Non comprendi gli stranieri che fanno l'elemosina, ma perchè non ti è ma capitato di incontrare giovani italiani al quale "mancano solo due euro per comprare il biglietto di ritorno del treno" ? O le vecchine sotto i portici del duomo vestita tipo befana con i santini in mano ?
Ti danno fastidio i senegalesi (sono tutti del senegal ?) che vendono i braccialetti, ma quelli che lavorano nei cantieri senza contratto ?
I cinesi non mendicano perchè sono rinchiusi nei laboratori.
Come già detto da Denny, ci sono le persone per bene e volenterose e gli imbecilli ovunque, in ogni paese. Puoi fare tutti i video che vuoi, ma sarebbe forse più utile che tu facessi a loro un'intervista, magari dietro quel comportamento a noi incomprensibile riusciamo a scoprirne i significati nascosti. Quanti bambini ci sono che mendicano, sono tutti figli legittimi o bambini venduti a gente senza scrupoli ? Anche in Brasile vendono i bambini e non sono Rom.
Personalmente non voglio ne santificare gli immigrati e ne demonizzare chi la pensa diversamente, la cosa che mi fa allarmare è che dietro certe convinzioni non ci sia dietro un ragionamento critico ma solo una raccolta superficiale e passiva di informazioni.
 
preferirei non rispondere piu' su questo argomento...
se sei convinto di cio' che dici a questo punto non ci resta che pagare altre tasse per aiutarli tutti(quelli disagiati)...
ben vengano tutti,rumeni e non...
e aiutiamoli,visto che lo stato comunque se ne infischia...
senza contare gli altri stati della comunita' europeo(tipo la francia)che non li hanno fatto nemmeno entrare nel loro stato...

caro gentlemen in ultimo ti dico:
rispetto in tutto il tuo ragionamento,il tuo pensiero,ma assolutamente non lo condivido,mi dispiace di rimanere col rammarico e con il dispiacere di vedere alcuni posti di milano pieni zeppi di immigrati,rovinati,sporchi ecc...
che poi sia colpa dello stato o di noi italiani o di loro immigrati la situazione non cambia...
resto dell'idea (forse anche da ignorante)che io mi sento diverso da....da tanti comportamenti...

io con i miei miseri 800 euro al mese,potrei aiutarli solo a piangere,ma la croce e' loro,e se la portano loro[un(poco)saggio detto della nostra ''terronia'')].

buon proseguimento a tutti...
 
Il rispetto dei nostri punti di vista per fortuna non è mai mancato in questa discussione, abbiamo esposto i nostri ragionamenti ed ognuno credo abbia imparato qualcosa di più dall'altro.
I posti degradati dispiacciano a tutti sia chi la pensa come te che a chi la pensa come me. Tu magari associ il degrado agli immigrati, io dico che se smettessimo di ghettizzarli non ci sarebbero più zone degradate, ma zone dove gli abitanti si integrano in un'unica comunità.
E' vero che altri stati d'Europa hanno respinto i nuovi arrivi di immigrati, ma loro ne ricevano in continuazione e volevano che questa volta anche l'Italia facesse la sua parte. Poi anche se fosse vero il contrario, dovremmo mirare sempre al meglio e non al peggio come esempio, quindi se la Francia respinge, noi per essere migliore di lei dovremmo accogliere ed integrare (magari concedendo la cittadinanza a tutti i bambini nati direttamente da noi).
Le tasse dello stato vanno spese per le cose fondamentali ed una qualità di vita nel pieno rispetto dei diritti umani è una di queste.

P.s. Anche io sono nato al Sud, per la precisione in Sicilia, e un po' mi scoccia (anche se capisco la vena ironica) l'utilizzo del termine Terronia. Non vorrei che tra qualche decennio si perdano le assurde origini di tale termine ed entri nell'uso quotidiano delle nuove generazioni di ragazzi (un po' come sta avvenendo per il termine Padania, nome geografico di una realtà mai esistita).

Ciao e grazie per il pacifico confronto, è stato un vero piacere.

:fluffle)
 
Gentleman_Driver":3c32m37i ha detto:
Il rispetto dei nostri punti di vista per fortuna non è mai mancato in questa discussione, abbiamo esposto i nostri ragionamenti ed ognuno credo abbia imparato qualcosa di più dall'altro.
I posti degradati dispiacciano a tutti sia chi la pensa come te che a chi la pensa come me. Tu magari associ il degrado agli immigrati, io dico che se smettessimo di ghettizzarli non ci sarebbero più zone degradate, ma zone dove gli abitanti si integrano in un'unica comunità.
E' vero che altri stati d'Europa hanno respinto i nuovi arrivi di immigrati, ma loro ne ricevano in continuazione e volevano che questa volta anche l'Italia facesse la sua parte. Poi anche se fosse vero il contrario, dovremmo mirare sempre al meglio e non al peggio come esempio, quindi se la Francia respinge, noi per essere migliore di lei dovremmo accogliere ed integrare (magari concedendo la cittadinanza a tutti i bambini nati direttamente da noi).
Le tasse dello stato vanno spese per le cose fondamentali ed una qualità di vita nel pieno rispetto dei diritti umani è una di queste.

P.s. Anche io sono nato al Sud, per la precisione in Sicilia, e un po' mi scoccia (anche se capisco la vena ironica) l'utilizzo del termine Terronia. Non vorrei che tra qualche decennio si perdano le assurde origini di tale termine ed entri nell'uso quotidiano delle nuove generazioni di ragazzi (un po' come sta avvenendo per il termine Padania, nome geografico di una realtà mai esistita).

Ciao e grazie per il pacifico confronto, è stato un vero piacere.

:fluffle)

figurati anche x me e' stato un piacere... :OK) :OK)
 
Gentleman_Driver":kgz9wuf0 ha detto:
Il rispetto dei nostri punti di vista per fortuna non è mai mancato in questa discussione, abbiamo esposto i nostri ragionamenti ed ognuno credo abbia imparato qualcosa di più dall'altro.
I posti degradati dispiacciano a tutti sia chi la pensa come te che a chi la pensa come me. Tu magari associ il degrado agli immigrati, io dico che se smettessimo di ghettizzarli non ci sarebbero più zone degradate, ma zone dove gli abitanti si integrano in un'unica comunità.
E' vero che altri stati d'Europa hanno respinto i nuovi arrivi di immigrati, ma loro ne ricevano in continuazione e volevano che questa volta anche l'Italia facesse la sua parte. Poi anche se fosse vero il contrario, dovremmo mirare sempre al meglio e non al peggio come esempio, quindi se la Francia respinge, noi per essere migliore di lei dovremmo accogliere ed integrare (magari concedendo la cittadinanza a tutti i bambini nati direttamente da noi).
Le tasse dello stato vanno spese per le cose fondamentali ed una qualità di vita nel pieno rispetto dei diritti umani è una di queste.

P.s. Anche io sono nato al Sud, per la precisione in Sicilia, e un po' mi scoccia (anche se capisco la vena ironica) l'utilizzo del termine Terronia. Non vorrei che tra qualche decennio si perdano le assurde origini di tale termine ed entri nell'uso quotidiano delle nuove generazioni di ragazzi (un po' come sta avvenendo per il termine Padania, nome geografico di una realtà mai esistita).

Ciao e grazie per il pacifico confronto, è stato un vero piacere.

:fluffle)
Anche in questo caso non mi sento di aggiungere molto di più a quello che ha detto molto puntualmente e garbatamente Gentleman, se non un'unica cosa.

Ogni tanto si continua a fare il confronto dell'Italia che si dice che 'strabordi' di immigrati mentre 'fanno bene' gli altri Paesi che non li fanno entrare.
Attenzione che anche in questo caso bisogna fare dei distinguo ben chiari.
A parte il discorso che Paesi come Francia, Germania o Spagna sono più grandi dell'Italia e che hanno già un numero di immigrati più elevato di quello italiano, i confronti li si può fare solo in un modo: con un confronto procapite.
Ebbene, vediamo che in Paesi tipo Francia, Germania e Spagna (ma anche Inghilterra che non è tanto poi più immensa del nostro Paese) il numero di immigrati pro capite è molto più elevato di quello italiano, quindi non è vero che sono gli immigrati il problema (in Italia ma come potrebbe essere anche in altri Paesi); il problema è che non ci si è mai organizzati per poter gestire in modo serio e ottimale il problema dell'immigrazione come hanno fatto altri Paesi (che dati i numeri è evidente che hanno affluenze maggior delle nostre).
Questo non vuol dire essere un fautore del 'ma sì facciamo entrare chiunque voglia entrare nel nostro Paese' ma nemmeno essere tra coloro che sbandierano il fatto che gran parte dei problemi dell'Italia siano dati dall'immigrazione (che poi alla fine l'immegrazione regolare e ben gestita porterebbe a grandi vantaggi per il nostro Paese: uno su tutti? Solo gli stranieri in questo periodo fanno figli, e alla fine questo vuol dire aumentare la popolazione giovane del nostro Paese, e vuol dire avere persone che un giorno lavoreranno e potranno contribuire con i loro contributi a pagare le pensioni di coloro che saranno in pensione e avranno lavorato già una vita; questo giusto per dire un vantaggio di avere immigrati che vivono in un Paese e che lavorano regolarmente e che vengono trattati esattamente come tutti gli altri cittadini dello stesso Paese).

Tra l'altro proprio oggi, a proposito di realtà straniere e che si incontrano con la realtà nazionale un articolo di repubblica.it che vi giro volentieri ( http://www.repubblica.it/cronaca/2011/1 ... ef=HREC2-6 )

'Se gli immigrati "fanno impresa" e assumono lavoratori italiani
Uno studio commissionato dal Cnel fotografa la realtà del migrante imprenditore: la maggiore concentrazione è al Nord (il record in provincia di Prato) la minore al Sud. Hanno in media 4.7 dipendenti e sono ottimisti sulla fuoriuscita dalla crisi.

ROMA - Kahinda ha fiutato il business del riciclo e ci si è tuffata: all'inizio di quest'anno ha fondato a Roma la Barazavenir, società di distribuzione e vendita di prodotti italiani di seconda mano. Kahinda Katirisa è nata in Congo nel 1965 ed è arrivata in Italia come rifugiata politica nel '97. Oggi la sua azienda raccoglie apparecchi informatici dismessi, abbigliamento, oggetti hi-tech usati e li rivende all'estero. Il suo principale mercato? L'Africa Subsahariana, in particolare il Congo. Come Kahinda tanti sono i migranti che oggi "fanno impresa". Perché non sempre gli stranieri tolgono lavoro agli italiani, talvolta lo danno. E la media è alta: un assunto italiano ogni due imprese di immigrati attive.

Resistenti alla crisi. A tracciare l'identikit dell'imprenditore straniero è una lunga ricerca, che il Cnel presenta oggi a Roma. Cosa emerge? Innanzitutto che la resistenza delle piccole imprese allo shock della crisi economica si deve "alla progressiva sostituzione di imprenditori autoctoni con imprenditori immigrati". La maggiore concentrazione è al Nord e nelle aree dei distretti industriali. Più nel dettaglio: il peso dei titolari di azienda stranieri raggiunge il suo record in provincia di Prato (dove sono il 27,16% del totale) e il suo minimo in provincia di Taranto (2,97%). "Nelle regioni più ricche del Nord - spiega il responsabile nazionale della ricerca, Antonio Maria Chiesi dell'università
di Milano - imprese straniere e italiane sono spesso complementari, al Sud è invece più facile trovare situazioni di diretta concorrenza e perfino di tensione".
Imprenditore straniero, dipendente italiano. Ma qual è il profilo dell'imprenditore straniero? Ha studiato nel Paese di origine, è emigrato in Italia a 24 anni, ha lavorato dapprima come dipendente, ha avviato l'attività imprenditoriale a 33 anni. Il 77% ha fondato da sé l'azienda, il 21% l'ha rilevata, il 2% l'ha ereditata. Nell'esercito degli imprenditori stranieri - stando alla Fondazione Leone Moressa nel nostro Paese sono ben 628mila (tra titolari d'impresa, soci e amministratori) - va fatta però una distinzione: in base al campione intervistato dal Cnel il 35,5% è un lavoratore autonomo, senza alcun dipendente e il 64,5% è titolare di impresa con un occupazione media (tra dipendenti e collaborazioni) di 4,7 addetti. "Chi sta resistendo meglio alla crisi - precisa Chiesi - sono queste imprese con dipendenti e non i lavoratori autonomi stranieri solitamente legati a mono-committenze, cioè a un cliente o poco più". E sono le imprese a dare lavoro, non solo agli stranieri. Nel 13% dei casi gli imprenditori immigrati si giovano infatti di dipendenti italiani: "La media generale è un posto di lavoro per italiani ogni due imprenditori stranieri".

Il ruolo centrale della famiglia. Ben il 58% degli imprenditori immigrati dichiara di avere un parente a sua volta titolare d'impresa, nel 19% dei casi familiari o parenti hanno contribuito a fornire il capitale iniziale. Il 38% usa regolarmente la posta elettronica, il 15% ha un sito internet, il 19% investe nella pubblicità. A distinguerli dai colleghi italiani è soprattutto il minor peso dato al problema del capitale iniziale. "Questo - si legge nella ricerca - dipende dal fatto che le loro attività non richiedono un'elevata dotazione di capitale e che alta è la capacità di autofinanziamento, resa possibile da un periodo lungo di occupazione come dipendente. In questo modo il 66,8% non ha avuto bisogno di capitali di terzi e un 10,6% coinvolge familiari e parenti nel rischio di impresa".

Forte integrazione economica. Il 66,5% ha clienti italiani e il 77,3% si rivolge a ditte fornitrici italiane. Ma se nel comparto della meccanica e dei trasporti il legame con fornitori italiani è elevatissimo, "si riduce sensibilmente nell'abbigliamento che rispecchia l'organizzazione 'cinese' della filiera". E ancora: il 65% lascia gestire la propria contabilità a consulenti italiani. Pur essendo dunque coinvolto con partner italiani, il 16% degli imprenditori mantiene stretti rapporti d'affari col Paese d'origine. Il 14% ha la cittadinanza italiana, il 4,5% vive con un partner di nazionalità italiana. Le richieste più diffuse? Il diritto di voto e la possibilità di fruire del trattamento pensionistico tornando a vivere nel Paese di origine.

La lingua? È importante, ma non per tutti. La conoscenza delle lingue, soprattutto dell'italiano, rappresenta un aspetto importante del bagaglio culturale per la maggioranza degli imprenditori immigrati, ma non mancano eccezioni. Nella realtà imprenditoriale cinese di Prato emerge la possibilità di esercitare l'attività imprenditoriale senza bisogno di sapere l'italiano, attraverso una serie di collaborazioni e di assunzioni di personale autoctono.

Ottimisti nonostante la crisi. Metà degli imprenditori stranieri è "abbastanza ottimista", poiché ritiene che la propria azienda uscirà rafforzata dalla crisi. I più ottimisti? I commercianti d'abbigliamento e gli edili. I più pessimisti? Senza dubbio i metalmeccanici. Un imprenditore su quattro, infine, vorrebbe che i figli proseguissero l'attività, mentre oltre i due terzi vorrebbero che i figli trovassero un lavoro diverso e solo il 3% vorrebbe che tornassero in patria'.


E anche questo pensa che debba e possa fare riflettere. :)
 
[editato da denny1977]


Ricordo che sul forum Staff e moderatori non accettano e non ammettono in alcun modo espressioni come quelle scritte in queste righe che sono state moderate.
Ricordo che non sono accettate e concesse in nessunissimo da moderatori e Staff frasi o espressioni che possano essere in qualche modo offensive e di quel tono e stampo, e inoltre non sono concessi post con contenuti che siano estranei dallo spirito del forum e che in qualche modo possano rischiare di urtare la sensibilità degli altri utenti del forum.
 
Posto che chi riserva quel trattamento a quei poveri cani si merita di ricevere esattamente la stessa cosa, e che nulla giustifica un abbattimento crudele degli animali destinati alla macellazione ( dovrebbe essere il più rapido ed indolore possibile) , non vedo cosa ci sia di male nel mangiare cani e gatti. Culturalmente e per legge da noi sono considerati animali d'affezione e quindi non destinati alla macellazione a scopo alimentare. Ma allora mucche, capre, cavalli, interisti, pollame , conigli et similia?
Io adoro la carne, due volte l'anno mi sparo su una fiorentina da "chiloequattro" minimo. Se lo facessi in india scatenerei una rivolta popolare e non sopravviverei all'esperienza. Da noi in sicilia e giù al nord, specialmente nel padovano c'è una gran tradizione di carne di cavallo. Provate ad offrire degli straccetti di cavallo ad un texano e vedete se non vi spara in faccia. In gran parte degli stati uniti i cavalli vengono visti come dei cani, dei veri e propri animali domestici.
Perché io posso mangiare l'animale sacro degli indiani ed in vietnam non possono mangiare un pastore tedesco in salmì? La nostra fettina di vitellina da latte è superiore alla costoletta di soriano in agrodolce? O più accettabile? Non trovate che questi distinguo assolutamente di comodo siano oltremodo ipocriti? O non si mangiano gli animali e basta, o ognuno sia libero di mangiare quel che vuole secondo i propri usi e costumi. Fermo restando l'aspetto che non dovrebbe essere negoziabile, ovvero una macellazione il più possibile incruenta e priva di sofferenze.

Per quanto riguarda il resto, mi spiace che in romania dopo anni di mancato controllo del randagismo stiano usando la soluzione più facile ed economica. Ma purtroppo la cosa rientra pienamente nel modus operandi dell'unica specie veramente infestante presente sul pianeta terra: la specie umana.
 
se non ti ecciti troppo ti scrivo che quoto tutto parola per parola (ma con sapevo dell'allergia dei texani alla bresaola di cavallo :appa))
 
anche in italia ci sono diverse "sensibilità", per esempio al nord, in qualche regione, mangiano le rane (o solo le cosce, non ricordo). Da noi, per esempio, ci mangiano le lumache...
cmq quoto anche io il discorso che bisongna uccidere l'animale nel modo più veloce e indolore possibile.
 
vexator":32ulwx0h ha detto:
mangiano le rane (o solo le cosce, non ricordo).

It depends.
Fritte, ad esempio, sovente intere. Nel risotto, di solito andrebbe solo la coscia :asd)
Confermo che nel padovano va molto il cavallo (cosi', al volo, mi vengono in mente almeno 4 ristoranti "specialita' equine"). Tra l'altro, il cavallo e' buonissimo.

E per finire, quoto il discorso di Mad (e quindi di thranduilio) (e quindi di vex).
 
io raramente mangio la carne, a meno che non sia porcetto cucinato nella nostra tradizionare maniera, io possibilmente la scarto, sia per l'odore che ha da cruda, che mi ripugna tra l'altro, sia quando è cotta, per me nauseante a volte. odio la carne di vitello, mai piaciuta e da piccolo mangiata sempre con malavoglia, mi nausea totalmente se sento sapore di sangue in una parte che non risulta ben cotta.
detto questo, sono totalmente d'accordo con mad.
è un pò come la caccia, pensate se venisse abolita: tutta la selvaggina, ma sopratutto conigli e ancora peggio cinghiali, causerebbero gravissimi danni all'economia agricola se venissero lasciati in pace, a causa del sovraffollamento. basta una famiglia di cinghiali per rovinarti un orticello intero.
e così succede purtroppo in romania, poco controllo sul proliferare della specie, ed ecco che si utilizzano misure estreme come rimedio finale.
 
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