da: Repubblica.it
opinione strettamente personale: son d'accordo sul ritorno all'unico insegnante. Ai miei tempi (seconda metà anni '80) avevamo una sola maestra elementare. Con lei siamo riusciti in 5 anni a far tutto il programma più gli extra (lavoretti in occasioni di ricorrenze e festività).
Mio fratello, di 4 anni più giovane, s'è ritrovato coi nuovi metodi e il Triumvirato di insegnanti. Morale: non riuscivano a finire manco i programmi. E le capacità le aveva come me, quindi poche storie, se prendi la laurea in qualcosa e ti dai all'insegnamento, devi saperne un pò di tutte le materie (l'inglese devi saperlo, accendere un pc anche, le nozioni base di geografia scienze ecc pure). Quindi per conto mio han poco da cianciare esperti e sindacati, se c'è una persona di ruolo che segue lo stesso gruppo di bambini per 5 anni è meglio senza dubbio.
e gli scioperi li farei personalmente contro le case editrici, anche quest'anno rincareranno i libri a dismisura, qualche lamentela ma mai azioni concrete. E le famiglie vengono spremute, i figli crescono sempre più ignoranti (perchè del libro comprato ne usano un 20% quando va di lusso), protetti a dismisura (meno male che il ministro vuol reintrodurre il voto di condotta), gidicati da n persone che li vedono pochissime ore invece di una sola che impara a conoscerli per anni.
ROMA - Assemblee nelle scuole, volantinaggi, raccolte di firme. Insegnanti e genitori si mobilitano contro il ritorno del maestro unico alle elementari ed il taglio di 87 mila cattedre nei prossimi tre anni. I Cobas stanno preparando un fitto calendario d'iniziative: il 27 settembre a Roma convegno nazionale dei precari, il 17 ottobre sciopero nazionale e manifestazione nella Capitale. E davanti alle scuole, il giorno d'inizio delle lezioni, mobilitazione "frozen", in italiano congelamento: gli insegnanti si sdraieranno in strada per simulare la morte della scuola pubblica.
Anche la Cgil sta affilando le armi: ieri, assieme a Cisl e Uil, a Venezia ha affittato cinque vaporetti che sono sfilati davanti alla Mostra del Cinema per protestare contro i tagli nella scuola e la politica del ministro Brunetta, vessillifero della crociata governativa contro i fannulloni nel pubblico impiego. Domani sempre a Venezia, in occasione della Regata, storica verranno stesi lungo il Canal Grande quattro striscioni dei confederali sui temi della scuola e dell'università. Per il ministro Mariastella Gelmini non sarà un autunno tranquillo.
L'idea di tornare al maestro unico alle elementari, rassicurando che il tempo pieno non verrà toccato, anzi potenziato, non convince il mondo della scuola e molti genitori. Padri e madri degli oltre 850 mila bambini che frequentano le elementari statali dalle 8 e mezza di mattina alle quattro e mezzo di pomeriggio. Ma non sono solo le organizzazioni sindacali a protestare. Il segretario regionale del Movimento per l'Autonomia Lino Leanza, il partito del presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, ha annunciato: "Ci opporremo ai tagli previsti dal ministero della Pubblica Istruzione.
Saremo al fianco di docenti, studenti e sindacati per le grandi mobilitazioni già previste alla ripresa dell'anno scolastico e per tutto l'autunno. Dopo le sue poco felici dichiarazioni sulla qualità dell'istruzione in Sicilia - conclude Leanza - adesso la Gelmini conferma i timori paventati, tagliando 2.500 insegnanti e 160 non docenti, e di questo passo la Sicilia perderà nei prossimi tra anni 15 docenti".
Insorgono anche i sindaci dei piccoli Comuni: "I sindaci sono giustamente preoccupati - si legge in un comunicato della Lega autonomie - dal progetto di accorpamento per molte scuole elementari nei territori collinari e montani, con gravi disagi per gli studenti che già a sei anni si troveranno nella condizione di pendolari. E i costi ricadranno sulle famiglie e le casse dei Comuni che dovranno organizzare i servizi di scuola bus".
Ma serve davvero tornare al maestro unico? "È una vera patacca ad uso e consumo dell'opinione pubblica, una pura operazione di propaganda - commenta Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia Sperimentale a Roma Tre - quando tenteranno di farlo si accorgeranno che anziché degli attuali tre, i maestri diventeranno cinque". Ecco la spiegazione: "Il maestro unico dovrebbe essere competente ed in grado di insegnare la lingua italiana, le norme sul traffico, la salute, la matematica, le scienze, la geografia - afferma Vertecchi - e chi lo dice sarebbe un ciarlatano. Allora dovranno trovare altri maestri che siano in grado di insegnare una lingua straniera, la musica, la ginnastica e coprire l'ora di religione. In tutti i Paesi moderni esiste un sistema di presenze multiple di insegnanti, perché a differenza di 30 o 40 anni fa la società è mutata e le conoscenze si sono moltiplicate. Leggere, scrivere e far di conto non basta più".
opinione strettamente personale: son d'accordo sul ritorno all'unico insegnante. Ai miei tempi (seconda metà anni '80) avevamo una sola maestra elementare. Con lei siamo riusciti in 5 anni a far tutto il programma più gli extra (lavoretti in occasioni di ricorrenze e festività).
Mio fratello, di 4 anni più giovane, s'è ritrovato coi nuovi metodi e il Triumvirato di insegnanti. Morale: non riuscivano a finire manco i programmi. E le capacità le aveva come me, quindi poche storie, se prendi la laurea in qualcosa e ti dai all'insegnamento, devi saperne un pò di tutte le materie (l'inglese devi saperlo, accendere un pc anche, le nozioni base di geografia scienze ecc pure). Quindi per conto mio han poco da cianciare esperti e sindacati, se c'è una persona di ruolo che segue lo stesso gruppo di bambini per 5 anni è meglio senza dubbio.
e gli scioperi li farei personalmente contro le case editrici, anche quest'anno rincareranno i libri a dismisura, qualche lamentela ma mai azioni concrete. E le famiglie vengono spremute, i figli crescono sempre più ignoranti (perchè del libro comprato ne usano un 20% quando va di lusso), protetti a dismisura (meno male che il ministro vuol reintrodurre il voto di condotta), gidicati da n persone che li vedono pochissime ore invece di una sola che impara a conoscerli per anni.