sperando che qualcuno non editi anche qui... premettendo che rimuovere i catalizzatori è illegale etc etc per cui solo uso pista etc etc
se la sonda "dopo cat" o2 sensor 2, per distinguerle dalle LAMBDA1, o2sensor 1, ( avendone due mi pare le identifichino anche con 1A e 1B), come giustamente detto se il cat è partito o rimosso, da esattamente la stessa lettura a picchi delle principali.
Adesso che mi è apparso forse un problema col termostato sto girando freddo e pertanto grasso ( la centralina con l'acqua a 70 tiene sempre un filo di "aria tirata" per dirla in carburatoristico) e la lambda 2 mi segna chiaramente zero in rilascio e 500-600 millivolt. Pertanto anche quel che suppone outrun potrebbe aver senso... in quanto un pochino di grassezza si avverte anche dopo i catalizzatori.
Ma non credo che nelle nostre il feedback di quelle sonda conti, in quanto il long term fuel trim mi sta sul +8,6% e non cala... o perlomeno il suo parere viene considerato molto dopo quello del termistore liquido di raffreddamento.
Per emulare la presenza dei catalizzatori con una elettronica euro 3, non è detto che avvitare la sonda con lo spessore serva.
Comunque su una sonda bosch 4 fili, hai due bianchi che sono quelli del riscaldatore e devono rimanere dove sono, uno grigio ed uno nero, che si possono tagliare. Uno può far arrivare un piccolo voltaggio dalla centralina in serie al voltaggio prodotto elettro chimicamente dalla sonda, E semplicemente lo si isola, e l'altro è quello di lettura. Se a quest' ultimo forniamo (con un microalimentatore ) 400-500 millivolt, se non troppo stabilizzati, ma un po' tremolanti anche meglio, le centralina è contenta e non rileva alcun errore.
Questo fatto sull' ALTRA auto beninteso,(dove nulla altro era funzionato) ma dai dati che deduco con torque, sul TS dove ho tutti i cat presenti e funzioanti dovrebbe essere lo stesso.
Altresì, se volete ingrassare la miscela aria benzina, senza rimappare, Dalla mia esperienza attuale dedurrei che con 50 centesimi si può farsi "un modulo" con due fili da portare in abitacolo e un potenziometro.
SI intercetta il circuito del sensore temperatura liquido, e si verificano le impedenze (resisistenze) a freddo ed a regime. Da li, sempre diagnostica alla mano, si verifica che abbiamo a che fare con il consueto termistore che riduce l'impedenza all' aumentare della temperatura. Inserendo in serie nel circuito una (adeguata) resistenza extra, potremmo far credere alla centralina che il motore è ancora un po' freddo, e fargli iniettare più benzina. (col potenziomatro a zero, chiaramente si torna in configurazione originale, ed il tutto si potrebbe comandare in abitacolo) . Attenzione che mentre il termostato in quanto meccanico continua a fare il suo lavoro, la VENTOLA RAFFREDDAMENTO potrebbe non accendersi alla temperatura prevista se prende la temperatura dallo stesso sensore, se falsiamo il dato. Chiaro no? :splat)
Ma tutto ciò con i collettori è un po' offtopic...