Ci tengo a precisare che negli ultimi anni della mia vita ho visto cose abberranti, che molte volte hanno messo in difficoltà il mio carattere, sfortune piccole che si sommavano alle grandi,
ma nessuno dei miei amici, nessuno di chi mi è stato accanto c'hai mai rimesso con eventi sfortunati, questa cultura dello iettatore è ridicola. Essere sfortunati è una condizione bruttissima in cui si vive male, se non si ha il coraggio di buttare il cuore aldilà della sfortuna e affrontare le cose.
La mia piu grande sfortuna?
Vedermi morire davanti una persona con cui stavo insieme da 2 anni e mezzo e da li il resto delle sfortune sono venute a pioggia, come a distrarmi dalla iattura che mi provocava il dolore piu grande. Realizzato questo, che i problemi mi erano amici, e non nemici, ho superato lo scoglio maggiore, anche se i problemi di allora ancora me li trascino e faticosamente lo affronto, come in questo periodo, che mi rendo conto di avere troppa paura di farmi coinvolgere da i sentimenti:
ma sempre uno per volta, se no ti sovrastano e finisci male.
P.S.: Queste sono cose che di norma dico a me stesso, che molti miei amici neanche sanno, credetemi che non c'è niente di piu brutto che vivere una vita da film, ti ritrovi in mezzo e rischi di perdere il senso di cio che è reale, e cio che è finzione. Inoltre l'argomento per me è estremamente delicato, preferirei se ne parlasse il meno possibile, io sono cio che mi è successo, ma non per questo la mia identità è meno normale di chi ha avuto una vita splendida. :color) :fluffle)
