A questo punto si fa avanti la Ford, che offre 4.000 miliardi in contanti, 10.000 di investimenti sull’Alfa nei successivi 4 anni, e tutte le possibili ed immaginabili garanzie per i lavoratori.
L’offerta viene messa nero su bianco il 20 maggio 1986, formalizzata il 30 settembre, validità fino al 7 novembre.
Per la prima volta nella storia PCI e CGIL rinunciano a bruciare bandiere USA e applaudono incondizionatamente la proposta, che a tutti, per fortuna, pare già un accordo perché non esistono sul mercato altri soggetti in grado di offrire qualcosa di più del “miracolo Ford”.
Il 24 ottobre la FIAT ufficializza una controfferta, anziché 4000 miliardi in contanti, ne offre 1205 a rate, con prima rata dopo 8 (otto) anni (quindi prezzo di acquisto “attualizzato” intorno ai 300 miliardi....... ), anziché 10.000 miliardi di investimenti nei successivi 4 anni, ne propone meno di 1.000 ( ), e, anziché garantire i posti di lavoro esistenti e crearne centinaia di nuovi, parla subito apertamente di “tagli di personale per rilanciare la competitività” ( ).