Prodi in AlfaRomeo???

Kontorotsui

Nuovo Alfista
12 Ottobre 2004
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Pisa - Toscana Virtual Club
Stavo facendo zapping, e sono capitato per un attimo sul TG4... c'era al telefono il direttore di Libero, e parlavano di Prodi in merito alle recenti vicende.
Ha detto che Prodi ha avuto incarichi in Alfa Romeo :?:

Veramente :?: :?:
 
da quel che sò prodi non ha mai lavorato per l'alfa ma ha impedito che l'alfa venisse venduta alla ford per farla avere alla fiat
 
Friendevil":1s7vuu96 ha detto:
Prodi aveva una certa smania di svendere le proprietà dello stato...prima il gruppo SME e poi anche l'Alfa :asd) :asd) :asd)

Ah...che bravo imprenditore... :crepap) :crepap) :crepap)

Eh si, svendere la Cirio ad un amico, l'Alfa ad un altro (Agnelli)... tutti favori DISINTERESSATI :crepap)
 
Eh si, svendere la Cirio ad un amico, l'Alfa ad un altro (Agnelli)... tutti favori DISINTERESSATI

In realtà nell'86 Prodi tra le offerte Fiat e Ford preferiva quest'ultima: «Io volevo vendere l'Alfa Romeo alla Ford» disse in seguito «ma fecero di tutto per impedirmelo e ci riuscirono».
D'altra parte l'IRI era all'epoca in buona misura in mano ai vari politici per fini elettorali (erano gli anni in cui De Mita, ministro dell'Industria, ridimensionava Arese in favore di altri stabilimenti, tra cui Pratola Serra, nel suo bacino elettorale, da dove uscirà la Arna...)
 
liquidata???

...bha non sono molto documentato in merito ma quella "liquidazione" fu la vera prima grande rovina di un grande marchio come l'alfa!!

Non proseguo oltre perchè mi fa rabbia pensare come sia stato svenduto un patrimonio tecnico e storico come l'alfa romeo :KO)
 
Re: liquidata???

mike1.9jtd":1rxo2fg1 ha detto:
...bha non sono molto documentato in merito ma quella "liquidazione" fu la vera prima grande rovina di un grande marchio come l'alfa!!

Non proseguo oltre perchè mi fa rabbia pensare come sia stato svenduto un patrimonio tecnico e storico come l'alfa romeo :KO)

versava già in brutte acque, per questo Prodi ha cercato la vendita....
 
Sull' "alfista" Prodi, scrissi qualche mese fa:

Il famigerato IRI, Istituto per la Ricostruzione Industriale, nasce nel 1933 sull'onda della crisi finanziaria mondiale in seguito al crak finanziario del 1929.
Ufficialmente si occupa di rilevare banche e aziende in difficoltà per il salvataggio e successivo rilancio.
Ed è così che Alfa Romeo in quegli anni cade sotto il controllo di IRI.

Ma veniamo subito al momento topico di IRI/Alfa Romeo/Prodi.

Nel 1986 l’Alfa Romeo appartiene allo Stato attraverso l’IRI, che a sua volta controlla Finmeccanica.

Nei 12 anni precedenti, non un solo bilancio in attivo e migliaia di miliardi di “soldi pubblici” per permettere all’Alfa di sopravvivere, il “grosso” nel biennio ’85-86, oltre 1.000 miliardi di allora.

Il Governo decide di vendere l’Alfa per recuperare il più possibile.

Finmeccanica parla con Chrysler e Fiat, ottenendo due secchi rifiuti: “non conviene investire sull’Alfa, è un buco nero“.

A questo punto si fa avanti la Ford, che offre 4.000 miliardi in contanti, 10.000 di investimenti sull’Alfa nei successivi 4 anni, e tutte le possibili ed immaginabili garanzie per i lavoratori.

L’offerta viene messa nero su bianco il 20 maggio 1986, formalizzata il 30 settembre, validità fino al 7 novembre.

Per la prima volta nella storia PCI e CGIL rinunciano a bruciare bandiere USA e applaudono incondizionatamente la proposta, che a tutti, per fortuna, pare già un accordo perché non esistono sul mercato altri soggetti in grado di offrire qualcosa di più del “miracolo Ford”.



Il 24 ottobre la FIAT ufficializza una controfferta, anziché 4000 miliardi in contanti, ne offre 1205 a rate, con prima rata dopo 8 (otto) anni (quindi prezzo di acquisto “attualizzato” intorno ai 300 miliardi....... ), anziché 10.000 miliardi di investimenti nei successivi 4 anni, ne propone meno di 1.000 ( ), e, anziché garantire i posti di lavoro esistenti e crearne centinaia di nuovi, parla subito apertamente di “tagli di personale per rilanciare la competitività” ( ).

A tutti pare ovvio che verrà accettata l’offerta Ford, più vantaggiosa da tutti i punti di vista.

Problema: nel 1986 è presidente dell’IRI un certo Romano Prodi.

Casualmente, Prodi accetta l’offerta FIAT...

Ma facciamo ancora un piccolo passo indietro e cerchiamo di capire perchè Prodi è finito all'IRI.
De Mita, divenuto segretario della DC nel maggio 1982, inaugura il suo ingresso nell’establishment laico e progressista, ai primi di luglio, nell'attico romano di Carlo De Benedetti.

Il padrone di Repubblica e de L’Espresso, in quell'occasione, fece incontrare De Mita con Scalfari, Spadolini (allora Presidente del Consiglio), Ottone, Carli, Ossola, Ruffolo e Maccanico, segretario generale del Quirinale.

Da quell’incontro nasce l’imposizione di Prodi alla presidenza dell’IRI. Scelta dovuta per contrastare il PSI di Craxi che, con la vittoria elettorale e l'insediamento a Palazzo Chigi, aveva fatto saltare il «patto» tra DC e PCI sulla spartizione del potere. Infatti, stante la presenza dell'Italia nella NATO e il sistema economico del Paese, il Partito comunista non poteva entrare, purtroppo, nel governo. Per sopperire a questa «incongruenza politica» le istituzioni del Paese erano state configurate in maniera tale da permettere ai comunisti di far sentire il loro peso, pur non permettendo l'alternanza tra maggioranza e opposizione alla guida dello Stato.

Il Partito socialista di Craxi, visceralmente anticomunista, aveva spezzato questa catena ed ecco, quindi la nomina di Prodi alla presidenza dell’IRI, per riaffermare la presenza di una sinistra cattolica e socialista filo-comunista.

Prodi per sette anni diresse l’IRI, sfruttandolo anche per far assegnare commesse da parte di aziende del gruppo a favore di Nomisma, la sua società bolognese di consulenza. Prodi uscì indenne dai processi perché le aziende erano società per azioni di diritto privato e quindi i dirigenti non erano qualificati come pubblici ufficiali. Mani Pulite cambierà anche questo, per cui le società controllate da enti pubblici sarebbero state considerate tutte operanti nell'interesse pubblico, con le relative conseguenze per gli amministratori.

Al termine dei sette anni, Prodi lasciò la Presidenza dell’ente, dopo aver «lottizzato come un democristiano». 170 nomine, delle quali, ben 93 (il 54,7 per cento) assegnate a esponenti democristiani «di sinistra».

Giocando sulle parole e sull’interpretazione dello statuto dell’Ente, Prodi vantò utili inverosimili (12 miliardi e 400 milioni nel 1985). La Corte dei Conti, magistratura di sorveglianza, chiarì le menzogne: «Il complessivo risultato di gestione dell’Istituto per il 1985, cui concorrono... sia il saldo del conto profitti e perdite sia gli utili e le perdite di natura patrimoniale, corrisponde a una perdita di 980,2 miliardi, che si raffronta a quella di 2.737 miliardi consuntivata nel 1984». La Corte, inoltre, segnalava che le perdite nette nel 1985 erano assommate a 1.203 miliardi contro i 2.347 miliardi del 1984. Nei sette anni di gestione Prodi, il netto patrimoniale dell’IRI si dimezzò, passando da 3.959 a 2.102 miliardi: la spiegazione è semplice, si era mangiato il capitale.

La conferma di tutto questo si trova nell’indebitamento dell’Istituto, salito dal 1982 al 1989 da 7.349 a 20.873 miliardi (+184 per cento), e quello del gruppo IRI da 34.948 a 45.672 (+30 per cento).

Se questo è un Alfista...
:KO)

https://forum.alfavirtualclub.it/view ... ight=prodi
 
adriano60":34gbqn95 ha detto:
A questo punto si fa avanti la Ford, che offre 4.000 miliardi in contanti, 10.000 di investimenti sull’Alfa nei successivi 4 anni, e tutte le possibili ed immaginabili garanzie per i lavoratori.

L’offerta viene messa nero su bianco il 20 maggio 1986, formalizzata il 30 settembre, validità fino al 7 novembre.

Per la prima volta nella storia PCI e CGIL rinunciano a bruciare bandiere USA e applaudono incondizionatamente la proposta, che a tutti, per fortuna, pare già un accordo perché non esistono sul mercato altri soggetti in grado di offrire qualcosa di più del “miracolo Ford”.



Il 24 ottobre la FIAT ufficializza una controfferta, anziché 4000 miliardi in contanti, ne offre 1205 a rate, con prima rata dopo 8 (otto) anni (quindi prezzo di acquisto “attualizzato” intorno ai 300 miliardi....... ), anziché 10.000 miliardi di investimenti nei successivi 4 anni, ne propone meno di 1.000 ( ), e, anziché garantire i posti di lavoro esistenti e crearne centinaia di nuovi, parla subito apertamente di “tagli di personale per rilanciare la competitività” ( ).

Scusa, dove hai trovato questi dati? Sull'offerta Ford e controfferta Fiat?
 
A parte le belle favolette di bandiere bruciate...io preferisco che sia rimasta alla Fiat,altrimenti ora non avrei 1 Alfa,questo è poco ma sicuro.. :ka)
 
Prodi è famoso per questi SUOI affari, anche se c'è chi fa finta di non vederli, come aver acquistato telekom serbia a 800 miliardi mentre era in vendita a 350.

a parte questo la Ford americana aveva bisogno di un marchio famoso e non avrebbe cambiato la filosofia del marchio mentre il caro avvocato cocainomane e juventino :elio) lo ha quasi fatto sparire usando aiuti statali per altri suoi interessi lontani dall'Alfa.

per fortuna con la sua morte l'Alfa si stà riprendendo.
 
Beh, dai, non è grazie alla sua morte che sta succedendo, anche perchè più che Giovanni era Umberto ad interessarsi più della juve che dell'azienda.

Il problema nacque quando alla guida della Fiat andò gente che voleva farsi solo gli affari propri, e purtroppo nessuno si prese subito la responsabilità di allontanare questi dirigenti.
 
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