Il FUSI":tew9xdim ha detto:Ammesso e non concesso che così fosse, appare ancora una volta più che chiara la cialtroneria di certa classe dirigente, sia essa politica che economica.
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Il FUSI":tew9xdim ha detto:Ammesso e non concesso che così fosse, appare ancora una volta più che chiara la cialtroneria di certa classe dirigente, sia essa politica che economica.
http://www.f1passion.it/2014/02/arese-t ... ri-spenti/26 febbraio 2014 - Che in un paese ‘tormentoso e tormentato’ come il nostro il museo simbolo dell’Alfa Romeo di Arese, periferia di Milano, sia chiuso da tre anni non dovrebbe fare neppure più notizia.
Forse dovrebbe farla il fatto che non si riesca, in occasione dell’Expo del prossimo anno, a fare una linea metrò che colleghi Linate al centro della città, o che non sia proprio possibile, sempre entro maggio 2015, collegare il terminal due di Malpensa (punto d’approdo di tanti voli low cost) a Malpensa uno con un paio di chilometri di linea ferrata, sotterranea o a cielo aperto.
Ma ormai nemmeno questo, da noi, fa notizia. Abbiamo voluto così tanto questa Expo 2015, ricordo le dichiarazioni del tempo di Maria Letizia Moratti, i viaggi ‘facilitati’ dei commissari della manifestazione con il traffico milanese bloccato al loro passaggio, le insinuazioni sui ‘regali’ fatti per avere i voti necessari alla vittoria meneghina, e adesso che ce l’abbiamo non siamo capaci di collegare adeguatamente la città ai suoi aeroporti.
Del resto, non siamo capaci di aprire un museo, quello dell’Alfa Romeo di Arese, che è un simbolo della storia automobilistica del nostro paese. Se n’è parlato l’altro giorno proprio ad Arese dove c’era, fra l’altro un signore di nome Maurizio Sala. Nipote, Maurizio, di un certo Giuseppe Eugenio Luraghi, editore, scrittore ma anche presidente della stessa Alfa Romeo fra gli anni Sessanta e Settanta.
Maurizio l’altro giorno si è svegliato all’alba è partito da Treviso per essere in mattinata ad Arese domenica scorsa, e illustrare ai pochi presenti all’auditorium Aldo Moro perché un museo dell’auto può essere anche un investimento economico. Peccato non ci fossero i dirigenti Fiat ad ascoltarlo, peccato non ci fosse, per dire, un Sergio Marchionne o un John Elkann. Ma si sa, loro hanno molto da fare, ormai divisi fra Detroit, Amsterdam e Londra.
Peccato non ci fosse nemmeno, per dire, un Dario Franceschini, neo ministro dei Beni, delle Attività Culturari e del Turismo che, con un famigerato tweet, ha subito dichiarato “Proverò a portare cultura e turismo al centro dell’azione di governo del paese con il più grande patrimonio culturale del mondo”. Wow! Beh, il buon Maurizio Sala avrebbe ricordato a lui e agli amici della Fiat, in altre faccende affaccendati, che la cosa riesce da tempo, in altri posti forse meno culturalmente votati.
Negli Stati Uniti, ad esempio, al museo Henry Ford (uno dei 33 museo dedicati all’auto dal paese a stelle e strisce) vendono qualcosa come tre milioni di dollari in gadget l’anno e il museo stesso ha un giro d’affari complessivo di quasi 60 milioni di dollari, sempre annui.
In Germania, ad esempio, la BMW a Monaco di Baviera ha oltre due milioni di visitatori l’anno nel suo museo, dove, oltre a esserci cinque ristoranti, hanno venduto l’anno scorso 76 mila BMW chiavi in mano. L’Alfa nel 2013, in tutto il mondo, ne ha vendute di meno.
Anche l’Audi a Ingolstadt fa qualcosa del genere: 450 mila visitatori, 4 ristoranti, 450 dipendenti e 80 mila auto vendute nella concessionaria presente all’interno del museo. Si potrebbe andare avanti parlando della Mercedes (un milione di visitatori annui al museo di Stoccarda), del museo della Volkswagen (1,3 milioni di visitatori) , della Porsche, della Peugeot, ma viene solo da piangere o da incazzarsi come iene a proseguire nella lista.
Ad Arese siamo al punto che il museo Alfa Romeo è stato chiuso nel febbraio 2011 dalla Fiat, dopo che il Ministero dei Beni Culturali ci ha messo un vincolo su richiesta del Comune di Arese (richiesta caldeggiata da tutti gli aficionados del Biscione) perché questi temeva potessero essere venduti alcuni dei modelli più prestigiosi per fare cassa.
Le novità dei giorni scorsi dicevano di un tentativo di mediazione fra Fiat e Ministero compiuto da Regione Lombardia. È l’assessore a Cultura e Sviluppo di Arese Giuseppe Augurusa a spiegarlo: “La Fiat presenta un piano di ristrutturazione dell’area e del museo, ma vuole poter avere mano libera su otto auto dello stesso museo, otto auto che, vendute, consentirebbero un recupero del venti per cento dell’investimento previsto dall’azienda torinese” (torinese, si fa per dire).
Questo non è un’operazione speculativa, dice la Fiat, bensì, riporta Augurusa “… risponde a criteri di sobrietà, necessari in un periodo del genere”. Mentre viene prodotta una mozione bipartisan (PD e Lega) in Consiglio Regionale e viene presentata un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Vimercate Roberto Rampi (PD), la Regione Lombardia si fa avanti con Fiat dicendo che una Fondazione da lei messa in piedi in quattro e quattr’otto potrebbe scongiurare la fuga di questi otto capolavori.
Ma, continua l’assessore di Arese (Arese mai coinvolta, come del resto Lainate, l’altro Comune interessato, in questi ‘tavoli’) “… con che soldi la Regione finanzia questa Fondazione?”- Nel frattempo si sarebbe fatto sentire anche il Ministero (cito e sintetizzo ancora Augurusa): “Otto no, ma valutando i cosiddetti doppioni, tre si può fare, quindi tre modelli potrebbero essere venduti”.
Evidentemente alla Fiat l’apertura non basta, tanto che il 10 febbraio scorso viene depositata una nuova istanza al Tar per togliere il vincolo al Museo Alfa Romeo. Tribunale Amministrativo Regionale che dovrebbe decidere ai primi di marzo. Un altro mese passerà e, a questo punto, la vedo dura riuscire a mettere in piedi qualcosa di nuovo all’interno del Museo Alfa per maggio 2015, apertura prevista dell’Expo.
E allora cosa dicono il Comune di Arese nella figura dell’assessore Augurusa e del vicesindaco Ioli e i pochi appassionati presenti l’altro giorno ad Arese, appassionati guidati da Andrea Vecchi, Alfa Club Milano, e da Maurizio Sala? Che il museo venga intanto riaperto così com’è, almeno in occasione dell’Expo. Un gesto d’apertura della Fiat, nel mentre potrebbero continuare le trattative fra Regione, Ministero, Fiat (e Comuni di Arese e Lainate, magari) per una soluzione definitiva della vicenda.
Vedremo cosa risponderà la Fiat, se risponderà. Intanto tre anni e più sono passati da quel 7 febbraio 2011, giorno in cui la Fiat decise di chiudere il museo Alfa Romeo di Arese. Per ristrutturazione e messa in sicurezza, disse. Da allora, intanto, una sola cosa è cambiata: all’ingresso del Comune di Arese è apparsa la targa Terra di Motori. Arese come Imola, Bologna, Modena, Maranello, Sant’Agata Bolognese. Peccato che i motori non ci siano più. E nemmeno il loro museo.
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http://www.quattroruote.it/news/eventi/ ... ese_0.html
Però attenzione: bisogna essere come S. Tommaso!!! :nod)
Ci vuole del fegato per commenti come il primo dell'articolo!Ste87Rim":29d03jaa ha detto:NOVITA' IMPORTANTI!!!
http://www.quattroruote.it/news/eventi/ ... ese_0.html
Però attenzione: bisogna essere come S. Tommaso!!! :nod)
adriano60":33to6bwp ha detto:Ci vuole del fegato per commenti come il primo dell'articolo!Ste87Rim":33to6bwp ha detto:NOVITA' IMPORTANTI!!!
http://www.quattroruote.it/news/eventi/ ... ese_0.html
Però attenzione: bisogna essere come S. Tommaso!!! :nod)
Meglio farci una risata... :muaha)