Marchionne: "Senza l'Italia il Lingotto farebbe meglio"

secci":ugryx6j6 ha detto:
penso che retribuzione, fruttamento ed ignoranza abbiano necessariamente bisogno di un parametro di riferimento/confronto (come tali probabilmente soggettivi e quindi discutibili)

penso anche che retribuzione, sfruttamento e ignoranza siano mutabili nel tempo e nello spazio e quindi abbiamo cambiato il proprio singificato qualitativamente e quantitativamente

personalmente credo che lo sfruttamento sia davvero tutt'altro altro; le retribuzioni (nette) di cui ho sentito mi parlare paiono adeguate (se come parametro penso al dipendente che dopo anni di studi e pratica alle spalle per il medesimo importo effettua una operazione a cuore aperto, un trapianto di staminali o si fa sparare o pestare dietro dal primo delinquente o facinoroso di passaggio); sull'ingnoranza dei nostri avi, beh, viva quell'ignoranza e grazie, grazie e ancora grazie perchè con la quella ignoranza noi oggi ci scaldiamo il sedere e stiamo qui a lamentarci con il nostro bel sapere (sempre ammesso che lo sia)

per il resto, non credo che gli operai e i sindacati (la maggioranza) che hanno sottoscritto certi accordi si siano tutto d'un tratto bevuti il cervello

in ogni caso, quali sarebbero allora le soluzioni (di minoranza)? lasciare tutto com'è migliorerebbe la situazione o peggiorerebbe?

p.s. mi spiace che il mio appunto sulla politica non sia stato considerato, anche perchè non è la prima volta che non vengono accolte le mie osservazioni.
Io, a scanso di equivoci, mi dissocio da quanto letto in questa e in altre discussioni a proposito di persone, società, marchi eccetera.
In generale, ed in ogni caso, penso sia bene ricordare ad ogni utente compete a 360 gradi il contentuo dei propri messaggi, soprattuto quelli posti non come proprio pensiero e opinione personale.

Scusami Secci, non sono riuscito ad intendere e centrare l'obbiettivo del tuo discorso, la parte finale...sii più chiaro per cortesia e se ciò che ho scritto in precedenza, secondo te, è errato, ti chiedo di aiutarmi a capire e magari a correggermi!
non è un'intervento ironico o provocatorio, se ho sbagliato in qualcosa è giusto che capisca e mi corregga!
Comunque secondo me, non è la retribuzione in se ad essere impropria per il lavoro che si fa, ma è tutto il resto che è improprio, come ad esempio il fatto che le auto italiane, in ITALIA e all'estero costino di più rispetto gli altri marchi dando ovviamente meno! questo fenomeno non accade solo ed esclusivamente con la vendita di auto, ma su tutto, dai beni di primaria importanza fino alle cose più futili....perchè una pizza margherita mi costa 10.000 lire??? ricordo che prima dell'euro una margherita costava 3.500 lire....io non voglio dare la colpa all'avvento dell'euro, ma vedo come potenziali colpevoli chi se ne approfitta di una certa forma di ''anarchia''/noncontrollo del mercato italiano o di tutto ciò che riguarda il mercato,la gestione statale! E questo ipotetico chiunque gli sta bene che in italia vada così, perchè ci guadagna,....be non voglio andare troppo fuori argomento,penso solo che i nostri avi hanno creato un futuro, anche dalle piccole cose, come risparmiare anche 1.000lire, ma nel 2010 in italia non si riesce ad avere un visione volta al futuro! si vive alla giornata, e ciò porta a non creare solide basi su cui creare competività e innovazione! ciao a tutti
 
Marchionne avrà tutte le ragioni che vuole nel dire che in Italia si fa fatica a progredire, ma ha sbagliato nettamente dicendo che la colpa è TUTTA dell'Italia! allora, prima di tutto se vuole spostare la produzione dai suoi amici dell'est (secondo me qui gatta ci cova, chissà a cosa è dovuta questa nuova strana e affiatata amicizia tra putin/berlusca!), prima restituisce tutti i miliardi di euro presi dallo stato, e poi per me può portare la produzione anche a Taiwan! Fanno tutti così, prima mangiano nel piatto degli altri, e poi si spostano al loro posto....adesso conviene l'est perchè aprire nuove aziende è conveniente dato dal fatto che gli stati egevolano finanziariamente queste aziende! Ma io dico, a che c***o servono tutte ste lauree per la gestione del lavoro, dell'impresa, del marketing?? a che servono tutti sti neo laureati che si rompono le chapett studiando se non viene sfruttata la loro intelligenza/studio???? a che servono tutte le nostre iper mega incaz università italiane se poi tutte le nostre menti vanno altrove e non in italia per un pugno di mosche???
ecco, vedete, basta poco, basta conoscere e migliorare il grande potenziale che qui in italia già abbiamo, ma non lo vogliamo sfruttare perchè l'italia è sedentaria, perchè è in mano a istituzioni/persone fisiche a cui non conviene scoprire il potenziale interno italiano, perchè se no vedrebbero il proprio posto balzato via.....pensateci e vedrete che ho ragione....quante volte nei posti di lavoro c'è gente che ricopre incarichi importanti o meno senza averne le capacità o la voglia di progredire/aggoirnarsi!? questa minoranza, crea occultamento del progresso e della competività! !
 
deved":3r443fro ha detto:
Scusami Secci, non sono riuscito ad intendere e centrare l'obbiettivo del tuo discorso, la parte finale...

dimmi pure quello che non hai compreso

per il resto, non ho letto risposta rispetto alle soluzioni possibili o alternative (ammesso che si abbiano a disposizione tutte le carte per argomentare a ragione, avere le conoscenze e le capacità per poterlo fare); non mi sembra una novità, facendo rimanere il tutto ad argomenti da bar, stile rigore si rigore no

penso poi che coloro che ci preceduto sono passati da zero (anzi sottozero) a molto (in termini di diritti e di denari) è perchè si sono fatti un paiolo tanto, dalla persona che si è improvvisato imprenditore di se stesso in cantina (anche in cose che non sapeva affatto fare) alla persona alla pari che gli dava una mano (cd aiutante). In questo contesto, a chi argomenta di padrone/schiavo nel 2010, personalmente ricorderei l'assioma no imprenditore ---> no dipendente; inviterei a fare una sola settimana da imprenditore e gli si aprirebbero dei mondi sconosciuti (es. capire significa comprare e quanto costa la sedia sul quale ti siedi, cosa lavorare senza incassare nulla per il rischio di impresa). Come detto in altre discussioni, questo vale anche per gli imprenditori, che si facciano dei periodi da dipendenti. Tutto funzionerebbe meglio.

Se invece volessimo parlare di costi del lavoro, beh, penso che tutto uno dei fattori sia: alti diritti per i lavoratori, alti costi di produzione, alti prezzi di vendita.
 
deved":2am47e97 ha detto:
(cut)

prima restituisce tutti i miliardi di euro presi dallo stato, e poi per me può portare la produzione anche a Taiwan! Fanno tutti così, prima mangiano nel piatto degli altri, e poi si spostano al loro posto....(cut)

(cut)
quante volte nei posti di lavoro c'è gente che ricopre incarichi importanti o meno senza averne le capacità o la voglia di progredire/aggoirnarsi!? questa minoranza, crea occultamento del progresso e della competività! ! (cut)

Il primo punto è impraticabile anche se capisco molto bene la giustizia sostanziale dell'affermazione, ma già si son alzati i cori di difesa secondo cui "son stati soldi ben spesi per l'occupazione" e bla bla bla bla blaaaaaaa.

Semmai il contraltare è altro, dovrebbe essere altro, un qualcosa di praticabile: ad esempio è chiaro a tutti che sull'area che dismetterà di Termini Fiat non vuole altro "legato" all'auto. Questa cosa intanto vediamo di considerarla eccessiva, poi si parla anche di altro.....

Sul secondo punto, non a caso ANNI FA, sbeffeggiato dai tanti figli della finanza creativa che giravano con auto aziendali e telefonini pagati dalla ditta, io impiegato a reddito fisso e accusato di essere uno che si accontentava del posto sicuro (io lavoro ancora, a basso reddito, loro sono nelle liste disoccupazione, della serie DIFENDERE uno status quo che poi ti frega....), proclamavo che siamo in piena era di "FIERA DELLE MEDIOCRITA'".
E vivaddio è sempre stato vero che in ogni azienda, ente, attività, sia essa pubblica o privata, si è dato da lavorare a gente meno meritevole, solo che sai, posto 100 gli occupati, e 10 che devi sistemare perchè "figli, nipoti, amanti", hai sempre 90 che lavorano.
Se i 10 rimangono dieci o diventano 15, ma i posti totali diventano 30, beh...... hai già capito da solo.
Valori come la professionalità vera non sono diffusi nel dna della gente. In questo processo "autodenigratorio" è la società che deve "arginare" e non sfruttarlo bivaccandoci o, peggio, tirarsi indietro rispetto alla difficoltà di creare una società di livello quantomeno medio alto.
Anni fa trovavi gente comunque preparata, si ebbe un salto qualitativo, chi non era professionale cmq provava un po' di vergogna dentro di se. Ora invece va bene tutto, basta che sia, il fine ultimo è sopravvivere anche fregando il prossimo, euro mica euro, aumenti mica aumenti, ma dove si vuole andare di sto passo?
E va bene che coi tanti problemi la gente è + esaurita che non nei periodi "felici", ma perlappunto servirebbe un MAGGIOR impegno in direzione di una maturità sociale alla luce anche del fatto che, piaccia o meno, questo Paese ha una popolazione di stranieri mica tanto da ridere, persone di norma di scarsa cultura che devono comunque imparare a vivere in un tessuto mica semplice come il nostro, e comunque provenienti da cultura diversa. Io la so la difficoltà di spiegare una norma e un modo di fare restrittivo a un marocchino che è nato, e vissuto, nel deserto, dove di sicuro non contano le firme autenticate, i certificati e tutte le altre belinate che questo sistema cmq ha.
Allora serve IMPEGNO. Per tutti.
 
Io l'imprenditore non l'ho fatto ma il lavoratore in proprio sì.
Per cui...... informarsi prima, magari, grazie.
Le soluzioni alternative, se non le si vuol leggerle, non le si troveranno mai. E comunque PRIMA ci devono esser le premesse generali, poi si va nel dettaglio.
Ribaltando la domanda, a cosa cavolo serve una pausa + corta di 10 minuti? Quanto RISPARMI sulla Panda prodotta?
Solo questo tipo di accordo, e NULL'ALTRO, serve a migliorare la produttività?
Ci sei mai andato tu a Pomigliano? Ci hai parlato con quegli operai? Li hai pesati? Hai mai frequentato i corridoi e i suoi frequentatori della palazzina dirigenziale Fiat? Sai veramente come funziona la Fiat? Respiri l'aria della Fiat di Marchionne? Hai un termine di paragone col prima e il dopo? Ci hai parlato con chi ha risolto la conflittualità di quello stabilimento alla ricerca (riuscita) della produttività? Sia come IRI che come Fiat?
 
se non ci sono alternative (percorribili), mi pare di rimanere nell'ambito del discorso da bar o da tifoso

penso che una pausa (presumo pagata, non retribuita perchè non c'è controprestazione) di 10 minuti (per fare cosa?) moltiplicata per 100, 200 o 300 persone non sia poco
 
2% di tempo lavorato in più, comunque la giri ed indipendentemente dal numero di persone.

...tuttavia...

non mi pare che questi impianti si fermino durante le pause, anzi, mi sembra che non si fermino neppure di notte proprio per i vari costi relativi al far fermare e ripartire le macchine, quindi credo la capacità di output degli impianti dipenda relativamente poco dagli operai :ka)

chiaro, se le macchine che escono poi le devi riprendere e aggiustare a mano perchè difettate... allora li la differenza sul 2% di tempo c'è. ma allora, in ogni caso, si stà risolvendo il problema sbagliato.


ma magari mi sbaglio io eh, sono tutte info di seconda mano.

edit: il punto è che non ci saranno un 2% di macchine in più, ma che ci si sta preparando ad andare avanti con un 2% di persone in meno
 
Vedo che ci stiamo avvicinando al discorso......

Allora..... visto che non si vuol vedere le alternative vediamo di rispiegarle facendo un sunto.
Il problema degli stabilimenti italiani di Fiat è che, a dire dell'azienda (fermiamoci al DICHIARATO visto che il "vero dietro" evidentemente non interessa o non lo si vuol/riesce a capire, manco che vivessimo in un mondo dove soprattutto Fiat dichiara VERAMENTE se stessa.....), producono POCO e producono con costi superiori a quello che viene fatto in altri Paesi ed altri stabilimenti.
Quest'ultimo punto è relativo al fatto che questo Paese è, in teoria, non del terzo mondo, quindi i livelli di retribuzione (e i costi relativi per l'azienda) sono, E SARANNO, sempre superiori a quelli di un Paese con costo della vita inferiore e salari inferiori (sinchè dura). Se quindi si vuol produrre 100k Panda quà esse costeranno SEMPRE DI PIU', per la parte "costo della retribuzione", di 100k Panda costruite anche col solito numero di addetti in Polonia o in Serbia.
Ci siamo su questo punto, sì? Bene. Allora la logica dice che stando così le premesse, è + conveniente produrre in un Paese "di primo mondo" dei veicoli con un elevato plusvalore, che significa veicoli in cui la quota di guadagno sia superiore ad altri. Da che mondo è mondo, il plusvalore sale al salire di segmento, perchè se fare una 500 Abarth costa 9500 euro "al costo" a Tichy, è anche vero che una Lounge ne viene 9000. Ma mentre la Lounge è "solo una Fiat", l'altra è una Abarth per la quale vengono chiesti 5000 euro in più che non hanno certamente giustificazione in un "maggior costo" di 5000 euro. E ho parlato dello stesso modello solo in variante diversa, l'una per un certo tipo di clientela ed in un certo segmento, l'altro no. Se quindi si vuol dire che NON E' REDDITIZIO è perchè le scelte aziendali sono state A PRIORI sbagliate. Perchè la Fiat non è presente in modo significativo, nè a volte proprio lo è, nei segmenti di vetture ad elevato controvalore. Questi si chiamano errori strategici aziendali che nulla hanno a che fare con la presenza, o meno, delle pause. Il fatto che stigmatizzo è che in mezzo a dei problemi chiari come il sole di strategia e quindi irrisolvibili con la storia di pause e/o malattina non pagata e via dicendo, si vada a descrivere come LA soluzione appunto questa foglia di fico che copre(ergo risolve) proprio nulla. Perchè oggi viene raccontata così, domani ci si accorgerà come novelli bagonghi che manco così funziona, ed allora si renderà "logico" ridimensionare lo stabilimento. Che è il VERO intendimento, così come lo era nel 2006 ma si pensava a come farlo digerire, perchè dire "Pomigliano chiude" avrebbe significato rivoluzione. Delle due l'una: o Marchionne crede veramente di rendere economicissima la Panda napoletana da vendere nel nord Africa (la manovra sta tutta lì, non certo perchè è un paladino italiano che difende l'occupazione in sto Paese, ma chi ci vuol credere?) ed allora credo che ci siano economisti e finanzieri migliori di lui, o semplicemente (e questa è la presa per il naso in cui cadono le sigle sindacali che appoggiano e credo in buona fede) è la manovra lenta per addivenire ad un ridimensionamento. Che ci sarà. Perchè dopodomani verranno a dire che di Pande se ne devono fare ancora di più.
Non risolvi nulla in questo modo o meglio, devi capire il target quale è. Se il target è il mantenimento di un certo livello di occupazione con uno stabilimento redditizio, bene, non è la strada. La strada ERA, e rimane, quella di assegnare ai plessi italiani delle produzioni di livello medio alto, di qualità (e lì la si finisca per favore di parlare sempre e solo male di maestranze che hanno i loro difetti ma un impianto richiede investimenti, e gli investimenti non li decide la maestranza) che consentano di avere un prezzo di vendita elevato, tale da coprire i costi di produzione in un Paese non da terzo mondo. Ricordiamo inoltre che l'Italia non è l'America, e i conti si devono fare in base al tessuto sociale in cui operi. Perchè l'America? Perchè se realmente vuoi produrre quà in modo redditizio allora non ipotizzi di produrre le Alfa di segmento D nello stabilimento Chrysler di Auburn Hills (che inizialmente avevi dichiarato di voler chiudere, mentre invece ora decidi di tenere aperto per assicurare il lavoro agli americani) dove utilizzerai componentistica ANCHE Chrysler e ti vanti che ti costerà, nolo trasporto incluso, 14800 dollari, prodotto da vendere a 35/40k euro. Quelle vetture, semmai, dovresti produrle quà. Guardando nell'ottica del "farò" di Fiat, che non è discorso da bar, ma semplicemente va saputo, non esiste ALCUN MODELLO NUOVO (intendo di NUOVO SEGMENTO o NUOVA PRESENZA) attualmente destinato a stabilimenti italiani. Al di là quindi della foglia di fico, se vogliamo andare a vedere le ipotesi ed alternative, è chiaro che esse non possono prescindere dall'ASSENZA di prodotti nuovi destinati agli stabilimenti italiani. Allora dove è la pretesa assurda e soprattutto la presa in giro che manda in bestia e che ripeto qualcuno ha visto, qualcun altro no (daltronde lo vediamo anche quà dentro come ci sia chi vede prima o dopo, chiara o scusa la realtà)? E' la pretesa di produrre a costo polacco la Panda a Pomigliano. E non solo, visto che le cose van viste nel loro contesto, è il NON DIRE che Pomigliano ora "ti serve" ma soprattutto "non è così igienico" chiuderlo anche se son ANNI che stai mettendo le mani avanti (leggasi la nuova Pomigliano). Ma se ci vuoi produrre le Panda in prospettiva di un'apertura dei mercati nordafricani, e pretendi di renderla "economica con incidenza del costo del lavoro simile a quello polacco" perdi in partenza, non potrà mai essere così. Difatti Marchionne tira ad "avvicinarvisi" e notiamo che non ci ha portato la "maggior plusvalore" 500, bensì la Panda. Per due motivi: 1. è chiaro che fra 500 e Panda, in Libia, Marocco, dove sia, venderesti meglio delle panda e quindi quella la vai a produrre + vicino e dove ne puoi fare d+. 2. il plusvalore di una 500 è elevato, elevatissimo, e quindi è meglio farla là dove ti ritorna, per il venduto, un guadagno enorme (venderai sempre meno 500 che panda).
Poi si può anche concordare col voler fare dell'Italia una sorta di Cina per favorire chi è stato incapace di produrre vetture remunerative (perchè è incapace: inammissibile guadagnare 8000 euro su una 8c da mezzo miliardo SOLO SE la vettura ha 12500 euro di opzionali, e mi vengono a parlare di redditività questi soggetti quà?) possiamo anche iniziare a demolire il Paese da domani, quello che pare pare. Ma non si venga cortesemente a dire che è l'unica strada e tutto il resto. La strada non è l'unica, è quella che Fiat vuole percorrere nel suo andazzo di destinare il vero lavoro altrove che non quà, tenendo l'Italia un po' per le palle e dicendo "io quà faccio questo, e lo faccio solo se mi conviene, ergo......" Ma non è l'UNICA via. Perchè quello stesso stabilimento, senza andare tanto altrove, ha dimostrato la sua redditività quando produceva un prodotto a elevato plusvalore senza fare chissà che MILIONI di pezzi. Si trattava però di un approccio industriale diverso. Se pretendi di avere SEMPRE E SOLO vetture su cui in tasca, lordo, ti deve venire il doppio, ebbè..... giusto in Cina le puoi fare. Altri hanno scelto altre strade, rimanendo a galla pur in Paesi più cari. E se notiamo, la stessa Fiat su Alfa per l'America non fa nulla di diverso. Chiaro, il target è far lavorare con redditività gli americani.
Per ricapitolare quindi: fare del prodotto di classe (per davvero) tentando di ricuperare gli ANNI persi per micragnosità. Produrlo in Paesi dove il costo del lavoro è elevato, sì da coprire i costi (anche a prezzo di un minor guadagno pro capite - strategia Alfa segmento D USA). Conversione degli impianti a seconda della mission senza pretesa di produrre 1000 pezzi di una vettura di lusso con crismi e criteri di lusso a Pomigliano, da dove semmai puoi tirar fuori sì 1000 auto giorno, ma una + semplice e + tirata via Panda. Mantenimento di un clima azienda di fiducia, di rispetto reciproco, di responsabilizzazione positiva lungo tutta la gerarchia aziendale (e questa, ve lo dico di per certo, manca anche presso la dirigenza di Mirafiori, figurarsi "in basso" presso gli operai).
Sono scelte. Le scelte di Marchionne sono diverse. E il rischio è che a suon di pretendere di "abbassare" l'asticella togliendosi dal mercato e dal modo di fare dei costruttori che "han i soldi e lavorano bene" la Fiat stessa, con Chrysler, senza Chrysler, con gli Elkann, senza gli Elkann, come vi pare, venga poi spazzata via dai costruttori low cost che partono dai Paesi low cost ed hanno DA SEMPRE la strategia del low cost (e prezzi low cost).
 
in generale, sono abbastanza scettico circa i paragoni tra stati, realtà e persone diverse
in questo contesto, ok la cina, ma penso sia l'india la "outsider" che molti credo -a torto- non considerino (semplice, lavorano a qualità altissime a prezzi notevolemtne vantaggiosi)

nello specifico, penso che sia difficile dare una valutazione senza dati oggettivi, se non a livello di tifoseria

in ogni caso, vedo, nell'avversità, delle coincidenze di pensiero tra quelle che paiono essere le strategie aziendali e quelle dei tifosi (es. se non volgio essere azzerato dall'avanzare del lavoro bene/meglio a meno costo, c.d. low cost positivo, lo prevengo prima di non curarlo, magari scoprendo di non riuscire)

penso sia inesorabile, il consumatore, che ne abbia le possibilità e la fortuna, se non desidera proprio un certo prodotto (spesso a prescindere dal prezzo e dal contenuto/valore), sceglie quantomeno la pari qualità a minor prezzo, se non proprio la qualità migliore a prezzo uguale o inferiore.
penso anche che il discorso quanto costa a te imprenditore o costruttore non competa propriamente al lavoratore, al consumatore ecc., che ha dalla prorpia l'arma somma della scelta (non mi sta bene: cambio fornitore, venditore, prodotto, cambio lavoro ecc.). Esempio: entro in una concessionaria e vedo una giulietta che mi interessa a 30.000€, poi vado in altra e la stessa la vedo offerta a 27.500,00€; penso che la mia scelta non dipenda da quanto quella vettura sia costata a Fiat o al concessionario che sicuramente non ci perdono, anzi, anzi (apro parentesi: mi pare che qui sul forum non sia mai comparso un documento attendibile che riferisca dei costi effettivi di produzione e di ricarico deiconcessionari, molti discorsi da bar e zero documenti attendibili), ma, a volerlo, chiedo al primo concessionario una spiegazione, se la spiegazione ci fosse e fosse convincente ok (di regola, la risposta è: la vuoi? bene, quella è, ti arrangi se no la vendo al prossimo - risposta: ok lamentati della crisi :asd) che io penso purtoppo in questo settore non si sia vista o comunque non si sia vista come sarebbe giusto sia a termini di un mercato degno di tal nome)
 
penso anche che il discorso quanto costa a te imprenditore o costruttore non competa propriamente al lavoratore, al consumatore

non è vero; a parte che dipende dal consumatore e dal bene, si sentono comunque i discorsi 'è vero che costa di più, è vero che ha minor qualità, però dobbiamo difendere l'italianità' - senza cercare tanto, basta guardare questo forum

questo discorso comprende ed è inscindibile dal fatto che al produttore produrre in italia costa di più ma è concesso per il ritorno sociale che si ha dall'acquisto.

ma il discorso italianità non terrà a lungo... poi sarà solo prezzo qualità, e saranno dolori. non dimentichiamoci che la polo è ora un auto decente... e vende appena meno che la panda in europa, ma sta crescendo.
 
ok l'italianità, ma l'Italia è comunque (da tempo e protagonista) inserita anzitutto nel contesto europeo e come tale si adegua alle decisioni prese anche al di sopra delle iniziative e normative nazionali

la possibilità che il consumatore scelga il prodotto italiano (ammesso che lo sia, davvero, al 100% ... es. penso, o almeno spero, che comprando un marchio itlaiano, il prodotto sia studiato, realizzato e commercializzato in Italia ... poi magari scopro che è cinese e solo con l'etichetta italiana o è fatto dai clandestini e in nero nella cantina del mio condominio di qualche città) ... resta comunque appunto una possibilità e nel contesto europeo non sarà mai istituzionalizzato

di qui il (corretto in questo senso) discorso sociale: compro fiat, si spera che la fiat e l'indotto apprezzi, il mio vicino può mettere su pignatta con lo stipendio o l'indotto fiat (cit Eddie Murphy in una poltrona per due: a Natale può comprare la tuta spaziale al figlio)

il pensiero contrapposto potrebbe essere: compro quello che mi piace, conviene e pare; non lavoro direttamente e indirettamente con fiat; il mio vicino che si arrangi e cerci altro lavoro, anzi non chiedetemi di contribuire con ammortizzatori sociali che non mi competono

se come si è detto, non durerà a lungo, non è dunque meglio pensarci prima? (magari con idee e realizzazioni sbagliate, ma almeno provarci)

p.s. a mio avviso la polo era una macchina ben fatta e zero problemi anche prima di questa attuale :asd)
 
Sergio è un discorso che con te, lo so oramai, non va avanti. :)
Parli di tifoseria replicando con una serie di "ma non sappiamo" e di altre considerazioni che, permettimi, sono personali. Perchè a te può non interessare, da lavoratore o consumatore, quanto sia il prezzo di costo, a me come consumatore interessa sì e credo di potermi anche su questo definire forse un consumatore + smaliziato e maturo.
Il discorso non è di tifoseria, semmai i discorsi qualunquisti e manco tutti così onesti li fa quel Marchionne di cui di fatto difendi l'operato.
Sarebbe stato più onesto dire che la Fiat NON HA INTERESSE a produrre in questo Paese vetture che risultino fare utili (e ce ne siamo resi conto, sia dal tipo di vetture che produce quà sia dal fatto che sti stabilimenti son + fermi che non in movimento). E quindi stante che Fiat si orienta a fare come i costruttori cinesi, il costo sacrosanto del lavoro quà in questo Paese che non credo nessuno voglia ridurre a terzo mondo (vogliamo paragonare lo stile di vita nostro, seppur in affanno, con quello cinese o indiano? Non credo proprio) è troppo elevato, il gioco non vale la candela.
Che lo dica, questo, Marchionne o l'ultimo barbone di Roma Termini PER ME vale altrettanto. Quando una cosa è vera, è vera, non che è vera perchè lo dice Marchionne e non lo è perchè lo dice quello che passa per il bar.
Ora, o Fiat produce vetture di un certo genere laddove il costo del lavoro gli permette di essere remunerativa (e NON SONO certo le utilitarie tanto al chilo) - nota: per remunerativa intendo un'azienda che A PRESCINDERE da dove produce sia gestita bene, cosa che non posso certo dire di un'azienda che su mezzo mliardo di prodotto fatica a tirar su 8000 euro di ricavo, un'azienda del genere dovrebbe solo che tacere, lavorare, e cospargersi il capo di cenere, quindi sai, date le premesse, credo che il costo del lavoro sia UNA di altre voci che andrebbero sanate e non solo tagliate) OPPURE tira a produrre IN UN CERTO MODO stante (e quà l'ipocrisia che non tollero) non fa un favore al Paese modello samaritano ma lo fa anche a se stessa.
RIPETO perchè sono dati di fatto che se non si sa non significa non esistano: Pomigliano era destinato a SPARIRE nel 2006. E i problemi di chiuderlo, sociali etc., erano BEN CHIARI.
Stante che si è creata la possibilità del mercato nordafricano Pomigliano ha avuto un interesse strategico chiaramente sotto l'ottica di una produzione di roba tanto al chilo per mercati emergenti. Se la dimensione di Pomigliano fosse stata come quella di Termini sarebbe prevalso Termini chiaramente secondo il costo del lavoro "modello cinese".
Se per assurdo lo stabilimento interessante e strategico fosse stato a Malta, sarebbe successo a Malta. Per cui tutta sta menata dell'italianità e l'aura da "benefattore per l'italia con progetto italia" per cortesia lasciamola a chi ci crede e se ci crede non è che sia Einstein.
La collocazione della panda a Pomigliano, premesso che OGGI costa non la pausa di 10 minuti ma semmai l'inizio di un processo di ricalibrazione al ribasso del costo del lavoro in cui anche il lavoratore (che non ha chissà che scelta, non è che DECIDE così facilmente di cambiare impiego, ripeto, l'Italia NON E' l'America) basata sull'ipotetico mercato trainante del nordafrica e quindi un AUMENTO della produzione, non risolve in modo duraturo il problema. In primo luogo perchè sto mercato in espansione deve ancora venire, da espandersi, in secondo luogo perchè DOMANI sarà necessario essere ANCORA + competitivi, e competitivo come un paese socialista di miliardi di abitanti NON LO PUOI ESSERE.
L'altra strada veramente praticabile è stato SCELTO di non praticarlo, per cui è una SCELTA non una IMPOSSIBILITA', per favorire l'occupazione oltreoceano, là si che li fanno i prodotti ad alto rendimento perchè il lavoro americano costa + di quello cinese.
Su queste basi si è detto giustamente "ha parlato + da canadese che da italiano".
E comunque la si voglia mettere, vedendoci tifoseria laddove c'è solo pragmatismo espresso in modo accorato e comprensibile, è così.
 
Il FUSI":2nk3n1bh ha detto:
Sergio è un discorso che con te, lo so oramai, non va avanti. :)

CUT

Te l'appoggio totalmente....io la penso come te....ma aggiungerei solo una cosina.....ricordiamoci che il mercato dell'auto è in declino, non sarà mai eterno e duraturo, il petrolio finirà si dovrà puntare su un altro tipo di oro nero....e quel punto la FIAT anche se si sarà ripresa non sarà mai al livello delle altre case, sarà al punto di prima perchè dovrà rinvestire su altre tecnologie.....
Ma io mi domando, come ha fatto la saab-la ford- e altri marchi a riprendersi da crisi interne profonde???? e oltretutto si soo riprese creando prodotto ancor migliori del passando e centrando ancor meglio gli obiettivi preposti!
 
a conclusione, mi pare quindi di aver capito che tutto sommato in Italia non si è stati nel recente passato e non si sta oggi poi così male (a riguardo io personalmente reputo che si stia vivendo di rendita sulle generazioni precedenti e quindi al di sopra delle nostre possibilità reali)

si possono avere dei documenti (verosimili) dai quali si possano ricavare i numeri di cui sopra (es. non incidenza delle pause sulla produttività o sul margine, ricarichi, utili eccetera?

* Il FUSI, potresti per cortesia spiegarti meglio nei mei confronti, in due righe due?
 
secci":1i4p3hn9 ha detto:
a conclusione, mi pare quindi di aver capito che tutto sommato in Italia non si è stati nel recente passato e non si sta oggi poi così male (a riguardo io personalmente reputo che si stia vivendo di rendita sulle generazioni precedenti e quindi al di sopra delle nostre possibilità reali)

si possono avere dei documenti (verosimili) dai quali si possano ricavare i numeri di cui sopra (es. non incidenza delle pause sulla produttività o sul margine, ricarichi, utili eccetera?

* Il FUSI, potresti per cortesia spiegarti meglio nei mei confronti, in due righe due?


ti do assolutamente ragione su quella frase...era quello che intendevo anche io quando dicevo che nel presente non stiamo creando niente per il futuro...per i nostri figli..etc etc....
 
Il FUSI":c2l8a2dl ha detto:
Secci non riesco a spiegarmi meglio in due parole ok? Così la chiudiamo qua. Anche perché mi pare inutile continuare.


no dai non fate così! è interessante leggere le VS opinioni, quindi vi invito cortesemente a non ritirarvi...è un argomento importante quanto interessante....solo che ognuno ha giustamente i propri punti di vista...come c'è chi ama un politico molto noto per ciò che fa/non fa, e c'è chi lo stesso politico lo disprezza....dipende dai punti di vista, la difficoltà più grande forse sta nel ragionare dallo stesso punto di vista!
 
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