Diabolik":2c0hl4dw ha detto:il calcolo viene molto utilizzato in tanti ambiti, ma, a partire dal caso degli aerei, viene sempre seguito da adeguate prove sul campo
purtroppo non esiste calcolo sufficiente a prevedere tutto a tavolino, per diversi motivi:
- i modelli sono sempre basati su semplificazioni (opportune) che nascondono necessariamente i casi estremi
- i modelli sono sempre basati su assunzioni che a volte sono scorrette (o che sono corrette magari solo nel 90% dei casi)
- i modelli (numerici) sono sempre "rudimentali" nel senso che descrivono sempre la realtà come approssimazione discreta e non continua
inoltre, ti faccio un esempio in un altro campo che non c'entra niente ma può aiutare a rendere l'idea
la gravitazione è (lasciando perdere le menate sulla gravità quantistica) perfettamente descritta dalla teoria della relatività generale; nota bene: non è un modello descrittivo, è una teoria completa che dice tutto della gravità
teoricamente saremmo in grado di descrivere (e prevedere) alla perfezione la dinamica di tutto l'universo
in pratica, però, l'equazione di Einstein (che in forma tensoriale è 1 equazione sola, ma alla quale possono corrispondere diverse decine di equazioni differenziali) non è risolvibile analiticamente se non in casi particolarmente semplificati (anche se significativi)
per tutti i casi reali interessanti (che so, per esempio la formazione di una galassia) si deve ricorrere a simulazioni numeriche che, pur basate su una teoria completa, introducono una serie di assunzioni/approssimazioni/imprecisioni; inoltre, dette simulazioni, per essere un minimo interessanti, devono avere un livello di dettaglio tale da richiedere di norma l'uso dei computer più esagerati che si possano trovare in giro
ora, va da sè che in un campo, come quello medico, in cui manca "la teoria" completa, in cui la variabilità dei casi è altamente caotica, in cui non si ha una esatta conoscenza dei meccanismi di funzionamento "normale" del corpo, la modellazione matematica è ai limiti dell'impossibile; al confronto modellare l'aerodinamica di un aereo è una passeggiata (e nonostante questo gli aerei vengono sempre provati abbontemente sul campo prima di essere messi in commercio)
se a questo aggiungiamo che si tratta di cure mediche (che devono guarire con certezza le persone), direi che non siamo neanche lontanamente in grado (per ora) di approcciare questa materia col metodo dellla modellazione matematica
in parole povere: se la modellazione matematica della honda "sbaglia", stoner si ritrova col chattering all'anteriore della sua moto e mal che vada va un po' più piano e vince meno gran premi; ma se la modellazione matematica del farmaco (o del corpo umano, o di qualcosa d'altro) sbaglia, potresti avere persone che muoiono invece di guarire (cosa che a volte già succede nonostante tutti i metodi di sperimentazione progressiva che ci sono)
Prima di tutto i miei doverosi complimenti per come hai saputo semplificare gli aspetti complessi contenuti nel tuo intervento :OK)
Poi volevo aggiungere un paio di considerazioni. La materia "biologica" con le sue interazioni rappresenta un ambito molto complesso, vero, ma non credo comunque che le case farmaceutiche non abbiano nei loro data base una notevole mole di dati registrati nei vari secoli di sperimentazione effettuata che potrebbero essere inseriti in tali modelli per non dover partire da "0". Poi il problema delle "semplificazioni" che porrebbe la progettazione di tali modelli, andrebbe secondo me confrontato con quello delle differenze genetiche che intercorrono tra cavie ed umani. e veificare se il livello di indeterminatezza del nuovo metodo non sia almeno uguale al vecchio. Infine credo anche io che sia ancora utopistico sperare di abbandonare l'uso delle cavie, ma se si spingesse di più sui modelli, si potrebbe arrivare ad una drastica riduzione della vivisezione. Ovvio che poi la verifica finale, come la prova di volo per un aereo, o il giro di pista per una F1 ci deve essere, e tale verifica anche oggi viene effettuata su cavie umane, perchè se è pur vero che con le scimmie il nostro DNA è uguale al 97%, è proprio quella piccola discrepanza del 3% a fare l'enorme differenza tra noi e loro.