am78_ud":2fcp4kp4 ha detto:
bon ma qualcosa ho capito.
alla fine mi parli di suoi tornaconti personali (le stock options).
siamo alle solite, il tipico male italiano, il singolo che se ne frega della collettività
Intanto non è che sia un tipico male italiano, perchè negli USA la cosa è decisamente più istituzionalizzata ed anzi, la "meritocrazia" di cui tanto (troppo) si ciancia anche in questi periodi comprende pure questo discorso quà. Ti dico di più: il risvolto sociale che in Italia c'era, da parte dell'industria (in special modo quando c'era quella di Stato, fosse essa ben gestita come fino agli anni '60 o mal gestita come fu dopo e fino allo smembramento), era decisamente più spiccato. Se vogliamo, ci siamo fortemente americanizzati anche in questi aspetti ben poco edificanti, dimentichi (o falsamente dimentichi) che una cosa è l'America, e le cose che vanno e fungono là, e altro son l'Europa e l'Italia: non è possibile, ma vedo che si è ben lungi dal volerlo ammettere per non essere coperti da palate di giusta merda, da parte di chi ne ha responsabilità, applicare certi sistemi su Paesi e "humus" che non son compatibili.
Lui ha le stock options, che scadono mi pare nel 2014. E' chiaro che per avere un guadagno (da investire come meglio crede..... potrebbe anche decidere di diventare azionista, per quel che ne sappiamo) il titolo deve avere un buon valore sul mercato azionario. Come detto, il titolo alto attrae investitori. Il titolo alto è indice (dovrebbe essere) di una società solida e sana. Certi casi del passato ci hanno dimostrato come in realtà fra finanza creativa e camuffi vari i titoli non fossero così "solidi" di suo. Tuttavia se poco interesse c'era a non far saltare Parmalat o la situazione era divenuta insostenibile, diverso è il discorso di salvare Fiat e ora un gruppo che, parafrasando quanto detto dei colossi finanziari americani prima che saltassero (e pure dopo), son "troppo grandi per fallire". La Fiat, di fatto, è fallita centomila volte. Non vi era interesse alcuno a farla fallire per davvero, palesemente. Per questo non ha portato i libri in tribunale. Non significa però che se non porti i libri in tribunale tu sia "solido" o "salvo" o via discorrendo. E vediamo la cosa con la giusta lunghezza temporale. Quando nel 2004 arriva Marchionne la situazione era quella che era. Otto anni dopo vediamo, a livello di prodotti e di quote, dove siamo andati a finire. Ma il trend era chiaro già prima che venisse in "aiuto" la "crisi mondiale", che tale dovrebbe essere per tutti, anche per coloro che registrano un segno "+". Marchionne ha semplicemente evitato qualsiasi tipo di investimento SERIO e soprattutto proiettato nel tempo, agendo come chi vede solo il breve periodo (non un semestre, e manco un mese). Da parte sua sicuramente c'era l'obbligo di fare così perchè l'azionariato non avrebbe ulteriormente scucito denari per un rilancio dell'azienda, che peraltro sarebbe dovuta passare per un iter SERIO e CAPACE (cfr. la situazione BMW anni '80, quando i Quandt la proposero addirittura ad Agnelli che la rifiutò, buon per Monaco). Ha portato avanti alcuni progetti già impostati durante il periodo Morchio e antecedenti. Ha impedito lo sviluppo di altri, che ne han sofferto commercialmente tanto da diventare un insuccesso. Durante il suo periodo "imprenditoriale" (impresa è diverso da ufficio ragioneria) cosa è stato fatto? L'aggiornamento del pianale Bravo, a sua volta Stilo, a sua volta Bravo I a sua volta Tipo. Per darci la Giulietta. Cazzarola! In compenso ha mandato a casa chi non rispettava il budget e se è vero che tanti ladri li ha mandati in culo, è anche vero che ha trombato gente capace che il budget non lo rispettava perchè aveva a che fare con altri agguerriti settori dell'azienda. Il sistema aziendale Fiat di Marchionne è qualcosa di opposto a quello della Apple. E difatti non sarà un caso se certe aziende vanno, altre segnano il passo. Non puoi pretendere di allontanare chi di auto ne capisce e ne è appassionato perchè altrimenti ti parla dietro, ti parla male e magari fuori se ne viene a sapere. Impoverisci l'azienda. Il problema è che in Fiat se ne sono accorti benissimo. Anche gli azionisti Fiat, che pure tagliano cedole, se ne sono accorti. In special modo quei "bei nomi" che lui ha ridotto in un angolo. Il problema è che lui ha tutto in mano, gli hanno dato un potere così vasto, che lo ha adoperato anche per lanciarsi in imprese così titaniche di cui ha la responsabilità solo lui e ne capisce, nel complesso, solo lui. Sarebbe come dire che in un ufficio di 30 persone uno fa praticamente tutto, sa tutto di tutto quanto si fa in quell'ufficio, tiene lui solo i contatti con certuni, tale che se venisse mandato via lui non si capirebbe manco il bandolo della matassa. Agli azionisti oppone dei dividendi, l'osso dato al cane con un po' di polpa, e l'azionista cane per un po' se ne stia buono. Ma le chiavi della macelleria e la conoscenza di dove ha sistemato la roba la sa solo lui. A complicare tutto ci si è messo l'affare americano, che ha ampliato a dismisura queste criticità. Così se prima Marchionne era indispensabile di quà dall'Oceano ora lo è pure di là avendo preso in carico, con dote, un carrozzone che nessuno (NESSUNO) si era interessato a prendere. Averci dovuto travasare un pianale della Bravo, quattro motori, la dice lunga sulla "pienezza" del know how di Chrysler. E nessuno per ora dirà niente perchè investitori, Obama e quanti altri possono solo che fare una cosa sola: sostenerlo. Altrimenti tutto sarebbe valso una figura di merda colossale e una perdita immediata.
Si parlava di risanamento...... un brand che è proprietario di niente (non ha un suo board autonomo, non ha stabilimenti autonomi, è stato tutto centralizzato per risparmiare, e si vede con che risultati!) e che perde 300 milioni l'anno........ alla faccia del risanamento e del fatto che vada bene l'azienda.
Non deve allarmare poco il fatto che nel board supremo questo marchio sia da mesi "attenzionato". Sarebbe come dire che un consiglio di amministrazione di una multinazionale, ovvero chi caccia miliardi o rappresenta chi caccia miliardi, si mettesse ad attenzionare mese per mese la divisione "potatura piante e gestione giardini delle sedi centrali e periferiche". Sino a che punto resisterebbe, il gran consiglio, dalla tentazione di fare outsourcing della potatura piante e gestione giardini? Al di là delle menate di passione che possono avere risvolto su di noi, e che poco interessano i gruppi più son grandi (e questo è diventato enorme), contano le palanche. E anche da questo punto di vista si fa acqua. Ma acqua per davvero. Acqua che oltretutto la "risanata azienda" dell'eroe dei due mondi non riesce a pompare: intanto perchè non ha i danari per prendere le pompe giuste. E poi perchè si è voluta privare di quella cultura aziendale tale che faccia funzionare bene le pompe necessarie. Allora mi viene da ridere quando sento l'adagio "Fiat era fallita e Marchionne l'ha salvata e con lei ha salvato l'Alfa" perchè è come dire che dato che ti sei preso la gonorrea e non prendi l'antibiotico te ne batti le balle, e quando ti stufi di soffrire ti tagli l'uccello.....