Intervista a Gattuso
""Gattuso: "Che fenomeno Zidane ma non lo marcheremo a uomo"
DUISBURG - La tensione lo divora come alla vigilia di ogni partita importante, ma Gennaro Gattuso non perde il gusto della battuta. "Come si ferma Zidane? Semplice - risponde alla domanda del giorno - quando ha la palla ci si fa il segno della croce e si spera che tutto vada bene". All'indomani della finale degli Europei persi contro la Francia al golden gol, Silvio Berlusconi si scatenò contro l'allora ct della Nazionale Dino Zoff, accusandolo di non aver fatto l'unica mossa che avrebbe potuto decidere la partita: schierare Gattuso in marcatura su Zidane. Concetto ribadito ieri, non per il passato ma per quanto riguarda il futuro, da Marco Materazzi. "Marcare a uomo Zidane? Ma io - dice ancora Gattuso - nel Milan non ho mai mai marcato a uomo nessuno, salvo venti minuti nella semifinale di Champions League con il Deportivo La Coruna. Ogni tanto ho provato a suggerirlo a Ancelotti, ma mi ha guardato come se avessi bestammiato. Poi dicono che noi siamo i catenacciari...".
Marcare a uomo, secondo Gattuso non sarebbe comunque la soluzione. "Avete presente il gioco delle campanelle, quello napoletano? Con Zidane è così: quando ha la palla tra i piedi ti sembra di aver capito dove è - racconta ancora - ma poi quando vai per togliergliela non c'è più. Lui è uno di quei giocatori che fanno bene al calcio, per cui vale la pena pagare il prezzo del biglietto". Qualcuno chiede a Gattuso se dopo tanti complimenti non gli sarebbe piaciuto essere nei panni di Zidane. "Mio padre è sempre stato un grandissimo tifoso del Milan, era un 'riverista' convinto - ricorda il centrocampista - ma il primo poster che io mi sono attaccato in camera è stato quello di Salvatore Bagni. Per lui è stata una delusione pazzesca, io però ho sempre apprezzato i giocatori così. Mi piaceva Bagni, che correva per il campo con i calzettoni bassi e randellava a destra e a sinistra".
Dopo Italia-Ucraina Gattuso fece sorridere l'intera sala stampa dello stadio di Amburgo raccontando delle ore che precedevano il quarto di finale trascorse in bagno per la tensione, senza neppure gettare uno sguardo ai rigori di Germania-Argentina. Facile immaginare come stia vivendo i giorni che lo sperano da domenica sera. A maggior ragione dopo aver vissuto il trauma di Istanbul, con i Milan rimontato di tre gol e la Coppa dei campioni vinta dal Liverpool ai rigori. "Dopo quella notte - racconta il milanista - ho passato un mese di vacanza senza riuscire a pensare ad altro. Ora però Istanbul è roba passata, una finale di Coppa del mondo vale dieci finali di Champions League. Ci sono milioni di persone che ti guardano, rappresenti il tuo paese e senti le responsabilità. Continuo a guardare l'orologio, cercando di far passare il tempo più in fretta possibile. Dire che soffro è troppo, soffre chi si sveglia alle cinque per andare a lavorare, ma certo la tensione si sente. Non vedo l'ora di scendere in campo e spero di entrare nella storia.""
Da Repubblica.
Grande Ringhio!! :handclap) :handclap) :handclap)