Riporto quanto scritto da tgcom:
Fa una certa impressione pensare a Fiat nelle vesti di interessata, insieme all'indiana Tata, all'acquisto dal gruppo Ford dei due prestigiosi marchi britannici Jaguar e Land Rover. Dover pensare a quest'eventualità quando fino a 18-24 mesi fa ci si interrogava su quale destino avrebbe avuto la più grande industria privata italiana e se c'erano speranze di sopravvivenza per il settore auto nel nostro Paese. Erano tempi in cui, pur di "non" comprarsi Fiat, il socio forte General Motors si dispose a pagare al Lingotto una penale da 2 miliardi di dollari! Risorse che contribuirono tanto a risanare i bilanci e a porre le basi al successo della gestione Marchionne, che oggi distribuisce persino dividendi e inverte il ruolo di Fiat sugli scenari globali: da preda poco appetibile a predatore di marchi di lusso.
Vero è che l'interesse primario verso Jaguar e Land Rover, residui inglesi dell'ormai sfinito PAG del gruppo Ford (Premier Automotive Group, che ha già perduto quest'anno l'Aston Martin), lo ha manifestato Tata. Un'offerta che risulta credibile, sia perché l'azienda indiana è un colosso mondiale le cui attività spaziano dalla siderurgia alla grande distribuzione, sia perché il destino recente delle car factory inglesi è finito tutto in Asia: i cinesi di Nanjing hanno rilevato la fallita MG Rover, peraltro battendo come unici concorrenti i connazionali di Shanghai Automotive, e in precedenza la mitica Lotus è finita nelle mani dei malesi di Proton. L'ipotesi Tata sta dunque in piedi, alcuni anni fa andarono già vicini ad un accordo con una Casa inglese, la Rover, per conto della quale pensavano di produrre un'utilitaria che sarebbe stata l'antesignana delle low cost europee, la CityRover. Non se ne fece però nulla.
Ma quale azienda europea è oggi partner di Tata? È qui che si spiega l'ingresso in scena di Fiat, fresca di accordi con l'azienda guidata con grande savoir fair da quell'abilissimo imprenditore che è Ratan Tata. Tra i progetti: auto low cost da produrre in India col marchio Fiat, possibile produzione di Alfa Romeo nel subcontinente e vari accordi di distribuzione sia in Asia che in Europa. Nel corso del Salone di Francoforte, Marchionne ha subito dichiarato che Fiat è disponibile a "fornire supporto tecnico" alla Casa indiana e non sembri stonata come affermazione, perché le sinergie tra Fiat e Tata da un lato e Jaguar e Land Rover dall'altro sono tutt'altro che impossibili. Basti ricordare che all'epoca dell'alleanza Fiat-GM, i motori turbodiesel Multijet di derivazione Fiat fornivano sia le Alfa Romeo che le Saab e persino le Cadillac.
Tra la Casa del Biscione e le Jaguar potrebbero essere scovate affinità analoghe, e forse solo con Land Rover bisognerà studiare bene le possibili sinergie, chissà, magari dando finalmente vita ai SUV Maserati e della stessa Alfa da tempo chiusi in un cassetto. Scenari che stanno scuotendo la fantasia dei commentatori italiani, ma è bene rammentare che al centro della scena resta Tata Motors e le sue ambizioni (peraltro anche lei produce fuoristrada). Ma certo, soltanto il pensiero che Fiat sia parte di un progetto più ampio per rilevare Jaguar e Land Rover, beh, una certa impressione la fa.
Che ne pensate???Secondo me non sarebbe una brutta cosa anche se ci potrebbero essere dei problemi di coesistenza tra Alfa e Jaguar
Fa una certa impressione pensare a Fiat nelle vesti di interessata, insieme all'indiana Tata, all'acquisto dal gruppo Ford dei due prestigiosi marchi britannici Jaguar e Land Rover. Dover pensare a quest'eventualità quando fino a 18-24 mesi fa ci si interrogava su quale destino avrebbe avuto la più grande industria privata italiana e se c'erano speranze di sopravvivenza per il settore auto nel nostro Paese. Erano tempi in cui, pur di "non" comprarsi Fiat, il socio forte General Motors si dispose a pagare al Lingotto una penale da 2 miliardi di dollari! Risorse che contribuirono tanto a risanare i bilanci e a porre le basi al successo della gestione Marchionne, che oggi distribuisce persino dividendi e inverte il ruolo di Fiat sugli scenari globali: da preda poco appetibile a predatore di marchi di lusso.
Vero è che l'interesse primario verso Jaguar e Land Rover, residui inglesi dell'ormai sfinito PAG del gruppo Ford (Premier Automotive Group, che ha già perduto quest'anno l'Aston Martin), lo ha manifestato Tata. Un'offerta che risulta credibile, sia perché l'azienda indiana è un colosso mondiale le cui attività spaziano dalla siderurgia alla grande distribuzione, sia perché il destino recente delle car factory inglesi è finito tutto in Asia: i cinesi di Nanjing hanno rilevato la fallita MG Rover, peraltro battendo come unici concorrenti i connazionali di Shanghai Automotive, e in precedenza la mitica Lotus è finita nelle mani dei malesi di Proton. L'ipotesi Tata sta dunque in piedi, alcuni anni fa andarono già vicini ad un accordo con una Casa inglese, la Rover, per conto della quale pensavano di produrre un'utilitaria che sarebbe stata l'antesignana delle low cost europee, la CityRover. Non se ne fece però nulla.
Ma quale azienda europea è oggi partner di Tata? È qui che si spiega l'ingresso in scena di Fiat, fresca di accordi con l'azienda guidata con grande savoir fair da quell'abilissimo imprenditore che è Ratan Tata. Tra i progetti: auto low cost da produrre in India col marchio Fiat, possibile produzione di Alfa Romeo nel subcontinente e vari accordi di distribuzione sia in Asia che in Europa. Nel corso del Salone di Francoforte, Marchionne ha subito dichiarato che Fiat è disponibile a "fornire supporto tecnico" alla Casa indiana e non sembri stonata come affermazione, perché le sinergie tra Fiat e Tata da un lato e Jaguar e Land Rover dall'altro sono tutt'altro che impossibili. Basti ricordare che all'epoca dell'alleanza Fiat-GM, i motori turbodiesel Multijet di derivazione Fiat fornivano sia le Alfa Romeo che le Saab e persino le Cadillac.
Tra la Casa del Biscione e le Jaguar potrebbero essere scovate affinità analoghe, e forse solo con Land Rover bisognerà studiare bene le possibili sinergie, chissà, magari dando finalmente vita ai SUV Maserati e della stessa Alfa da tempo chiusi in un cassetto. Scenari che stanno scuotendo la fantasia dei commentatori italiani, ma è bene rammentare che al centro della scena resta Tata Motors e le sue ambizioni (peraltro anche lei produce fuoristrada). Ma certo, soltanto il pensiero che Fiat sia parte di un progetto più ampio per rilevare Jaguar e Land Rover, beh, una certa impressione la fa.
Che ne pensate???Secondo me non sarebbe una brutta cosa anche se ci potrebbero essere dei problemi di coesistenza tra Alfa e Jaguar