E meno male che quest'anno avrebbe dovuto esserci la ripresa dell'economia ...

giangirm":hridwfks ha detto:
di che ti meravigli ?
In tutto il mondo c'è la volontà di portare la tecnologia in paesi poveri, dove la monodopera (umana!) costa poco e il prodotto finito può costare meno :ka)
Da un lato è anche giusto collaborare col terzo mondo, ma forse non si tiene bene conto delle conseguenze sul sociale dall' altra parte (perdita posti di lavoro per crearli fuori) :ka)
Mi meraviglio... della meraviglia! Attenzione, non è che abbiano aperto "succursali" di produzione all'estero (nel qual caso i $$$ sarebbero rimasti a noi), bensì le macchine ad industriali stranieri. Che, tra l'altro, partendo "da zero" hanno acquistato il meglio del mercato (aggiornatissimi etc), mentre in Italia, per ragioni "storiche" di investimenti passati, la maggior parte ha impianti ben più vecchi.

Risultato netto (parlo delle mie esperienze nel campo della robotica industriale di fascia "bassa"): spesso le aziende estere utilizzano macchinari italiani più moderni di quelli usati dalle stesse industrie locali!
 
beh ma se vuoi guadagnare, chiaro all'estero facendo così guadagni di più
è quello che conta

per il discorso prezzi ed euro credo che sia partito tutto dal facile arrotondamento... 1 euro mille lire e via
il problema di base è che non eravamo abituati ai centesimi o a farci troppo caso, per cui 1 euro o 1,25 poco cambia, per non parlare di 0,50 o 0,57

in francia invece vedi i prezzi ancora molto dettagliati, tipo trovi a 9,34 ecc
da noi trovi a 10 o 9 o 9,5 al massimo, a parte al supermercato

immagino che buona parte del problema parta da questo arrotondamento alla buona
 
lope":2wj94s12 ha detto:
beh ma se vuoi guadagnare, chiaro all'estero facendo così guadagni di più è quello che conta
Per la singola azienda sì, è chiaro che conviene esportare. Il punto è "esportare prodotti finiti o mezzi di produzione"?

Come nella famosa barzelletta del povero a cui insegni a pescare, invece di dargli il pesce... Se gli dai il peschereccio sarà LUI a venderti il pesce... :lol:
 
InterNik":14onyth1 ha detto:
Attenzione, non è che abbiano aperto "succursali" di produzione all'estero (nel qual caso i $$$ sarebbero rimasti a noi)
infatti :mecry2)
Spesso aprire filiali all' estero, per le multinazionali significa non dare più lavoro ad operai più costosi.
Travestita da aiuti a paesi più poveri, si fa invece una bella operazione finanziaria destinata ad arricchire solo l' azionista della multinazionale...
 
A me quello che da noia e' ripetermi ed essere accusato di dire luoghi comuni. Prima di scrivere , io mi documento e rifletto , cosa che non mi sembra venga fatta da molti.
Con la nascita dell' euro , era ovvio che i classici italiani avrebbero preso la palla al balzo per raddoppiare i prezzi .Era stata apposta istituita una commissione di controllo prezzi.
Tale commissione e' stata sciolta subito dall' attuale governo. Pregasi documentarsi come ho gia' fatto io se non mi si crede.
Come sarebbe a dire che il governo non e' responsabile se il pizzaiolo ti raddoppia la pizza e se il muratore fa uguale????? :evil: :?: e se in italia e' tutto raddoppiato.?
Ma come non e' compito del governo controllare l' inflazione? Lo devo fare io?
Cioe' fatemi capire, i governanti dicono che l' inflazione e' all 1,9 % e che l' italia non e' mai andata cosi' bene e invece in questo forum a quanto pare tutti siamo d' accordo che non e' vero . Quindi obiettivamente chi mi ha criticato deve rispondere a questo quesito:I prezzi sono raddoppiati o e' vero che l' inflazione e' all' 1,9%?

E che discorso del menga e' che Soru ha fatto degli scempi e allora li puo' fare anche il Berlusca?

non mi sembra che ci sia scritto niente di simile nel codice penale.

Come non posso fare io illegalita'non li puo' fare Soru ne' berlusca e ne previti e chi per loro ne di destra ne di sinistra.
 
InterNik":3oc84a3u ha detto:
lope":3oc84a3u ha detto:
beh ma se vuoi guadagnare, chiaro all'estero facendo così guadagni di più è quello che conta
Per la singola azienda sì, è chiaro che conviene esportare. Il punto è "esportare prodotti finiti o mezzi di produzione"?

Come nella famosa barzelletta del povero a cui insegni a pescare, invece di dargli il pesce... Se gli dai il peschereccio sarà LUI a venderti il pesce... :lol:

Io non la vedrei proprio cosi'

Dimmi se la penso male:

Un' azienda italiana deve pagare le tasse, dare uno stipendio sindacale a un lavoratore,pagargli i contributi,inps inail ecc.Cosi' facendo i suoi prodotti avranno un prezzo finito che naturalmente dovra' considerare le spese sopra descritte.

Un' azienda cinese o indiana o vietnamita fa lavorare i bambini, non gli paga i contributi, gli da un tozzo di pane di stipendio e di conseguenza il prezzo del prodotto sara' notevolmente inferiore a quello italiano.

Se queste aziende lavorassero in italia sarebbero subito fatte chiudere perche' naturalmente illegali.

Lavorando pero' all' estero possono venderci i loro prodotti tranquillamente e anzi ci fanno una concorrenza spietata e stanno facendo chiudere molte nostre aziende artigiane che hanno la sola colpa di rispettare le normative.

Questo e' secondo me il nocciolo della questione.Ci fanno una concorrenza sleale.
 
Ma come siamo di buon cuore noi italiani, che ci preoccupiamo tanto della salute dei bambini che lavorano in Cina, India, ecc.
Peccato che quando fino a non poco tempo fa erano gli altri Paesi industrializzati a rivolgerci le stesse accuse (sì, ripeto, proprio le stesse accuse) a proposito dei prodotti con marchio falsificato che venivano (vengono) prodotti innanzitutto nel Napoletano ma anche nel Milanese, noi italiani avevamo un'idea ben diversa. "Arte di arrangiarci" la chiamavamo, magari aggiungendo che dovevamo prima risollevarci dalla guerra, poi guadagnarci da vivere in mezzo al malaffare ed alla corruzione che imperversano in Italia, e magari Alberto Sordi ci faceva un bel film tranquillizante sull'italiano che in qualche maniera se la cava sempre.
Se Paesi come l'India e la Cina oggi ci spaventano tanto è soprattutto perché occupano un mercato - quello dei prodotti a basso costo e basso contenuto tecnologico - che finora era feudo dell'Italia.
 
ascigato":20w0l6pt ha detto:
Un' azienda cinese o indiana o vietnamita fa lavorare i bambini, non gli paga i contributi, gli da un tozzo di pane di stipendio e di conseguenza il prezzo del prodotto sara' notevolmente inferiore a quello italiano.

la cosa più assurda è che due dei paesi che citi (cina e vietnam) sono retti da regimi comunisti, che dovrebbero tutelare il lavoratore :?:

ed invece lo sfruttano :(

altrochè capitalismo :D
 
MarcoM_J":1tfi2hli ha detto:
ascigato":1tfi2hli ha detto:
Un' azienda cinese o indiana o vietnamita fa lavorare i bambini, non gli paga i contributi, gli da un tozzo di pane di stipendio e di conseguenza il prezzo del prodotto sara' notevolmente inferiore a quello italiano.

la cosa più assurda è che due dei paesi che citi (cina e vietnam) sono retti da regimi comunisti, che dovrebbero tutelare il lavoratore :?:

ed invece lo sfruttano :(

altrochè capitalismo :D

:aeh) :confusbig) e perche' poi non la sai tutta!!! LI MANGIANO ANCHE I BAMBINI!!! :jaw) :jaw) :jaw)
 
kien":3n1s1onu ha detto:
Ma come siamo di buon cuore noi italiani, che ci preoccupiamo tanto della salute dei bambini che lavorano in Cina, India, ecc.
Peccato che quando fino a non poco tempo fa erano gli altri Paesi industrializzati a rivolgerci le stesse accuse (sì, ripeto, proprio le stesse accuse) a proposito dei prodotti con marchio falsificato che venivano (vengono) prodotti innanzitutto nel Napoletano ma anche nel Milanese, noi italiani avevamo un'idea ben diversa. "Arte di arrangiarci" la chiamavamo, magari aggiungendo che dovevamo prima risollevarci dalla guerra, poi guadagnarci da vivere in mezzo al malaffare ed alla corruzione che imperversano in Italia, e magari Alberto Sordi ci faceva un bel film tranquillizante sull'italiano che in qualche maniera se la cava sempre.
Se Paesi come l'India e la Cina oggi ci spaventano tanto è soprattutto perché occupano un mercato - quello dei prodotti a basso costo e basso contenuto tecnologico - che finora era feudo dell'Italia.

io parlavo di scarpe fatte a mano , di vestiti, tute da ginnastica ecc .

E' obiettivamente ingiusto copiare e falsificare i prodotti di marca come viene fatto in italia ma anche in altri paesi, ma oltre che ingiusto e' sempre stato illegale se non erro . o mi sbaglio?

Invece e' un paradosso che un bambino in italia sia illegale che lavori, ma e' legale potere acquistare un prodotto fabbricato da un bambino asiatico.
 
ascigato":1zy145fe ha detto:
Come sarebbe a dire che il governo non e' responsabile se il pizzaiolo ti raddoppia la pizza e se il muratore fa uguale????? :evil: :?: e se in italia e' tutto raddoppiato.?
Ma come non e' compito del governo controllare l' inflazione? Lo devo fare io?

C'e' il libero mercato... non siamo in uno stato socialista/comunista dove l'economia e' gestita piu' o meno direttamente dai governi.
Se il pizzaiolo raddoppia i prezzi, non c'e' nessun governo che puo' farci qualcosa.

Certo, su alcune categorie (energia, trasporti, assicurazioni), il potere politico ha comunque influenza (perche' puo' "fargliela pagare" se non collaborano), ma sul comune pizzaiolo c'e' poco da fare.
Spettava A NOI ITALIANI PECORONI di capire il gioco dei commercianti e protestare, che i mezzi ci sono se si vuole.
Ma in Italia le associazioni di consumatori sono ancora deboli... se tutti facevano come me, che quando i prezzi di certi vestiti raddoppiarono io iniziai a non comprarli piu', vedi che tornavano come quelli che erano.
Certo, piu' difficile farlo sul pane, ma anche li', volendo, gli scioperi mirati dei consumatori si potevano fare. E invece no, vai col spendi e spandi e poi i conti non tornano e ci si lamenta dell'euro :ka)
E' il cervello dell'italiano medio che dovrebbe cambiare :nono02)
 
ascigato":3rvx3f96 ha detto:
:aeh) :confusbig) e perche' poi non la sai tutta!!! LI MANGIANO ANCHE I BAMBINI!!! :jaw) :jaw) :jaw)

e no!!!
se li mangiano come fanno a farli lavorare sfruttandoli ???? :D
 
InterNik":3npcfv71 ha detto:
Senza voler polemizzare, e comprendendo bene lo stato d'animo, cerchiamo però di razionalizzare.
:OK) razionalizziamo ;)
1. Il lavoro deve essere flessibile. E' inutile pensare "ahhhh come è bello il posto fisso, sicuro...". Bisogna prenderne atto.
Sono d'accordo, il mondo è cambiato e il mercato del lavoro deve adeguarsi. Sono sempre stato di questa opinione. IMHO il problema è che questo sistema flessibile per poter funzionare bene DEVE valere per tutti i lavoratori. Altrimenti gli unici che ci guadagnano qualcosa sono quelli che per loro fortuna continuano a mantenere un lavoro a tempo indeterminato, anche se sono improduttivi!! Chi rimane fuori da quell'ambito è fregato, perchè non essendoci sufficiente ricambio, non potrà scegliersi il lavoro o fare un minimo di contrattazione, è già fortunato se riesce a trovare un lavoro (che comunque sarà di basso livello e sottopagato). E guardate che, per esperienza indiretta, quando vi capita una cosa del genere a 40 anni suonati sono veramente "volatili per diabetici"!!
2. Se non ci fossero queste possibilità le aziende, semplicemente, non assumerebbero del tutto, neppure per brevi periodi (e chi riesce a licenziare un dipendente indeterminato?)
Ti assicuro che le aziende di piccole dimensioni ci riescono benissimo. Io ne sono l'esempio vivente. Se è giusta causa o meno lo deciderà un giudice, ma nel frattempo io con cosa avrei dovuto campare?
3. E' dura. Lo so, anzi lo so benissimo. Non ci sono (quasi) più isole felici, le ultime sono nella PA (specie locale), ma è un ambito di cooptazione politica vera e propria.
Lasciamo perdere le PA. Mi viene il sangue agli occhi solo a parlarne. E non ne parlo per sentito dire, ho parenti che ci lavorano e quindi testimonianze dirette di come TUTTI NOI manteniamo un esercito di incompetenti nullafacenti!
4. Laurea??? Ahahhah (scusa, risata omerica, non di scherno, sono laureato in informatica....) Ormai ce l'hanno cani-e-porci-e-scoiattoli-ed-ornitorinchi, anche nelle aree scientifiche.
Ormai ha il valore che "ieri" aveva il diploma, cioè... zero.
Anche qui è dura, ma bisogna prenderne atto.
Purtroppo ne sono consapevole. Mi fa solo incazzare aver perso 8 anni della mia vita (vabbè mi ero anche divertito un bel po' :elio) ) per prendere una laurea che alla fin fine ha lo stesso valore di una laurea che oggi si prende in 3 anni. Ma mi fa ancora più incazzare sentir dire dagli "esperti" di politica industriale che le nostre aziende hanno bisogno di molti più ingegneri. Ma dove? Ma quando? Ma dove sono tutti questi annunci di ricerca di ingegneri? Si cercano solo commerciali! E allora sarebbe meglio istituire un corso di "ingegneria commerciale", almeno evitiamo di far studiare trilioni di nozioni che dimenticheremo dopo 6 mesi dalla laurea e che non useremo mai nella vita lavorativa!

5. Cosa bisognerebbe fare? La verità? La verità, anche se è dura ammetterlo, è che un bravo commerciale (sì, non vomitate!) vale 10 bravi tecnici. Per una azienda vendere, vendere (anche se non si sa bene cosa) è essenziale. Prova a "riciclarti", se puoi, in quell'ambito.
Tanto per capirci è praticamente impossibile per un tecnico (anche bravissimo) diventare "dirigente" in una azienda. E' ben più facile per un "umile" direttore finanziario o sottopancia marketing (con stipendo 5 volte quello di un tecnico).
Guarda su questa diatriba tecnici vs commerciali mi sono scontrato innumerevoli volte. Non sono d'accordo con la tua equivalenza. Un bravo commerciale vale tanto quanto un bravo tecnico. Se poi facciamo confronti impari, allora ti potrei raccontare esperienze personali su quante volte ho dovuto mettere pezze (dal punto di vista tecnico) per rimediare alle stronzate che il commerciale aveva raccontato al cliente.
Al di là di questa diatriba, sono cosciente però che il commerciale riesca a far carriera molto di più dei tecnici. Ma sai perchè? Perchè in italia non esiste la MERITOCRAZIA, ma solo il clientelismo, la raccomandazione e l'arte della leccaculite!

PS. Ah per la cronaca, mi hanno fatto un altro contratto a progetto di un mese! Un altro posto di lavoro in più nel conteggio del 2005. Entro fine 2006 forse ce la faccio da solo ad azzerare il tasso di disoccupazione!! :asd)
 
AlfaShark":9k8nvqzb ha detto:
Lavoro flessibile.IMHO il problema è che questo sistema flessibile per poter funzionare bene DEVE valere per tutti i lavoratori.
Magari...
Ti assicuro che le aziende di piccole dimensioni ci riescono benissimo. Io ne sono l'esempio vivente. Se è giusta causa o meno lo deciderà un giudice, ma nel frattempo io con cosa avrei dovuto campare?
Come me: d'arte e d'amore.
Lasciamo perdere le PA. Mi viene il sangue agli occhi solo a parlarne.
A me vengono gli occhi come Ken Shiro incazzato, hai presente?
Ma mi fa ancora più incazzare sentir dire dagli "esperti" di politica industriale che le nostre aziende hanno bisogno di molti più ingegneri. Ma dove? Ma quando? Ma dove sono tutti questi annunci di ricerca di ingegneri? Si cercano solo commerciali!
Certo che hanno bisogno di ingegneri, ma da usare come "sguatteri", ovvio. Tanto, a parità di stipendio meglio un ingegnere che una segretaria, o no?
Guarda su questa diatriba tecnici vs commerciali mi sono scontrato innumerevoli volte. Non sono d'accordo con la tua equivalenza. Un bravo commerciale vale tanto quanto un bravo tecnico. (...)Ma sai perchè? Perchè in italia non esiste la MERITOCRAZIA, ma solo il clientelismo, la raccomandazione e l'arte della leccaculite!
No... no... commerciale=10 tecnici, questo è il peso "giusto".

Io per professione mi occupo proprio dei casini (nel 99% dei casi) fatti dai commerciali. Resta il punto che non ho mai visto un tecnico (e parlo di super-capo-galattico-che-scrive-tutti-i-nuovi-progetti-ed-è-l'unico-che-conosce-veramente-tutto-il-software, non il programmatorello javascript) inquadrato come dirigente.

Lì ho visto A) Amministrazione e B) Commerciale.

Perchè un tecnico "costa", un commerciale "produce" (fa ridere? ebbene sì il commerciale "PRODUCE", non "VENDE" !)
 
ascigato":1hgkuh3j ha detto:
A me quello che da noia e' ripetermi ed essere accusato di dire luoghi comuni.
Non è una accusa, ma un dato di fatto: va bene ripetere i vari slogan propagandistici a mò di mantra, ci vuole un poco di misura.
Prima di scrivere , io mi documento e rifletto , cosa che non mi sembra venga fatta da molti.
Bhè non sei l'unico, stai tranquillo
Come sarebbe a dire che il governo non e' responsabile se il pizzaiolo ti raddoppia la pizza (...) Ma come non e' compito del governo controllare l' inflazione? Lo devo fare io?
No, non è compito del governo.
Cioe' fatemi capire, i governanti dicono che l' inflazione e' all 1,9 %
Non lo dice il governo, lo dice ISTAT. Documentati un po' meglio.
E che discorso del menga e' che Soru ha fatto degli scempi e allora li puo' fare anche il Berlusca?
Non l'ho mica sostenuto. Faccio solo presente il detto evangelico "guarda prima la trave nel tuo occhio".
Un' azienda italiana deve pagare le tasse (...)Questo e' secondo me il nocciolo della questione.Ci fanno una concorrenza sleale
Sarà sleale fin che vuoi, ma che ci vuoi fare? Quando Tremonti disse "pericolo Cina" tutti gli risero dietro. Oggi i produttori di scarpe, occhiali e tessuti ridono poco, pochissimo, o meglio piangono, ed ancor più i lavoratori.

Domani piangeranno quelli dell'area del mobile, ancor più di oggi.
 
InterNik":itk0e0jl ha detto:
ascigato":itk0e0jl ha detto:
A me quello che da noia e' ripetermi ed essere accusato di dire luoghi comuni.
Non è una accusa, ma un dato di fatto: va bene ripetere i vari slogan propagandistici a mò di mantra, ci vuole un poco di misura.
Prima di scrivere , io mi documento e rifletto , cosa che non mi sembra venga fatta da molti.
Bhè non sei l'unico, stai tranquillo
Come sarebbe a dire che il governo non e' responsabile se il pizzaiolo ti raddoppia la pizza (...) Ma come non e' compito del governo controllare l' inflazione? Lo devo fare io?
No, non è compito del governo.
Cioe' fatemi capire, i governanti dicono che l' inflazione e' all 1,9 %
Non lo dice il governo, lo dice ISTAT. Documentati un po' meglio.
E che discorso del menga e' che Soru ha fatto degli scempi e allora li puo' fare anche il Berlusca?
Non l'ho mica sostenuto. Faccio solo presente il detto evangelico "guarda prima la trave nel tuo occhio".
Un' azienda italiana deve pagare le tasse (...)Questo e' secondo me il nocciolo della questione.Ci fanno una concorrenza sleale
Sarà sleale fin che vuoi, ma che ci vuoi fare? Quando Tremonti disse "pericolo Cina" tutti gli risero dietro. Oggi i produttori di scarpe, occhiali e tessuti ridono poco, pochissimo, o meglio piangono, ed ancor più i lavoratori.

Domani piangeranno quelli dell'area del mobile, ancor più di oggi.


ma a parte rispondere bianco o nero, dimmi se e' vero che l' inflazione e' all' 1,9%. non hai risposto.
 
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