Corsera: Fiat vendi l'Afa Romeo

thranduil

Nuovo Alfista
11 Gennaio 2006
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monza
da corriere della sera di oggi:

Forse è meglio che la Fiat venda l’Alfa

T ra cinque mesi, il 24 giugno, l’Alfa Romeo compirà 100 anni, ma avrà poco da festeggiare. Nel 2009 la casa del Biscione ha venduto meno di 110 mila vetture, una tristezza. E l’11 gennaio, al Salone di Detroit, Sergio Marchionne è sbottato: «Basta con le storie gloriose usate come alibi, le cavolate come i richiami a Nuvolari… »
«La storia — ha proseguito — non implica sopravvivenza. Mi devono convincere con programmi credibili. Dobbiamo, se necessario, ridimensionare le nostre ambizioni. Sento favoleggiare di segmenti D ed E, di ammiraglie, di sfidare le Bmw serie 5 e 7. Con quali prodotti? Con quali prospettive di mercato? Basta con esperienze come la 159, che ci è costata un miliardo». L’amministratore delegato della Fiat non poteva essere più chiaro. E però c’è un problema: chi deve convincere Marchionne è Marchionne. Alfa Romeo è ormai un marchio profondamente radicato nel sistema di progettazione e costruzione di Fiat Auto, che dipende direttamente dal manager italo-canadese. Marchionne, insomma, non è un esterno, ma il primo partecipante al gioco.

Tanto improvviso scetticismo sull’Alfa colpisce. All’indomani dell’annuncio dell’operazione Chrysler, era stato lo stesso Marchionne a presentare il marchio milanese come l’alfiere della penetrazione italiana negli Usa. Altri prima di lui nell’Alfa avevano creduto. Nei momenti più bui, Umberto Agnelli pensava di salvare il salvabile, d’intesa con Vincenzo Maranghi, ancora dominus di Mediobanca, mettendo assieme Alfa, Maserati e Ferrari e lasciando Fiat e Lancia alla General Motors. Perché, adesso, l’Alfa si deve ridurre ai minimi termini? Oppure, detta diversamente, perché nemmeno la Fiat di Marchionne riesce a dare una prospettiva all’Alfa?

Prima di concludere che si tratta di un marchio maledetto, varrebbe la pena di domandarsi se la Fiat abbia mai messo in campo un progetto serio per la casa del Portello dove si formò Enzo Ferrari (di Nuvolari non parliamo più…). Purtroppo, la risposta è un no. Nel 1986, quando l’Iri la mise in vendita, l’Alfa perdeva molto, ma vendeva ancora 168 mila vetture e aveva in serbo il grande progetto della 164. A quei tempi, la Fiat possedeva i soldi ma non la convinzione per fare dell’Alfa la Bmw italiana: l’aveva comprata per evitare che andasse alla Ford, e la Ford non rilanciò quando capì di avere contro l’establishment italiano, tranne l’Iri di Romano Prodi che si trovò comunque costretto ad accettare l’offerta più alta. E così, per un quarto di secolo, l’Alfa ha tirato avanti. Fino all’esternazione di Detroit. Ma non si vive con la testa rivolta all’indietro. Guardiamo dunque al futuro e al ruolo che il marchio Alfa può giocare nel rilancio dell’industria automobilistica made in Italy .

Nell’incontro a Palazzo Chigi del 22 dicembre 2009, Marchionne ha riferito che i 5 siti produttivi del gruppo Fiat Auto in Italia (Torino, Cassino, Pomigliano, Melfi e Termini Imerese) producono 650 mila vetture con 22 mila addetti, mentre lo stabilimento polacco di Tichy ne fa altrettante, ma con meno di un terzo dei dipendenti, e in Brasile la fabbrica di Belo Horizonte, 9400 persone, arriva a produrne 730 mila. Brasile e Polonia utilizzano gli impianti a pieno regime; lavorano su 3 turni giornalieri con settimane di 6 giorni lavorativi su 7. In Italia i turni sono due, niente notturno, e i sabati vanno contrattati. A Tichy, inoltre, si produce anche per la Ford. I siti italiani hanno molti problemi, logistici e non. Ma è evidente — ancorché Marchionne non abbia rivelato l’informazione — che il grado di utilizzo degli impianti domestici è assai inferiore a quello degli impianti esteri, e la cosa ha un effetto negativo sui costi. Ma per utilizzare di più gli impianti nazionali non serve soltanto la disponibilità dei sindacati, indispensabile per recuperare terreno sulla qualità (il caso 159 è un avvertimento). Occorre soprattutto sapere che cosa produrre in un Paese con costi occidentali, sia pure inferiori a quelli tedeschi. I produttori francesi e tedeschi, peraltro più globali, hanno una percentuale di dipendenti operativa in patria assai più alta di quella Fiat. Fabbricando modelli a maggior valore aggiunto, se lo possono permettere. Questo accadeva già prima della pioggia di aiuti di Stato antirecessione. Che la Fiat non può bollare come negativi in Francia, perché rafforzano le concorrenti Renault e Psa con la bella cifra di 8,5 miliardi di euro, e accettare come ovvi in America, perché le consentono di entrare in Chrysler a costo zero. Per tornare a produrre di più in Italia, la Fiat deve aumentare il valore implicito nei suoi modelli. Il trasferimento della produzione della nuova Panda da Tichy a Pomigliano sembra un primo passo, e però il leader della Fiat lo presenta come un gesto di generosità temeraria. È lo stabilimento campano a preoccupare o la consistenza economica del modello da produrre? Forse, nell’impresa del ritorno in patria, l’Alfa può dare un contributo non certo inferiore al marchio Fiat. La storia talvolta fa miracoli, se le mani sono adatte. La malandata Lamborghini, con Volkswagen, è diventata una macchina da soldi. La Mini è tornata grande con Bmw.

È possibile, tuttavia, che la Fiat pensi di impiegare diversamente le sue risorse. E sarebbe legittimo che facesse perfino dell’arbitraggio sugli aiuti pubblici: Obama ha staccato un assegno di 12 miliardi di dollari per Chrysler; dallo Stato italiano, ha detto Marchionne a Palazzo Chigi, sono arrivati solo 600 milioni di euro di contributi alla ricerca in 5 anni e 800 milioni nel 2009 per le rottamazioni e altro mentre il bilancio della cassa integrazione tra il 1999 e il 2009 presenta ancora un avanzo per l’Inps di 200 milioni. Certo, si dovrebbe ricordare che i dollari della Casa Bianca fronteggiano un fallimento, mentre la Fiat Auto ha avuto l’appoggio delle banche, della stessa Fiat spa, della famiglia Agnelli e del mercato in misura, alla fine, non inferiore. Per non parlare degli aiuti pubblici degli anni Novanta. Ma l’acqua passata non macina più. Bene. Se le cose stanno come sembra, la Fiat non tenga l’Alfa in questo stato al mero scopo di non avere un concorrente in casa. Non ripeta l’errore del 1986. La venda.
mmucchetti@corriere.it
 
Mi piace che il gran visir da un lato dica, giustamente, che la storia da sola non basta. Ma dall'altro abbia la pretesa di prendere per il culo la gente ignorando che i fautori della mediocrità attuale di alfa siano proprio i vertici fiat. Lui, in primis. Della serie: faccio quel catzo che voglio, ho sempre ragione, fate silenzio. Ma che belle parole. Ovviamente per fiat molto meglio tenere alfa al guinzaglio avvilendola e svilendola piuttosto che venderla a qualcuno che magari investe ed inizia a sfornare prodotti che in fiat non sarebbero in grado di avere.
 
a me fa ridere quando pretende di avere gli incentivi che hanno in America...già è tanto se il governo è riuscito a stanziare l'anno scorso 800mln di €

pensasse a trovare l'acquirente per alfa al posto di dire ste baggianate!
 
thranduil":2ijpu5ig ha detto:
cut...tranne l’Iri di Romano Prodi che si trovò comunque costretto ad accettare l’offerta più alta...cut

:muaha) :muaha) :muaha) :muaha)

E' proprio vero che il corriere della sera è il topolino dei quotidiani!!Servo della "prestigiosa" famiglia Agnelli!!! :lol2) :lol2)

Ma chi ha scritto queste fandonie, almeno lo ha fatto con cognizione di causa?

Sto ancora ridendo... :muaha)
 
Desmochicco":2llefevi ha detto:
pensasse a trovare l'acquirente per alfa al posto di dire ste baggianate!


purtroppo invece,come dice il corriere alla fine,non la vende per questo motivo:

la Fiat non tenga l’Alfa in questo stato al mero scopo di non avere un concorrente in casa.

non cederla ma tenerla agonizzante!

bisogna sperare solo in un miracolo.
 
Desmochicco":2k1k16xu ha detto:
pensasse a trovare l'acquirente per alfa al posto di dire ste baggianate!

l'acquirente c'è... già da tanto tempo, ma a differnza del palazzo di Torino, questi hanno banca organi e idee su come rilanciare il marchio.. sembra un gioco, ma molte persone che prima orbitavano nel mondo Alfa Romeo sono già al loro posto.. Tranne che cedere Alfa Romeo per vedersi sbaragliare anche sul mercato interno, sarebbe l'ultima "vaccata" che il GranVisir possa fare.
Io incrocio le dita e spero che un giorno qualcuno possa far risplendere quello che era il Marchio con il Biscione, perchè dal '86 ad oggi non si è fatto altro che "svendere", "vendere", "cedere", "prendere" e "srfuttare" Alfa Romeo.
 
Io dissento su una cosa: a torino le idee su come rilanciare il marchio alfa le hanno e ben chiare, secondo me. Solo che si guardano bene dal metterle in pratica. Anzi, fanno il contrario continuando a tenere alfa nel limbo della mediocrità. Alcune dichiarazioni di marpionne poi, hanno davvero del lucido delirio. Lucido perchè sono convinto che le spara enormi sapendo di farlo.
 
Infatti se Fiat vendesse alfa alla concerrenza,automaticamente firmerebbe il proprio fallimento!!Anche perchè i crucchi sarebbero capaci di metterla in concorrenza diretta con Ferrari/Maserati!E visto che Fiat vive di auto piccole e supercar gli elimineresti una consistente fetta di business!!Anche perchè il blasone dell'alfa (quello che Marpionne non vuole sentir nominare) non è secondo a Maserati ne tanto meno a Ferrari! :quote)
 
soloalfa":9e5auryd ha detto:
Infatti se Fiat vendesse alfa alla concerrenza,automaticamente firmerebbe il proprio fallimento!!Anche perchè i crucchi sarebbero capaci di metterla in concorrenza diretta con Ferrari/Maserati!E visto che Fiat vive di auto piccole e supercar gli elimineresti una consistente fetta di business!!Anche perchè il blasone dell'alfa (quello che Marpionne non vuole sentir nominare) non è secondo a Maserati ne tanto meno a Ferrari! :quote)

ma allora non la farà fallire....
dal momento che una casa fallisce, uno chiunque può comprarla a prezzo stracciato e farla "rinascere"....
quindi l' alfa rimarrà sempre in agonia...
 
Come volevasi dimostrare. Credevano di riposizionare il marchio Alfa con l'operazione MiTo e Giulietta ma il giochetto non è riuscito per un motivo semplice e banale ma che nessuno vuole accettare. E non centrano nulla la qualità, la trazione posteriore, la derivazione dalla GPunto della MiTo o dalla Bravo per la Giulietta. L'unico caxxo di guaio grosso come una casa è lo stile da topo Gigio che hanno adottato. A macchine brutte non viene perdonato nulla, nemmeno la minima cosa. Ne è la prova il grande fallimento della 155 ed il GRANDISSIMO successo della 156.
Adesso cominciano a pagarne le conseguenze ed il Sig. Marchionne c'è rimasto malissimo.
Ad onor del vero la MiTo tecnicamente parlando è anche un'ottima segmento B. Con uno stile più allegro e meno smunto, e con il marchio Lancia sul cofano ed aggiungendoci la versione a 5 porte avrebbe venduto il triplo di adesso. Non centra niente la qualità del prodotto o il livello tecnico, qua ormai abbiamo modelli sbagliati col marchio sbagliato e con una politica di marketing sbagliata. E fa più danni un modello buono ma sbagliato supportato da un marketing sbagliato che un modello mediocre ma coerente col marchio che porta sul cofano.
A me operazioni come MiTo e Giulietta sanno di superficialità, incompetenza, inesperienza e poca conoscenza della storia del marchio.
 
Gioshua81":ekxmfvpi ha detto:
qua ormai abbiamo modelli sbagliati col marchio sbagliato e con una politica di marketing sbagliata. E fa più danni un modello buono ma sbagliato supportato da un marketing sbagliato che un modello mediocre ma coerente col marchio che porta sul cofano.
A me operazioni come MiTo e Giulietta sanno di superficialità, incompetenza, inesperienza e poca conoscenza della storia del marchio.



a me questo modo di agire sembra frutto di una strategia tutt'altro che miope,ma volutamente "sbagliata" proprio per evitere concorrenze interne e assicurare il vero mercato solo a fiat!La strategia della flebo,tanto per capirsi. A sto punto dovrebbe accadere che tutti gli italiani comprassero solo straniero: se cade fiat poi sono convinto che o vendono finalmente alfa (e lancia) oppure iniziano a darci dentro anche con entrambe per necessità.
 
Stick":3qlm5wow ha detto:
Gioshua81":3qlm5wow ha detto:
qua ormai abbiamo modelli sbagliati col marchio sbagliato e con una politica di marketing sbagliata. E fa più danni un modello buono ma sbagliato supportato da un marketing sbagliato che un modello mediocre ma coerente col marchio che porta sul cofano.
A me operazioni come MiTo e Giulietta sanno di superficialità, incompetenza, inesperienza e poca conoscenza della storia del marchio.



a me questo modo di agire sembra frutto di una strategia tutt'altro che miope,ma volutamente "sbagliata" proprio per evitere concorrenze interne e assicurare il vero mercato solo a fiat!La strategia della flebo,tanto per capirsi. A sto punto dovrebbe accadere che tutti gli italiani comprassero solo straniero: se cade fiat poi sono convinto che o vendono finalmente alfa (e lancia) oppure iniziano a darci dentro anche con entrambe per necessità.

Ma così sbagliano alla grande senza rendersene conto.
Se cade l'Alfa Romeo la Fiat segue. Insomma, se sputtanano l'Alfa Romeo loro non ci fanno una bella figura.

Devono prendere atto che chi compra Alfa Romeo, chi compra modelli come la 159 sparita l'Alfa Romeo non ripiegherà certo su modelli come la futura Giulia a tre volumi, alias Bravo rimarchiata. E chi compra Peugeot o Citroen difficilmente comprerà MiTo O Giulietta. Devono farsene una ragione ed agire di conseguenza, o altrimenti passare la mano.

Se pensano di riposizionare il marchio Alfa Romeo sbagliano di grosso. E' un marchio con 100 anni di storia e sarà più facile che il marchio Alfa Romeo riposizioni l'intera Fiat che viceversa. :)
 
Son d'accordo con Gioshua, l'impatto stilistico e la percezione della qualità globale sono la chiave principale di un successo dell'auto... si è passati da una linea accattivante siglata Giugiaro ad una linea "Topo" tipica della Mito e della imminente Giulietta...

L'Alfa ora punta tutto su due modelli : Mito e Giulietta, se Giulietta (come penso) non soddisferà la clientela.... beh, sarebbe bene che la Fiat vendesse l'Alfa Romeo... (l'importante è che non siano crucchi !!! :D )

Se fossi in Marchionne la prima strategia che adotterei per rimettere in piedi l'Alfa sarebbe....., tanto per cominciare..... "riprenderci" il nostro buon Walter Maria De Silva !!! Senza badare a spese !!!

Sarebbe bastato rincarrozzare questa Bravo-Giulietta da De Silva per farla diventare un capolavoro...e invece presto vedremo su strada un altro bel "topone" allungato che sicuramente non piacerà a tutti......

:(
 
alex posso chiederti perchè hai scelto la 147 al posto della golf? per estetica o per meccanica/sospensioni o anche per tutte e due?

io l'ho scelta perchè confrontandole di estetica mi piaceva un po di più il golf IV, ma poi sulla carta spulciando i 2 forum (golf e questo) ho visto che quello che 147 perdeva in estetica lo guadagnava in guidabilità!

questo vuol dire che per me giulietta la poteva disegnare persino michelangelo in persona, quello che mi rode che telaisticamente parlando è una bravo con le sospensione della bravo e del doblò! cosa che allo stato attuale delle cose (cioè non avendola provata) mi lascia pensare cmq ad un passo indietro rispetto a 147!
 
Mi piacerebbe che l'Alfa finisse sotto l'ala Maserati (la 8C sotto è una Maserati)... riportandola ad una "sana" trazione posteriore e producendo vetture un po' più di nicchia (senza esagerare)... con un costo dai 30 ai 55 mila Euro e motori che partano dai 180 fino a 350 cv circa...

Quando acquistai la 147 ammetto di essere stato sedotto dalle sue curve e dalla linea unica.... poi una volta provata...il comportamento sportivo dell'auto mi aveva veramente impressionato per l'epoca....

Non è affatto detto che questa nuova Giulietta sia inferiore alla 147 su strada solo perchè ha abbandonato i quadrilateri... sulla carta parte meno raffinata e più economica sul piano prettamente meccanico (motori esclusi) questo si, potrebbe però comportarsi molto bene su strada, forse anche meglio della 147...non è detto...

Sicuramente esteticamente parlando... hanno rovinato letteralmente il muso....mentre il posteriore è riuscito. Per quanto mi riguarda non comprerei mai un'auto guidabilissima e prestazionale su strada che non mi soddisfa pienamente a livello di Design...

Non voglio guidare una "Topona" ma voglio guidare una "Nasona" come era la mitica 147.... ;)
 
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