Chiudono la Fiat Auto

realboy":2pk8uakw ha detto:
Che tristezza :mecry)
Dunque, i 6 progetti confermati sarebbero:

01) Alfa 159
02) Alfa Brera
03) Alfa Brera Spider
04) Fiat Croma
05) Fiat Punto
06) ...

Mi sembra che la stilo / 149 stia anche dalla parte dei bocciati xche se vendono la fiat nn hanno adesso + interesse di investire soldi per futuri sviluppi
 
Chi ha detto che vendono la Fiat? La Stilo nuova dovrà uscire per forza, la 3+1 era annunciata per il 2007, dalla collaborazione Alfa-Maserati prevedono motori e modelli simili, quindi si tira avanti. :OK) La Fulvia penso sia per un fatto di compatibilità di modelli: con l'Alfa GT e la Brera fare un'altra sportiva non avrebbe senso (anche se il richiamo retrò è da sfruttare). Si parla anche della nuova Delta, ma di + non si sa ,sono voci.
Il fatto è che il nome Fiat non è poi così disprezzato, anche perchè se la gente va in giro con una felpa con FIAT scrittobello grande davanti un motivo ci sarà. E' che staccarsi di dosso la nomea di auto con troppi rumorini di assemblaggio ecc.. richiede un tempo lunghissimo e se si fa un passo avanti, al primo mezzo errore si torna indietro di 2 nella consideraizone della gente.. La Mercedes ha appena richiamato 1 milione e fischia vetture per problemi all'elettronica e ai freni, cose primarie per la sicurezza e il buon funzionamento di un veicolo, nessuno gnik gnik d'accordo, ma la gente non dice "Mercedes fa schifo". E sono auto con un prezzo base di 40k euro.. :KO)
 
Mah..che FIAT sia alla frutta da anni si sapeva già.
Non capisco xché una società in via di fallimento non provi a risollevarsi più che con modelli nuovi nelle forme, con modelli futuristici e attenti all'ambiente.
Vendere i vari marchi (lancia, alfa) e puntare ai motori ecologici.
Non so, una punto che con un litro di benza fa 100KM credo venderebbe in tutto il mondo ;)
 
cridan":1ekuxx18 ha detto:
Mah..che FIAT sia alla frutta da anni si sapeva già.
Non capisco xché una società in via di fallimento non provi a risollevarsi più che con modelli nuovi nelle forme, con modelli futuristici e attenti all'ambiente.
Vendere i vari marchi (lancia, alfa) e puntare ai motori ecologici.
Non so, una punto che con un litro di benza fa 100KM credo venderebbe in tutto il mondo ;)

Xchè sarebbero modelli particolarmente costosi,vedi Lupo 3L,consuma 3l di gasolio ogni 100Km,ma nessuno se la compra,perchè costa un casino!
Secondo me dovrebbero cambiare i designer in casa fiat innanzitutto,xchè la nuova stilo fa schifo,quella attuale la vendono solo agli autonoleggi,la seicento è in commercio dall'alba dei tempi!
 
soloalfa":17ch520q ha detto:
Xchè sarebbero modelli particolarmente costosi,vedi Lupo 3L,consuma 3l di gasolio ogni 100Km,ma nessuno se la compra,perchè costa un casino!
infatti VW ha abbandonato progetti di questo tipo :ka)
 
il problema della fiat... è la direzione generale.... ed il marketing...

sembra quasi che gli piaccia ad essere in questa situazione... :KO) :KO)

poi non parliamo del marketing... completamente sballato.... continuano a produrre la barchetta che non vende na' mazza e non fa la fulvia che ha la stessa meccanica (collaudata) :evil: :KO)

poi a chi si indirizzano i modelli?? la punto... utilitaria... ma di sportiveggiante e da giovani ha ben poco :evil:

l'auto sportiva più economica è la 147... e non tutti riscono a permettersela.. spece se il giovane è 18enne e fresco di patente... quindi si orienta su altro... :KO)
 
1 – 26 SETTEMBRE 2005: ESPLODE IL CONVERTENDO FIAT

La traduzione di tutte le VERITA' che avete detto finora:
Mancano poco più di cinque mesi all’appuntamento che vedrà le banche obbligate a convertire i loro prestiti in azioni Fiat, ma la tensione è alle stelle. Il crollo del titolo, le incertezze di Marpionne (da ieri hanno preso a girare voci di dimissioni) e le logiche “separate” delle otto banche aumentano la confusione. A tutto questo si aggiungono le ipotesi fantasiose che rimbalzano dal salone dell’auto di Shanghai che vorrebbero i cinesi di Saic Motor o gli indiani del gruppo Ratan Tata possibili acquirenti di Fiat Auto. Quel poco che si capisce sul fronte delle banche si può così riassumere: il S. Paolo di Torino (dove Gabetti e Franzo Stevens sono di casa) gioca una sua partita vis-à-vis con la Famiglia Agnelli e cerca di trarre il maggior beneficio. Altri Istituti, come la Banca Intesa di Passera, hanno già scontato nel bilancio 2004 le perdite del convertendo al valore di 10,08 euro per azione, e nel primo trimestre hanno fatto accantonamenti e operazioni in grado di diluire il peso dell’operazione.
Una cosa certa: nessuna delle otto banche (Capitalia, Unicredit, Bnl, etc.) che si ritroveranno a Milano a metà della prossima settimana, ha voglia di diventare azionista e di gestire ciò che rimane dell’automobile, ma tutte insieme sono comunque obbligate a convertire perché così è scritto nell’accordo del 2002 con la Fiat. A questo punto gira un’ipotesi che ha dell’irrazionale (ma non lo è): il 26 settembre le banche si prendono in carico i titoli e poi li buttano come carta straccia sul mercato in attesa di un socio-salvatore. Ecco perché nei giorni scorsi è iniziata la corsa alla vendita di azioni Fiat. Perso per perso, meglio un bagno di sangue che restare a mani vuote. Nella vicenda Fiat dove non c’è la presenza di alcuna politica e di un progetto industriale il bandolo della ragione è sfuggito al mercato e alle mani degli dei.
:mecry2) :mecry2) :mecry2)
 
Ed ora, dopo tanti commenti personali, vorrei farvi leggere un articolo tratto da un autorevole giornale (Il Sole 24 Ore) che spiega molto chiaramente le previsioni degli analisti finanziari sui possibili sviluppi della questione convertendo, escludendo i risvolti apocalittici che qualcuno ha menzionato...


L'incontro al vertice tra Fiat e le banche del convertendo da 3 miliardi si terrà martedì (oggi tutto lo staff del Sanpaolo è impegnato in un convegno a Napoli). Nessun commento ufficiale sull'appuntamento che sarà il primo ad alto livello nel " semestre bianco" che precede il termine fissato per la conversione e che è rilevante per determinarne il prezzo. L'accordo siglato da otto gruppi bancari (Intesa, UniCredit, Capitalia, Sanpaolo Imi, Bnl, Mps, Bnp Paribas e Abn Amro) prevede infatti che il prezzo di conversione sia pari alla media tra 14,4 euro (la rettifica dei 15,5 euro originari, per tener conto dell'ultimo aumento di capitale effettuato da Fiat) e la media dei prezzi di Borsa nei sei mesi precedenti la conversione, un periodo che potrebbe risultare turbolento per il titolo del Lingotto (se ne sono già avute le avvisaglie) in assenza di un chiarimento sullo scenario del futuro prossimo. Nonostante le cautele, è presumibile che sia questo il vero motivo alla base del rinvio dell'assemblea che sarà convocata dal cda del 10 maggio per poi svolgersi 30 45 giorni dopo.
Ma non è stata tanto la notizia del prossimo incontro con le banche a risollevare Fiat in Piazza Affari — ieri in recupero del 5,03% a 4,761 euro tra scambi che hanno interessato il 5,3% del capitale ordinario — e neppure la notizia degli acquisti di due concessionari torinesi che sul titolo hanno puntato 1,2 milioni di euro, quanto piuttosto i sondaggi informali effettuati su una possibile operazione di sbocco che hanno avuto l'effetto di stoppare la speculazione. In sostanza alcuni investitori istituzionali sono stati contattati da banche d'affari per capire che livello di gradimento avrebbe un eventuale bond a dieci anni convertibile in azioni Fiat, strike price 10 euro, prezzo di emissione 80 rispetto al valore di rimborso di 100 e cedola del 7%. Dossier di una banca d'affari in cerca di clienti, oppure qualcosa di più? Non è dato saperlo, ma sul mercato la voce si è diffusa rapidamente e gli operatori, ragionandoci sopra, hanno pensato che il bond del sondaggio potesse essere una delle soluzioni ipotizzate per ammortizzare l'impatto sulle banche del prestito convertendo sottoscritto nel luglio 2002 che, allo stato, pare di automatica conversione, salvo accordo tra le parti e approvazione delle relative modifiche da parte di un'assemblea straordinaria Fiat. L'ipotesi prefigurata dagli operatori è cioè che le banche in procinto di diventare socie Fiat utilizzino le azioni a servizio di un bond convertibile ad alto rendimento, emesso dalle stesse banche che così rientrerebbero in parte dell'esborso, limitando i danni se le quotazioni della casa torinese dovessero tornare a 10 euro nell'arco della vita del prestito.
Se un'ipotesi del genere dovesse concretizzarsi, ciò significherebbe per Fiat comunque l'aumento del patrimonio e l'abbattimento dei debiti, a fronte di un ingresso in forze, ma temporaneo, delle banche nel capitale. Se la conversione avvenisse oggi, le banche tutte insieme disporrebbero di una quota compresa tra il 26% e il 28% del capitale ordinario, Ifil scenderebbe dall'attuale 30% a circa il 22 per cento.
 
La verità è che c'è stata una gestione non finalizzata all'incremento del settore auto...fino a poco tempo fa era considerata la palla al piede..e sulla palla al piede non si investe...ora che dopo la morte di Agnelli hanno tentato di risollevare le sorti di quello che viene definito core business si ritrovano con una gamma vecchia...con le nicchie praticamente tutte scoperte...con nessuna innovazione da proporre al mercato (il common rail se lo sono sputtanato a tutti...invece avrebbero potuto giocare di vantaggio competitivo per almeno 5 anni) e la soluzione è... tagliare sui modelli...ma con cosa lo vogliono fare il fatturato? con la seicento??? vedrete batosta prenderà la panda con il lancio di Aygo e sorelle...
 
avete visto la nuova pubblicità fiat. ora ci provono con sentimenti patriotici ...

qualcuno l'ha già pronta da scaricare??? :elio) :elio)
 
Ciao ragazzi.
Scrivo solo per aggiungere, a quanto già detto, che attualmente la nuova Stilo e la nuova 147 sono bloccate entrambe (ma non abbandonate).
Notizia attendibile da un mio amico che lavora proprio sul progetto nuova Stilo (di cui non hanno ancora definito lo stile finale) e che ha avuto modo di vedere i disegni al CAD della nuova 147, a suo dire sarà strepitosa !!
Speriamo che riprendano in fretta entrambi i progetti ... alla prossima !
 
BISARCHE, STOP ANCHE ALL'ALFA DI POMIGLIANO

A causa del fermo dei trasporti su bisarca da oggi pomeriggio si è fermato anche lo stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco (Napoli) dove vengono costruite le Alfa Romeo 147, 156, Crosswagon e GT. Il blocco dell'impianto campano, annuncia la Fiat, si aggiunge a quello già in corso da giorni a Mirafiori, Melfi e Cassino (linea Stilo). E' prevedibile, allo stato dei fatti, che anche domani le linee di Pomigliano, Mirafiori, Cassino (Stilo) e Melfi resteranno totalmente ferme.
 
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