(la prima parte del w/e e' alla pagina precedente)
Oki, ci siamo?
Mancano ancora due giorni alla fine del w/e...
27 Novembre:
E' sabato, quindi non ho motivo alcuno per alzarmi ad un orario normale: opto per la soluzione classica, ed esco dal letto all'una del pomeriggio.
Che faccio, che non faccio, decido di dedicarmi allo shopping da ringraziamento.
Esco di casa, punto convinto alla fermata del bus, ed ecco che inizia a piovere.
Che sara' mai, mi dico, in California mika puo' piovere a lungo.
Appunto.
Prendo l'autobus che son gia' bello umido, poi metro e altro bus (effettivamente girare L.A. non e' la cosa piu' semplice del mondo, se non hai un auto...).
Sono sul bus, seduto in cima, vicino alla porta, che fisso i cartelli aspettando di beccare l'incrocio a cui devo scendere (dalla faccia che ha fatto l'autista quando son salito, ho capito che di chiedere a lui non era proprio il caso...).
Ad un certo punto, ci fermiamo - alla fermata, quindi tutto regolare - e salgono due tizi: il primo fa il biglietto, il secondo cerca il pass o quel che e', l'autista lo guarda aspettando di vedere sto pass.
Ora, dovete immaginarvelo, sto autista: non che lui fosse cattivo, ma aveva quello sguarda tipico, sospeso tra il "che caxxo vuoi?" e il "vaffantubo" (grazie Zana per questa espressione, davvero...).
E il tipo salito sull'autobus aveva qualche problema, quindi...
abbozzo una traduzione del dialogo, il tutto ad autobus fermo, con passeggeri (dal fondo, i conigli) che urlavano perche' si ripartisse. Questo avveniva a 20 cm dal mio naso. (A=autista,P=passeggero)
P: cosa hai detto?
A: non ho detto niente.
P: pero' mi guardi.
A: e allora?
P: non mi piace come mi guardi, hai capito?
A: mostrami il tuo pass
P: oh, ma chi credi di essere? io vengo dalla east coast, non sono di qui, e mi sembra che tu abbia dei problemi, hai capito? guarda che chiamo la tua compagnia e ti faccio licenziare!!!!
A: piantala, e mostrami il pass!
P: a chi hai deto di chiudere le fottuxa bocca?
A: non ho detto nulla del genere, e mostrami il pass.
P: ma con chi caxxo pensi di stare parlando? te hai dei problemi!
A: mi sa che sei tu ad avere dei problemi.
P: no, tu hai dei problemi!
A: piantala.
P: io ti faccio licenziare, chiaro? eh? lo sai? caxxo
A: guarda, andava tutto bene prima che arrivassi tutto, mostrami il pass
P: a chi caxxo hai detto di chiudere la fottuxa bocca?
e via cosi' per 5 minuti buoni, poi il tipo si siede e ripartiamo (ovviamente, si siede vicino a me, che culo... e continua a smenarla all'autista, che opta per ignorarlo).
Dopo tre fermate scende, va per prendere la targa del bus, e l'autista parte un po' deciso - diciamo cosi' - con il tipo che salta da un lato e smadonna a piu' riprese all'autista.
Segue ovazione da parte dei presenti...
Alla fine arrivo a destinazione, mi dedico al mio ricco shopping - cercavo una giacca, ma non giacca giacca, una giacca, insomma, ok? e alla fine ho preso due libri e una t-shirt, e niente giacca - mi nutro ad un fast food giapponese (dio, che buono!) e mi riavvio verso casa; ovviamente non ha smesso di piovere un solo minuto di tutto il pomeriggio, e ovviamente appena prima di arrivare alla fermata del bus centro una delle due o tre pozzanghere che la storia di Los Angeles ricordi - morale, stonfo fino alla caviglia...
Vabbe', durante il viaggio di ritorno, niente psicopatici, quindi tutto oki...
Arrivato a casa, ci sciroppiamo "the chronicles of Riddick" in DVD - ma che voce c'ha Vin Diesel? dio bono, parla negli infrasuoni, si capisce niente... - e poi i miei amichetti canadesi decidono che dobbiamo uscire.
oki, via che si va: obiettivo, un club a caso a Hollywood.
Problemi: Cati compie i 21 tra un mese, quindi non puo' entrare nei club.
Soluzione proposta: intortare il guardiano, e passargli sotto il naso.
Arriviamo al "forbidden city" - un nome, una garanzia - e ci mettiamo in coda. Ad un certo punto, il buttafuori - che e' nero e grossissimo - chiede chi non e' sulla lista degli invitati, noi ci facciamo avanti, agilmente lo gabbiamo ed entriamo.
WOW! e' fatta!
fino a che il buttafuori numero due non c'ha chiesto il payment charge per entrare, di 20 sacchi...
Breve consultazione, e siamo fuori (caxxo, 20 sacchi?), solo per scoprire che tutti i club di Hollywood caricano almeno 20 sacchi solo per l'ingresso.
Rompendo le balle alla gente, scopriamo che c'e' un club carino che e' free, ma indovinate un po': qui ci sgamano, e Cati non puo' entrare...
Dopo aver speso 4 dollari - a testa - in HotDog, ci dichiariamo sconfitti e ci rintaniamo nella solita brasserie sul boulevard, dove almeno una birretta (due, in realta') non ce la nega nessuno...
Alle tipo 3, ma non sono sicurissimo, decidiamo che e' ora di andare a far le ninne, dopo aver promesso alla proprietaria che la sera dopo saremmo tornati per l'addio ai canadesi (mercoledi' mattina partono per vancouver).
Il piano e' beccare lo stesso autobus di ieri sera, che abbiamo scoperto parte da Hollywood/Vermont.
Via che andiamo, nel desolante degrado della notte di L.A...
Ad un certo punto ci accorgiamo che gli autobus han ripreso a circolare - vuol dire che son passate le 4... - e zompiano su quello che ci portera' fino a Vermont street, cioe' circa 50 metri dopo la fermata in cui siamo saliti...
ok, stiamo aspettando l'autobus, ci passa meno di zero, e quindi decidiamo di cantare canzoncine di natale, espediente questo che ci ha fatto conoscere un tipo che aspettava il bus pure lui e che ci accompagnava fischiettando - perche' con questi espedienti conosco solo uomini, e mai donne? bo'?
Da li' in poi e' tutta discesa, autobus e a casa, con tanto di cane che ci scorta dalla fermata fino alla porta di casa (per chi era a Napoli a Febbraio, ricordate Toledo? ecco, uguale...). Alle 5 siamo a letto.
28 Novembre:
e' inutile che vi dica a che ora sono uscito dal letto, tanto gia' ve ne sarete fatti un'idea...
passo la giornata bene o male ciondolando sul divano, spiluccando gli avanzi del thanksgiving e guardando la parata alla tele, in attesa di uscire.
All'ultimo secondo si aggiungono anche Joe e Veneta, quindi abbiamo una macchina! - quella di Joe, che va un po' meglio di quella di William, ma non tanto - e via che si va.
Fatti 50 metri, sosta al Liquor's Shop per pigliare un po' di birre, e via verso Hollywood - bere una birra mentre la macchina sobbalza in autostrada non e' la cosa piu' facile del mondo, davvero, soprattutto se sai che non devi farti vedere dalle macchine che ti sfrecciano accanto, che potrebbe essere la polizia.
Arriviamo alla Brasserie che son le undici e qualche cosa, forse piu' tardi, un'altra birra, poi io prendo un bicchiere di rosso della california - ok, mai piu', promesso - e poi... bo'?
Uno degli ultimi ricordi che ho e' di essere andato al bagno, credo di aver pure sfasciato qualche cosa, di essere uscito...
E poi il primo ricordo lucido e' la sveglia che suona il mattino dopo alle 8 (alle nove, meeting con il boss, sul quale sorvolo)...
Uhm, sempra che io abbia perso parecchie locazioni di memoria...
Bellissimo!
(ah, i soldi nel mio portafoglio sono dimunuiti, quindi credo di aver pagato...)
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Massimo
"Sono ancora aperte come un tempo,
le osterie di fuori porta"