<b>M</b>ilano&<b>B</b>rianza VirtualClub Vol. 2 - <i>Gli Specialisti dell' Umido</i>

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Ciao gente domani sera chew si combina di bello???

FAtemi sapere che sono un pò tanto preso preeso dallo sgobbo... nun ce la fo +!!!

Poi vi racconterò un pò di news!!!

SAluti :jolly) :jolly) :jolly)
 
dbteox":2gn9eafk ha detto:
Ciao gente domani sera chew si combina di bello???

FAtemi sapere che sono un pò tanto preso preeso dallo sgobbo... nun ce la fo +!!!

Poi vi racconterò un pò di news!!!

SAluti :jolly) :jolly) :jolly)

Ciao Teuccio :fluffle)
Stasera io e Luca non ci siamo, ci vediamo giovedi prossimo.
Molto carino il film di ieri :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Buon fine settimana fanciulli :fluffle)
 
Ho aperto un topic, ma nessuno l'ha notato, per cui posto qua dentro direttamente :)

Il 19 febbraio parte la sperimentazione
Moratti: il piano antismog non è blindato

Presentato in giunta il documento che introduce il ticket contro l’inquinamento, a regime da ottobre. I Verdi: non servono palliativi
Un piano in progress. Con una sola sicurezza per il sindaco: pagherà di più chi inquina di più, senza distinzione tra pendolari e residenti. Questi ultimi, però, avranno la possibilità di acquistare un pass, nel linguaggio tecnico un «titolo di accesso» annuale a tariffa agevolata (da 40, 100 o 200 euro in relazione alla classe). Guardando il bicchiere mezzo pieno, il leit motiv è questo: chi non avvelena l’aria risparmia. Fatta eccezione per i motorini, che saranno tutti esentati dal pedaggio con grande disappunto degli assessori Maiolo e Moioli perché - si rammaricano in giunta - i vigili non sono in grado di controllarli. Il giorno dopo la bocciatura del ticket d’ingresso modello Croci e la correzione in corsa avvenuta in casa Moratti ad opera dei segretari dei partiti, il sindaco ricostruisce i fatti, precisa di non essersi «ritrovata nei titoli dei giornali» e chiarisce soprattutto che «non è vero che il piano è stato stravolto». «Si è rafforzato in un’ottica ancora più ambientale — puntualizza Letizia Moratti — con incentivi e disincentivi maggiori rispetto a quelli ipotizzati».
Detto questo, il sindaco aggiunge che la «severità» non si misura con il numero dei cittadini che dovranno pagare, ma dal fatto che saranno penalizzati i maggiori responsabili dei veleni nell’aria, milanesi compresi. Questa è dunque la bussola che seguirà il Comune per mettere a punto il piano della mobilità, per il quale comincia ora la fase di consultazione, con la conferma della sperimentazione dal 19 febbraio, ma solo nell’ottobre prossimo si arriverà all’avvio. E per allora, molte cose potranno essere cambiate. «C’è tempo...», sorride il vicesindaco Riccardo De Corato. E che non ci sia nessuna fretta si è capito anche dalla giunta di ieri sera. «Un’informativa dell’assessore al Traffico Edoardo Croci», annota il sindaco. «Un documento c’è, ma non è prevista approvazione». Il via libera della giunta è comunque arrivato e adesso ci sarà il passaggio del consiglio comunale. L’ipotesi in campo resta quella considerata l’altra sera nella riunione con i partiti: dovrebbero pagare i motori Euro 1 a benzina (2 euro nella fase sperimentale, 5 a regime), i diesel senza filtro (5 euro, 10 a regime), i diesel non catalitici e i motori euro 0 (10 euro, poi 20). I diesel Euro 4 avranno un anno di tempo (e nel frattempo non pagheranno pedaggio) per dotarsi di filtro.
«Ma prima dell’approvazione definitiva del piano — rimarca la Moratti — ci sarà tutta una serie di incontri e un confronto molto aperto con la Provincia, la Regione, i Comuni della cintura e le istituzioni». Un piano, quello proposto, che «potrà non essere quello definitivo — aggiunge — ma che segna l’inizio di un percorso: il piano della mobilità sostenibile è partito così come scritto nel programma politico». Sul concetto del progetto «rafforzato» grazie al contributo dei segretari della Cdl la Moratti insiste e molto. Eppure con i partiti non sempre sono rose e fiori: ieri mattina i segretari sono stati buttati giù dal letto dalla telefonata del sindaco, che sulla vicenda del ticket contestava di essere stata «impallinata» sui giornali. In attesa dei confronti si registrano le prime perplessità. «Il ticket non mi sembra una grande idea e nutro qualche dubbio», commenta l’assessore lombardo al territorio Davide Boni, della Lega. Per Boni bisognerebbe potenziare il trasporto pubblico almeno di 500-600 mezzi. Sul tema insiste anche Andrea Poggio, responsabile di Legambiente. «Quando è partito il ticket a Londra — fa notare — sono stati messi in circolazione 300 nuovi autobus, a Milano si parla di ripristinare 50 vecchi mezzi». Ma per Atm è stato previsto «un adeguato potenziamento».


Qualcuno ha maggiori informazioni su questa tassa aggiuntiva, come intendono farla pagare o controllarla? Chi dovrà pagarla effettivamente? Io per esempio la macchina per andare a lavoro non la uso mai, ma se voglio uscire da Milano devo passare per un varco che controlla se pago?
 
bejita":uwf4ttuy ha detto:
Ho aperto un topic, ma nessuno l'ha notato, per cui posto qua dentro direttamente :)

Il 19 febbraio parte la sperimentazione
Moratti: il piano antismog non è blindato

Presentato in giunta il documento che introduce il ticket contro l’inquinamento, a regime da ottobre. I Verdi: non servono palliativi
Un piano in progress. Con una sola sicurezza per il sindaco: pagherà di più chi inquina di più, senza distinzione tra pendolari e residenti. Questi ultimi, però, avranno la possibilità di acquistare un pass, nel linguaggio tecnico un «titolo di accesso» annuale a tariffa agevolata (da 40, 100 o 200 euro in relazione alla classe). Guardando il bicchiere mezzo pieno, il leit motiv è questo: chi non avvelena l’aria risparmia. Fatta eccezione per i motorini, che saranno tutti esentati dal pedaggio con grande disappunto degli assessori Maiolo e Moioli perché - si rammaricano in giunta - i vigili non sono in grado di controllarli. Il giorno dopo la bocciatura del ticket d’ingresso modello Croci e la correzione in corsa avvenuta in casa Moratti ad opera dei segretari dei partiti, il sindaco ricostruisce i fatti, precisa di non essersi «ritrovata nei titoli dei giornali» e chiarisce soprattutto che «non è vero che il piano è stato stravolto». «Si è rafforzato in un’ottica ancora più ambientale — puntualizza Letizia Moratti — con incentivi e disincentivi maggiori rispetto a quelli ipotizzati».
Detto questo, il sindaco aggiunge che la «severità» non si misura con il numero dei cittadini che dovranno pagare, ma dal fatto che saranno penalizzati i maggiori responsabili dei veleni nell’aria, milanesi compresi. Questa è dunque la bussola che seguirà il Comune per mettere a punto il piano della mobilità, per il quale comincia ora la fase di consultazione, con la conferma della sperimentazione dal 19 febbraio, ma solo nell’ottobre prossimo si arriverà all’avvio. E per allora, molte cose potranno essere cambiate. «C’è tempo...», sorride il vicesindaco Riccardo De Corato. E che non ci sia nessuna fretta si è capito anche dalla giunta di ieri sera. «Un’informativa dell’assessore al Traffico Edoardo Croci», annota il sindaco. «Un documento c’è, ma non è prevista approvazione». Il via libera della giunta è comunque arrivato e adesso ci sarà il passaggio del consiglio comunale. L’ipotesi in campo resta quella considerata l’altra sera nella riunione con i partiti: dovrebbero pagare i motori Euro 1 a benzina (2 euro nella fase sperimentale, 5 a regime), i diesel senza filtro (5 euro, 10 a regime), i diesel non catalitici e i motori euro 0 (10 euro, poi 20). I diesel Euro 4 avranno un anno di tempo (e nel frattempo non pagheranno pedaggio) per dotarsi di filtro.
«Ma prima dell’approvazione definitiva del piano — rimarca la Moratti — ci sarà tutta una serie di incontri e un confronto molto aperto con la Provincia, la Regione, i Comuni della cintura e le istituzioni». Un piano, quello proposto, che «potrà non essere quello definitivo — aggiunge — ma che segna l’inizio di un percorso: il piano della mobilità sostenibile è partito così come scritto nel programma politico». Sul concetto del progetto «rafforzato» grazie al contributo dei segretari della Cdl la Moratti insiste e molto. Eppure con i partiti non sempre sono rose e fiori: ieri mattina i segretari sono stati buttati giù dal letto dalla telefonata del sindaco, che sulla vicenda del ticket contestava di essere stata «impallinata» sui giornali. In attesa dei confronti si registrano le prime perplessità. «Il ticket non mi sembra una grande idea e nutro qualche dubbio», commenta l’assessore lombardo al territorio Davide Boni, della Lega. Per Boni bisognerebbe potenziare il trasporto pubblico almeno di 500-600 mezzi. Sul tema insiste anche Andrea Poggio, responsabile di Legambiente. «Quando è partito il ticket a Londra — fa notare — sono stati messi in circolazione 300 nuovi autobus, a Milano si parla di ripristinare 50 vecchi mezzi». Ma per Atm è stato previsto «un adeguato potenziamento».


Qualcuno ha maggiori informazioni su questa tassa aggiuntiva, come intendono farla pagare o controllarla? Chi dovrà pagarla effettivamente? Io per esempio la macchina per andare a lavoro non la uso mai, ma se voglio uscire da Milano devo passare per un varco che controlla se pago?

Bella domanda...

Qui anzichè introdurre nuove tasse in nome dell'inquinamento, sarebbe opportuno modificare alla fonte il problema immettendo sul mercato ed incentivando, l'acquisto di veicoli alternativi come elettrici, a gas naturale, a metano...
Invece la vacca la si spreme sempre dove si sa che è più facile...

Capaci tutti a dire chi inquina paga.. allora TUTTI nessuno escluso dovrebbe pagare, compreso chi, magari usa solo la bicicletta ma fuma come un turco.!

Bah, questa non è assolutamente cosa logica e funzionale...
 
21.30 Mirasol

1- Ste1978
2- Mostromeccanico
3- Lelesch81 :mazza)
4- DFN con lo spray antiaggressione :asd)
5- ARJ
6- Diabolik


apriremo un'asta su ebay, oggetto: DFN :asd)
 
offerta base: una chiave/telecomando di 147 serie0 :sarcastic) :crepap)
 
Arj147":3mqzcgj1 ha detto:
Capaci tutti a dire chi inquina paga.. allora TUTTI nessuno escluso dovrebbe pagare, compreso chi, magari usa solo la bicicletta ma fuma come un turco.!

Bah, questa non è assolutamente cosa logica e funzionale...

ma poi non sarebbe anche una doppia tassa, visto che anche il bollo deve venire aumentato con presunte motivazioni ecologiche?

ecco un aggiornamento che risponde ad alcune delle mie precedenti domande

Parte la «pollution charge»
Approvato dalla giunta il piano: tra 2 e 10 euro al giorno per circolare. Previsti pass da 40 a 200 euro. Al Comune 400 milioni.


Eccolo, il piano "in progress" approvato dalla giunta. Sette capitoletti sulla mobilità sostenibile tra cui quello attesissimo sulla «pollution charge», dove il ticket d’ingresso — che partirà in via sperimentale il 19 febbraio, senza controlli automatici ma con le verifiche dei vigili — si presenta ai cittadini ufficialmente. Ci sono le cinque classi di veicoli, dai meno ai più inquinanti, con relativa esenzione per le prime due classi più «pulite», pari al 55% delle auto immatricolate, o la tariffa giornaliera da pagare, di 2, 5 o 10 euro rispettivamente per le classi 3 (auto benzina euro 1, merci diesel euro 4 con filtro), 4 (auto benzina pre-euro, merci diesel euro 4, auto diesel euro 3) e 5 (tutti i veicoli diesel tra cui le auto euro 2 e 1, fino ai mezzi in assoluto più inquinanti). Ribadito il principio che «più s’inquina più si paga». Principio valido per residenti e pendolari. Confermata anche l’esenzione per i motorini, così come quella — temporanea — per le auto diesel euro 4 senza filtro antiparticolato: avranno tempo fino al 15 ottobre prossimo (data di avvio del piano dopo la sperimentazione) per dotarsi del filtro. I residenti e domiciliati a Milano avranno la possibilità di acquistare un pass a tariffa agevolata, rispettivamente da 40, 100 e 200 euro per i veicoli di classe 3, 4 e 5, valido fino al 31 dicembre 2007. Per i pendolari, invece, non sono previsti sconti, ma sarà possibile comprare abbonamenti.

Nel primo anno a regime si stima un ricavo di 396 milioni di euro, per «interventi a favore della mobilità, della tutela ambientale e del miglioramento della salute e della qualità della vita». Poi la cifra decrescerà. Ma nel documento licenziato dalla giunta, e sul quale partirà già da lunedì prossimo a Palazzo Marino il confronto con i sindaci dei 32 comuni della prima cintura, non si parla solo di pedaggio. Si ipotizza un «percorso articolato nei prossimi cinque anni», che garantirà un «potenziamento del trasporto pubblico locale» e che si misura su obiettivi precisi: la diminuzione del 20 per cento dell’inquinamento atmosferico e del 25 per cento di quello dovuto ai mezzi pubblici e privati. Con una parola d’ordine: «Condivisione». Con enti, associazioni e categorie.

Il potenziamento del trasporto pubblico locale è considerato la priorità delle priorità. La «criticità» riguarda in particolare la rete di scambio con i comuni dell’hinterland. La quota degli spostamenti con mezzi privati verso Milano tocca infatti il 71 per cento se si considerano i comuni della prima cintura. «In definitiva — si legge nel piano — degli 841 mila non residenti che ogni giorno entrano a Milano, 510 mila sono su mezzo privato». Per questo, in accordo con l’Atm, «già entro febbraio 2007 saranno incrementati i posti offerti giornalmente del 20 per cento per i servizi di superficie relativi ai collegamenti con i 32 comuni di area urbana, dell’8 per i servizi di superficie urbani e dell’1,5 % per quelli della M2».

La delimitazione dell’area di pedaggio corrisponde sostanzialmente, precisa l’assessore al Traffico Edoardo Croci, alla cerchia ferroviaria a nord ed est, e alla circonvallazione esterna a sud e ovest. In tutto 60 chilometri quadrati, il 33 per cento del territorio comunale. Coinvolta una popolazione residente di 774 mila abitanti, vale a dire il 59 % dei milanesi. «In questa stessa area così "limitata" rispetto alla popolazione residente entra invece circa il 65 % dei veicoli dei non residenti in ingresso ogni giorno a Milano». Si pagherà dalle 7 alle 18 dei feriali. Anche le tariffe saranno oggetto di consultazione e, in ogni caso, saranno «incrementate» nella fase a regime, quando resteranno esentati i soli veicoli di classe 1. Soddisfatto del percorso di dialogo il presidente della Provincia Filippo Penati: «Siamo nella direzione giusta».


quindi in pratica non usando la macchina per andare a lavoro non dovrei pagar nulla, però se per qualche motivo dovessi usarla in quegli orari dovrei pagare (come?) 5 euro nella fase di sperimentazione e 10 a regime. Triste la motivazione di esclusione dei motorini: "perchè i vigili non riescono a fermarli" :asd)
 
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