Con il provvedimento n° 21443 pubblicato sul suo bollettino n° 32 del 6 settembre scorso, il Garante della Concorrenza e del Mercato si è pronunciato a sfavore di un commerciante all'ingrosso e al dettaglio di autoricambi che, in una pubblicita contenuta in una newsletter indirizzata ai suoi distributori, aveva dichiarato che le famose calze anti-neve Autosock, prodotte da una società norvegese e commercializzate dallo stesso grossista, sono "certificate come prodotto equivalente alle catene" in base alla certificazione O-Norm 51211 dell'Austrian Standard Institute (un ente certificatore privato austriaco) e all'omologazione tedesca TUV2.
Ricordiamo che le Autosock sono un dispositivo realizzato in tessuto speciale che consente la trazione anche su terreno innevato o ghiacciato. Sono già abbastanza diffuse in Italia, ma la loro penetrazione sul nostro mercato sarebbe certamente agevolata se fossero corredate da un omologazione che le equipari in tutto e per tutto alle catene da neve e quindi ne consenta l'uso in alternativa a queste ultime nelle situazioni in cui devono essere obbligatoriamente a bordo.
Il ministero dei Trasporti ha chiarito al grossista (su sua esplicita richiesta) che, per il Codice della Strada italiano, le Autosock non sono equiparabili alle catene da neve metalliche e quindi non possono essere considerate alternative a queste ultime.
Dopo questo chiarimento, in un'edizione successiva della sua newsletter, la società aveva modificato il messaggo pubblicitario riportando che le Autosock sono semplicemente "omologate", riferendosi evidentemente alle disposizioni austriache e tedesche, ma altrettanto evidentemente giocando sulla vaghezza del termine "omologate".
Il Garante ha però rilevato l'ingannevolezza sia del primo messaggio, sia della sua formulazione modificata, e ha quindi inflitto all'azienda una sanzione di 50 mila euro, ridotta poi a 40 mila in virtù del fatto che la società ha presentato bilanci in perdita.
A nulla sono servite le giustificazione dell'azienda, che ha cercato di dimostrare la sua buona fede portando a riprova l'omologazione austriaca, affermando di aver interpellato in prima persona il ministero per ottenere chiarimenti e di ritenere presto anche le autorità italiane provvederanno a omologare le Autosock e a renderle realmente alternative alle catene come già avviene in altri Paesi.
Ricordiamo che le Autosock sono un dispositivo realizzato in tessuto speciale che consente la trazione anche su terreno innevato o ghiacciato. Sono già abbastanza diffuse in Italia, ma la loro penetrazione sul nostro mercato sarebbe certamente agevolata se fossero corredate da un omologazione che le equipari in tutto e per tutto alle catene da neve e quindi ne consenta l'uso in alternativa a queste ultime nelle situazioni in cui devono essere obbligatoriamente a bordo.
Il ministero dei Trasporti ha chiarito al grossista (su sua esplicita richiesta) che, per il Codice della Strada italiano, le Autosock non sono equiparabili alle catene da neve metalliche e quindi non possono essere considerate alternative a queste ultime.
Dopo questo chiarimento, in un'edizione successiva della sua newsletter, la società aveva modificato il messaggo pubblicitario riportando che le Autosock sono semplicemente "omologate", riferendosi evidentemente alle disposizioni austriache e tedesche, ma altrettanto evidentemente giocando sulla vaghezza del termine "omologate".
Il Garante ha però rilevato l'ingannevolezza sia del primo messaggio, sia della sua formulazione modificata, e ha quindi inflitto all'azienda una sanzione di 50 mila euro, ridotta poi a 40 mila in virtù del fatto che la società ha presentato bilanci in perdita.
A nulla sono servite le giustificazione dell'azienda, che ha cercato di dimostrare la sua buona fede portando a riprova l'omologazione austriaca, affermando di aver interpellato in prima persona il ministero per ottenere chiarimenti e di ritenere presto anche le autorità italiane provvederanno a omologare le Autosock e a renderle realmente alternative alle catene come già avviene in altri Paesi.