Da quanti anni ormai si parla del ritorno della trazione posteriore sulle Alfa Romeo? Dopo tanto, troppo tempo, sembra proprio che l’arrivo dell’agognata soluzione tecnica sia più vicino che mai. Come tutti sapranno, non si tratterà di una trazione sviluppata in maniera autonoma: troppo alti sarebbero i costi e troppo difficile “rientrarci” con volumi di vendite così bassi.
Entro i prossimi due anni dunque arriverà un accordo con un fornitore esterno che provvederà a vendere i suoi pianali al Biscione. Se nel corso di questi ultimi anni si era chiacchierato intorno ai nomi più disparati, dietro la candidatura che al momento è più forte, sembra ci sia qualcosa di ben più concreto di semplici ipotesi formulate da questo o quell’esperto del settore.
Ci stiamo riferendo ovviamente alla Jaguar, appena comprata da Tata. In virtù degli stretti rapporti che legano Ratan Tata a Torino, ipotizzare (come avevamo fatto noi) una fornitura tecnica da parte della Casa inglese era tutt’altro che azzardato. E la conferma è arrivata dalle parole di Harald Wester, che nel corso di un’intervista ad auto, motor und sport ha affermato espressamente che Alfa Romeo è in trattative con Jaguar intorno alla suddetta questione.
Ma c’è di più: secondo Wester, nel caso i colloqui dovessero andare a buon fine, il Gruppo Fiat potrebbe utilizzare le piattaforme del giaguaro anche su prossimi modelli Lancia e -non ci mettiamo la mano sul fuoco- Maserati. Questo vuol dire sostanzialmente due cose.
Primo: anche solo il fatto che si ragioni in termini così “rivoluzionari” per Lancia, significa che si vuole finalmente affrontare in maniera seria ed organica il capitolo “ammiraglia”, senza limitarsi a soluzioni stilistiche d’effetto nella speranza che da sole possano rubare clienti alle tre imbattibili ammiraglie tedesche. Per chi non l’avesse capito, stiamo parlando della Thesis, che definire sfortunata è sbagliato. Le macchine non nascono da sole…
Secondo: se Maserati dovesse convertirsi ai pianali Jaguar (che in fondo è una rivale), sicuramente aumenterebbe il livello di sinergia con gli altri due marchi, ma inevitabilmente ne risentirebbe l’integrazione con Ferrari. La materia è molto spinosa, gli aspetti da considerare, tantissimi: per questo al momento manteniamo -soprattutto sul secondo punto- un prudente scetticismo.
Entro i prossimi due anni dunque arriverà un accordo con un fornitore esterno che provvederà a vendere i suoi pianali al Biscione. Se nel corso di questi ultimi anni si era chiacchierato intorno ai nomi più disparati, dietro la candidatura che al momento è più forte, sembra ci sia qualcosa di ben più concreto di semplici ipotesi formulate da questo o quell’esperto del settore.
Ci stiamo riferendo ovviamente alla Jaguar, appena comprata da Tata. In virtù degli stretti rapporti che legano Ratan Tata a Torino, ipotizzare (come avevamo fatto noi) una fornitura tecnica da parte della Casa inglese era tutt’altro che azzardato. E la conferma è arrivata dalle parole di Harald Wester, che nel corso di un’intervista ad auto, motor und sport ha affermato espressamente che Alfa Romeo è in trattative con Jaguar intorno alla suddetta questione.
Ma c’è di più: secondo Wester, nel caso i colloqui dovessero andare a buon fine, il Gruppo Fiat potrebbe utilizzare le piattaforme del giaguaro anche su prossimi modelli Lancia e -non ci mettiamo la mano sul fuoco- Maserati. Questo vuol dire sostanzialmente due cose.
Primo: anche solo il fatto che si ragioni in termini così “rivoluzionari” per Lancia, significa che si vuole finalmente affrontare in maniera seria ed organica il capitolo “ammiraglia”, senza limitarsi a soluzioni stilistiche d’effetto nella speranza che da sole possano rubare clienti alle tre imbattibili ammiraglie tedesche. Per chi non l’avesse capito, stiamo parlando della Thesis, che definire sfortunata è sbagliato. Le macchine non nascono da sole…
Secondo: se Maserati dovesse convertirsi ai pianali Jaguar (che in fondo è una rivale), sicuramente aumenterebbe il livello di sinergia con gli altri due marchi, ma inevitabilmente ne risentirebbe l’integrazione con Ferrari. La materia è molto spinosa, gli aspetti da considerare, tantissimi: per questo al momento manteniamo -soprattutto sul secondo punto- un prudente scetticismo.