Ciao Amici del Virtual, è ormai un po’ di tempo che a causa di pressanti impegni riesco a passare da voi solo sporadicamente. Ho notato che nella sezione GT sono successi un po’ di avvenimenti, come ad esempio la nascita di un mito, la conquista dell’immortalità della GT di Patrick che a breve tornerà più informa che mai (parlo della vettura ovviamente), e l’arrivo di alcuni nuovi e spero felici possessori di questa intramontabile bellezza. Per quanto mi riguarda, all’alba dei 100.000 km e sempre perdutamente innamorato di questo cruiser, stavo riflettendo sull’effetto che continua a fare la sua visione agli occhi di amici, parenti e conoscenti vari, e mi è venuta l’idea di inaugurare questo nuovo topic.
Credo che sia però doveroso per prima cosa spiegarvi in poche parole l’argomento che mi piacerebbe discutere con voi.
In buona sostanza, parafrasando le parole di un vecchio spot televisivo di una nota marca di caffè - “… ogni momento è quello giusto…” - vi chiedo di raccontare di tutte quelle volte che nonostante le circostanze poco appropriate nelle quali vi trovavate, siete stati “costretti” a dover rispondere alle domande di qualche curioso in merito alla vostra adorata Gran Turismo.
Per rompere il ghiaccio posto due miei episodi Il primo risale ormai a più di un anno fa, l’ultimo invece alla scorsa estate.
Episodio 1
Avevo sempre avuto l’impressione che quest’auto fosse in grado di stimolare la curiosità anche dei più disinteressati e la triste occasione del funerale di un nostro giovanissimo collega, la cui inattesa dipartita ci ha lasciato tutti in pieno sgomento, me ne ha dato la conferma.
Stavo recandomi a bordo mia GT, che conducevo nel modo più sobrio possibile, verso il luogo delle esequie. Ma dopo nemmeno 5 minuti di strada i colleghi che viaggiavano con me hanno interrotto la solita e ovvia sequela di luoghi comuni tipi di queste occasioni per bombardarmi con domande sulla vettura. Vi lascio immaginare il mio imbarazzo nel rispondere, da un lato volevo soddisfare la loro improvvisa curiosità, dall’altro invece non volevo che si dimenticasse il perché ci trovassimo in libera uscita dall’ufficio.
L’Alfa pensiero ha comunque avuto la meglio su quello più meschino e terreno della morte.
Al ritorno si ripropone il solito copione, con il volume dello stereo al minimo e la radio sintonizzata su una frequenza qualsiasi, la nuova passeggera che all’andata aveva viaggiato su un’altra vettura, si accomoda sul divano posteriore stravolta dal sole, dalla fatica e dalla tristezza ma dopo i canonici 5 minuti di viaggio ecco che esclama “Ma che bassi ha sto stereo”! E poi dicono che l’impianto Bose non è un granché !
Episodio 2
Il secondo episodio si svolge nel parcheggio dell’ospedale, sono passate le 23:00 di una calda sera di estate, qualche minuto prima abbiamo parlato con il medico per accertarci delle condizioni di un nostro parente ricoverato da qualche ora. Siamo in 4 e mentre ci avviciniamo alle vetture si ragiona assieme su cosa fare dopo le imminenti dimissioni dello sfortunato. Uno dei quattro convenuti, persona non solo timida e riservata ma anche per nulla avvezza ai viaggi “on the road” ed alle auto, vedendo la mia GT esclama: “Ora ho capito perché hai attraversato l’Italia in macchina”!
Ha aggiunto anche altre bellissime considerazioni sulla “passione che, è il caso di dirlo, ci guida nell’affrontare tali viaggi ecc”…parole che pronunciate inaspettatamente da uno che a momenti nemmeno ti conosce, spazzano in un lampo migliaia di commenti noiosi ed inutili sulla convenienza del viaggiare in auto rispetto agli altri mezzi di trasporto.
Divertito da quell’improvvisa vampata di curiosità ho aperto l’auto facendo scendere in automatico i finestrini, e la visione degli sportelli aperti senza cornici ha come al solito colpito nel segno. Poi, per rispondere alla classica domanda sulla stanchezza che si prova affrontando viaggi “no stop” di migliaia di Km, ho invitato il curiosone ad accomodarsi al posto di guida e una volta entrato nell’abitacolo, il “folgorato sulla via di Damasco” esclama: “Sembra di stare su una monoposto, c’è solo da divertirsi qui” !
Segue doveroso elogio da parte mie delle arcinote qualità telaistiche e la visita guidata al bagagliaio.
Insomma a volte le doti della GT (estetiche e tecniche) si danno così per scontate che si rimane sorpresi dall’interesse che ancora dopo molti anni dalla sua uscita suscita nella gente.
Credo che sia però doveroso per prima cosa spiegarvi in poche parole l’argomento che mi piacerebbe discutere con voi.
In buona sostanza, parafrasando le parole di un vecchio spot televisivo di una nota marca di caffè - “… ogni momento è quello giusto…” - vi chiedo di raccontare di tutte quelle volte che nonostante le circostanze poco appropriate nelle quali vi trovavate, siete stati “costretti” a dover rispondere alle domande di qualche curioso in merito alla vostra adorata Gran Turismo.
Per rompere il ghiaccio posto due miei episodi Il primo risale ormai a più di un anno fa, l’ultimo invece alla scorsa estate.
Episodio 1
Avevo sempre avuto l’impressione che quest’auto fosse in grado di stimolare la curiosità anche dei più disinteressati e la triste occasione del funerale di un nostro giovanissimo collega, la cui inattesa dipartita ci ha lasciato tutti in pieno sgomento, me ne ha dato la conferma.
Stavo recandomi a bordo mia GT, che conducevo nel modo più sobrio possibile, verso il luogo delle esequie. Ma dopo nemmeno 5 minuti di strada i colleghi che viaggiavano con me hanno interrotto la solita e ovvia sequela di luoghi comuni tipi di queste occasioni per bombardarmi con domande sulla vettura. Vi lascio immaginare il mio imbarazzo nel rispondere, da un lato volevo soddisfare la loro improvvisa curiosità, dall’altro invece non volevo che si dimenticasse il perché ci trovassimo in libera uscita dall’ufficio.
L’Alfa pensiero ha comunque avuto la meglio su quello più meschino e terreno della morte.
Al ritorno si ripropone il solito copione, con il volume dello stereo al minimo e la radio sintonizzata su una frequenza qualsiasi, la nuova passeggera che all’andata aveva viaggiato su un’altra vettura, si accomoda sul divano posteriore stravolta dal sole, dalla fatica e dalla tristezza ma dopo i canonici 5 minuti di viaggio ecco che esclama “Ma che bassi ha sto stereo”! E poi dicono che l’impianto Bose non è un granché !
Episodio 2
Il secondo episodio si svolge nel parcheggio dell’ospedale, sono passate le 23:00 di una calda sera di estate, qualche minuto prima abbiamo parlato con il medico per accertarci delle condizioni di un nostro parente ricoverato da qualche ora. Siamo in 4 e mentre ci avviciniamo alle vetture si ragiona assieme su cosa fare dopo le imminenti dimissioni dello sfortunato. Uno dei quattro convenuti, persona non solo timida e riservata ma anche per nulla avvezza ai viaggi “on the road” ed alle auto, vedendo la mia GT esclama: “Ora ho capito perché hai attraversato l’Italia in macchina”!
Ha aggiunto anche altre bellissime considerazioni sulla “passione che, è il caso di dirlo, ci guida nell’affrontare tali viaggi ecc”…parole che pronunciate inaspettatamente da uno che a momenti nemmeno ti conosce, spazzano in un lampo migliaia di commenti noiosi ed inutili sulla convenienza del viaggiare in auto rispetto agli altri mezzi di trasporto.
Divertito da quell’improvvisa vampata di curiosità ho aperto l’auto facendo scendere in automatico i finestrini, e la visione degli sportelli aperti senza cornici ha come al solito colpito nel segno. Poi, per rispondere alla classica domanda sulla stanchezza che si prova affrontando viaggi “no stop” di migliaia di Km, ho invitato il curiosone ad accomodarsi al posto di guida e una volta entrato nell’abitacolo, il “folgorato sulla via di Damasco” esclama: “Sembra di stare su una monoposto, c’è solo da divertirsi qui” !
Segue doveroso elogio da parte mie delle arcinote qualità telaistiche e la visita guidata al bagagliaio.
Insomma a volte le doti della GT (estetiche e tecniche) si danno così per scontate che si rimane sorpresi dall’interesse che ancora dopo molti anni dalla sua uscita suscita nella gente.