Alfa 147 JTDm 150CV vs Opel Astra GTC 150CV...

quadamage76":16dw0bct ha detto:
fillojtd":16dw0bct ha detto:
nessuno sà il coefficiente di sicurezza del nostro cambio??mi sembra davvero strano che possa reggere cosi poca coppia in più...almeno studiando questi coefficienti sembrerebbero molto elevati,ad esempio un ascensore ha un coefficiente di 7 mi sembra ,quindi se è dichiarato che regge 100kg,in realtà ne regge 700kg prima di non lavorare più a ciclo infinito...a senitre il mio prof di norma questo coefficiente è 2(però a questo punto mi sembrano troppo elevato 600Nm :D )chi mi illumina?

due osservazioni:
-sugli apparecchi di sollevamento i coeff. di sicurezza sono molto alti per questioni di pericolo alla salute e per problemi di manutenzione (le funi degli ascensori vengono sovradimensionate anche di 12 volte).
-qui il coeff. di sicurezza conta poco (come detto da 306) perché la sollecitazione statica non sarà mai tale da romperti il cambio, conta invece molto lo "spettro di carico", infatti a tutt'oggi non esiste un sistema assolutamente affidabile per stimare la vita di un'apparecchiatura che viene sottoposta ad uno spettro di carico variabilissimo (tu magari sei sempre in VI a basso regime, un altro sempre in marcia bassa a tavoletta), quindi si fanno delle stime ipotizzando un certo tipo di impiego, quindi magari la modifica di un singolo fattore (chessò: hai rimappato, oppure ti è capitato un cambio in cui qualche ruota dentata è tagliata ai limiti di tolleranza, oppure il material è un po' più tenero...) non ti crea grossi problemi, ma se ne metti insieme due...

Inoltre occorre capire dove sta il collo di bottiglia (tipicamente sul C530 secondo me è la frizione) e che materiali sono stati usati, infatti:
nell'ingranaggio (costituito da due ruote dentate in persa, di cui la piccola e veloce si chiama pignone) il pignone è quello più sollecitato a fatica perché fa molti più giri della ruota condotta, se il limite di rottura del pignone è a fatica alternata al piede allora se rimappi rompi (prima o poi ma rompi sicuro), se la rottura è dovuta a pressione superificiale allora lavorando sull'olio si dovrebbe riuscire ad aumentare un po' le prestazioni della trasmissione.

Spero di essere stato chiaro, ciao Matteo
si concordo con te :OK) l'ascensore era solo un esempio,sò che è fissato per legge l'indice di sicurezza,ma anche su parti meccaniche un indice di sicurezza ci deve essere,stò studiando giusto in questo periodo questa materia, e noi con le nostre formule troviamo un coefficiente di sicurezza che tiene conto sia della fatica che statica,questo però in alberi,allora mi chiedevo se si conosce questo coefficente del nostro cambio
 
fillojtd":o43w3mkd ha detto:
quadamage76":o43w3mkd ha detto:
fillojtd":o43w3mkd ha detto:
nessuno sà il coefficiente di sicurezza del nostro cambio??mi sembra davvero strano che possa reggere cosi poca coppia in più...almeno studiando questi coefficienti sembrerebbero molto elevati,ad esempio un ascensore ha un coefficiente di 7 mi sembra ,quindi se è dichiarato che regge 100kg,in realtà ne regge 700kg prima di non lavorare più a ciclo infinito...a senitre il mio prof di norma questo coefficiente è 2(però a questo punto mi sembrano troppo elevato 600Nm :D )chi mi illumina?

due osservazioni:
-sugli apparecchi di sollevamento i coeff. di sicurezza sono molto alti per questioni di pericolo alla salute e per problemi di manutenzione (le funi degli ascensori vengono sovradimensionate anche di 12 volte).
-qui il coeff. di sicurezza conta poco (come detto da 306) perché la sollecitazione statica non sarà mai tale da romperti il cambio, conta invece molto lo "spettro di carico", infatti a tutt'oggi non esiste un sistema assolutamente affidabile per stimare la vita di un'apparecchiatura che viene sottoposta ad uno spettro di carico variabilissimo (tu magari sei sempre in VI a basso regime, un altro sempre in marcia bassa a tavoletta), quindi si fanno delle stime ipotizzando un certo tipo di impiego, quindi magari la modifica di un singolo fattore (chessò: hai rimappato, oppure ti è capitato un cambio in cui qualche ruota dentata è tagliata ai limiti di tolleranza, oppure il material è un po' più tenero...) non ti crea grossi problemi, ma se ne metti insieme due...

Inoltre occorre capire dove sta il collo di bottiglia (tipicamente sul C530 secondo me è la frizione) e che materiali sono stati usati, infatti:
nell'ingranaggio (costituito da due ruote dentate in persa, di cui la piccola e veloce si chiama pignone) il pignone è quello più sollecitato a fatica perché fa molti più giri della ruota condotta, se il limite di rottura del pignone è a fatica alternata al piede allora se rimappi rompi (prima o poi ma rompi sicuro), se la rottura è dovuta a pressione superificiale allora lavorando sull'olio si dovrebbe riuscire ad aumentare un po' le prestazioni della trasmissione.

Spero di essere stato chiaro, ciao Matteo
si concordo con te :OK) l'ascensore era solo un esempio,sò che è fissato per legge l'indice di sicurezza,ma anche su parti meccaniche un indice di sicurezza ci deve essere,stò studiando giusto in questo periodo questa materia, e noi con le nostre formule troviamo un coefficiente di sicurezza che tiene conto sia della fatica che statica,questo però in alberi,allora mi chiedevo se si conosce questo coefficente del nostro cambio

dipende dallo spettro di utilizzo! Il coefficiente di sicurezza a fatica o statico si definisce come carico di lavoro / carico di fatica (o statico), se tu di carichi di lavoro ne hai 1000 diversi qual'è il coefficiente? E' un problema serio e difficile che ha a che fare con la valutazione del danno a fatica e della vita residua (c'è un'ipotesi di non mi ricordo più chi al riguardo e che è la base di molti ragionamenti), un sistema è utilizzare il metodo stair cases ma senza libro sottomano non ricordo come funziona.

Ciao Matteo
 
capisco,è che stò facendo ora l'esame di cotruzione di macchine e volevo approfondire l'argomento nella pratica quotidiana :OK) cmq a quanto pare mi amncano ancora parechie basi :OK)
 
fillojtd":3z42ieee ha detto:
capisco,è che stò facendo ora l'esame di cotruzione di macchine e volevo approfondire l'argomento nella pratica quotidiana :OK) cmq a quanto pare mi amncano ancora parechie basi :OK)

scoprirai ad esempio che il valore medio del carico influisce molto sulla durata a fatica (vedansi diagrammi dell'Haigh o dello Smith), in questo senso se hai un ciclo di carico a valor medio nullo e uno a valor medio pari al 15% del carico di fatica, quale consideri per valutare il dimensionamento a fatica?
Se vuoi un bel libro piglia il libro di San Giulio Belloni.

Ciao Matteo
 
quadamage76":1pquj5r0 ha detto:
fillojtd":1pquj5r0 ha detto:
capisco,è che stò facendo ora l'esame di cotruzione di macchine e volevo approfondire l'argomento nella pratica quotidiana :OK) cmq a quanto pare mi amncano ancora parechie basi :OK)

scoprirai ad esempio che il valore medio del carico influisce molto sulla durata a fatica (vedansi diagrammi dell'Haigh o dello Smith), in questo senso se hai un ciclo di carico a valor medio nullo e uno a valor medio pari al 15% del carico di fatica, quale consideri per valutare il dimensionamento a fatica?
Se vuoi un bel libro piglia il libro di San Giulio Belloni.

Ciao Matteo
oggi ho dato la A,il prossimo periodo avrò la B e probabilmente li avrò maggiori approfondimenti :OK) grazie cmq :OK)
 
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